
Femminicidio di Ilaria Sula, patteggia la mamma di Samson: condannata a due anni per occultamento di cadavere
Il Fatto Quotidiano - Sunday, November 30, 2025Aiutò il figlio, Mark Samson, a nascondere il cadavere di Ilaria Sula, la 23enne uccisa a Roma nel marzo scorso con tre coltellate dall’ex fidanzato e poi gettata, chiusa in una valigia, in un dirupo a 40 chilometri dalla capitale. Per questo Nosr Manlapaz è stata condannata a due anni per il reato di occultamento di cadavere. Due giorni fa il giudice ha accolto la sua richiesta di patteggiamento della pena, concessa con sospensione condizionale. Ovvero non finirà in carcere.
In attesa del processo a Samson, il primo verdetto provca le proteste dei familiari di Ilaria, di origine albanese ma residenti in Italia da molto tempo. “Per noi non è giustizia questa – commenta Flamur Sula, padre della vittima, che viveva a Terni – Siamo rimasti malissimo dopo quello che abbiamo visto e sentito in un processo che dura solo cinque minuti. Parliamo di una persona che ha pulito litri di sangue di mia figlia buttati nel water”, ha ricordato ancora il padre della ragazza.
All’udienza in tribunale si sono trovati, per la prima volta, faccia a faccia i genitori di Ilaria e la madre di Mark, originaria delle Filippine. “La mia assistita, Nosr Manlapaz, si è detta da subito disponibile a qualunque iniziativa possibile per lenire il dolore di quella famiglia, ha chiesto scusa fin dalla prima sera ed è pronta ad incontrare i genitori di della vittima per chiedere il perdono”, spiega l’avvocato della donna, Paolo Foti.
Nonostante ciò i genitori della 23enne dubitano che lei sia sinceramente disposta a chiedere il perdono e comunque non intendono concederlo. “Quella donna è stata presente più di me agli ultimi istanti di mia figlia, possibile che non faccia un solo giorno di carcere?”, ha detto Gezime, la mamma di Ilaria, al suo legale, Giuseppe Sforza. Il delitto avvenne in via Homs, nel quartiere Africano di Roma, dove Samson uccise la ragazza con un coltello da pane per poi disfarsi del cadavere nascondendolo in una valigia e gettandolo in un dirupo nei pressi di Poli. Sua madre, dopo essere venuta a conoscenza dell’omicidio, si sarebbe attivata con stracci e sapone per ripulire la stanza ed eliminare così le tracce di sangue.
L’istruttoria per il processo a Mark Samson si aprirà invece il prossimo 9 dicembre, durante la quale si continuerà a fare ulteriormente luce sui contorni della vicenda giudiziaria nella quale l’università La Sapienza ha chiesto di costituirsi parte civile. La ragazza era iscritta all’ateneo al corso di statistica, mentre Samson seguiva Architettura: “Siamo in presenza di due studenti de La Sapienza – ha detto l’avvocato Roberto Borgogno, legale dell’Ateneo -. Ilaria aveva dimostrato grande impegno ed interesse nello studio, mentre l’imputato no. Proprio la scoperta che Samson fingeva di avere conseguito gli esami è stato uno dei motivi che ha portato all’assurda uccisione di Ilaria”.
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