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Formula 1, le pagelle della stagione: Verstappen come l’Olanda al Mondiale ’74, la Ferrari disastrosa (anche a parole)
Va in archivio una stagione 2025 bella e palpitante, che ha visto addirittura un triello finale per la conquista del titolo Piloti. Di seguito i nostri vostri al campionato appena chiusosi ad Abu Dhabi. 10 MAX VERSTAPPEN Il migliore, anche se non ha vinto. Come l’Olanda ai Mondiali di Calcio del 1974. Lotta contro una monoposto inizialmente in formato tronco, non si fa intossicare dai veleni del crepuscolo dell’era Horner, si aggrappa a tutto quello che può per limare il più possibile a un’auto dominante come la McLaren, ribaltando nel set up dei week-end di gara la sua RB21. A volte la Red Bull è talmente scarica a livello aerodinamico che, con un altro pilota al volante, volerebbe via. Esce da Zandvoort a 104 punti dal leader e si presenta ad Abu Dhabi con margine ridotto a 12, riaprendo a suon di vittorie un Mondiale monopolizzato dalla McLaren. Finisce a -2, conquistando quasi il 94% dei punti totalizzati dalla Red Bull, terza nel Costruttori. Fenomeno assoluto. 9 MCLAREN La MCL39 è stata una monoposto frutto di un progetto tecnico talmente ben pensato e integrato da risultare superiore a tutti i vuoti emersi nel team nel corso della stagione: la discontinuità manifesta di Lando Norris (voto 8) e Oscar Piastri (voto 7), ognuno con le proprie debolezze; le scelte strategiche non sempre ottimali; una politica interna delle Papaya Rules talvolta ai limiti dell’autosabotaggio. Ma il divario con le rivali, pur assottigliatosi nel finale quando sono stati interrotti gli sviluppi per concentrarsi sul 2026, ha garantito una rete di protezione efficace ad assorbire qualsiasi caduta. Risultato? Secondo titolo Costruttori consecutivo, e primo titolo Pilota dal 2008. Un successo, per il rapporto pilota/macchina, dal sapore Brawn GP. 8 ANDREA KIMI ANTONELLI Growing up in public, canterebbe Lou Reed. Il rookie più atteso non ha deluso le aspettative, correndo veloce, commettendo errori e risorgendo dagli stessi. In poche parole, crescendo e maturando in pista. Il primo podio in Canada è arrivato nel mezzo del black out europeo, dal quale è riemerso con prepotenza terminando in netto crescendo: secondo in Brasile, terzo a Las Vegas, con prestazioni a livello del compagno di squadra George Russell (voto 8). Uno che la Mercedes, però, la guida dal 2022. 7 MATTIA BINOTTO Punti Kick Sauber nel Costruttori 2024: 4. Punti nel 2025: 70. Non sufficienti, è vero, per andare oltre il nono posto, ma la classifica non rende giustizia a un’annata piena di cose importanti. Come il podio a Silverstone, il primo per la Sauber dal 2012, il primo per Nico Hulkenberg dopo 238 gare. Come il sesto posto in Ungheria di Gabriel Bortoleto, debuttante a cui sono stati forniti tutti gli strumenti per mostrare il proprio valore. Poche chiacchiere, tanto lavoro, lucidità operativa e una sana voglia di rivincita: Binotto a Hinwil ha fatto centro, in attesa dell’arrivo di Audi. 6 CARLOS SAINZ Inizio faticoso, difficile, a testimonianza di come anche i migliori manici abbiano la necessità di ambientarsi in un contesto nuovo. Ma quando si è presentata l’occasione, è stato lui a coglierla, con classe ed esperienza: terzo posto in Azerbaigian (podio che in Williams mancava da Baku 2017, non contando la farsa di Spa 2021), terzo in Qatar. Il compagno Alexander Albon ha raccolto più, ma i momenti clou per la scuderia di Grove, quinta forza nei Costruttori, sono stati tutti firmati dal Matador. 