«Sono passati tre anni e mezzo e più inutilmente. Sono passati centinaia di
migliaia di morti inutilmente. Abbiamo ancora questo che dice che adesso la
Russia va in default e che quindi devono morire ancora qualche centinaio di
migliaia di ucraini perché poi facciamo fuori Putin? Siamo in mano a dei
dementi. Tra l’altro uno che non si sa nemmeno se arriva a fine anno
politicamente parlando, parla, ma purtroppo è questo il problema».Così Marco
Travaglio, ad Accordi&Disaccordi, in onda ogni sabato sul Nove, ha commentato le
parole del presidente francese Emmanuel Macron, durante la presentazione del
piano di pace di Zelensky all’Eliseo, lunedì 8 dicembre.
Altro punto che il giornalista ha voluto sottolineare è che: «L’Europa avrebbe
una forza, siamo mezzo miliardo di persone, un po’ vecchiotte ma comunque
consumatori. Un mercato pazzesco. È per questo che gli americani ci vanno
addosso da trent’anni, perché avevano paura che col gas a basso costo
diventassimo una superpotenza e li avremmo superati. Il problema è che per
contare devi farti sentire, devi dire dei no, se no non ti calcolano. Agli
americani non è che non gli interessa l’Europa, gli interessa eccome. Il
problema è che ci danno proprio per scontati, sanno di averci in tasca e per
farti notare e per contare devi trattare da pari a pari, quindi come fai a farti
trattare da pari a pari?».
Inoltre, Travaglio ha spiegato: «Qui il problema non è soltanto che c’è Orbán e
qualche nazionalista, perché quelli più proni agli ordini di Trump sono la von
der Leyen, Rutte, sulle cose importanti che darebbero fastidio. Orbán è talmente
trumpiano che ha detto a Trump: “Sai che c’è? Io il gas continuo a comprarlo dai
russi, non lo compro mica da te perché i miei cittadini non lo vogliono pagare
cinque volte tanto”. Quindi, voglio dire, il problema non è solo l’Est in mano
ai nazionalisti che Prodi fece malissimo a fare entrare in Europa e adesso
cerchiamo di trasformarli in soci di serie B del club, levando l’unanimità.
Allora che ci sono entrati a fare, se non contano più come tutti gli altri? Il
problema sono anche gli altri. Il problema sono questi qua che non hanno capito
che la situazione è devastante. Il problema è che l’ha capito persino Zelensky
che la situazione è devastante, che la Russia avanza al ritmo di tre, quattro,
500 chilometri quadrati al mese a partire dalla fallita controffensiva. Ogni
giorno che passa perdono uomini e perdono territori. E questi ancora con la
Kallas dicono: “Fateli morire ancora di più, dateci altri due anni così ci
prepariamo per la guerra alla Russia”. Questi stanno veramente sacrificando un
Paese dove i soldati scappano, dove gli abitanti scappano o si nascondono per
non farsi arruolare. E noi continuiamo a raccontarci che sono loro che vogliono
combattere”.
L'articolo Travaglio su Nove: “Macron e i leader europei convinti di poter
battere la Russia? Mi cadono le braccia. Persino Zelensky ha capito che la
situazione è devastante” proviene da Il Fatto Quotidiano.
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“Non c’è qualcosa di stonato quando gli Stati Uniti, con la loro potenza,
applicano delle sanzioni individuali a una cittadina italiana chiamata dall’Onu
a fare indagini sui territori occupati da Israele? Sanzioni al punto che non può
nemmeno aprire un conto in banca. Come governo italiano non sarebbe un gesto
nobile dire ‘Francesca Albanese ha il diritto di parlare perché i reati di
opinione non devono esistere’. Ma soprattutto: ‘Caro governo americano non si
sanziona un cittadino italiano per le sue idee’. Mi piacerebbe che il governo o
il presidente della Repubblica si esponessero per dire ‘non vi dovete
permettere’. Che ne dice?”. Lo ha chiesto il direttore de il Fatto Quotidiano,
Marco Travaglio, al ministro della Difesa, Guido Crosetto, nel corso della festa
dei giovani di Fratelli d’Italia, Atreju. Nella risposta Crosetto si è limitato
a un generico “difendiamo tutti i cittadini italiani”, citando poi il caso della
Global Sumud Flotilla.
