Da quando è scoppiato il caso Clostebol, la scelta di Jannik Sinner è sempre
stata chiara: non rispondere ad accuse e critiche. Questa volta però, dopo le
nuove dichiarazioni strampalate di Novak Djokovic al controverso giornalistico
britannico Piers Morgan, il coach Darren Cahill non ha resistito. Sulle sue
storie Instagram è apparsa una citazione di Bill Bullard: “L’opinione è davvero
la forma più bassa di conoscenza umana. Non richiede né responsabilità né
comprensione. La forma più elevata di conoscenza è l’empatia, perché ci impone
di mettere da parte il nostro ego e metterci nei panni di un altro essere
umano”.
Il coach di Sinner non ha aggiunto altro, ma il riferimento a Djokovic è
evidente, sia per tempistica, sia perché nella già citata intervista il serbo ex
numero 1 al mondo aveva usato anche la parola “empatia“. Anche se le sue
dichiarazioni più discusse sono state altre: “Quando è successo, sono rimasto
sinceramente scioccato. Credo che non l’abbia fatto di proposito. Ma il modo in
cui è stato gestito l’intero caso è pieno di campanelli d’allarme”, ha detto
Djokovic nel podcast Piers Morgan Uncensored. E ancora: “C’è stata mancanza di
trasparenza, incoerenza. E anche la comodità di una squalifica tra gli Slam,
così da non perdersi nulla: è stato molto, molto strano”.
La ricostruzione di Djokovic è piena di falsità. Il caso è stato gestito
seguendo i protocolli previsti dall’Itia e la squalifica – che in realtà
tecnicamente è una sospensione – è stata il frutto di un patteggiamento tra la
Wada e Sinner. È stata la stessa agenzia anti-doping a proporla al tennista
altoatesino, perché l’esito del ricorso al Tas sarebbe stato tutt’altro che
scontato. Sinner è stato fermo per tre mesi nonostante fosse stato scagionato da
tutte le accuse da Itia. E la Wada ha giustificato la sospensione spiegando che
il tennista, anche se non ha colpe, è responsabile per le azioni del suo staff.
Dopo lo stop, Sinner ha cercato di mettersi tutto alle spalle. Ma ora Djokovic
ha deciso di attaccarlo nuovamente. E Cahill, che proprio a Torino durante le
Atp Finals ha rivelato che sarà al fianco dell’altoatesino anche nel 2026,
questa volta non ha resistito e ha risposto al serbo. Chissà che Sinner non
ricordi al coach australiano quello che gli aveva già spiegato un po’ di tempo
fa: “Non preoccuparti delle critiche di persone da cui non accetteresti dei
consigli”.
L'articolo Cahill: “L’opinione è davvero la forma più bassa di conoscenza
umana”. Così il coach di Sinner risponde a Djokovic proviene da Il Fatto
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