6 ISACK HADJAR Debutta in Australia finendo in testacoda nel giro di formazione, finisce in lacrime e Helmut Marko (voto 2 per la sistematicità con la quale butta ogni cosa in cagnara) lo deride. Un macigno che il pilota francese riesce trasformare in energia positiva, andando a punti con discreta regolarità fino a centrare un incredibile podio a Zandvoort. Dopo Antonelli, è lui il miglior rookie. Adesso, superato a pieni voti l’apprendistato in VCARB, lo attende il sedile di Yuki Tsunoda (voto 5) nel tritacarne Red Bull. Auguri. 5 LEWIS HAMILTON I fatti, nudi e crudi: l’unica volta che la Ferrari ha chiuso una gara stagionale davanti a tutti, nella Sprint race in Cina, al volante c’era lui; il suo compagno Charles Leclerc (voto 7) lo ha regolarmente bastonato in qualifica e in gara. I fuochi d’artificio del Castello Sforzesco sono svaniti tra le pieghe malinconiche di un rapporto con il team mai decollato, sommando una serie di errori individuali e collettivi tra i quali è difficile districarsi. Mai a podio, vanta anche il peggior rapporto tra investimento e risultato: stipendio alla mano, ogni suo punto è costato alla Ferrari 450mila dollari, contro i 180mila di Verstappen, i 150mila di Leclerc, gli 80mila di Norris, i 70mila di Russell, i 50mila di Piastri e i 30mila di Antonelli. 4 ALPINE Declino triste, suggellato dall’ultimo posto nei Costruttori e dall’addio della Renault alla produzione di power unit. Ma le brutte annate capitano a chiunque. Però, proprio nell’anno in cui Felipe Massa ha ottenuto il via libera per agire in giudizio contro la FIA per il crashgate del 2008, continuare a vedere al muretto il principale artefice di quella truffa, Flavio Briatore, rimane un fastidio per chiunque conservi una certa etica sportiva. Dove non arriva la giustizia (per un cavillo legale, non per innocenza dell’imputato – è bene ricordarlo), dovrebbe farlo il buon senso. 3 COMUNICAZIONE FERRARI Non è la prima annata sotto le aspettative vissuta a Maranello, anche se il lungo digiuno da titoli non giova alla serenità ambientale. In Ferrari però il vero disastro, quest’anno, è stato a livello comunicativo, tra le sparate di John Elkann e le analisi proposte da Fred Vasseur (la chicca? Il vento che ha mandato Leclerc nel muro a Baku). Un’autentica coppia di maestri del tua culpa: i piloti che parlano troppo, i giornalisti che speculano, Cardile – ora in Aston Martin – che ha progettato la macchina (chissà come mai, però, i meriti del bel finale Ferrari del 2024 se li era presi Vasseur). Supponenza a mille, autocritica a zero. 0 STEFANO DOMENICALI E MOHAMMED BEN SULAYEM Il primo si rimangia la promessa fatta di recuperare il GP di Imola saltato per l’alluvione mediante l’estensione di un anno del contratto con il circuito Enzo e Dino Ferrari, tolto invece dal calendario 2026. Il secondo si inventa un regolamento su misura per impedire altre candidature alle elezioni presidenziali FIFA in programma venerdì prossimo. Il peggio del Circus, per distacco. POSTILLA Non un voto ma un grande augurio a Carlo Vanzini. Può non piacere per i toni e la faziosità (specialmente per chi non tifa Ferrari), ma di fronte a una battaglia per la salute tutto scompare. La speranza è quella di continuare ad ascoltarlo ancora per lunghissimo tempo. Su i motori, Carlo. L'articolo Formula 1, le pagelle della stagione: Verstappen come l’Olanda al Mondiale ’74, la Ferrari disastrosa (anche a parole) proviene da Il Fatto Quotidiano.
