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Funerali Ornella Vanoni, Iva Zanicchi: “Mi ha detto di tagliare i capelli perché ero vecchia. L’ho fatto il giorno in cui è morta”
Iva Zanicchi ha partecipato ai funerali di Ornella Vanoni. Dopo un breve siparietto coi giornalisti, la cantante e conduttrice televisiva ha definito Vanoni “la più grande interprete”. “L’ho sentita una settimana fa, mi ha detto ‘smetti di andare in giro con i capelli così lunghi che non stai bene, tagliali che sei vecchia’. Me li sono tagliati il giorno che è morta”, ha raccontato. L'articolo Funerali Ornella Vanoni, Iva Zanicchi: “Mi ha detto di tagliare i capelli perché ero vecchia. L’ho fatto il giorno in cui è morta” proviene da Il Fatto Quotidiano.
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Ornella Vanoni
“Non ci dormo la notte al pensiero che i miei nipoti possano ammalarsi come me. Non riuscirei a perdonarmelo, mi sentirei in colpa per il resto della mia vita”: la confessione di Iva Zanicchi
“Non ci dormo la notte al pensiero che possano ammalarsi anche loro. Non riuscirei a perdonarmelo, mi sentirei in colpa per il resto della mia vita”. È la confessione di Iva Zanicchi, che ha rivelato al settimanale DiPiù la sua battaglia contro la maculopatia, una patologia degenerativa che le sta minacciando la vista. L’artista, 85 anni, convive con la consapevolezza di una malattia che è presente da tempo nella sua famiglia e che non ammette regressioni. La maculopatia è infatti una patologia che colpisce la macula, la parte centrale della retina responsabile della visione nitida e dettagliata. Zanicchi ha spiegato che la forma che l’ha colpita è ereditaria e che lei la combatte da quarant’anni. La prognosi, purtroppo, è irreversibile: “Il mio peggioramento è graduale, lento ma costante. E non c’è la possibilità di migliorare: bisogna solo adeguarsi e cercare di andare avanti”, ha ammesso. Di recente, la situazione è peggiorata: “Da qualche settimana una macchia nuova e molto scura mi ha colpito l’occhio destro, proprio al centro”. La visione centrale è compromessa, anche se lateralmente riesce ancora a vedere. A ciò si aggiungono i problemi tipici dell’età, come l’astigmatismo e la miopia. Il dolore più grande per l'”aquila di Ligonchio” non è tanto la sua condizione, quanto la paura di aver trasmesso la maculopatia a sua figlia e ai suoi nipoti, Luca e Virginia. Una paura fondata sulla storia della sua famiglia: “Le mie sorelle Maria Rosa e Wiria e le mie cugine hanno scoperto di esserne affette dall’età dello sviluppo”, ha raccontato. Lei e sua madre, Elsa (scomparsa nel 2010), hanno invece manifestato i primi sintomi con l’arrivo della menopausa. “Li ho già portati a fare le prime visite, li tengo sotto controllo medico e per ora sta andando tutto bene: non c’è nessun sintomo del problema e spero che non ci sia mai”. La malattia ha avuto un impatto anche sulla vita pratica. Il rischio maggiore è legato alle cadute: “La possibilità di mettere i piedi in un posto sbagliato è dietro a ogni angolo. E cadere, alla mia età, può essere davvero pericoloso”, ha spiegato l’artista. Da qui il suo recente incidente nello studio di Belve: “Sono inciampata e sono caduta, ho picchiato la spalla e il sedere ma non mi sono fatta nulla per fortuna”. L'articolo “Non ci dormo la notte al pensiero che i miei nipoti possano ammalarsi come me. Non riuscirei a perdonarmelo, mi sentirei in colpa per il resto della mia vita”: la confessione di Iva Zanicchi proviene da Il Fatto Quotidiano.
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Iva Zanicchi
“Amo follemente mangiare. Mi faccio di quei piatti di pasta, sai cosa vuol dire mangiarne due etti? La dieta, ogni tanto sì ma quando la faccio ho l’occhio triste”: così Iva Zanicchi
Della sua autobiografia che parla della sua vita attraverso ricette, parla al Corriere della Sera. Il libro si chiama Quel profumo di brodo caldo, e il motivo per cui Iva Zanicchi ha deciso di darlo alle stampe non è esattamente il modo in cui cucina ma un altro: “È che io amo follemente mangiare. Io vivo per mangiare, a differenza di mia figlia Michela che mangia per vivere. La mia è una fame ostinata, persistente, costante, insistente. Mi faccio di quei piatti di pasta… Sai cosa vuol dire mangiare due etti di pasta?”. Insomma, un amore di quelli puri, parrebbe. E sulle diete confessa: “Ma sì, ogni tanto la faccio. Pure Michela mi stressa dalla mattina alla sera, mi dice di trattenermi per la salute, mi tratta come se avessi 80 anni, invece ne sto per compiere 86! Solo che quando sono a dieta ho l’occhio triste. Quindi con Fausto Leali, che è un buongustaio anche lui e abita come me in Brianza, ogni tanto ce ne freghiamo e andiamo a fare di quelle scorpacciate al ristorante. Lo facciamo per lo spirito. Del resto, io sono nata affamata”. Il racconto della nascita (“Dopo due figlie femmine, i miei genitori volevano il maschio, una volta era così. Avevano persino organizzato una festa per la mia nascita ma quando scoprirono che ero femmina la annullarono. Una crudeltà inaudita a pensarci oggi. Morale, credo che il vuoto derivato dalla delusione di mio padre Zeffiro sia diventato il mio e si sia trasformato alla fine in fame”), quello sulla nonna Armida che imparò a cucinare in Liguria mentre era “a servizio da una nobile famiglie genovese”, e sulla mamma Elsa, una ‘sfoglina’. Poi la rivalità presunta con Milva, e la risposta alla domanda se sia stata mai infastidita da qualche dommento sull’aspetto fisico: “Solo una volta ci rimasi malissimo quando in un titolo su un giornale usarono l’espressione “la giunonica Zanicchi”. In realtà ero magrissima, alta, con la vita stretta, ma il seno abbondante ingannava. Alla fine, comunque, me ne sono sempre fregata”. Piatto preferito di Zanicchi? “Tutto ciò che si arrotola. Spaghetti o tagliatelle, in tutti i modi possibile. Aglio, olio e peperoncino. Con il tonno. Con i pomodorini. Con il ragù, ma solo le tagliatelle: lo spaghetto non sopporta sughi pesanti. Al doppio burro maestoso, ricetta di mia mamma. Oppure alla poverella, come mi ha insegnato Marisa Laurito, una specie di carbonara senza guanciale: cioè pasta condita con due uova a testa appena scottate e tantissimo burro”. L'articolo “Amo follemente mangiare. Mi faccio di quei piatti di pasta, sai cosa vuol dire mangiarne due etti? La dieta, ogni tanto sì ma quando la faccio ho l’occhio triste”: così Iva Zanicchi proviene da Il Fatto Quotidiano.
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