“Le agenzie di viaggio Usa sono una minaccia per i parlamentari Ue”: la lettera dell’eurodeputato a Metsola

Il Fatto Quotidiano - Friday, December 12, 2025

La distanza tra Europa e Stati Uniti, nell’era di Donald Trump, è sempre più siderale. Al punto che le agenzie di viaggio americane, nel Parlamento Ue, sono percepite come una minaccia. In una lettera alla presidente Roberta Metsola, l’eurodeputato austriaco Helmut Brandstätter chiede di revocare il mandato alla ditta Carlson Wagonlit Travel (CWT), della multinazionale a stelle e strisce American Express. Da quando si è aggiudicata l’appalto, la ditta organizza i viaggi degli ospiti, degli eletti e dello staff del Parlamento europeo. Ma dopo il caso di Francesca Albanese a novembre – denunciato dal M5s e raccontato da ilfattoquotidiano.it – il clima è cambiato attorno all’agenzia. Cosa era accaduto? Pochi giorni prima di un convegno organizzato dall’Aula di Bruxelles, Cwt ha disdetto la prenotazione della relatrice Onu, ospite dell’evento. La motivazione ufficiale non è mai arrivata, ma per gli addetti è chiaro: l’agenzia è tenuta ad applicare le sanzioni Usa contro Albanese, anche in Europa. Il problema fu risolto in fretta: l’esperta di Medio Oriente partecipò alla conferenza grazie al nuovo alloggio prenotato direttamente dagli uffici del Parlamento Ue. Ma un’ombra è rimasta sulla ditta Cwt. Ora per i viaggi delle persone sanzionate dagli Stati Uniti – scrive la testata brussellese Politico – l’Ue intende cambiare agenzia affidandosi a una ditta belga. Ma ad alcuni europarlamentari non basta e invocano la revoca dell’appalto alla società americana.

La lettera a Metsola: “L’agenzia americana un rischio per i deputati”

Secondo la lettera firmata da Helmut Brandstätter – iscritto al gruppo centrista di Renew – gli eletti del Vecchio continente sono esposti al “rischio di azioni esecutive arbitrarie ed extraterritoriali da parte delle autorità americane”. Poiché American Express ha sede negli Usa, “CWT – e per estensione, il Parlamento europeo e i suoi deputati – è sottoposta alle leggi statunitensi in materia di sanzioni”, scrive Brandstätter. Dunque continuare ad affidarsi all’agenzia a stelle e strisce, “espone i deputati e il personale del Parlamento al pericolo reale e attuale delle sanzioni statunitensi, che sono già state utilizzate come arma contro funzionari europei in passato. Basti pensare ai recenti casi in cui individui ed entità europee sono stati minacciati o sanzionati dagli Stati Uniti, con conseguente esclusione dai servizi digitali, dai sistemi finanziari e persino dai viaggi”. Ecco perché “l’Unione Europea non deve permettere che la sua sovranità, né l’indipendenza dei suoi rappresentante, siano compromesse dalla portata giuridica e politica di un paese terzo”. Si parla degli Usa, ma i toni suggeriscono inimicizia come fosse il Cremlino: da alleati a “Paese terzo”. Se il messaggio non fosse chiaro, l’eletto austriaco ribadisce: “Utilizzare un’agenzia di viaggi controllata dagli Stati Uniti mette a rischio ogni deputato europeo e compromette la nostra capacità di adempiere al nostro mandato democratico senza timore di coercizioni esterne”. Insomma, gli Usa come una minaccia per le istituzioni elettive del Vecchio continente. In conclusione, l’austriaco esorta la presidente del Parlamento Ue a “rescindere immediatamente il contratto con Cwt”, “sospendere con effetto immediato qualsiasi utilizzo” della ditta, infine selezionare un’agenzia europea. Le preoccupazioni investono la privacy e i dati sensibili di eletti e funzionari: “Cwt ha accesso alle informazioni più sensibili sui deputati e sul personale parlamentare, inclusi i dati del passaporto, i dati delle carte di credito, le modalità di viaggio e la loro esatta ubicazione in qualsiasi momento”.

Il deputato di Renew: “Aziende straniere profondamente radicate nel Parlamento Ue”

L’appello da inviare a Roberta Metsola, firmato Brandstätter, sta circolando tra gli europarlamentari ma è già giunto all’orecchio della multinazionale americana. Che non ha gradito. “Ho ricevuto telefonate infastidite da American Express perché qualcuno ha fatto trapelare la lettera”, ha scritto l’esponente di Renew in una mail – letta dal Fatto – destinata a tutti gli europarlamentari. “Questo dimostra quanto profondamente le aziende straniere siano radicate in quest’Aula. È un motivo in più per lottare per la sovranità del Parlamento”, chiosa Brandstätter.

Il M5s ha espresso sostegno a Brandstätter firmando l’appello destinato a Metsola. Tra i motivi, anche “le nuove regole di accesso negli Stati Uniti che prevedono uno screening dei social per rilasciare un visto d’ingresso”, si legge in una nota dell’eurodeputato Danilo Della Valle. “La gestione dei viaggi e degli spostamenti dei parlamentari europei sono dati sensibili che riguardano anche la sicurezza interna e andrebbero affidate a società europee”, conclude l’esponente pentastellato.

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