
“Anna Kepner fu asfissiata meccanicamente da altre persone”: si riapre il giallo sulla morte della ragazza in crociera con la famiglia
Il Fatto Quotidiano - Saturday, November 29, 2025La tragedia avvenuta a bordo della nave da crociera Carnival Horizon continua a far discutere, mentre emergono nuovi dettagli sulla morte di Anna Kepner, una studentessa della Florida centrale di 18 anni trovata senza vita nella sua cabina durante una vacanza ai Caraibi con la famiglia. La giovane, prossima al diploma e intenzionata ad arruolarsi nella Marina degli Stati Uniti, è stata scoperta morta il 6 novembre. Un certificato di morte fornito dalla famiglia ad ABC News indica come causa del decesso una “asfissia meccanica” e specifica che la ragazza “fu asfissiata meccanicamente da un’altra o da altre persone”.
Secondo ABC, il corpo è stato trovato sotto un letto, avvolto in una coperta e coperto da giubbotti di salvataggio. L’Ufficio del medico legale di Miami-Dade non ha confermato questi dettagli e ha rifiutato di rilasciare ulteriori informazioni alla BBC, citando un’“indagine attiva e in corso”. Al momento l’FBI non ha identificato sospetti né presentato accuse, mentre la compagnia di crociera ha dichiarato alla BBC di collaborare pienamente con gli investigatori.
La famiglia ha condiviso il proprio dolore attraverso i racconti dei nonni della ragazza, intervistati da ABC News. I Kepner, presenti sulla nave insieme al padre della giovane, alla matrigna, ai fratellastri e a un fratello biologico, hanno descritto un viaggio inizialmente sereno. “Ci stavamo tutti divertendo moltissimo”, ha ricordato la nonna Barbara Kepner, aggiungendo: “Non riesco a immaginare perché qualcuno avrebbe voluto fare del male alla mia bambina”.
Il nonno, Jeffrey Kepner, ha spiegato che ciò che rendeva speciale il viaggio non era la crociera in sé, ma il tempo in famiglia: “Non era la crociera in sé a emozionarmi. Era il fatto che avrei passato un’altra settimana con mio figlio minore, la sua famiglia e tutti i nipoti”. I nonni hanno anche sottolineato l’armonia familiare: “È tutta famiglia. È una famiglia mista, sì, ma non è così che funziona per noi”.
Barbara Kepner ha ricordato l’ultimo momento con la nipote, quando la ragazza, pur lamentando fastidi all’apparecchio dentale, si era preparata per raggiungere i parenti nel casinò della nave. Prima di allontanarsi, le aveva detto: “Vi voglio bene, ci vediamo dopo”. “E non l’abbiamo mai più rivista”, ha aggiunto la nonna, ora in cerca disperata di risposte: “Ora so come è morta. Aiuta un po’, ma non riporterà Anna indietro”.
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