
“Un salasso da 150 milioni l’anno, ecco la scioccante verità riguardo alle finanze reali”: il libro dell’ex ministro Norman Baker imbarazza Re Carlo
Il Fatto Quotidiano - Tuesday, December 2, 2025Caro Carlo, quanto mi costi! L’ennesimo incubo che scuote le notti insonni della corona britannica nasce dall’ultimo libro dedicato ai reali e scritto da un’anima profondamente repubblicana. Si tratta di Royal Mine, National Dept (Conio Reale, Debito Nazionale), firmato da Norman Baker, Lib Dem ed ex ministro per gli Affari Interni che si è dedicato ad un’attenta analisi delle casse dei Windsor per giungere alla conclusione che la fastosa famiglia reale britannica sia la più costosa d’Europa. 150 milioni di euro all’anno per i contribuenti sempre meno innamorati di una corona piena di guai.
A sostenere la contabilità di Baker ci sono tutte le stime prodotte dai repubblicani, sempre attivi nel Paese, sebbene poco ascoltati. Gli 11 royals ancora stipendiati per svolgere ruoli di rappresentanza nel paese e nel mondo, sarebbero solo una parte delle voci di spesa dell’intera istituzione. A pesare sulle finanze dello stato ci sarebbero anche tutte le spese per garantire loro la sicurezza (da 170 a 230 milioni di euro l’anno), da qui la battaglia legale ingaggiata da Harry per ottenere la scorta ufficiale del Ministero dell’Interno quando in visita nel Regno Unito. Battaglia persa in aula per effetto di una sentenza che ha stabilito che, non essendo più membro “attivo” per conto della corona, la scorta deve pagarsela di tasca sua. Così come fu per sua madre Lady Diana dopo il divorzio da Carlo. A questa cifra vanno poi sommate le spese per i grandi eventi, come la recente incoronazione di Carlo III, avvenuta il 6 maggio di due anni fa, ma anche i matrimoni e i funerali. L’effetto spending review voluto dal nuovo sovrano, in realtà, si è reso anche più netto, suo malgrado, perchè oltre ai tagli operati al quadro offerto dalla balconata di Buckingham Palace, ci hanno pensato scandali e divorzi a fare il resto.
Nessuno, infatti, poteva prevedere che la Ditta avrebbe perso i pezzi strada facendo, con la fuga in America di Harry e Meghan e con il “licenziamento” di Andrea che non può neanche più fregarsi del titolo di principe. Ma neanche questo è bastato per fare calare le spese. Il ritornello adottato dal palazzo per fare digerire il suo costo annuale ai contribuenti, già salassati dallo stato in crisi, è sempre stato quello di “il prezzo di una tazza di caffè solubile”. Un conto amaro però, che supera di gran lunga quello di tutte le altre monarchie europee ormai trasformate in istituzioni di facciata, molto sobrie e popolate di nuovi borghesi che lavorano e conducono una vita “normale”.
Il Times ha calcolato che se la casa reale britannica nel 2025 è costata 150 milioni di euro, a grande distanza si trova il peso economico di quella che si posiziona al secondo posto, ovvero l’olandese che, nel 2024, sarebbe costata “solo” 52 milioni di euro, 27 milioni quella norvegese (dati del 2024) e così a scendere fino agli 8,42 milioni per Felipe, Letizia e le principesse reali spagnole. Vero è anche che, ogni regno fa i calcoli in modo differente e difficilmente si possono fare paragoni diretti.
In Olanda, ad esempio, il conto non considera i costi delle visite di stato, mentre in Spagna sono i dipartimenti governativi a pagare direttamente alcuni costi specifici della corona. Ciò che resta è che la famiglia reale inglese, sebbene in forma ristretta, ha visto accrescere il suo peso economico del 53% in un anno e secondo alcuni analisti questo sarebbe il frutto della sua maggiore trasparenza, ma soprattutto della trasformazione della relazione con lo stato che non fornisce più solo un appannaggio, ma anche una quota dei profitti generati dai suoi beni messi a reddito.
Peccato che il concetto stesso di monarchia sia stato ghigliottinato dai francesi nel 1789, falcidiando le dinastie europee costrette a trovarsi da lavorare o accasarsi ai nuovi ricchi in arrivo dalle Americhe. Londra ha resistito consegnando ai contemporanei i fasti, le carrozze e i gioielli da sogno che portano in città milioni di turisti ogni anno, tutti accalcati davanti ai cancelli di Buckingham Palace per fare foto al cambio della guardia e appassionanti alla lettura delle sorti dei reali più osservati, criticati e costosi del mondo occidentale.
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