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Sinner e Musetti giocheranno dei match d’esibizione prima degli Australian Open: ci sono anche Kyrgios e Alcaraz
Jannik Sinner e Carlos Alcaraz saranno i protagonisti più attesi della Opening Week in vista degli Australian Open, una settimana di incontri esibizione tra alcuni dei principali protagonisti del circuito, in contemporanea alla settimana di qualificazioni. Niente di simile al Six Kings Slam, ma una serie di “amichevoli” propedeutiche a riprendere il feeling con il gioco dopo la pausa invernale e a testare il campo australiano. A comunicare il programma sono stati gli organizzatori degli Australian Open sui canali social. Sinner sfiderà il canadese Felix Auger-Aliassime, mentre lo spagnolo Alcaraz se la vedrà con l’idolo di casa Alex de Minaur. In campo anche l’altro azzurro Lorenzo Musetti contro il tedesco Alexander Zverev. Il match tra Jannik Sinner e Felix Auger-Aliassime si giocherà venerdì 16 gennaio alle 7:30 italiane, mentre 24 ore prima si sfideranno Carlos Alcaraz e Alex De Minaur. Il primo dei tre match di esibizione è quello di martedì 13 tra Alexander Zverev e Lorenzo Musetti, previsto per le 7 in Italia. In più per venerdì 16 gennaio è previsto uno show musicale con diverse star del tennis e “ospiti a sorpresa”, si vede sui social del primo slam annuale. LO SLAM PER NON PROFESSIONISTI DA 1 MILIONE DI DOLLARI In mezzo alla varie esibizioni anche il torneo con tennisti non professionisti in cui si può vincere un milione, battendo l’avversario con un solo punto. Sempre Alcaraz, insieme a Nick Kyrgios, sarà infatti protagonista dell’attesa esibizione 1 Point Slam, in cui sfideranno dei giocatori non professionisti che vincendo un solo punto supererebbero il turno e avrebbero la possibilità di vincere fino a 1 milione di dollari. A comunicare il programma della settimana che precede il primo slam dell’anno è stata proprio l’organizzazione degli Australian Open sui propri canali social. Intanto i tennisti dopo alcune settimane di vacanza stanno ricominciando gradualmente la preparazione invernale. Sinner si trova a Dubai, dove inizierà ad allenarsi. Carlos Alcaraz si allenerà invece con Flavio Cobolli in Spagna, nell’accademia di Juan Carlos Ferrero. IL PROGRAMMA DELLE ESIBIZIONI AGLI AUSTRALIAN OPEN Martedì 13 gennaio (orari italiani) Ore 07.00 Alexander Zverev vs Lorenzo Musetti alla Rod Laver di Melbourne (Australia) Mercoledì 14 gennaio (orari italiani) – AO 1 Point Slam Ore 09.30 Carlos Alcaraz / Nick Kyrgios alla Rod Laver di Melbourne (Australia) Giovedì 15 gennaio (orari italiani) Ore 07.00 Carlos Alcaraz vs Alex de Minaur alla Rod Laver di Melbourne (Australia) Venerdì 16 gennaio (orari italiani) Ore 07.30 Jannik Sinner vd Felix Auger-Aliassime alla Rod Laver di Melbourne (Australia) L'articolo Sinner e Musetti giocheranno dei match d’esibizione prima degli Australian Open: ci sono anche Kyrgios e Alcaraz proviene da Il Fatto Quotidiano.
