Il luminare Umberto Veronesi, oncologo d’eccellenza mondiale, il 28 novembre
prossimo avrebbe compiuto 100 anni. Tra le tante testimonianze anche quella di
Monica Guerritore che a Il Corriere della Sera ricorda il primo incontro: “Avrò
avuto 17 anni, studiavo al Piccolo. Veronesi era stato tra gli allievi di mio
nonno, Francesco Pentimalli, che aveva dato vita all’Istituto Regina Elena di
Roma, tra i primi per la cura dei tumori. Ci incontrammo e mi ricordò di questo
legame. Divenne una figura quasi familiare”.
Nel 2006 l’attrice si è sottoposta ad ecografia, durante uno dei suoi controlli
di routine, ed ecco il responso: tumore. “Tornai da Veronesi e mi disse che si
stava formando un carcinoma. – ha detto – Dopo la biopsia, mi disse che avrei
dovuto operarmi (…) Poco prima dell’operazione mi si avvicinò e mi diede una
carezza sul viso, per calmarmi. Al pomeriggio, venne nella mia stanza a
chiedermi come stavo. Gli domandai che tipo di massa mi aveva asportato, ma non
mi disse fandonie per rassicurarmi: rispose che doveva aspettare i risultati.
Era onesto”.
E ancora: “Fortunatamente, le analisi rivelano che il tumore non è aggressivo e
che non è necessaria la chemioterapia, solo controlli periodici che l’attrice
continua a fare tuttora (…) Dell’intervento mi rimane la cicatrice vicino
all’ascella, per l’asportazione del linfonodo sentinella. Nel periodo in cui
venni operata, stavo portando a teatro Giovanna d’Arco. I colleghi mi dissero di
coprire quella cicatrice, io invece volli metterla in mostra indossando una
canotta. Era un messaggio di condivisione per chi, in sala, stava vivendo la
stessa esperienza”.
L'articolo “Avevo un tumore. Poco prima dell’operazione Veronesi si avvicinò per
darmi una carezza. A teatro mi chiesero di coprire la cicatrice”: così Monica
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