Cinquant’anni dopo “Ma il cielo è sempre più blu”, Rino Gaetano viene celebrato
con un docu-film “Rino Gaetano – Sempre più blu” che sbarcherà al cinema il 24,
25 e 26 novembre. Un ritratto a più mani, scritto da Giorgio Verdelli e Luca
Rea, con la regia dello stesso Verdelli. Tra i racconti e gli omaggi quelli di
Andrea Scanzi ma anche Riccardo Cocciante, Danilo Rea, Brunori Sas e Lucio
Corsi.
“Rino Gaetano si inserisce nella storia della musica italiana in un periodo in
cui tutti erano contro il sistema, – racconta a FqMagazine Verdelli – era
irriverente verso il sistema, che è una cosa molto più difficile dell’essere
semplicemente contro. E questa cosa viene sottolineata nel film, ma soprattutto
questa cosa lo rende estremamente attuale tra i giovani. Non so dire se ci sia
un erede di Rino Gaetano, però posso dire che ci sono molti artisti che sono,
come dire, sulla sua scia. Uno di questi, per esempio, è Fabri Fibra, J-Ax ha
detto più volte che butterebbe via tutta la sua carriera con metà del canzoniere
di Rino Gaetano. Lo stesso Brunori Sas ha detto di essersi ispirato all’artista,
ma c’è anche Lucio Corsi nel modo di proporsi e in una certa irriverenza“.
E ancora: “Rino Gaetano uomo era inscindibile dall’artista, ma questo vale per
tutti i grandi artisti. In lui c’era anche, avendolo conosciuto personalmente,
una sorta di umiltà, che forse non lo faceva, come dire giudicare così bene dal
pubblico dell’epoca. In quel periodo c’erano i cantautori che erano un po’
profeti, invece lui non faceva il profeta, prendeva anche in giro i profeti.
Questa cosa che all ‘epoca lo sminuiva, secondo me invece adesso lo rende
prezioso… Questo fatto di non prendere sul serio nessuno neanche se stesso”.
“Come dice giustamente Andrea Scanzi: – ha continuato Verdelli – ‘Lui era una
sorta di Calimero, ma era un fenomeno’ che non è stato giustamente valutato
all’epoca. Se n’è andato troppo presto e quella storia di malasanità attorno al
suo incidente che, purtroppo, c’è stata, c’è ancora adesso. Questo ci fa capire
quanto fosse avanti quei tempi, anche nella sua scomparsa”.
Infine: “L ‘insegnamento rivolto ai giovani i oggi credo sia quello di rimanere
se stessi. Non servono i grandi numeri, serve rimanere nel tempo, se pensiamo
che “Ma il cielo è sempre più blu”, all’epoca ha venduto 60-70 mila copie, non
un milione, ma in realtà oggi è una canzone che vale più di tante canzoni che
all’epoca hanno venuto milioni di copie”.
Nell’anno del 75esimo compleanno e del 50esimo anniversario della canzone, oltre
al film di Giorgio Verdelli, l’album “E Io Ci sto” di Rino Gaetano rivive a 45
anni dalla pubblicazione con un’edizione speciale in uscita il 21 novembre. Un
repack che uscirà in CD e vinile con i brani dalla tracklist originale
rimasterizzati a 192kHz più la bonus track “Un Film a Colori – Jet set” che
uscirà in digitale il 29 ottobre, in occasione del 75esimo anniversario della
nascita di Rino Gaetano. Il vinile, di colore rosso, è accompagnato da un
manoscritto inedito di Rino Gaetano che descrive un videoclip mai realizzato.
L'articolo “Rino Gaetano veniva considerato una sorta di Calimero, ma era un
fenomeno vero e irriverente verso il sistema”: ecco il docu-film “Sempre più
blu” proviene da Il Fatto Quotidiano.