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Siamo stati al vernissage della principessa/gallerista Elena von Hessen: una mostra dentro la mostra…Siamo tutti viaggiatori del tempo
L’indirizzo é molto esclusivo in via Orti 25, il quartiere arty/chic di Porta Romana. Sono ammessi solo quelli in lista. Per Elena von Hessen (nipote di Mafalda di Savoia, da lei ha ereditato l’ estro creativo) è nato un po’ come un esperimento. Artista e scultrice molto apprezzata internazionalmente ha chiamato a sé una trentina di artisti da ogni dove, una sorte di Nomad Art di forte impatto visivo. Fasce vitree di materia rosa roteano su se stesse come caramello cristallino. Buchi spazio temporali attraverso copertoni di carta. Una mandragora di vetro soffiato osserva dall’alto il pubblico danzante. Il protagonista de “l’urlo” di Munch ora è vestito da cowboy, ma in stile disco music, con i pantaloni a zampa d’elefante e le zeppe e sta ballando in mezzo a persistenze della memoria con occhi decidui, uomini magrittiani in abito che si coprono vicendevolmente il volto con le mani lottando, diavoletti alla Bosch in un fluttuante fondo alla Dalì. E’ incantato il maitre patissiere, Andrea Gerasi della Storica pasticceria Piccinelli di Brescia, campione mondiale di cioccolata, alcune delle istallazione le renderà gourmet, tutta da gustare. Ancora, c’è il dipinto di un gigante crisantemo psichedelico, come una caramella gommosa striata. Impronte vegetali come in antichi erbari sbiaditi dal tempo. Giù la maschera che la società ci impone. La maschera totem attraversa il tempo dalle le prime tribu’ animiste africane, passando alle tragedie del teatro greco, alla funzione sociale della maschera nel carnevale veneziano, fino a Shopenahauer e Pirandello. E poi arriva lui Rossano Ferraro, direttamente da Miami, un viaggiatore nel tempo in forma fluida. Perchè l’arte (in tutte le sue forme) e’ il segno del passaggio dell’uomo sulla terra, e lo Steampunk é il suo messaggero. ‹ › 1 / 4 WHATSAPP IMAGE 2025-12-01 AT 14.47.41 (2) ‹ › 2 / 4 WHATSAPP IMAGE 2025-12-01 AT 14.47.41 (1) ‹ › 3 / 4 WHATSAPP IMAGE 2025-12-01 AT 14.47.41 ‹ › 4 / 4 WHATSAPP IMAGE 2025-12-01 AT 14.47.40 Presenta le sue mostre vestendosi in stile Steampunk Vittoriano con una punta gotica (personalizzate dal suo sarto artigianale ), chiedendo agli ospiti ad interagire con l’arte facendogli indossare una maschera e/o un costume, per sentirsi piu’ liberi e trasgressivi. I suoi sono eccentrici, e quando li indossa e’ come se continuasse a dipingere, ogni volta e’ come se viaggiasse nell’emozione di essere catapultato in un altro mondo, un mondo che sente solido in una societa’ gassosa/atomizzata. Gli serve per cambiare la prospettiva, osservare e imparare. “Con l’arte sento che il mondo si ferma e rimane solido, l’unica via per difendersi dalla super velocità (grazie a Pasolini, Bauman, Eco)”, filosofeggia. Elena von Hessen, arista visionaria fa gli onori di casa con una tale grazie nella sua home gallery nella mostra/festa dove tutti si siamo sentiti per una notte viaggiatori del tempo, tra ospiti internazionali, musica house, arte appesa alle pareti e ambiente mitteleuropeo catturante sono come una mostra dentro la mostra….assolutamente da vedere fino al 7 dicembre. L'articolo Siamo stati al vernissage della principessa/gallerista Elena von Hessen: una mostra dentro la mostra…Siamo tutti viaggiatori del tempo proviene da Il Fatto Quotidiano.
