
“A –110° il corpo si attiva, lo choc termico rafforza il sistema immunitario e attiva il metabolismo”: tutti i benefici della crioterapia, l’ultima ossessione delle star. Abbiamo provato per voi la “cabina del gelo”, ecco come funziona
Il Fatto Quotidiano - Monday, December 1, 2025Il freddo è l’ultima frontiera della bellezza, e del benessere. Un’idea antica come il mondo, ma oggi la scienza conferma i benefici su circolazione, metabolismo e infiammazione. Su TikTok spopola lo skin-icing – cioé immergere il viso in una ciotola di acqua e cubetti di ghiaccio – e chiunque abbia mai fatto una sauna sa che è l’alternanza caldo/freddo a fare la differenza. L’ultima frontiera è la crioterapia fatta in cabina, un trattamento che piace moltissimo alle star e agli sportivi. Abbiamo provato a stare tre minuti a -110 gradi, chiedendo agli esperti quali sono i benefici (e le controindicazioni) della crioterapia.
Principalmente, esistono due strumenti per effettuare le sedute di crioterapia: la criosauna, in cui la testa rimane fuori, e la criocamera, strutturata come una cabina, in cui si entra da una porta: la temperatura interna può scendere fino a -160° gradi, ma nella maggior parte dei casi è di -110°. “Questa è la temperatura approvata dalla scienza per creare uno shock termico al nostro organismo affinché si rafforzi – spiega al Fattoquotidiano.it Simone Doti, founder di Cryovis – mettendo in atto una serie di meccanismi biologici che stimolano il sistema immunitario, i linfociti, il metabolismo: è una sorta di resistenza a un attacco esterno”. Il cervello ovviamente non sa di essere in una cabina perciò mette in atto una serie di meccanismi per proteggere il corpo. La percezione è soggettiva, ma è più tollerabile che immergere una mano nel ghiaccio o nella neve fresca: “L’umidità in cabina è allo 0%: è un freddo assolutamente secco, che il nostro fisico tollera bene”, prosegue Doti.
Il trattamento è diventato famoso per alcuni risvolti sul piano estetico, come il miglioramento della pelle, l’eliminazione della ritenzione idrica e il potenziamento del metabolismo, specialmente per chi desidera perdere peso. “Sul piano medico, il risvolto più interessante è l’abbassamento dell’infiammazione osteoarticolare e dell’infiammazione sistemica in generale“, un aspetto determinante sul piano della longevità. Una sola seduta dà una sensazione di benessere nell’immediato: si esce energizzati, rinvigoriti. Ma per sfruttare a pieno i benefici serve un ciclo completo: “Esattamente come l’allenamento, è uno stress per il nostro organismo – spiega Doti – In base all’esigenza della persona e delle problematiche specifiche, si valutano sessioni con frequenza bi-trisettimanale”.
Per Doti, è un trattamento di cui tutti possono beneficiare: “Dai ragazzini di 18 anni fino agli anziani: abbiamo avuto persone di più di 80 anni che soffrivano di stanchezza cronica che si sono ‘riattivati’ completamente, con molti benefici”. La crioterapia è invece sconsigliata nel caso di gravi problemi respiratori, sindromi di Raynaud gravi, in gravidanza e per “chi soffre di malattie cardiovascolari conclamate e chi ha avuto forti trombosi o aneurismi nell’arco dei 6 mesi precedenti. Se sono passati più di 4 anni e c’è l’ok del medico specialista, si può procedere”.
La crioterapia è molto amata – e molto richiesta – dagli sportivi perché “favorisce il recupero post allenamento, riduce l’infiammazione del muscolo, e di conseguenza eventuali dolori”, dice. Elisa Lainati, founder di Retreat Milano, nuovissima oasi di benessere a due passi dal Duomo che offre corsi di yoga, palestra, massaggi e spa privata. “Stiamo già studiando dei protocolli estetici specifici per la ritenzione idrica – aggiunge – quindi per la combinare le cure per la cellulite dell’estetista con la crio”. Chi vuole provare può valutare una consulenza con gli specialisti in struttura, per capire che tipo di trattamenti eseguire e con quale frequenza. “Subito dopo ci si riveste, si esce e si prosegue con la propria giornata“, spiega. Non c’è un “tempo di recupero”, né di una doccia: si può fare anche quando si hanno pochi minuti a disposizione, prima di entrare in ufficio o in pausa pranzo. Ma chi vuole dedicarsi ancora qualche ora di benessere può prenotare una lezione di pilates, di surf fitness o di ossigenoterapia.
Sulla carta ci sono solo benefici, ma lo scoglio psicologico dei -110 gradi può spaventare. Per questo motivo abbiamo deciso di provarla nella sede di Retreat. Rispetto all’elegante spazio in legno scuro e luci soffuse, la cabina del freddo ipermoderna sembra una navicella spaziale. “Io non faccio il bagno in mare se fa un po’ freddo, ma la crioterapia non mi dà alcun fastidio – mi rassicura Elisa Lainati prima del trattamento – ormai la faccio quasi senza accorgermene”. Prima di entrare indosso calzini, zoccoli di gomma, guanti spessi, un cappellino e una mascherina per proteggere le vie respiratorie. Il resto del corpo, al netto della biancheria, è esposto a -110 gradi. La percezione del freddo è soggettiva, ma la sensazione è quella di spalancare le finestre di una stanza calda in pieno inverno e sentire l’aria gelida entrare all’improvviso.
Nella cabina c’è la musica: la spa manager che mi assiste durante il trattamento mi incoraggia a muovermi, a saltare o a ballare, per sopportare meglio il freddo. Un consiglio particolarmente utile nell’ultimo minuto, quello in cui il tempo sembra non passare mai. Ma quando si esce, l’euforia è innegabile: ci si sente galvanizzati, pieni di energia. La sensazione del freddo svanisce subito, appena ci si veste. Per via dell’effetto tensore delle basse temperature la pelle appare più compatta e luminosa – almeno nell’immediato – e i piccoli rossori sul viso sono spariti. L’effetto più inaspettato è la sensazione di felicità che si prova subito dopo: la scienza dimostra un effettivo aumento della serotonina, ma forse è solo il sollievo di tornare al calduccio.
Immagine: courtesy of Retreat
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