Manovra, assegno di inclusione dimezzato il primo mese dopo il rinnovo. E sale l’aliquota Rc auto

Il Fatto Quotidiano - Friday, December 12, 2025

La partita sulla manovra entra nella fase decisiva. Il voto sugli emendamenti in commissione Bilancio al Senato dovrebbe iniziare in ritarado solo lunedì, con il via libera definitivo destinato a slittare tra Natale e Capodanno. Nelle ultime ore il governo ha depositato un nuovo pacchetto di riformulazioni che ritocca misure sociali, fisco, assicurazioni e pubblico impiego, con interventi mirati per contenere la spesa, trovare risorse aggiuntive o ammorbidire alcune strette introdotte nel testo originario.

Sul fronte del welfare viene rivisto il meccanismo di rinnovo dell’assegno di inclusione. La riformulazione riscrive l’articolo della legge di bilancio che aveva cancellato la sospensione di un mese tra i primi 18 mesi di fruizione e la proroga annuale. La continuità del beneficio viene mantenuta, ma il primo assegno del rinnovo sarà dimezzato. Secondo la relazione tecnica, il risparmio atteso per i conti pubblici è pari a circa 100 milioni di euro.

Sempre in ambito fiscale, ma con effetti diretti sulle famiglie, dal 1° gennaio 2026 salirà al 12,5% l’aliquota applicata alle polizze Rc auto per gli infortuni del conducente e per l’assistenza stradale. Applicando i differenziali di aliquota, pari al 10% per i premi relativi al rischio infortuni e al 2,5% per quelli legati all’assistenza, il governo stima un maggior gettito di circa 115 milioni di euro su base annua.

Sul versante delle regole tributarie, una riformulazione interviene per far saltare la stretta sulle indebite compensazioni. Viene infatti chiesta la soppressione della modifica prevista dal ddl di bilancio che estendeva il divieto di compensazione dei crediti agevolativi a nuovi ambiti, come i contributi previdenziali e i premi Inail, oltre ai bonus edilizi, bloccando così l’ampliamento delle limitazioni già previste per banche e intermediari finanziari.

Per quanto riguarda il sostegno alle famiglie, dal 2026 viene istituito un fondo da 20 milioni destinato a finanziare contributi comunali per l’acquisto dei libri scolastici della scuola secondaria di secondo grado. Il beneficio è riservato ai nuclei con Isee non superiore a 30mila euro e le modalità di ripartizione saranno definite con un decreto del ministero dell’Interno di concerto con il Mef e il ministero dell’Istruzione. Sempre sul fronte Isee, un altro emendamento propone di innalzare da 91.500 a 120mila euro la soglia di esclusione della casa di abitazione dal calcolo dell’indicatore, limitando però l’intervento ai nuclei familiari residenti nelle città metropolitane.

Interventi rilevanti riguardano anche il funzionamento dell’amministrazione finanziaria. Un emendamento riformulato amplia i margini per il trattamento accessorio del personale delle Agenzie fiscali, consentendo di destinare agli incentivi fino al 60% delle risorse disponibili, includendo anche quelle derivanti dal miglioramento dei risultati di gettito. Una quota pari al 25% è riservata alle fasce dirigenziali e alle posizioni organizzative. Dal 2026 sono inoltre previsti stanziamenti aggiuntivi per il lavoro straordinario, pari a 5 milioni di euro per l’Agenzia delle Entrate e a 3 milioni per l’Agenzia delle dogane e dei monopoli.

Sul fronte delle politiche abitative, un emendamento riformulato introduce un fondo rotativo da 25 milioni complessivi, distribuiti tra il 2027 e il 2031, destinato alla copertura del rischio di morosità incolpevole e del deposito cauzionale nei contratti di locazione in caso di sopravvenuta impossibilità del conduttore di adempiere ai pagamenti per cause non imputabili alla sua volontà. La gestione della misura è affidata a Consap, tramite un apposito conto di tesoreria.

Un emendamento del pacchetto dei riformulati prevede un piano straordinario di reclutamento di ricercatori nelle università statali e non statali e negli enti pubblici di ricerca vigilati dal Mur, tra cui Cnr, Inaf, Infn, Ingv, Ogs e Inrim. Le assunzioni saranno finanziate con un cofinanziamento al 50% tra ministero e singoli enti, per uno stanziamento complessivo di circa 60 milioni di euro attraverso incrementi del Fondo di finanziamento ordinario delle università e del Fondo ordinario per gli enti di ricerca. Le procedure saranno concorsuali e prevedono una riserva del 50% dei posti per i ricercatori attualmente impegnati su progetti Pnrr.

Resta infine aperto il confronto sulle risorse per l’emittenza locale. Il ministero delle Imprese e del Made in Italy ha ribadito la propria contrarietà al taglio di 20 milioni di euro annui per il triennio 2026-2028 previsto da un emendamento alla manovra, definendo la riduzione intollerabile e confermando il parere negativo espresso dall’ufficio legislativo anche nella fase di riformulazione.

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