Milano
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The Cal sempre più Glam: da Londra si sposta a Praga. Il presidente Marco Tronchetti Provera pronto per un futuro sfidante: “Ci vuole meno finanza più industria”
Niente ragazze dai nudi plastici. Il Calendario Pirelli continua nel solco tracciato dalle precedenti edizioni che sono ben 52. E’ il primo cast della storia di The Cal con donne over 40. Solo donne mature dalla forte identità, Isabella Rossellini, la più anta, unica assente ( Mi si nota di più se non vado? ) C’era Luisa Ranieri, la sua bellezza mediterranea si fa eterea, sembra un po’ la “Crista Velata”, accompagnata da un defiliatilssimo Luca Zingaretti . E’ la quintessenza dello chic, la scozzese premio Oscar Tilda Swinton. Le chiedo una foto, mi sorride: “La vuole con me?” No, grazie. Voglio sottrarla al rituale dell’auto/selfie chiesto da molti. Lei é stata ripresa in un bosco incantato, alta e austera la guerriera del ‘Trono di Spade’ Gwendoline Christie, immortalate le top model Irina Shayk ed Eva Herzigova, quest’ultima c’era già in due passate edizioni (1996 e 1998, adesso é una sirena fluttuante nel mare riprodotto in una vasca. Ancora, la designer Susie Cave, l’attrice cinese Du Juan ha il corpo fatto di nuvole, la tennista Venus Williams (che uguaglia così la sorella Serena, già fotografata da Annie Leibovitz nel Calendario 2016) ha la testa in fiamme, Una post romantica Isabella Rossellini é in una cornice en fleur. Il Calendario Pirelli 2026, fotografato dal norvegese Sølve Sundsbø é una narrazione tra natura e immaginazione, cattura mistero, immaginazione, passione, desiderio di emancipazione, le stesse forze che hanno guidato la sua vita e la sua opera, dice. Il legame con la natura norvegese montagne, foreste, temporali resta una costante della sua poetica visionaria. “È un sentimento che è sempre stato lì, e negli ultimi anni si è fatto sentire ancora più forte”. A fare gli onori di casa Marco Tronchetti Provera, presidente esecutivo di Pirelli accompagnato da un parterre che ha unito cinema, moda e sport. ‹ › 1 / 6 010_EVAHERZIGOVA_SOLVE_SUNDSBO_GWENDOLINECHRISTIE_MARCOTRONCHETTIPROVERA_GWENDOLINECHRISTIE_IRINASHAYK_VENUSWILLIAMS ‹ › 2 / 6 SOLVE SUNDSBO 01 ‹ › 3 / 6 ADRIA ARJONA 01 ‹ › 4 / 6 ADRIA ARJONA 04 ‹ › 5 / 6 DU JUAN 01 ‹ › 6 / 6 IMMAGINEALLEGATA-1 (2) Tra i protagonisti spiccano Pierfrancesco Favino nel ruolo brillante di conduttore dell’evento e Tilda Swinton, attrice premio Oscar che incarna perfettamente il tono visionario dell’edizione di quest’anno. Il progetto include anche un cortometraggio del backstage, un viaggio visivo tra corpi e natura che esplora l’identità femminile in chiave futurista raccontando le protagoniste attraverso i 4 elementi ( aria, acqua, fuoco e terra). “Ecco il quinto elemento”, Favino on stage ha così presentato Marco Tronchetti Provera. Di fatto é il suo 32esimo calendario di cui è lo charme man, pardon, il chairman. Chiamato sul palco anche Jean Todt, figura chiave della Scuderia Ferrari, (“Quando sono arrivato alla Ferrari era un’opera d’arte in rovina”) sotto la direzione del top manager francese la Ferrari ha vinto l’invincibile, 14 titoli mondiali tra il 1993 e il 2008. Anche Sundsbø ( classe 1970) é un fuoriclasse: ha costruito una carriera segnata da sperimentazione tecnica e ricerca estetica, combinando tecnologie d’avanguardia come lo scanning 3D con tecniche tradizionali come il ritocco a mano. Ha firmato editoriali per Vogue, W Magazine, Harper’s Bazaar, e ritratto star come Brad Pitt, Zendaya, George Clooney, Cate Blanchett e molti altri. Oltre 500 invitati per il lancio previsto nell’iconica Municipal House di The Cal, un calendario capace di fondere bellezza e tecnologia in una narrazione sorprendente. Durante il gala dinner, si é mangiato benissimo, cena placé fra delizie di tartare, raatatouille e filetto in crosta di olive e una dolcezza di caramel sauce e caramel caviar e chocolat mousse. E si è bevuto ancora meglio, un Pzero Sauvignon Blancs 2022, con bottiglia personalizzata con l’iconica P e un Pzero Red 2021, entrambi della tenuta San Leonardo Trentino. Una grande sinfonia d’orchestra e cori, a fine cena le star si dileguano, si ritirano come da protocollo da celebrities. E meno male che io non sono una di loro e mi scateno in pista con Ben Dj. Praga sempre magica, un gemellaggio ideale con Parigi. Una vecchia città dell’impero austro/ungarica dall’architettura che ricorda la Ville Lumieré, nel mezzo dell’Europa, con un grande castello che la sovrasta, cattedrali con le guglie medioevali, stradine misteriose, ciottoli, nebbia, luci un po’ soffuse…. Di notte si respira ancora un’atmosfera kafkiana. Ma di giorno la delusione di un’altra città vittima della sua bellezza che ha barattato la sua anima antica per un po’ di pullman di distru/turisti. L'articolo The Cal sempre più Glam: da Londra si sposta a Praga. Il presidente Marco Tronchetti Provera pronto per un futuro sfidante: “Ci vuole meno finanza più industria” proviene da Il Fatto Quotidiano.