L'articolo Travaglio a Crosetto: “Perché non dite agli Usa che non si devono
permettere di sanzionare Albanese?”. “Difendiamo tutti i cittadini italiani”
proviene da Il Fatto Quotidiano.
“La Nato ha provocato la Russia per 20 anni, allargandosi a Est e violando tutti
i patti. È una storia che va a detrimento del popolo ucraino, che non c’entra
niente”. Lo ha detto Marco Travaglio, che alla festa dei giovani di Fratelli
d’Italia, Atreju, ha intervistato Guido Crosetto. Tra il direttore de il Fatto
Quotidiano e il ministro della Difesa è nato un botta e risposta sul ruolo della
Nato nel rapporto con la Russia. “Come funziona l’ingresso nella Nato?” ha
domandato Crosetto, che poi ha raccontato l’adesione della Svezia, il cui via
libera all’Alleanza atlantica è stato dato dopo due anni e mezzo dall’inizio
della guerra in Ucraina. “Capite, la Svezia ha impiegato due anni e mezzo a
entrare nella Nato, la Russia ha impiegato un giorno a invadere l’Ucraina.
L’alleanza è unicamente difensiva, i Paesi democratici che vi aderiscono non
stanno accerchiando nessuno”. A quel punto Travaglio ha replicato: “Potrei farle
notare che l’alleanza difensiva ha aggredito la Serbia, miglior alleato della
Russia in Europa, l’Iraq, miglior alleato della Russia nel Golfo, e la Libia,
miglior alleato della Russia in Nordafrica”.
L'articolo Battibecco Crosetto-Travaglio: “Nato alleanza solo difensiva”. “E
allora quello che ha fatto nei Balcani e in Iraq cos’è?” – Video proviene da Il
Fatto Quotidiano.
“Quello che è successo il 7 ottobre è l’attentato più devastante, più ripugnante
che si sia mai visto da parte di un’organizzazione terroristica. Quello che è
successo dopo è 30 volte peggio, perché a farlo è stato un governo, nostro
alleato, di un Paese che è una democrazia che ha sterminato 70mila persone, che
per lo stesso esercito israeliano erano composte per l’83% da civili”. Lo ha
detto il direttore de il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, che alla festa dei
giovani di Fratelli d’Italia ha intervistato il ministro della Difesa, Guido
Crosetto. Travaglio ha ricevuto più volte l’applauso del pubblico durante la sua
analisi di ciò che è successo a Gaza negli ultimi due anni. Poi ha domandato a
Crosetto: “Il governo italiano ha fatto abbastanza? Siete sicuri di aver detto e
fatto il possibile? Perché la Russia, dopo l’atto criminale dell’invasione
dell’Ucraina, ha beccato 22 pacchetti di sanzioni, e Israele zero, e allora mi
metto nei panni di un cittadino palestinese o arabo che dice: ‘Ma quanti miei
concittadini devono morire prima che qualcuno si indigni?'”.
L'articolo Gaza, Travaglio parla di genocidio alla festa di FdI tra gli applausi
del pubblico. E a Crosetto: “Avete fatto abbastanza?” – Video proviene da Il
Fatto Quotidiano.
Si tira fuori dalla “sbornia” di prese di posizione belliciste (“penso che il
mio compito sia quello di evitare la guerra, la morte, lo scontro”) ma
sottolinea che il compito sia di “difenderci se qualcuno impazzisce”. Si dice
“deluso” dal fatto che siano gli Usa a trattare una pace nel cuore dell’Europa.