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Da Alcaraz a Berrettini: così i tennisti in vacanza nei resort di lusso fanno da allenatori ai turisti vip
Apprendere da vicino le tecniche di servizio di Matteo Berrettini o il drop shot di Carlos Alcaraz mentre ci si rilassa in vacanza in resort di lusso è possibile. È la nuova tendenza targata Lux Tennis, società che – come si evince dal nome – si occupa di creare partnership con luoghi di lusso in varie di zone del mondo, garantendo lezioni private tennistiche, a volte anche con campioni del tennis che – occasionalmente o con continuità – collaborano con l’agenzia. Esempio pratico: Matteo Berrettini si trova alle Maldive in questi giorni con il fratello Jacopo. Per quattro giorni è possibile incontrarli, partecipare a una lezione di tennis da un’ora personalizzata e scambiare due parole con loro. Berrettini è solo il primo di una lunghissima lista di tennisti che negli anni hanno aderito, aderiscono e aderiranno ai cosiddetti LT Star Events. Nel 2024 lo aveva già fatto anche Carlos Alcaraz, durante la sua vacanza in Repubblica Dominicana al Putacana Resort. Quest’anno lo rifarà a dicembre, al COMO Parrot Cay, resort su un’isola privata dell’arcipelago di Turks and Caicos, nel Mar dei Caraibi. E ancora – oltre ai due Brand ambassadors, Martina Hingis e David Ferrer – sarà possibile prenotare una lezione di tennis con Paula Badosa, nello stesso posto di Matteo e Jacopo Berrettini. Il procedimento è semplice: i campioni del tennis arrivano in posti di lusso in vacanza, per ricaricarsi dopo una stagione complicata, ma tramite accordi con il resort (attraverso la Lux Tennis), in quei giorni si rendono disponibili – a fronte ovviamente di accordi economici – per fornire lezioni private di tennis a gente disposta a pagare non pochi soldi per un’esperienza simile. GLI EVENTI DEL 2025 Tra gli eventi confermati quest’anno sul sito della Lux Tennis – tra padel e tennis – ce ne sono 13, alcuni già svolti, altri in programma in questo periodo e altri ancora nei prossimi mesi. Questo l’elenco: * Iga Świątek – One&Only Le Saint Géran — novembre (data non specificata) * Karen Khachanov – One&Only Le Saint Géran — 14 e 17 novembre * Paula Badosa – Patina Maldives — 25 e 26 novembre * Matteo Berrettini – Patina Maldives — Dal 27 al 30 novembre * Santiago González – Kanai, Mexico — 29 novembre * Carlos Alcaraz – COMO Parrot Cay — dicembre (data non specificata) * Caroline Garcia – Fairmont Royal Palm Marrakech — 7 dicembre * David Ferrer – Fairmont Royal Palm Marrakech — Dal 7 all’11 dicembre * Coki Nieto (Padel, numero 8 ranking Wtp) – Puntacana Resort & Club — 17, 19 e 21 dicembre * Aleksandra Krunić – Anantara Salalah, Oman —Dal 18 al 20 dicembre * Seba Nerone (Padel, ex numero 1 ranking Wtp) – Finolhu Baa Atoll — Dal 28 al 30 dicembre * Arturo Coello (Padel, numero 1 ranking Wtp) – Patina Maldives — 29 e 30 dicembre * Francisco Cabeza (Padel, numero 41 ranking Wtp) – Patina Maldives — 29 e 31 dicembre, 2 gennaio LA LISTA DI CHI HA ADERITO NEGLI ANNI Ma ci sono diversi altri tennisti che in passato hanno aderito a eventi speciali della Lux Tennis. E tantissimi anche molto noti. Tra questi Alexander Zverev (ma non quest’anno), Alejandro Davidovich-Fokina, Frances Tiafoe, Flavia Pennetta e Fabio Fognini, Andreas Seppi, Holger Rune e diversi altri volti famosi. Sia del tennis attuale, che altri ritirati ma che in passato hanno occupato anche la top 10 del ranking Atp o Wta. Nello specifico degli italiani, Seppi ha partecipato ad alcuni eventi a Villa d’Este, mentre la coppia Fognini-Pennetta sia in Italia che all’estero. Questa la lista: * David Ferrer * Martina Hingis * Carlos Alcaraz * Andreas Seppi * Garbiñe Muguruza * Nicolás Almagro * Alexander Zverev * Mischa Zverev * Marcelo Melo * Daniil Medvedev * Fernando Verdasco * Tomáš Berdych * Ana Ivanovic * Juan Carlos Ferrero * Elena Svitolina * Jaume Munar * Flavia Pennetta * Fabio Fognini * Alejandro Davidovich Fokina * Francesc Tiafoe * Hugo Nys * Édouard Roger-Vasselin * Daniel Brands * Bob Bryan * Elina Svitolina * Karolína Plíšková * Ugo Humbert * Belinda Bencic * Angelique Kerber * Carla Suárez Navarro * Timea Bacsinszky * Mary Pierce * Michael Chang * Tommy Haas * Marin Čilić * Donna Vekić * Marion Bartoli L'articolo Da Alcaraz a Berrettini: così i tennisti in vacanza nei resort di lusso fanno da allenatori ai turisti vip proviene da Il Fatto Quotidiano.
