“Oggi si sciopera. Insegnanti, genitori e bambini e bambine. Sempre fiera della
mia scuola e della sua partecipazione. Perché non possiamo che occuparci dei
bambini e delle bambine di tutti e tutte. Anche quelli lontano da noi. Siamo i
loro occhi e la loro voce. Ce lo chiede la nostra Costituzione. W la Daneo W la
scuola pubblica W Genova resistente. W la Palestina libera”. Sotto questo post
pubblicato sul profilo Facebook della maestra e scrittrice, che insegna
all’istituto “Daneo” di Genova, Cinzia Pennati, la foto di otto donne e sei
bambini e bambine tra cui uno avvolto nella bandiera palestinese. Sullo sfondo i
vessilli dei sindacati di base che venerdì scorso hanno proclamato lo sciopero
generale di 24 ore contro la manovra finanziaria – improntata, per gli
organizzatori, a “un’economia di guerra”- e per la Palestina.
Uno scatto fotografico che ha sollevato parecchie polemiche tanto da ricevere
oltre sei mila commenti tra i quali molte critiche come “Brava insegnante che
prepara i bambini per i centri sociali ma i genitori dove sono?”. Oppure “Poveri
bambini trascinati nell’ignoranza…”. Tra i tanti anche chi difende la maestra:
“Ci fossero più insegnanti come lei, forse ci sarebbero meno risposte
maleducate. Grazie per l’esempio che state dando” o “Bravissimi…insegnate
l’altruismo e il rispetto dei diritti umani”.
Il post dell’insegnate continua così: “W la scuola capace di dissentire da un
governo che spende più soldi in armamenti, sovvenziona le scuole private e
taglia fondi alle scuole pubbliche. Un governo che mette bavagli. Ps: tesserata
Cgil da 28 anni, sono un po’ stanca di difese tiepide e divisioni. Si scende
insieme. Si lotta insieme. Grazie Francesca Albanese Greta Thunberg e Thiago
Avila. Ps: per questo venerdì di sciopero ho una trattenuta di 85 euro circa,
che pesa sul Tfr e sulla pensione. Guai a chi mi parla di scelta di scioperare
per stare a casa! Informatevi”.
Parole che hanno sollevato un polverone. Pennati, contattata da
ilfattoquotidiano.it, spiega: “Non ho molto da dire. Come lavoratrice ho
esercitato il mio diritto di sciopero. I bambini e le bambine li ho incontrati
con le loro famiglie in manifestazione. Come risulta dalla fotografia ciascuno
era con il proprio genitore”. L’insegnante, che ha pubblicato diversi libri (tra
cui l’ultimo “Questione di famiglia” per Sperling & Kupfer), a Genova è molto
nota: da oltre vent’anni lavora come insegnante, si occupa di scrittura
espressiva ed è formatrice. Nel dicembre 2016 ha aperto un blog, sosdonne.com,
che tratta tematiche femminili e si rivolge a una community di oltre 30 mila
follower.
Un caso che non è passato inosservato al deputato leghista Rossano Sasso che
sempre da Facebook ha attaccato la scrittrice: “Una maestra elementare che ha
pubblicamente gioito per aver visto in piazza con sé anche bambini di sette
anni, probabilmente i suoi alunni. Questo è quanto emerge da quanto la stessa
insegnante, tale Cinzia Pennati, attivista politica già candidata con il
centrosinistra in Liguria e mai eletta, ha pubblicato sui suoi canali social con
tanto di foto. Si vedono alcuni bambini in maniera nitida (e quindi senza
nemmeno oscurare il volto, come prescrive la normativa) bardati di bandiere
palestinesi e kefiah, novelli propal infanti che anziché essere in classe erano
in piazza insieme a bandiere rosse e simboli islamici. Voglio sperare e anzi,
sono quasi certo che (ahimè) insieme ai bambini ci fossero anche i genitori,
perché altrimenti saremmo dinanzi a qualcosa di molto grave”.
A tutti, intanto, con garbo, Pennati, sul social sul social replica così:
“Rispondo qui un grazie a chi mostra vicinanza e sentire. A chi usa parole di
dissenso con spirito critico. Per chi è violento e insultante non voglio
spendere nemmeno un attimo del mio tempo, oltre questa frase”.
L'articolo L’insegnante di Genova e le polemiche per la foto con bambini e
genitori in piazza per lo sciopero generale proviene da Il Fatto Quotidiano.