Sottolinea che mentre parla di pace Putin “ha tirato ieri sull’Ucraina 1200
missili”. A parlare è il ministro della Difesa Guido Crosetto intervistato alla
festa di Atreju dal direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio. Un confronto
serrato che ha toccato, oltre alla guerra in Ucraina, anche i temi del riarmo e
della tragedia di Gaza. Sullo sfondo le beghe tutte italiane, come la posizione
di Salvini e della Lega che stanno fermando il decreto sulle armi da inviare a
Kiev. “Tutti mi trattano come se fossi lo psicologo di Salvini – afferma
Crosetto – Giuro che non ho mai avuto in questi tre anni una discussione o un
problema con Salvini. Lui manifesta giustamente le sue idee”. Più nel merito
della crisi ucraina Crosetto ha sottolineato che “se vogliamo la pace dobbiamo
costruire le condizioni per l’Ucraina e per la Russia“. O meglio: “Non pensate
che dall’economia di guerra che ha costruito la Russia si arrivi a una economia
di pace senza l’aiuto del resto del mondo. Se creiamo in Russia condizioni di
instabilità ci ritroveremo peggio di come stiamo adesso. Partiamo dai paletti
che abbiamo piantato e cerchiamo di arrivare a costruire una tregua e una pace,
perché altrimenti più tempo passa più la ferita diventerà impossibile da
rimarginare”.
In diversi passaggi la platea ha applaudito Travaglio, per esempio quando ha
rilevato che l’Europa ha inventato l’arte della diplomazia ma se l’è dimenticata
lasciando quindi questo compito al presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
“Sono il primo ad essere, non dico disperato, ma molto deluso dal fatto che sia
necessario che gli Stati Uniti intervengano per trattare una pace nel cuore
dell’Europa – risponde Crosetto -. Perché avrei voluto ci fosse un’Europa per
trattare e io so che non c’è un’Europa, sono 27 ‘Europe’, 27 stati. Se domani
gli Stati europei dicessero che c’è una persona a rappresentare tutta l’Europa
al negoziato, né Trump né la Russia potrebbero dire di no”.
Uno dei botta e risposta tra Travaglio e Crosetto si è consumato sul tema della
“pressione” della Nato sul fronte Est dell’Europa. “La Nato ha provocato la
Russia per 20 anni – ha detto tra l’altro il direttore del Fatto -, allargandosi
a Est e violando tutti i patti. È una storia che va a detrimento del popolo
ucraino, che non c’entra niente”. Replica Crosetto: “La Svezia, paese super
partes, ha chiesto di entrare nella Nato dopo l’invasione dell’Ucraina. La Nato
ci ha messo due anni e mezzo per farla entrare mentre la Russia un giorno per
invadere una nazione – dice – Se nazioni libere e democratiche decidono di
aderire a un’alleanza che è solo ed esclusivamente difensiva stanno cerchiando
qualcuno o si stanno difendendo perché hanno paura?”. A quel punto Travaglio ha
ricordato però gli interventi dell’Alleanza Atlantica nei Balcani e in Iraq.
Tra le altre cose Crosetto ha rivelato che due settimane fa ha fatto sapere alla
Nato che non avrebbe mandato alcuni tipi di aerei a una esercitazione: “Un conto
è un’esercitazione e un conto è avere in un’esercitazione determinati assetti –
dice -. Mi sono permesso di dire che un conto è un’esercitazione difensiva e un
conto è una cosa che può essere vista come una provocazione, ma io so
perfettamente che la Nato si esercita per lanciare un messaggio di deterrenza
alla Russa ma mai, mai, un carro armato o un soldato della Nato entrerà in
territorio russo, perché nella Nato nessuno può dichiarare guerra se non tutti i
Paesi fossero d’accordo”.
L'articolo “Le condizioni di pace si costruiscono anche con la Russia”: cos’ha
detto Crosetto intervistato da Travaglio alla festa di Atreju proviene da Il
Fatto Quotidiano.