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La nuova moda per gli ultra ricchi: allenamenti esclusivi con i campioni del tennis durante le vacanze nei resort
Sdraio a riva, panorama paradisiaco, mare calmo, cocktail, piatto di frutta e… lezione di tennis con uno tra Carlos Alcaraz, Matteo Berrettini (e fratello), Paula Badosa e tanti altri. Insomma, ampia scelta a seconda della destinazione della propria vacanza. È la nuova moda degli ultra ricchi, frequentatori di mete paradisiache come Maldive, Messico, Marocco e tante altre. Basta prenotare in un resort da sogno convenzionato con la Lux Tennis, società leader nella gestione delle lezioni private con dei tennisti famosi in resort di lusso, che ha come brand ambassadors Martina Hingis e David Ferrer. Sul sito ufficiale della società c’è ampia scelta: dal 25 al 30 novembre si può giocare con Matteo e Jacopo Berrettini o con Paula Badosa alle Maldive, mentre a dicembre – alle Bahamas – si può giocare con Carlos Alcaraz al COMO Parrot Cay. COME FUNZIONA E I PREZZI DA CAPOGIRO Già, proprio con il numero uno al mondo. Perché anche lo spagnolo ha ceduto alla tentazione, già dall’anno scorso. Un’ora di tennis al giorno: è questa l’offerta di Lux Tennis per chi decide di trascorrere la propria vacanza nei resort di lusso convenzionati. E la lista delle città che hanno aderito alla proposta sono tante. Tra i luoghi italiani ci sono il Castello di Casole in Toscana, Villa d’Este in Lombardia e Romazzino, in Costa Smeralda in Sardegna. Tra queste, l’unica italiana in cui è possibile prenotare lezioni private di tennis con coach Atp specializzati è Villa d’Este, mentre nelle altre è possibile svolgere esperienze tennistiche ma non private. Per quanto riguarda invece gli LT Star events (eventi con i tennisti menzionati), la prenotazione è possibile solo in poche delle location presenti e consultabili sul sito. E i prezzi ovviamente non sono proprio economici. La quota d’iscrizione una tantum è di 290€. Quota che comprende l’onboarding, l’impostazione del servizio concierge e l’accesso immediato alla piattaforma privata. L’abbonamento annuale costa invece 1490€ e permette di avere per 12 mesi l’accesso illimitato ai servizi della Lux Tennis, tra cui assistenza concierge personalizzata, prenotazioni presso hotel e ville partner, accesso a sessioni di coaching private, eventi con i big del tennis e molto altro. DA BADOSA A KACHANOV, CHI SONO I TENNISTI CHE HANNO DETTO SÌ Sono in tantissimi i tennisti alle Maldive, ma non tutti sono presenti nella lista presente sul sito della Lux Tennis: per esempio al momento anche Alexander Zverev (che lo scorso anno aderì al Patina Maldives, lo stesso di Berrettini e Badosa), Jannik Sinner e Flavio Cobolli si trovano lì in vacanza, ma nessuno dei tre – almeno ufficialmente – è impegnato in lezioni di tennis nel resort di lusso che li ospita. Per quanto riguarda i tennisti che hanno detto sì alla proposta della Lux Tennis ci sono nomi di assoluto spessore: dal già citato Alcaraz alla numero 2 del tennis femminile Iga Swiatek, passando per Matteo Berrettini e Paula Badosa, fino a Karen Khachanov e la star del padel Arturo Coello. Oltre ovviamente ai due brand ambassadors, Martina Hingis e David Ferrer. E in passato anche Frances Tiafoe, Daniil Medvedev, Holger Rune e tanti altri si sono prestati agli allenamenti con i turisti vip. Negli anni anche Garbine Muguruza e Andreas Seppi sono stati ospiti nei resort italiani già citati. L'articolo La nuova moda per gli ultra ricchi: allenamenti esclusivi con i campioni del tennis durante le vacanze nei resort proviene da Il Fatto Quotidiano.