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Chi è Lando Norris, il pilota di una McLaren dominante che si ritrova campione del mondo | Il commento
Alla fine lo ha vinto lui, il pilota meno entusiasmante dei tre a essersi giocati questo Mondiale. Un titolo che per tre-quarti di campionato racconta più le crepe degli altri che la forza di Lando Norris, prima però (è doveroso ammetterlo) di una super conduzione di gara nell’ultima parte di Mondiale, precisamente dal GP di Singapore fino a Yas Marina, dove il britannico di Bristol ha fatto vedere una costanza fino a prima di Marina Bay mai vista. Un campionato che finirà negli albi d’oro, per una battaglia per carità bellissima, ma — come detto da Max Verstappen prima del Qatar — resa aperta fino in fondo più per gli errori dei piloti papaya che per il merito dell’olandese, che ne ha comunque tanti. Non un’impresa da fuoriclasse, insomma, considerando che Norris lo ha fatto su una vettura, la McLaren, mai raggiunta dalle rivali nella sua completezza, sebbene resta la maturità mostrata, anche nelle scelte di gara viste ad Abu Dhabi. Insomma Norris, pur raggiungendo lo scettro iridato sotto le luci di Yas Marina, resta il protagonista di una stagione storta, confusa, in cui il merito è sembrato sempre altrove: nell’ingombrante superiorità tecnica della vettura di Woking, nei cali inspiegabili dei rivali e, soprattutto, nella gestione politica di un team che più volte lo ha protetto nel confronto interno. Il punto critico dell’anno, quello che probabilmente ha orientato tutto, porta il nome di Oscar Piastri. Fino a Baku, l’australiano era il vero contendente al titolo in arancione: veloce, costante, incisivo. Poi il buio dal GP azero fino a Las Vegas, una flessione inevitabile che Lando Norris ha saputo sfruttare. Perché nonostante i risultati, il britannico fino a Singapore ha mostrato il solito limite: l’incapacità di essere continuo, quel saliscendi che ha fatto perdere punti e occasioni in serie nella prima parte di stagione. Errori banali, scelte discutibili, qualche gara buttata via quando una guida più matura avrebbe imposto ordine e lucidità. Eppure, anche nei momenti in cui Piastri era più efficace, la McLaren ha spesso scelto di non intervenire. A Suzuka, ad esempio, con Norris secondo e Piastri terzo, di ritorno con le gomme più fresche, non è arrivato nessun ordine nel finale di gara, vinta da Verstappen. Il messaggio è sembrato passare subito chiaro: coprire Norris aveva priorità rispetto a massimizzare il risultato. Situazione quasi speculare a Monza, dove Piastri ha ceduto la sua posizione proprio a Norris, dopo un pit-stop lento. Una mossa presa in giro dallo stesso Verstappen: “Io non lo avrei mai fatto”. Tre punti importantissimi, considerando che il duello Mondiale è stato vinto dal britannico sull’olandese di due punti. Oppure il sorpasso in Qatar nel finale per l’errore di Andrea Kimi Antonelli, valso proprio due lunghezze in più sul pilota della Red Bull. Dettagli? Non davvero, ma episodi che, messi in fila, disegnano una linea precisa. Norris è sembrato il pilota su cui il team ha deciso di puntare anche quando la pista, semplicemente, raccontava altro. Il paradosso è che lo stesso Lando Norris, nel 2024, aveva beneficiato della situazione inversa: si era preso a suo favore l’ordine di scuderia nei confronti di Piastri, che gli ha coperto le spalle nel finale di Mondiale nonostante il britannico commettesse errori a non finire, soprattutto in partenza. Più che un titolo conquistato, dunque, sembra quasi un titolo trovato. Eppure, dietro questa stagione piena di incognite, c’è sempre il ragazzo che è stato. Quello cresciuto tra padre Adam, manager di successo, e la madre belga Cisca Wauman. Curiosità: la stessa nazionalità della mamma di Max Verstappen,Sophie Kumpen. Quello con due cittadinanze, due mondi, e un’infanzia passata tra kart e sogni a due ruote. Perché prima dei kart, prima di tutto, c’erano le moto, e soprattutto Valentino Rossi: il suo idolo assoluto, a cui Lando Norris ha dedicato persino un casco dalle fantasie gialle, verdi e nere. Una passione vera, sincera, che però sul piano della personalità non ha mai trovato un equivalente in pista: Norris resta un pilota talentuoso, ma non travolgente, veloce ma non magnetico. Intanto, però, ha zittito tutti e si è preso un titolo che tanti sognano, come vorrebbe da anni Charles Leclerc, un altro che potrebbe lottare per un Mondiale ma che non ha mai avuto un’auto in grado di arrivare fino in fondo al campionato. La vita fuori dai circuiti di Lando Norris è quella di un ragazzo moderno: la relazione con Margarida Corceiro ufficializzata nel 2025, la residenza a Montecarlo, le ore passate sul sim racing tra stream, beneficenza e critiche. E poi gli allenamenti durissimi, il padel, i golf club frequentati anche con Carlos Sainz, e qualche peccato di gola con gli hamburger post-gara. Tutto vero, tutto legittimo. Ma alla fine, quando i conti si fanno, resta l’impressione netta: Norris ha vinto un Mondiale che non ha mai realmente dominato, ed è difficile raccontarlo come il simbolo di una stagione memorabile. Bravo lui, certo, come ottimo è stato nell’esperienza che ha messo pure ad Abu Dhabi, quando si è trattato di gestire su Charles Leclerc o di superare quattro piloti più davanti a lui dopo il primo pit, ma la sensazione resta quella di non essere il campione più convincente, per lo meno non così, non quest’anno. L'articolo Chi è Lando Norris, il pilota di una McLaren dominante che si ritrova campione del mondo | Il commento proviene da Il Fatto Quotidiano.
