di Cibelle Dardi
Non bastava il “Paga in 3 rate” a tasso zero. PayPal ha deciso di alzare il tiro
e da settembre 2025 offre la possibilità di dilazionare gli acquisti fino a 24
mesi. Il problema? Questa volta gli interessi ci sono eccome, con un Taeg
variabile che può raggiungere picchi significativi. Benvenuti nell’era del “Paga
in 6, 12 o 24 rate”, il Buy Now Pay Later (Bnpl), che smette di fare finta di
essere un regalo e si mostra per quello che sembra: un finanziamento vero e
proprio.
Ora si possono rateizzare acquisti tra 120 e 5.000 euro in 6, 12 o 24 rate
mensili, con la prima rata che parte dopo un mese. Tutto si gestisce dall’app
con un paio di click. Troppo facile a mio avviso, soprattutto se pensiamo che il
target principale sono i giovani, quelli che secondo le analisi abbandonano il
carrello se non trovano l’opzione rateale.
Il meccanismo è rodato: con le tre rate senza interessi ti abitui, ti fidi, e
poi quando passi alle dilazioni lunghe non leggi più le clausole. Nel caso di
PayPal, il Taeg è variabile in base al merito creditizio dell’utente,
all’importo richiesto e alla durata del finanziamento. Il sito ufficiale non
specifica percentuali esatte, ma si tratta di credito al consumo con relativi
costi. Non proprio uno scherzo, considerando che parliamo di una piattaforma
percepita come “diversa” dalle banche tradizionali.
Il problema vero è che il Buy Now Pay Later non viene percepito come un debito.
Eppure lo è. Gli utenti PayPal in Italia si contano a milioni, e il Bnpl viene
adottato da una clientela che lo considera principalmente come facilitazione di
pagamento, piuttosto che come forma di credito tradizionale. Questa capillarità
rende l’offerta particolarmente insidiosa: i consumatori raramente leggono le
clausole e sottovalutano i rischi di sovraindebitamento.
Se si salta una rata, PayPal può segnalare i dati personali dell’utente a
un’agenzia di informazione creditizia come Crif, compromettendo la possibilità
di accedere a futuri prestiti e mutui. Nei casi più gravi può avviare azioni
legali per il recupero dell’importo dovuto, con richiesta di emissione di un
provvedimento esecutivo e addebito delle spese legali a carico dell’utente
moroso. Dal “paga in comode rate” al recupero crediti per vie legali, il passo è
più breve di quanto si creda.
Il mercato italiano del Bnpl è in piena espansione. Il lancio della soluzione
“Paga in 6, 12 o 24 rate” è arrivato proprio in tempo per la stagione degli
acquisti natalizi, senza necessità di configurazioni aggiuntive per i merchant.
Tempismo impeccabile.
La nuova Direttiva europea sul Credito al Consumo deve essere recepita dagli
Stati membri entro il 20 novembre 2025, per entrare in applicazione dal 20
novembre 2026. La normativa estenderà le regole sul credito anche ai servizi
Bnpl e obbligherà le aziende a controlli più accurati sulla capacità di rimborso
dei clienti. Ma fino ad allora continua il Far West.
Credo che sia fondamentale che i consumatori imparino a considerare gli acquisti
dilazionati per quello che sono: una forma di credito che può trasformarsi in un
peso difficile da gestire. Perché quando il click è facile, il conto da pagare
arriva sempre. Con gli interessi.
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L'articolo I rischi del ‘buy now pay later’: perché il meccanismo non è una
semplice rateizzazione proviene da Il Fatto Quotidiano.