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“La gente non lo capisce, ma c’è una differenza importante tra esibizioni e tornei”: la spiegazione di Alcaraz
“È normale che la gente la pensi così e non capisca perché ci lamentiamo del calendario e poi organizziamo le esibizioni”. Carlos Alcaraz torna a parlare del tema calendari, esibizioni e tutte le polemiche che ne conseguono. Un tema tornato attuale perché il murciano giocherà a dicembre due sfide, ma ha concluso la sua annata a causa di un infortunio. “Ma per me, la differenza principale è che, in un torneo, devi mantenere la concentrazione ed è davvero impegnativo fisicamente e mentalmente per una settimana e mezza – ha spiegato all’Associated Press – Mentre un’esibizione dura solo un giorno. Rimani concentrato, ti riscaldi, ti alleni poco, per una sola partita”. Una tesi chiara quella di Alcaraz, se consideriamo anche che nelle esibizioni i tennisti incassano una cifra fissa solo per il fatto di essere presenti, mentre nei tornei più si va avanti e più si guadagna. “Si possono affrontare le esibizioni in diversi modi – ha aggiunto Alcaraz – Si può giocare con divertimento, offrendo un buon tennis, tirando buoni colpi e divertendosi”. Oppure “si può affrontarle con serietà, usando tattiche e provando diverse cose che si vorranno fare in seguito. Quindi, per queste partite, giocherò bene, le prenderò molto seriamente, ma allo stesso tempo cercherò di divertirmi il più possibile”, ha concluso lo spagnolo. E intanto a dicembre parteciperà a due esibizioni. Una il 7 dicembre, al Prudential Center, contro Carlos Tiafoe. Nella stessa giornata ci sarà un incontro di singolare tra Jessica Pegula, finalista agli US Open 2024, e Amanda Anisimova, finalista a Wimbledon e agli US Open 2025, oltre ad alcuni doppi misti. La sera seguente, al LoanDepot Park, lo spagnolo sfiderà Joao Fonseca. Anche questo sarà seguito da un’esibizione femminile: ancora tra Pegula e Anisimova, oltre a un tie-break di doppio misto a 10 punti. Nel 2026 invece – con data ancora da stabilire – Carlos Alcaraz sfiderà Jannik Sinner nello Hyundai Card Super Match, una partita sponsorizzata che si svolge in Corea del Sud, in cui negli anni si sono sfidati campioni di diversi sport, tra cui anche Roger Federer. L'articolo “La gente non lo capisce, ma c’è una differenza importante tra esibizioni e tornei”: la spiegazione di Alcaraz proviene da Il Fatto Quotidiano.
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“Brava Italia, ma ora si cambi la Coppa Davis: faccio mia la proposta di Jannik e Carlos, mi fa ben sperare”. Panatta si schiera con Sinner
“Dicono, Jannik e Carlos, di cercare nuove soluzioni, magari di giocarla ogni due o tre anni, ma di riportarla alla sua antica natura, con i match in tre giorni”. Adriano Panatta elogia l’Italia vittoriosa in Coppa Davis, lo fa esaltando Berrettini e Cobolli, poi però si schiera dalla parte di Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. L’ex tennista e oggi opinionista televisivo sulle colonne del Corriere della Sera ha rimarcato quanto sia importante infatti rivoluzionare la Coppa Davis. O almeno modificarla nel format, renderla più appetibile per far tornare i migliori giocatori del mondo a giocarla con costanza. “Faccio mia la loro proposta, spero abbia un seguito, e che Atp e Itf puntino, insieme, non a svendere al miglior offerente, ma a proteggere una delle espressioni più belle del nostro sport”, ha scritto Adriano Panatta, che si è riallacciato appunto alle dichiarazioni di Sinner e Alcaraz durante le Atp Finals. Sia l’azzurro che lo spagnolo hanno infatti auspicato il ritorno al vecchio format, con sfide su 5 partite tutte da tre set su cinque. E con ogni match giocato in casa o in trasferta, per ricreare