Botta e risposta vivace tra Lilli Gruber e Marco Travaglio a Otto e mezzo (La7),
il direttore del Fatto Quotidiano espone le tesi del suo editoriale “Chi è causa
del suo mal”, scatenando una sequenza di scambi tesi in studio.
Al centro della discussione, il ruolo dell’Europa nei rapporti con gli Stati
Uniti e la citazione di Sandro Pertini — “A brigante, brigante e mezzo” — che
Travaglio propone come regola di sopravvivenza geopolitica nel nuovo equilibrio
internazionale.
Quando Gruber gli chiede di spiegare quel passaggio, Travaglio risponde senza
mezzi termini: “Trump dice in maniera sgarbata quello che hanno detto e
soprattutto fatto i suoi predecessori da trent’anni, quindi se c’è stato un
salto della storia c’è stato trent’anni fa e noi non ce ne siamo accorti perché
prima usavano la vaselina.”
In studio si sente borbottare più volte il giornalista Alessandro De Angelis
(“non è vero”? e la conduttrice interviene: “Ma questo non è vero, scusami.”
Travaglio replica: “Lilli, però ogni volta io ti dico quello che penso io e tu
mi dici che non sei d’accordo, va benissimo ci mancherebbe.”
Gruber insiste: “Non è che non sono d’accordo. Non è vero.”
E il direttore chiude: “Io purtroppo ti dico quello che penso io.”
Travaglio passa quindi al cuore della sua analisi: L’Europa, oggi pronta a
scandalizzarsi per i toni di Trump, paga le conseguenze di trent’anni di
obbedienza agli Stati Uniti anche quando questa la danneggiava.
Ricostruisce così la strategia statunitense degli ultimi trent’anni: “Gli
americani erano terrorizzati dall’unione tra l’energia a basso costo russa e
l’industria europea e che i due mercati unendosi creassero una superpotenza
euroasiatica, hanno fatto di tutto per sabotarla e ci sono riusciti. Oggi il gas
Gnl lo compriamo da loro a 5 volte il prezzo di quello russo. Il gasdotto chi
l’ha fatto saltare? Mia nonna? Naturalmente no, il Nord Stream l’hanno fatto
saltare gli ucraini d’accordo con gli americani e con i polacchi, lo dice la
magistratura tedesca. Nel 2014 Obama ci ha intimato che dovevamo comprare il gas
dagli americani e non più dai russi e hanno fatto in modo che succedesse”.
Sul conflitto in Ucraina, Travaglio ribadisce che l’Europa sta sbagliando
bersaglio: “Noi stiamo dicendo di no a Trump sull’unica cosa che ci conviene che
faccia e cioè far finire questa guerra nel cuore dell’Europa, che è nata da
alcune menti malate neocon americane contro l’Europa prima ancora che contro la
Russia.”
Il paradosso, sostiene, è che “Trump ci cazzia perché abbiamo obbedito per 30
anni all’America”, mentre proprio oggi l’Europa dovrebbe dimostrare autonomia.
“Adesso noi dovremmo dirgli di no e fare brigante e mezzo contro brigante sulle
cose che ci convengono”, ribadisce il direttore del Fatto.
Travaglio elenca quindi le scelte che considera autolesionistiche: i dazi di
Trump accettati senza reagire, la Via della Seta abbandonata “perché Biden non
la voleva”, un piano di riarmo “contro un nemico che non esiste semplicemente
perché ce lo stiamo inventando”.
E aggiunge: “Abbiamo detto di sì al 5% di Pil alla Nato perché siamo dei servi.
E non ci meritiamo il rispetto perché i servi il rispetto non se lo meritano, i
padroni coi servi non perdono nemmeno il tempo a discutere.
Sulla questione territoriale ucraina critica la retorica del “resistere per
sempre”: “Lasciamo che i russi vadano avanti e che prendano anche quel 15% di
Donbass che ancora gli manca. Poi ci ritroveremo punto e a capo… Quella non è
capitolazione, quello è un compromesso onorevole.”
