“Le condizioni di pace si costruiscono anche con la Russia”: cos’ha detto Crosetto intervistato da Travaglio alla festa di Atreju

Il Fatto Quotidiano - Friday, December 12, 2025

Si tira fuori dalla “sbornia” di prese di posizione belliciste (“penso che il mio compito sia quello di evitare la guerra, la morte, lo scontro”) ma sottolinea che il compito sia di “difenderci se qualcuno impazzisce”. Si dice “deluso” dal fatto che siano gli Usa a trattare una pace nel cuore dell’Europa. Sottolinea che mentre parla di pace Putin “ha tirato ieri sull’Ucraina 1200 missili”. A parlare è il ministro della Difesa Guido Crosetto intervistato alla festa di Atreju dal direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio. Un confronto serrato che ha toccato, oltre alla guerra in Ucraina, anche i temi del riarmo e della tragedia di Gaza. Sullo sfondo le beghe tutte italiane, come la posizione di Salvini e della Lega che stanno fermando il decreto sulle armi da inviare a Kiev. “Tutti mi trattano come se fossi lo psicologo di Salvini – afferma Crosetto – Giuro che non ho mai avuto in questi tre anni una discussione o un problema con Salvini. Lui manifesta giustamente le sue idee”. Più nel merito della crisi ucraina Crosetto ha sottolineato che “se vogliamo la pace dobbiamo costruire le condizioni per l’Ucraina e per la Russia“. O meglio: “Non pensate che dall’economia di guerra che ha costruito la Russia si arrivi a una economia di pace senza l’aiuto del resto del mondo. Se creiamo in Russia condizioni di instabilità ci ritroveremo peggio di come stiamo adesso. Partiamo dai paletti che abbiamo piantato e cerchiamo di arrivare a costruire una tregua e una pace, perché altrimenti più tempo passa più la ferita diventerà impossibile da rimarginare”.

In diversi passaggi la platea ha applaudito Travaglio, per esempio quando ha rilevato che l’Europa ha inventato l’arte della diplomazia ma se l’è dimenticata lasciando quindi questo compito al presidente degli Stati Uniti Donald Trump. “Sono il primo ad essere, non dico disperato, ma molto deluso dal fatto che sia necessario che gli Stati Uniti intervengano per trattare una pace nel cuore dell’Europa – risponde Crosetto -. Perché avrei voluto ci fosse un’Europa per trattare e io so che non c’è un’Europa, sono 27 ‘Europe’, 27 stati. Se domani gli Stati europei dicessero che c’è una persona a rappresentare tutta l’Europa al negoziato, né Trump né la Russia potrebbero dire di no”.

Uno dei botta e risposta tra Travaglio e Crosetto si è consumato sul tema della “pressione” della Nato sul fronte Est dell’Europa. “La Nato ha provocato la Russia per 20 anni – ha detto tra l’altro il direttore del Fatto -, allargandosi a Est e violando tutti i patti. È una storia che va a detrimento del popolo ucraino, che non c’entra niente”. Replica Crosetto: “La Svezia, paese super partes, ha chiesto di entrare nella Nato dopo l’invasione dell’Ucraina. La Nato ci ha messo due anni e mezzo per farla entrare mentre la Russia un giorno per invadere una nazione – dice – Se nazioni libere e democratiche decidono di aderire a un’alleanza che è solo ed esclusivamente difensiva stanno cerchiando qualcuno o si stanno difendendo perché hanno paura?”. A quel punto Travaglio ha ricordato però gli interventi dell’Alleanza Atlantica nei Balcani e in Iraq.

Tra le altre cose Crosetto ha rivelato che due settimane fa ha fatto sapere alla Nato che non avrebbe mandato alcuni tipi di aerei a una esercitazione: “Un conto è un’esercitazione e un conto è avere in un’esercitazione determinati assetti – dice -. Mi sono permesso di dire che un conto è un’esercitazione difensiva e un conto è una cosa che può essere vista come una provocazione, ma io so perfettamente che la Nato si esercita per lanciare un messaggio di deterrenza alla Russa ma mai, mai, un carro armato o un soldato della Nato entrerà in territorio russo, perché nella Nato nessuno può dichiarare guerra se non tutti i Paesi fossero d’accordo”.

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