quel clima da Coppa Davis. Per tornare all’antico, i migliori giocatori al mondo chiedono che l’evento diventi biennale o triennale, in modo da non intasare troppo i calendari. “Coltivo la speranza che la Coppa possa ancora trasformarsi e ritrovare tutto l’incanto sportivo che aveva una volta, che veniva dai confronti tra nazioni disposte a mettere in campo tutte le forze migliori”, ha spiegato Panatta. E in effetti il format attuale della Coppa Davis qualche limite lo ha. Perché non è un caso che nell’attuale edizione ci sia stato solo un top 10 (Alexander Zverev) e solo tre top 20 (Zverev e i due cechi Mensik e Lehecka): “Mi fanno sperare le dichiarazioni rilasciate da Sinner e Alcaraz, entrambi catturati dall’idea di giocare la Davis com’era una volta. Era una Coppa, quella, che metteva in campo tutti i giocatori più forti. Sempre. Questo non avviene più ed è un peccato”. Non sono infine mancati anche i complimenti all’Italia e a Matteo Berrettini e Flavio Cobolli, protagonisti nei singolari delle tre sfide giocate. “L’abbraccio tra Berrettini e Cobolli è stato bellissimo, per l’amicizia fraterna e l’orgoglio comune che esprimeva subito dopo la vittoria. C’è tanta Davis in quella immagine. C’è nella festa di tutti i ragazzi. Nel coraggio che hanno messo in mostra, nella volontà di non mollare mai”, ha sottolineato Panatta. L'articolo “Brava Italia, ma ora si cambi la Coppa Davis: faccio mia la proposta di Jannik e Carlos, mi fa ben sperare”. Panatta si schiera con Sinner proviene da Il Fatto Quotidiano.
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“Il trofeo di Wimbledon messo lì come un vaso”, “togli i piedi dal tavolo”: i commenti sulla foto di Alcaraz nella stanza di casa
Voleva essere un messaggio celebrativo e di esultanza per la qualificazione in semifinale di Coppa Davis della sua Spagna, ma sotto l’ultimo post X di Carlos Alcaraz – che non sta giocando a Bologna per un problema fisico – si è scatenata tutta la fantasia degli utenti. Lo spagnolo si è limitato a una foto con didascalia: “VAMOOOOOOS”, ma ci sono dei commenti assurdi, con il pubblico alla ricerca del dettaglio più “curioso” nella stanza di casa Alcaraz. E allora c’è chi subito lo rimprovera per i piedi sul tavolo: “Toglili da lì, maleducato”, “Non appena tua mamma vedrà la foto con i piedi sul tavolo…”, lasciando presagire un rimprovero, scrive qualcuno. Ma c’è anche chi fa notare i trofei di Us Open e Wimbledon “come vasi”, utilizzati come normalissimi soprammobili. E ancora: “Tra le tante coppe ha anche un mate argentino, che grande” e “Cosa ci fa la tovaglia di mia nonna a casa tua?”. Tantissimi commenti differenti (questi sono solo alcuni dei numerosi presenti), tutti a sottolineare i vari dettagli che emergono dalla foto del tennista spagnolo, che dopo aver chiuso l’anno al numero uno al mondo adesso sta approfittando di qualche settimana di riposo, vista l’indisponibilità a giocare in Coppa Davis a causa di un edema procuratosi durante le Atp Finals, perse in finale contro Jannik Sinner. Intanto la “sua” Spagna ha superato i quarti di finale contro la Repubblica Ceca grazie alla vittoria nel doppio decisivo di Granollers e Martinez, dopo che Munar aveva battuto Lehecka, riportando la sfida in parità. Precedentemente infatti Mensik aveva sconfitto Pablo Carreno Busta nel primo singolare. Adesso la Spagna sfiderà la Germania, che sempre nel doppio decisivo ha battuto l’Argentina nell’ultimo quarto di finale giocato a Bologna. > VAMOOOOOOOS!!!! ???????? pic.twitter.com/ogM6gmqLIs > > — Carlos Alcaraz (@carlosalcaraz) November 20, 2025 L'articolo “Il trofeo di Wimbledon messo lì come un vaso”, “togli i piedi dal tavolo”: i commenti sulla foto di Alcaraz nella stanza di casa proviene da Il Fatto Quotidiano.