La conduttrice commenta l’intervento del direttore del Fatto: “Allora, queste
sono naturalmente le tue opinioni.”
Travaglio replica: “Io dico sempre le mie, non le tue.”
Gruber ribatte: “Sì ma infatti le mie non sono opinioni.”
E il direttore conclude con sarcasmo: “Ah, sono verità rivelate, certo.”
L'articolo Travaglio: “Trump fa con l’Europa quello che gli Usa fanno da 30
anni, solo senza vaselina”. Scontro con Gruber proviene da Il Fatto Quotidiano.
“Il piano degli Stati Uniti di Donald Trump per chiudere la guerra in Ucraina?
Non è una pace giusta, è una pace sporca, immorale, imperfetta, contraddittoria.
Ma è l’unica possibile, l’unico piano che abbiamo. Mi sono convinto che chi
insegue la pace giusta vuole la guerra“. Queste le parole del direttore del
Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, nel corso della fiera Più Libri, Più Liberi
in corso a Roma.
“Il paradosso di Kiev è che più aiutiamo l’Ucraina, più perde, viene distrutta e
occupata. La stanno aiutando a morire, una forma di suicidio assistito, molto
costoso in termini di vite per gli ucraini e di soldi per noi europei”, ha
continuato. Il motivo? “Paghiamo tutto noi, compriamo persino dagli Stati Uniti
le armi che poi regaliamo a Kiev. Perché le classi dirigenti Ue non vogliono che
finisca la guerra? Perché non vogliono ammettere di averla persa e di aver
sbagliato tutto. L’Ue non ha piani di pace, ha eliminato da quello americano
punti come il riconoscimento dei territori persi dall’Ucraina, la promessa che
la Nato non ingloberà Kiev e non si allargherà più a Est, la restituzione di 300
miliardi di asset russi che stiamo tenendo congelati in modo illegale nelle
nostre banche e il destino futuro dell’esercito ucraino e del numero di armi.
Ovvero, le cause della guerra”, ha continuato il direttore del Fatto Quotidiano.
E ancora: “Stanno riconvertendo la propaganda del ‘vinciamo, vinciamo” nel
tentativo di farci ingoiare tutti i missili che vogliono comprare con i nostri
soldi. E poi negano le sale a storici e professori come Alessandro Barbero e
Luciano Canfora, Angelo D’Orsi e il fisico Carlo Rovelli: il risultato è che se
ne parla a tal punto che tutti vorranno assistere a questi incontri proibiti.
Questo perché la censura è stupida. Da quando combattiamo le autocrazie,
somigliamo sempre più a un’autocrazia“, ha concluso Travaglio.
L'articolo Travaglio: “Ucraina? Piano Trump è pace sporca, ma è l’unica
possibile. Chi insegue quella ‘giusta’ vuole la guerra” proviene da Il Fatto
Quotidiano.
“Non è vero che a Trump non serve l’Europa o che rinuncia all’Europa. Sa di
averla in tasca, è per quello che se ne frega. Li ha a rimorchio a prescindere”.
Così Marco Travaglio ad Accordi&Disaccordi, in onda ogni sabato sul Nove, ha
commentato il documento di Strategia nazionale pubblicato dall’amministrazione
Trump venerdì 5 dicembre. Due esempi? “I dazi e il 5% di spese militari alla
Nato: avremmo potuto trattare un quattro e mezzo, un tre e mezzo, invece no:
abbiamo firmato il 5%. – ha spiegato il direttore del Fatto Quotidiano –
L’Europa lui la dà per scontata con queste classi dirigenti che fanno finta di
contestarlo quando sono lontane e poi vanno a leccargli il culo quando sono alla
Casa Bianca. Non ha problemi, ci dà per scontati, ci brutalizza, ci violenta
tutte le volte che vuole con il nostro consenso e i nostri ringraziamenti. E
intanto si occupa dei dossier geopolitici importanti, che sono il Baltico, il
Medio Oriente, le terre rare, i minerali, il gas, il petrolio, le armi, la Cina,
l’intelligenza artificiale. Ed è ovvio che di queste cose serie non può parlare
con gente non seria”.