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Lando Norris è campione del mondo di Formula 1: McLaren in estasi, Verstappen vince ad Abu Dhabi ma non basta
Lando Norris è il nuovo campione del mondo della Formula 1. Il britannico riesce nell’impresa di riportare alla McLaren il titolo Piloti, al termine di una stagione dominata dalle vetture Papaya, se non fosse per gli inciampi degli ultimi mesi che avevano permesso la rimonta di Max Verstappen. L’olandese ha vinto anche l’ultima gara ad Abu Dhabi, ma dopo quattro stagioni deve abdicare: a Norris bastava il podio, è arrivato terzo al traguardo e ora è lui il nuovo campione iridato. Secondo al traguardo il suo compagno di squadra Oscar Piastri, che chiude terzo nella classifica Mondiale. A breve l’articolo completo L'articolo Lando Norris è campione del mondo di Formula 1: McLaren in estasi, Verstappen vince ad Abu Dhabi ma non basta proviene da Il Fatto Quotidiano.
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F1, Gp Abu Dhabi: Verstappen si prende l’ultima pole e sogna ancora il Mondiale | La griglia di partenza
L’ultima pole position della stagione se la prende Max Verstappen. Il campione olandese vuole ancora provare l’impresa e farà di tutto per completare una storica rimonta nel Gp di Abu Dhabi, atto finale del campionato di Formula 1. Il Mondiale però è nelle mani di Lando Norris, secondo nelle qualifiche con la sua McLaren davanti al compagno di squadra Oscar Piastri. Al britannico basta non rischiare al via e chiudere sul podio per vincere il titolo. Verstappen scatta dalla pole e deve solo pensare a vincere. Teoricamente in lotta c’è anche Piastri, che a questo punto però deve sperare in una rocambolesca vittoria che metta fuori gioco gli altri due rivali (qui tutte le combinazioni). Verstappen si è preso la pole grazie a un grande giro e a un ottimo lavoro di squadra in casa Red Bull, con il compagno Yuki Tsunoda che gli ha concesso la scia con un tempismo perfetto. Le due McLaren però non hanno sbagliato e sono lì alle spalle. Dietro di loro l’unica insidia potrebbe essere George Russell, che ha messo la sua Mercedes in quarta posizione. Charles Leclerc è quinto e salva una Ferrari che però anche sul circuito di Yas Marina non pare all’altezza nemmeno del podio. Lo dimostra la prestazione di Lewis Hamilton, eliminato già in Q1: prestazione simbolo di un’annata da dimenticare in fretta. Esce deluso dalle qualifiche anche Kimi Antonelli, solo 14esimo. Meritano una menzione invece il veterano Alonso e il giovane Bortoleto, rispettivamente sesto e settimo con l’Aston Martin e la Sauber. LA GRIGLIA DI PARTENZA DEL GP DI ABU DHABI 2025 1. Max Verstappen (Red Bull) 2. Lando Norris (McLaren) 3. Oscar Piastri (McLaren) 4. George Russell (Mercedes) 5. Charles Leclerc (Ferrari) 6. Fernando Alonso (Aston Martin) 7. Gabriel Bortoleto (Suaber) 8. Esteban Ocon (Haas) 9. Isack Hadjar (Racing Bulls) 10. Yuki Tsunoda (Red Bull) 11. Oliver Bearman (Haas) 12. Carlos Sainz (Williams) 13. Liam Lawson (Racing Bulls) 14. Andrea Kimi Antonelli (Mercedes) 15. Lance Stroll (Aston Martin) 16. Lewis Hamilton (Ferrari) 17. Alexander Albon (Williams) 18. Nico Hülkenberg (Sauber) 19. Pierre Gasly (Alpine) 20. Franco Colapinto (Alpine) L'articolo F1, Gp Abu Dhabi: Verstappen si prende l’ultima pole e sogna ancora il Mondiale | La griglia di partenza proviene da Il Fatto Quotidiano.