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“Io e Sinner ossessionati. Parlo con la psicologa quando voglio sfogarmi, per fortuna non ho più avuto quella sensazione di Miami”: parla Alcaraz
“L’ultima volta che ho pianto per il tennis è stata a Miami“. Carlos Alcaraz si racconta a Marca, al termine di una stagione lunga, faticosa e conclusa con il primo posto nel ranking Atp ma anche con un infortunio alla coscia che non gli ha permesso di scendere in campo nelle Finali di Coppa Davis a Bologna con la sua Spagna. Tra i tanti temi affrontati dallo spagnolo c’è appunto quello dell’aspetto mentale, importantissimo per competere costantemente a certi livelli. “Nel mio team c’è una psicologa, ma adesso le parlo sempre meno. Mi appoggio a lei quando ho bisogno di sfogarmi e parlare con qualcuno”, ha raccontato il tennista murciano. “Grazie a Dio, da Miami non ho più avuto quella sensazione di dover sfogarmi perché è andato tutto molto bene. E io, sia dentro che fuori dal campo, stavo bene con me stesso”. In quella circostanza Alcaraz era stato eliminato al Masters 1000 in Florida, a marzo, al primo turno da David Goffin. Un match in cui era apparso nervosissimo e tesissimo già a partita in corso. Poi a fine match è scoppiato in lacrime. Infine inevitabile anche la domanda sulla rivalità con Sinner, con Alcaraz che ha risposto così: “Penso che entrambi siamo ossessionati l’uno dell’altro. Lui ha perso due o tre partite negli ultimi due anni, e la stragrande maggioranza di queste sono state contro di me. Jannik deve analizzare e pensare a cosa deve migliorare per battere più spesso il giocatore che non è riuscito a battere. È logico e normale”, ha spiegato lo spagnolo, che ha poi concluso: “Io ho perso contro più giocatori, ma il mio obiettivo è cercare di migliorare e fare le cose in modo che la prossima volta che ci affronteremo, sarò un giocatore migliore per batterlo”. L'articolo “Io e Sinner ossessionati. Parlo con la psicologa quando voglio sfogarmi, per fortuna non ho più avuto quella sensazione di Miami”: parla Alcaraz proviene da Il Fatto Quotidiano.
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Alcaraz non giocherà la Coppa Davis, in Spagna ne sono sicuri: “Se scende in campo, si rompe”
Alla fine nemmeno Carlos Alcaraz giocherà la Coppa Davis. È quanto affermano con certezza dalla Spagna, nello specifico da El Partidazo de COPE nella tarda serata di ieri, 18 novembre. Lo spagnolo ha un edema muscolare al bicipite femorale destro e non vuole correre rischi, rinunciando così alle finali di Coppa Davis in programma dal 18 al 23 novembre. Una scelta oculata, riassumibile in una frase riportata dal giornalista spagnolo nel corso di una trasmissione streaming: “A quest’ora della notte posso riassumere tutto nella frase ‘se gioca, si rompe’, se gioca c’è un rischio molto alto che si possa rompere il muscolo”. “La mia intenzione è di fare tutto il possibile per giocare la Coppa Davis per la Spagna e portare il titolo. Vediamo come va”, aveva dichiarato lo spagnolo in conferenza stampa appena arrivato a Bologna. Perché il numero uno al mondo è andato a Bologna e da lì sta valutando come e se giocare: la sua presenza contro la Repubblica Ceca nei quarti di mercoledì era già in grandissimo dubbio, viste le fatiche di Torino, ma sembrava poter recuperare per le semifinali e l’eventuale finale. E invece no: pare si aspetti ormai soltanto l’ufficialità, ma Carlos Alcaraz non giocherà le finali di Coppa Davis. Il murciano non vuole rischiare e quindi potrebbe rinunciare anche lui – come Jannik Sinner, che è stato al centro delle polemiche dopo la scelta – a giocare con la maglia del suo Paese, anche se a differenza di Sinner a causa di un infortunio. Già nel corso della finale contro Jannik Sinner Alcaraz aveva chiamato un medical time-out nel primo set, facendosi massaggiare il flessore. Poi aveva ripreso a giocare e tra primo e secondo set ha deciso di farsi fasciare la gamba per tenerla ferma e non correre rischi. Ma è un problema che Alcaraz si porta dietro dal primo turno delle Atp Finals, dalla prima partita giocata nel round robin. Ed è un infortunio che – a detta dello stesso Alcaraz dopo la sconfitta con Sinner – non gli ha creato alcun problema e non ha condizionato la sua sfida. Se Alcaraz dovesse dare definitivamente forfait, a giocare con la Spagna saranno Jaume Munar e Pablo Carreno Busta in singolare, con Pedro Martinez e Marcel Granollers nel doppio. L'articolo Alcaraz non giocherà la Coppa Davis, in Spagna ne sono sicuri: “Se scende in campo, si rompe” proviene da Il Fatto Quotidiano.