Inoltre Travaglio ha contestualizzato quella che i media italiani hanno chiamato
la ‘minaccia’ di Putin all’Europa. Durante la conferenza stampa del 2 dicembre
scorso, il presidente russo aveva detto: “Se l’Europa volesse iniziare una
guerra contro di noi, per noi non ci sarebbe più possibilità di negoziare e sarà
tutto estremamente rapido“. “Parla di usare le testate nucleari?”, ha chiesto il
conduttore, Luca Sommi. “Per fare rapidamente quello è l’unico modo – ha detto
il direttore del Fatto – Altrimenti devi cominciare con le battaglie, le
battaglie di attrito, i carri armati, eccetera. Lui lo dice sempre ridacchiando.
Dice: ‘se ci tenete a far la guerra con noi, noi non ci abbiamo mai nemmeno
pensato, però se poi ci tenete così tanto, sappiate che siamo pronti. 6000
testate nucleari contro non so, quante?”, ha detto ancora il giornalista che poi
è voluto tornare sull’intervento precedente in cui Rula Jebreal, altra ospite
della serata, aveva affermato che “Trump ha concesso al presidente russo tutto
ciò che voleva”.
Travaglio non è d’accordo e ha spiegato: “Non è vero che Trump abbia concesso a
Putin tutto quello che vuole. Ci hanno ripetuto per quattro anni che Putin
voleva prendere tutta l’Ucraina. Adesso nel piano in 28 punti di Trump c’è
scritto che si tiene il Donbass, più le parti che ha già conquistato e dà 100
miliardi dei 290 di asset russi da impiegare per la ricostruzione. Io non ho mai
visto un Paese vincitore che paga i danni al Paese sconfitto, quindi non è vero
che il piano di pace di in 28 punti fosse quello che voleva Putin. Era un
compromesso certamente più vantaggioso per chi vince e non per chi perde, ma è
l’unico modo per stoppare l’avanzata russa“.
Altro punto che il giornalista ha voluto sottolineare è che “il primo ad
affermare che la Nato fosse obsoleta, non è stato Trump venerdì nel documento di
Strategia estera perché lo sanno tutti che è così da quando è caduto il Patto di
Varsavia, il muro di Berlino, l’Unione Sovietica. Non avendo nemici, la Nato
avrebbe dovuto sciogliersi perché era nata in funzione anti blocco sovietico.
Sparita l’Unione Sovietica, è sparito il Patto di Varsavia. Andreotti disse:
‘che cosa ci sta a fare la Nato? In tempi più recenti lo dissero Macron, che
parlò di ‘morte cerebrale della Nato’ e Angela Merkel, Francia e Germania,
quando ancora esisteva un’Europa autonoma dagli Stati Uniti, dissero che la Nato
non aveva più alcun senso”, ha concluso Travaglio.
L'articolo Travaglio sul Nove: “Trump rinuncia all’Europa? No, sa di avere in
tasca questa classe politica: li brutalizza con il loro consenso” proviene da Il
Fatto Quotidiano.
Buongiorno a tutti, mancano pochi giorni alla scadenza del 9 dicembre per
l’abbonamento al Fatto Quotidiano al prezzo scontato di 99,99 euro diciamo 100
euro l’anno, e vi devo ringraziare perché abbiamo ricevuto non solo una marea di
nuovi abbonamenti fatti da persone che magari ne hanno fatti anche più d’uno per
regalarli ad amici e parenti, ma perché abbiamo ricevuto un sacco di lettere, di
email e di messaggi di solidarietà e di disponibilità addirittura a versare dei
soldi così a fondo perduto, che noi vi chiediamo di non mandarci ovviamente, ma
di utilizzare o per fare l’abbonamento per diventare Soci di Fatto oppure,
appunto, per regalare ad altri il Fatto Quotidiano per tutto l’anno, finché c’è
la possibilità di ottenerlo per così poco.