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F1, il weekend decisivo è già infuocato. Lite tra Norris e Verstappen nelle seconde libere: “Rischiamo l’incidente”
È ancora venerdì, ma il weekend (l’ultimo) di Formula 1 ad Abu Dhabi decisivo per il titolo di campione è già infuocato. Perché a giocarselo saranno in tre: Lando Norris, Max Verstappen e Oscar Piastri. E tra i primi due c’è già stato qualche screzio durante le seconde prove libere del venerdì. In entrambe le sessioni – sia quella mattutina che la seconda pomeridiana – il più veloce è stato il pilota britannico della McLaren, seguito dall’olandese su Red Bull. Ma i due hanno avuto una breve lite via radio all’inizio delle seconde prove libere a Marina Bay. La polemica è nata dopo che mentre Norris e Verstappen giravano in pista, sono arrivati quasi a contatto. A quel punto il britannico – via radio – ha urlato: “Rischiamo l’incidente” proprio al rivale olandese. Non è però stata aperta nessuna investigazione nei confronti di Max Verstappen. Dinamiche normali di pista, ma che testimoniano quanto il clima sia teso in quella che è la gara decisiva per il titolo. Il favorito è Lando Norris. Il pilota della McLaren ha 408 punti in classifica, inseguono Max Verstappen su Red Bull a 396 (12 in meno) e Oscar Piastri a 392 punti (16 in meno). Sarà decisiva quindi l’ultima gara a Marina Bay. Al momento sembra più veloce la McLaren di Norris, che ha chiuso al primo posto entrambe le sessioni di prove libere, mentre Piastri (undicesimo) è più in difficoltà. Ma Verstappen è dietro, a pochi decimi e tra sabato e domenica ha dimostrato di saper e poter fare miracoli. È ciò che temono in casa McLaren. Ancora male la Ferrari: ottavo Leclerc, quattordicesimo Hamilton. FORMULA 1, I TEMPI DELLE PROVE LIBERE 2 1. Lando Norris McLaren 1:23.083 2. Max Verstappen Red Bull Racing +0.363 3. George Russell Mercedes +0.379 4. Oliver Bearman Haas F1 Team +0.418 5. Nico Hulkenberg Kick Sauber +0.467 6. Gabriel Bortoleto Kick Sauber +0.487 7. Isack Hadjar Racing Bulls +0.574 8. Charles Leclerc Ferrari +0.575 9. Fernando Alonso Aston Martin +0.625 10. Kimi Antonelli Mercedes +0.667 11. Oscar Piastri McLaren +0.680 12. Lance Stroll Aston Martin +0.749 13. Carlos Sainz Williams +0.789 14. Lewis Hamilton Ferrari +0.856 15. Alexander Albon Williams +0.867 16. Esteban Ocon Haas F1 Team +0.875 17. Yuki Tsunoda Red Bull Racing +1.220 18. Liam Lawson Racing Bulls +1.391 19. Franco Colapinto Alpine +1.688 20. Pierre Gasly Alpine +1.880 L'articolo F1, il weekend decisivo è già infuocato. Lite tra Norris e Verstappen nelle seconde libere: “Rischiamo l’incidente” proviene da Il Fatto Quotidiano.