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Sinner contro Alcaraz, impossibile stabilire chi è più forte: ecco il dato assurdo sui punti vinti nelle loro sfide
Chi è più forte tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz? È probabilmente la domanda più gettonata nel mondo dello sport, soprattutto negli ultimi due anni. Da quando si sono definitivamente presi la scena. Perché alle Atp Finals ha vinto Sinner, ma settimane prima agli Us Open aveva vinto Alcaraz. E prima ancora – a Wimbledon – ancora Sinner, ma al Roland Garros aveva trionfato lo spagnolo. È una domanda a cui è complicatissimo dare una risposta. Se pure si volesse dare attraverso i numeri, anche quelli sono in perfetto equilibrio. E c’è una statistica che rende il concetto alla perfezione: i due – nel corso dei loro 16 precedenti – hanno giocato ben 3.302 punti totali. E quanti ne ha vinti uno e quanti l’altro? Esattamente 1.651 a testa. Un dato incredibile, che testimonia quanto equilibrio ci sia nei confronti diretti. Sinner era infatti in svantaggio di sei punti fino alla finale delle Atp Finals, ma ha colmato il gap vincendo 78-72 a Torino. Anche ieri – domenica 16 novembre – la finale è stata tiratissima: 7-6, 7-5 in due ore e 15 minuti di partita. Un match equilibratissima, con nessuno dei due che ha dato la sensazione di essere superiore all’altro e che si è giocato su pochissimi punti: nello specifico, un paio nel tie-break del primo set, più pochi altri giocati nel secondo. UN EQUILIBRIO CHE DURA DA DUE ANNI La finale delle Atp Finals è stata solo l’ultima testimonianza di una rivalità equilibratissima, ma ci sono altri dati a confermarlo. Il primo, quello più significativo: dal 2024 Jannik Sinner e Carlos Alcaraz hanno vinto 18 dei 19 tornei (94,74%) in cui entrambi erano presenti in tabellone: a fare eccezione soltanto il Masters 1000 di Madrid del 2024, ma con un asterisco. A vincere fu Andrej Rublev, è vero che sia Sinner che Alcaraz erano presenti in tabellone, ma l’azzurro si ritirò agli ottavi per infortunio prima di scendere in campo contro Felix Auger-Aliassime. E in questi 18 tornei vinti, 10 li ha vinti Sinner, 8 invece Alcaraz. L’altoatesino è in vantaggio in questa statistica relativa ai tornei vinti, ma in svantaggio nei precedenti: 10-6 in favore dello spagnolo. Dei dieci tornei vinti da Sinner, nove sono su cemento (tre indoor), uno su erba (Wimbledon 2025). Degli otto vinti da Alcaraz, tre sono su terra rossa (due Roland Garros e uno agli Internazionali d’Italia), uno su erba (Wimbledon 2024) e quattro su cemento (zero indoor). Dato che testimonia anche un altro aspetto: non diventa scarso Sinner da aprile a giugno (stagione su terra rossa) e non diventa scarso Alcaraz a fine anno, quando si gioca su cemento prevalentemente indoor. Semplicemente i due hanno due superfici preferite differenti. E ancora: Sinner e Alcaraz hanno vinto 24 tornei in carriera a testa e negli ultimi due anni si sono divisi equamente gli slam: quattro a testa totali, due per anno. Nel 2024 Alcaraz ha vinto a Wimbledon e al Roland Garros, mentre Sinner ha trionfato nei due su cemento (Australian Open e Us Open). Nel 2025 invece per l’italiano è arrivato il primo titolo sull’erba di Wimbledon e il trionfo agli Australian Open (il secondo), mentre Alcaraz ha vinto ancora al Roland Garros e poi agli Us Open. E quindi: chi è più forte tra Sinner e Alcaraz? A oggi è impossibile dirlo, nemmeno attraverso i numeri. C’è chi preferisce l’estro e l’atletismo dello spagnolo, chi la potenza e la calma dell’italiano. Un giusto mix che rende ogni finale equilibrata, indimenticabile e spettacolare. L'articolo Sinner contro Alcaraz, impossibile stabilire chi è più forte: ecco il dato assurdo sui punti vinti nelle loro sfide proviene da Il Fatto Quotidiano.