Qualcuno ci ha scritto: “Prendete i finanziamenti pubblici”. Ecco, io vorrei
essere chiaro: no. Noi siamo nati proprio contro il finanziamento pubblico ai
giornali. Pensiamo che il giornale lo debba pagare chi lo legge e non vada fatto
pagare a chi non lo legge. C’è una leggenda che circola, in base alla quale i
finanziamenti pubblici ai giornali sarebbero stati aboliti. Ecco, sappiate che è
una balla colossale. Dal 2001 al 2017 il calcolo spannometrico era che lo Stato
avesse dato, per finanziare i giornali all’insaputa dei loro lettori, 4 miliardi
e mezzo di euro. Dal 2017 a oggi immaginate a quanto siamo arrivati:
probabilmente a 6 miliardi in 25 anni.
In più ci sono finanziamenti che sono impossibili da quantificare, che la
Commissione europea e varie, diciamo, reincarnazioni dell’autorità europee
versano ai giornali che naturalmente cantano le lodi delle istituzioni e delle
politiche europee. Stiamo parlando di milionate e milionate che arrivano ai
giornali e che noi abbiamo deciso di, ovviamente, non percepire. È ovvio che
farebbe comodo prendere la nostra fetta: siamo, diciamo, nei primi 5 della top
ten dei giornali che vendono di più in Italia. Quindi pensate a quanto potrebbe
essere ricca e allettante quella fetta di finanziamenti pubblici italiani ed
europei per un giornale che non ha santi in paradiso, che non ha cavalieri
bianchi che vengono a ripianare le difficoltà di bilancio in un momento in cui,
come vi abbiamo spiegato, le edicole chiudono e per cui anche un giornale che è
in crescita continua come il nostro, l’unico praticamente che da 2 anni ha
ininterrottamente il segno più nelle vendite delle copie digitali e in edicola,
però soffre dal punto di vista finanziario, perché come sapete una copia in
edicola equivale a 4 o 5 abbonamenti digitali.
Quindi è chiaro che un abbonamento copre quello che prima ci copriva un quinto
della copia in edicola che eventualmente fosse venuta a mancare. Però noi non
chiediamo soldi pubblici: chiediamo fedeltà, chiediamo amicizia, chiediamo
sostegno alla nostra comunità di lettori e facciamo di tutto per allargarla. Il
nostro obiettivo non è quello di far pagare il giornale a quelli che non lo
leggono, ma di farlo leggere e acquistare a un maggior numero di persone ogni
mese, ogni anno.
E per questo vi chiediamo aiuto: diffondete il Fatto Quotidiano e facciamo tutti
in modo che la comunità nostra si allarghi, perché possiamo continuare a
sostenerci con la forza dei nostri lettori che, come vi ho spiegato, sono i
nostri unici padroni.
L'articolo “Non riceviamo soldi pubblici, dovete sostenerci voi”. Travaglio
spiega ai lettori perché è il momento di abbonarsi al Fatto Quotidiano a prezzo
speciale. Solo fino al 9 dicembre! proviene da Il Fatto Quotidiano.
Il nuovo vertice tra Vladimir Putin e gli emissari americani Steve Witkoff e
Jared Kushner, protagonisti dell’iniziativa diplomatica dell’amministrazione
Trump per tentare di chiudere la guerra in Ucraina, irrompe nel dibattito di
Otto e mezzo (La7) e accende un confronto teso tra la conduttrice Lilli Gruber e
il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio. In studio anche Pier Luigi
Bersani, che apre la discussione con una critica diretta all’Unione Europea.