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F1, l'”ultima cena” dei piloti prima di Abu Dhabi: “Dresscode bianco, ma non tutti lo sapevamo”. E in tre erano assenti
“Ecco la Classe 2025. Sono grato per questo gruppo di piloti contro cui ho il privilegio di correre e anche se siamo avversari, c’è tanto rispetto tra di noi, e sono orgoglioso di poterli chiamare amici. Speriamo di regalarvi una grande ultima gara della stagione”. Così Lewis Hamilton su Instagram in un post con la foto dell’“ultima cena” dei piloti ad Abu Dhabi, un classico dell’ultima gara dell’anno. Una serata organizzata proprio da Hamilton per riunire tutti e salutarsi dopo una stagione lunga, ricca di battaglie in pista, ma di grande rispetto fuori. Dei venti piloti titolari della Formula 1 solo tre erano assenti: i due piloti dell’Aston Martin, Lance Stroll e Fernando Alonso, e il pilota della Sauber Nico Hulkenberg. L’immagine è stata poi repostata anche dagli altri piloti, ognuno con un copy social diverso: “Bello riorganizzare – ha scritto Charles Leclerc – e poter passare un po’ di tempo insieme fuori dalla pista”, mentre Esteban Ocon ha ringraziato Lewis Hamilton, che ogni anno organizza la cena e lo fa con impegno e passione. Bortoleto ha invece voluto rimarcare che la cena è stata ricca di “buone risate e belle storie”, mentre Lando Norris – in lizza per il titolo di campione nella classifica piloti insieme a Max Verstappen e Oscar Piatri – ha optato per l’ironia sottolineando che “nessun cibo è stato lanciato durante la cena”. Tra i più simpatici c’è però Yuki Tsunoda – via dalla RedBull a fine stagione (al suo posto Hadjar) – che ha postato la foto scrivendo: “Cena piloti 2025. dress code camicia bianca, ma non tutti abbiamo ricevuto il promemoria”, in riferimento al fatto che solo in pochi si sono presentati in camicia bianca. Da venerdì mattina però si è tornati a fare sul serio, con le prime prove libere. Mai come quest’anno infatti l’ultima gara dell’anno è importantissima. Sono in tre a giocarsi il titolo di campione: Lando Norris, Max Verstappen e Oscar Piastri. Il pilota della McLaren ha 408 punti in classifica, inseguono Max Verstappen su Red Bull a 396 (12 in meno) e Oscar Piastri a 392 punti (16 in meno). Sarà decisiva quindi l’ultima gara a Marina Bay. L'articolo F1, l'”ultima cena” dei piloti prima di Abu Dhabi: “Dresscode bianco, ma non tutti lo sapevamo”. E in tre erano assenti proviene da Il Fatto Quotidiano.
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Norris è il favorito, Verstappen sogna una super rimonta e Piastri cerca riscatto: tutte le combinazioni per il titolo di campione in Formula 1
Prima il disastro a Las Vegas, poi il match point sciupato in Qatar: Lando Norris è ancora il favorito e ha il destino nelle proprie mani, ma la classifica piloti di Formula 1 è più incerta che mai e manca soltanto una gara. Quella di Marina Bay ad Abu Dhabi, dove sarà presente anche Jannik Sinner. Il pilota della McLaren ha 408 punti in classifica, inseguono Max Verstappen su Red Bull a 396 (dodici in meno) e Oscar Piastri a 392 punti (16 in meno). Sarà decisiva quindi l’ultima gara in un mondiale che può ancora essere vinto da tre piloti. Il sistema di punteggio dei Gran Premi è sempre lo stesso: 25 punti per il vincitore, 18 per il secondo, 15 per il terzo, 12 per il quarto, 10 per il quinto, 8 per il sesto, 6 per il settimo, 4 per l’ottavo, 2 per il nono e 1 per il decimo. Verstappen sogna di completare una rimonta clamorosa, Norris non vuole sciupare anche il secondo e decisivo match point, mentre Piastri tenterà il tutto per tutto in un Mondiale condotto fino a oltre metà stagione, salvo poi calare notevolmente di rendimento. Di seguito ecco tutte le combinazioni possibili. NORRIS CAMPIONE DEL MONDO SE: TUTTE LE COMBINAZIONI Lando Norris con i suoi 408 punti è sicuramente il favorito per la vittoria finale ed è l’unico che non deve guardare ai risultati degli altri. Queste le combinazioni per laurearsi campione del mondo: * Arriva almeno al 3° posto (indipendentemente dai risultati degli altri); * Arriva 4° o 5° e Verstappen non vince; * Arriva 6° e né Verstappen né Piastri vincono; * Arriva 7° o 8°, con Verstappen non meglio di terzo