“Cosa pensano i polli?”: ecco lo studio sulla specie domestica “sovrappopolata e sfruttata” e il bucero asiatico in via d’estinzione

Il Fatto Quotidiano - Thursday, November 27, 2025

“Chissà cosa pensano i polli?”. È questo uno dei quesiti da cui è partito il progetto interdisciplinare che indaga il pensiero degli animali e in particolare di come essi riescano ad adattarsi ai mutamenti ambientali fin dall’inizio della vita. Tra i vincitori del Synergy Grant 2025 dell’Erc c’è Maria Loconsole, 32 anni, cresciuta a Bari e oggi ricercatrice all’Università di Padova, che ha ottenuto – insieme al collega Elias Garcia-Pelegrin della National University of Singapore – un finanziamento di quattro milioni di euro per sviluppare Flap (Fostering learning and adaptation through predictability).

Loconsole, dopo il liceo a Bari, si è trasferita a Padova per laurea e dottorato in Psicologia. Durante un periodo a Cambridge ha conosciuto Garcia-Pelegrin, con cui ha iniziato a condividere “le stesse domande scientifiche”. Da questo confronto è nato un progetto che unisce psicologia comparata e zoologia. La ricercatrice ha spiegato: “Ci siamo chiesti cosa apprendono gli animali dall’ambiente e su quanto presto questo avvenga“. L’obiettivo è osservare come la mente animale risponda a contesti più o meno prevedibili e come queste condizioni influenzino comportamento, cognizione sociale e strategie di esplorazione.

Il progetto analizzerà due specie molto distanti: il pollo domestico, “sovrappopolato e sfruttato”, e il bucero asiatico, in via d’estinzione. Secondo Loconsole, sono accomunati dal fatto che “vivono entrambi in ambienti modificati dall’uomo e devono imparare ad adattarsi rapidamente“. Per questo verrà studiato come le esperienze dei primi giorni e settimane di vita influenzino “la capacità di esplorare o di restare conservativi, la tendenza a fidarsi o diffidare dell’ambiente“. Un altro obiettivo è valutare “quanto l’ambiente è affidabile o non affidabile per questi animali e come questo influenzi la loro mente, con effetti a cascata sul temperamento e sulle interazioni sociali“.

Le ricadute pratiche includono indicazioni per il benessere dei polli domestici e strumenti per strategie di conservazione del bucero. Loconsole ha chiarito di non provenire da una tradizione legata all’allevamento: “Sono nata in città, a Bari… Ma questo lavoro ti costringe a vedere quanto gli animali siano raffinati“.

Il Synergy Grant, tra i più selettivi dell’Erc, richiede team transdisciplinari e progetti capaci di affrontare questioni non gestibili da un singolo ricercatore. “Siamo rimasti sorpresi e siamo felicissimi per questa vittoria”, ha affermato Loconsole. Il prorettore alla ricerca Fabio Zwirner ha sottolineato il valore di questi programmi per la crescita dei giovani studiosi. Quanto al futuro, la ricercatrice osserva: “La cosa più bella di questo lavoro è che si può viaggiare tanto e collaborare tanto… Le possibilità sono infinite“.

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