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Olimpiadi mania e il rilancio di Alberto Tomba. In fila per un selfie e un autografo ragazzini che quando lui stravinceva non erano ancora nati
Fenomenologia di un fenomeno, pardon il gioco di parole. Una strada bloccata e servizio d’ordine che respinge gli imbucati. Tomba la Bomba come era stato soprannominato ancora, l’ultima, anzi il primo di quella Valanga Azzurra che ha segnato la storia dello sci italiano e non solo. Aveva solo 21 anni quando a Calgary vinceva i suoi primi due ori olimpici in slalom e gigante. Tre ori olimpionici, battendo con distacco tutti gli altri, due Coppe del mondo, una cinquantina di vittorie sono nella coppa del mondo e molto di più. Alberto che mangiava il panettone fra una manche e l’altra per darsi carica, di nascosto al suo coach, il campionissimo a fine gara salutava il suo pubblico in boxer, cappello da cowboy e sci ai piedi. Ogni sua discesa in gara e fuori gara era uno spettacolo. E Alberto e il suo legame spezzato con miss Italia Martina Colombari, bersaglio di gossip. Niente matrimonio e niente figli, per rimanere lui eterno bambinone coccolato in famiglia. Deve tutto a loro, alle alzatacce del padre alle 4 del mattino per accompagnarlo al casello autostradale, appuntamento con il pullman con a bordo il resto della squadra per proseguire per la località montanara e incominciare gli allenamenti sotto una temperatura che andava sotto anche a 20 gradi sotto zero (non si parlava ancora di global warming). Di questo e altri mille aneddoti è condito il biopic “Lo Slalom più lungo”. Sottotitolo, Le sfide, il sogno olimpico, la mia vita (Sperling & Kupfer), presentato nel multi brand di Via Orefici 11, in mezzo a tanta gente del business sport convocati da Alessandra Ianzito. Tra amuse en bouche serviti su plateau che simulavano le cime innevate delle Alpi, frittelle di polenta e formaggio d’alpage. Gigantografie e video clip catturanti del campionissimo, brand ambassador di Napapijri, la griffe sportwear più amata dalla Generazione Z. E chi dice che i giovani non leggono a a giudicare dalla fila. Chissà se si identificheranno nella storia di un successo frutto di tanti sacrifici e volontà di ferro. Ma è la narrazione anche del dopo/successo, quando le luci del trionfo si spostano altrove. Un solo rimpianto per Alberto aver smesso troppo giovane. Un pensiero per le Olimpiadi di Torino nel 2006, aveva solo 39 anni. “Ero fermo da troppo tempo e non volevo deludere i miei fans”. Che bella lezione, smettere. “Lo sport é cambiato molto, dai materiali agli avversari. Non è più quello genuino di una volta.”. Porterà la fiaccola olimpica alla cerimonia d’apertura allo Stadio San Siro. Chi altro se non lui.. L'articolo Olimpiadi mania e il rilancio di Alberto Tomba. In fila per un selfie e un autografo ragazzini che quando lui stravinceva non erano ancora nati proviene da Il Fatto Quotidiano.
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