e Piastri non vince; * Arriva 9° o 10°, con Verstappen non meglio di quarto e Piastri non meglio di terzo; * Finire fuori dai punti, a patto che Verstappen non faccia meglio di quinto e Piastri non faccia meglio di terzo. VERSTAPPEN CAMPIONE DEL MONDO SE: LE COMBINAZIONI Verstappen insegue a quota 396 punti e sogna una rimonta clamorosa, visto che fino a qualche mese fa il mondiale sembrava una roba a due tra Piastri e Norris. È sicuramente quello che arriva con il morale più alto. Queste le combinazioni: * Vince la gara e Norris non fa meglio del quarto posto; * Arriva 2°, Piastri non vince e Norris non fa meglio del settimo posto; * Arriva 3°, Piastri non vince e Norris non fa meglio del nono posto; * Arriva 4°, Norris non conquista punti e Piastri non fa meglio di terzo. PIASTRI CAMPIONE DEL MONDO SE: LE COMBINAZIONI Infine c’è Piastri, che dopo una partenza incredibile, ha decisamente rallentato e adesso cerca un miracolo per vincere il mondiale di Formula 1. L’australiano è campione se: * Vince il Gram Premio e Norris chiude dal sesto posto in giù; * Chiude secondo, con Norris piazzato dal decimo posto in giù e Verstappen dal quarto in giù. L'articolo Norris è il favorito, Verstappen sogna una super rimonta e Piastri cerca riscatto: tutte le combinazioni per il titolo di campione in Formula 1 proviene da Il Fatto Quotidiano.
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“È frustrante perdere così tanti punti”: la rabbia di Norris dopo la squalifica. E il team ammette: “Scusateci”
“Una conclusione frustrante per oggi. Abbiamo dovuto gestire la situazione verso la fine della gara e ora sappiamo che è stato a causa di alcuni problemi alla nostra vettura, che purtroppo ci hanno portato alla squalifica”. Così Lando Norris dopo la squalifica delle due vetture McLaren al termine della gara a Las Vegas. Il pilota britannico aveva conquistato 18 punti, mettendo un’ipoteca sul mondiale, ma alla fine si ritrova con zero punti ottenuti e una classifica piloti apertissima. “Stiamo indagando sulle cause di questo comportamento della vettura, compreso l’effetto dei danni accidentali subiti da entrambe le vetture, che abbiamo riscontrato dopo la gara e che hanno portato a un aumento del movimento del fondo”. Ha replicato Andrea Stella, team principal della McLaren. “Come ha osservato la FIA, la violazione non era intenzionale, non c’è stato alcun tentativo deliberato di aggirare il regolamento e sussistevano anche circostanze attenuanti”. Le vetture sono state squalificate a causa dell’eccessivo consumo del plank del fondo delle loro vetture. Il plank, o pattino, è una tavola di legno posizionata sul fondo piatto delle monoposto, il cui ruolo principale è far mantenere al veicolo una distanza minima da terra per questioni legate alla sicurezza. Questa tavola ha uno spessore di 10 millimetri e secondo il regolamento non può usurarsi di oltre un millimetro (quindi non può essere inferiore a 9 mm). Cosa che invece è accaduta. Stella ha poi riservato un pensiero anche i per piloti Lando Norris e Oscar Piastri, partner e sostenitori: “Ci scusiamo con Lando e Oscar per la perdita di punti odierna, in un momento critico della loro campagna di campionato dopo due ottime prestazioni da parte loro durante tutto il weekend. Come squadra, ci scusiamo anche con i nostri partner e i nostri tifosi, il cui sostegno è molto importante per noi. Sebbene questo risultato sia estremamente deludente, rimaniamo pienamente concentrati sulle ultime due gare della stagione”. LE PAROLE DI NORRIS Sul tema è appunto intervenuto anche Lando Norris, che con i 18 punti ottenuti grazie al secondo posto aveva avvicinato notevolmente il titolo: “È frustrante perdere così tanti punti. Come squadra, cerchiamo sempre di ottenere il massimo delle prestazioni e oggi chiaramente non siamo riusciti a trovare il giusto equilibrio. Ormai non posso fare nulla per cambiare la situazione, quindi mi concentrerò completamente sul Qatar, dove punteremo a dare il meglio in ogni sessione.” L'articolo “È frustrante perdere così tanti punti”: la rabbia di Norris dopo la squalifica. E il team ammette: “Scusateci” proviene da Il Fatto Quotidiano.
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