
Scandalo corruzione e molestie in Spagna: Sanchez esclude il rimpasto chiesto dalla vicepremier Diaz
Il Fatto Quotidiano - Friday, December 12, 2025La vicepremier del governo spagnolo e ministra del Lavoro Yolanda Díaz che chiede al premier Pedro Sanchez un rimpasto di governo, mentre i partiti che fanno parte della piattaforma progressista, tra cui Izquierda Unida, Mas Madrid, e Movimiento Sumar, hanno esortato il Psoe a promuovere azioni contro la corruzione e le molestie, oltre a concordare con la richiesta di Diaz. Il capo dell’esecutivo spagnolo respinge però la richiesta, e si dice al contrario “soddisfatto dei suoi ministri”, ribadendo che nessuno di questi è coinvolto nei casi di presunta corruzione o molestie sessuali che hanno riguardato esponenti del Psoe. Dalla Moncloa trasmettono quindi un messaggio di “tranquillità”. Il Partito socialista spagnolo è stato scosso in questi giorni dalle accuse di molestie sessuali rivolte da alcune donne contro dirigenti ed esponenti della formazione politica. Il caso più noto è quello dell’ex consigliere della Moncloa, Francisco ‘Paco’ Salazar, considerato vicino a Sanchez. Altre accuse riguardano il presidente della provincia di Lugo, José Tomé, e il segretario generale di Torremolinos, Antonio Navarro. Inoltre ieri si è dimesso Javier Izquierdo, un membro di spicco della leadership del partito, e il Psoe ha riferito di aver aperto un procedimento interno per fare luce sulla vicenda.
Le dichiarazioni di Yolanda Diaz -“Non possiamo continuare così”, ha detto Díaz in un’intervista all’emittente LaSexta, “è ora di agire”. La vicepremier seconda ha detto di aver espresso allo stesso Sanchez la sua posizione. L’esecutivo può resistere così?, ha chiesto il conduttore tv, “così no”, ha risposto Diaz, il cui partito Sumar governa in coalizione con il Psoe di Sanchez. “E’ finita l’epoca delle riflessioni, dei cambiamenti e delle riforme cosmetiche, c’è un punto e a capo ed è ora di agire”, ha sostenuto la vicepremier seconda, sottolineando che è “necessario un cambiamento assolutamente profondo nella squadra di governo”. “Non si può continuare così, quello che sta succedendo è molto grave”, “è insopportabile quello che stiamo vivendo, la corruzione e il machismo”, ha proseguito. Rispondendo alla domanda su cosa farà Sumar se Sanchez non dovesse rispondere alle richieste del partito, Diaz ha risposto: “Valuteremo il da farsi”. La vicepremier seconda ha quindi chiesto “misure immediate e severe, per evitare e prevenire la corruzione” che, ha detto, “non è nè di sinistra nè di destra” e ha affermato che il Psoe e Sanchez dovrebbero “dare spiegazioni” su quanto sta accadendo. I cambi nell’esecutivo che probabilmente verranno effettuati saranno legati alle elezioni regionali. L’attuale portavoce e ministra dell’Istruzione e dello Sport Pilar Alegria sarà la candidata del Psoe in Aragona, dove è ormai quasi sicuro che verranno convocate elezioni anticipate, mentre la vicepremier e ministra delle Finanze María Jesús Montero, è la candidata nelle prossime elezioni in Andalusia. Díaz, della piattaforma progressista Sumar, che governa insieme al Psoe, ha chiesto oggi a Sanchez una riforma “radicale del governo”, dopo gli scandali di corruzione e molestie sessuali che hanno visto coinvolti esponenti del Psoe.
Lo scandalo molestie – La segretaria dell’organizzazione Rebeca Torro ha tenuto una conferenza stampa nella sede del Psoe per fare il punto sulla situazione e riferire in particolare sul caso di Salazar. L’ex consigliere della Moncloa è stato accusato da alcune donne sul media eldiario.es di molestie sessuali. Poi sono state presentate denunce anonime contro Salazar all’apposito organo anti-molestie del Psoe. Dopo cinque mesi le denuncianti hanno lamentato di non aver avuto aggiornamenti sul caso. Torro, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha affermato che nessuno nel partito ha mai voluto “coprire” il caso, ha detto che l’organo anti-molestie ha continuato a svolgere il suo lavoro per redigere un rapporto sulla vicenda, e ha però ammesso un “errore nella comunicazione” con le denuncianti. “Alle donne che hanno sporto denuncia, chiedo scusa a nome mio e del partito”, ha detto, annunciando misure per migliorare il funzionamento del meccanismo ‘anti-molestie’ nel Psoe. “Saremo implacabili”, ha detto Torro, tenendo a sottolineare che il machismo è un problema trasversale che non riguarda solo il Psoe ma l’intera società.
“Quello che stiamo vivendo segna un prima e un dopo. Mancare di rispetto alle donne e mettere in atto comportamenti maschilisti è incompatibile con l’essere socialisti”, ha detto Torro, sostenendo che il Psoe è diverso dagli altri partiti poiché “impara dagli errori e agisce di conseguenza”. “Non accettiamo lezioni da chi nega la violenza di genere“, ha affermato, in riferimento all’ultradestra, sostenendo poi che “oggi la Spagna è un Paese femminista grazie ai governi del Psoe”. Torro ha ripercorso le tappe della vicenda di Paco Salazar. Ha ricordato che la notte prima del Comitato federale del Psoe del 5 luglio, che avrebbe dovuto segnare un punto di svolta nel partito dopo lo scandalo di corruzione, il media eldiario.es ha pubblicato testimonianze di donne che accusavano di molestie Salazar, che avrebbe dovuto essere nominato allora vice segretario dell’organizzazione. Torro ha detto che fino a quel momento il partito non aveva ricevuto denunce sul comportamento del dirigente e che nonostante questo Salazar non è stato nominato come vice segretario dell’organizzazione e ha lasciato l’incarico alla Moncloa. Successivamente, il 7 luglio, il Psoe ha abilitato un canale specifico per far arrivare le denunce all’apposito ‘organo anti-molestie’ del partito.
“L’1 dicembre abbiamo saputo attraverso elDiario.es che c’erano deficit nella comunicazione con le denuncianti”, ha proseguito, sostenendo che “l’organo ha lavorato dal momento in cui ha ricevuto le denunce anche se non c’è stata una buona comunicazione con le donne”. Torro ha riferito che l’organo anti-molestie ha concluso il suo lavoro ed emesso un rapporto, che è confidenziale, e per questo ha detto di non poterne rivelare i dettagli. Si è limitata a dire che il Psoe ha rilevato che “il comportamento di Salazar costituisce una grave violazione dello statuto federale ed è contrario al codice etico del partito”. Il Psoe non denuncerà direttamente i casi alla procura ma “darà tutto l’appoggio giuridico” alle donne che vogliono intraprendere azioni legali. Torro ha annunciato poi che il Psoe ha aperto un fascicolo su Antonio Hernandez, braccio destro di Salazar e possibile conoscitore della vicenda, per chiarire i fatti. Hernandez, che ricopriva l’incarico di direttore del dipartimento del coordinamento politico nel gabinetto della presidenza del governo, è stato silurato da Sanchez nei giorni scorsi.
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