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“Lo voglio perdere io questo punto piuttosto che farlo vincere a lui”: cosa ha pensato Sinner prima di quella seconda di servizio che ha cambiato la finale
Una partita tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz viene decisa dai dettagli. Da piccoli attimi che cambiano l’inerzia del match. È successo anche domenica sera, durante l’ultimo atto delle Atp Finals a Torino. “I margini erano davvero, davvero minimi“, ha sottolineato Sinner. La partita è stata decisa da “alcuni dettagli”, ha spiegato Alcaraz. E uno dei momenti chiave della finale – terminata 7-6, 7-5 – è stato certamente il set point per Alcaraz sul 6-5 per lo spagnolo durante il primo parziale. Un punto decisivo, che Sinner ha gestito mostrando il coraggio del campione: ha messo in campo una seconda di servizio a 187 km/h. Un rischio enorme, che però alla fine ha pagato. Dopo quel set point, l’altoatesino ha vinto il tie-break e si è portato in vantaggio. Sinner in conferenza stampa ha riconosciuto che quello è stato un momento decisivo nella sua vittoria contro Alcaraz. E ha anche spiegato perché dietro quella seconda di servizio apparentemente folle ci fosse un ragionamento razionale: “Avevo già giocato prima due seconde in quel game, sempre in modo uguale e sempre perdendo il punto”, ha ricordato l’azzurro, riavvolgendo il nastro a quel determinato attimo della finale. Mentre riordinava i pensieri prima di cominciare il punto, Sinner ha preso la sua decisione: “Ho pensato: ‘devo fare qualcosa di diverso’. Ho scelto l’opzione più rischiosa, ma anche se avessi sbagliato, sapevo di aver fatto la cosa giusta“. Mentalità da campione. Sinner, d’altronde, ha vinto la finale perché ha vinto quasi tutti i punti decisivi. Ha conquistato le uniche due palle break concesse da Alcaraz e ha vinto il tie-break del primo set. Certo, il tifo del pubblico dell‘Inalpi Arena ha contribuito a “spingerlo” nei momenti chiave. Ed è servita anche un pizzico di fortuna. Ma dietro alla prestazione di Sinner nei “pressure point” c’è soprattutto la forza mentale della consapevolezza nei propri mezzi e nella propria preparazione: “Sono piccoli dettagli, a volte serve un po’ di coraggio, perché la fortuna te la devi anche meritare”. Quando ha servito quella seconda a 187 km/h Sinner sapeva di correre il rischio di fare un doppio fallo che avrebbe consegnato il primo set ad Alcaraz. Ma sapeva anche che quello era il modo migliore per provare a vincere il punto: “Ho detto: ‘Adesso vado’. Perché lo voglio perdere io questo punto piuttosto che farlo vincere a lui“. Ha funzionato. Eccome se ha funzionato. E non sono solo parole facili da rivendicare dopo una vittoria. Perché ci sono anche i dati a supporto: Sinner, ad esempio, è nettamente primo al mondo nell’Under pressure rating, la classifica che misura la capacità dei tennisti di vincere i punti decisivi, sotto pressione. L’altoatesino nel 2025 ha vinto il 45,1% delle palle break conquistate (quasi la metà) e ha salvato invece il 71,8% delle palle break concesse. Inoltre, ha vinto l’84,2% dei tie-break. Alcaraz, secondo in questa particolare classifica stilata da Atp, è sotto di lui in tutti questi valori. L'articolo “Lo voglio perdere io questo punto piuttosto che farlo vincere a lui”: cosa ha pensato Sinner prima di quella seconda di servizio che ha cambiato la finale proviene da Il Fatto Quotidiano.
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