L’ex segretario del Pd punta il dito contro Bruxelles per la mancanza di un
canale stabile con Mosca e per la scelta del riarmo, ma avverte contro derive
giustificazioniste: “Se l’Europa ha dei torti non vuol dire che Putin ha
ragione. Qua in Italia si sentono dei ragionamenti abbastanza strani, tipo che
siccome in Ucraina è venuta fuori una corruzione, allora bisogna lasciare
l’Ucraina al suo destino”.
Gruber rilancia: “In Ucraina è venuto fuori lo scandalo corruzione, in Russia
non potrebbe mai succedere.”
Travaglio replica immediatamente: “Veramente sono stati arrestati 150 in Russia
per corruzione negli ultimi anni.”
La conduttrice ribatte: “Sì, ma diciamo non c’è una democrazia, invece un
pochino c’è in Ucraina.”
Il direttore del Fatto risponde: “Ma la differenza fondamentale è che lì si
rubano soldi nostri, mentre in Russia rubano soldi loro, questo è il problema,
dopodiché è ovvio che non si possono tagliare i fondi solo perché li rubano,
però forse bisognerebbe tracciarli. Quando si aprirà il tema di dove sono finite
le armi ne vedremo delle belle.”
Bersani riprende la parola per allargare il ragionamento al nuovo attivismo
diplomatico statunitense e al peso geopolitico del vertice in Russia: “Basta
leggere cosa dicono i Maga negli Stati Uniti e Trump e basta sentire Putin per
sapere che l’unica cosa su cui sicuramente sono d’accordo è vedere se riescono a
sfasciare l’Europa, noi dobbiamo stare un attimo avvertiti su questo punto.”
Gruber gli fa eco e gira la domanda a Travaglio: “Ma siamo abbastanza avvertiti,
Marco Travaglio?”
Il direttore del Fatto smonta la premessa: “Ma l’Europa è già sfasciata.”
La conduttrice contrattacca: “No, l’Europa non è sfasciata.”
Travaglio rincara: “Sì, totalmente. Ci sono 3 o 4 posizioni in Europa.”
Gruber dissente: “Scusami, io lo so che hai una tua posizione, però siccome io
sono una europeista senza speranze, continuo ad avere speranza.”
“Sì, ma tu hai chiesto un mio parere e quindi te lo dico – risponde Travaglio –
L’Europa è completamente sfasciata. Tu pensa soltanto al fatto che quando
abbiamo subito il più grave attentato a un’infrastruttura europea dal
dopoguerra, e cioè l’attacco ai gasdotti Nord Stream, fatto dagli ucraini per
farlo ricadere sui russi, la magistratura tedesca ha chiesto l’arresto di quelli
che avevano fatto quell’attentato: uno l’hanno arrestato in Polonia, l’altro
l’abbiamo arrestato in Italia.”
La conduttrice interrompe Travaglio: “Sì, ma sono buone ragioni per assecondare
il disegno di Trump adesso? Adesso non è che facciamo…”
“Mi fai finire, per favore? – replica il direttore del Fatto – Per dirti quanto
è unita l’Europa”.
Gruner replica: “No, ma l’hai detto tante volte.”
Travaglio spiega: “La Polonia ha rifiutato di estradare l’attentatore del Nord
Stream, dicendo che il problema è averlo costruito il gasdotto, on averlo
sabotato. L’Italia ha restituito ai giudici tedeschi l’attentatore che avevamo
arrestato noi e la Germania, che è la principale vittima di quell’attentato,
continua a mandare i soldi a un paese che ha mandato degli incursori a fargli
saltare il gasdotto. Cioè – chiosa – quale dimostrazione più plastica del fatto
che esistono varie Europe? Perché si riuniscono i volenterosi con gli inglesi
che sono usciti dall’Europa? Perché in Europa non c’è una posizione comune, ce
ne sono tre o quattro“.
L'articolo Botta e risposta tra Travaglio e Gruber. “L’Europa è già sfasciata
totalmente”. “Non è affatto vero” proviene da Il Fatto Quotidiano.