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“Ornella Vanoni? Nessuno in grado di prendere il suo posto. Per me si è fermato tutto a Giorgia e Carmen Consoli, che però hanno entrambe 50anni”: così Elio
Elio di Elio Le Storie Tese continua a girare l’Italia con il suo spettacolo teatrale “Quando un musicista ride” e immancabile si rinnova l’appuntamento con il Concertozzo a Biella il 26 e 27 giugno 2026. Lo show teatrale è concentrato “sulla Milano degli Anni 60 e 70, quella della mia infanzia e della mia adolescenza. Una città caratterizzata, dal punto di vista artistico, da una libertà creativa estrema, tra sarcasmo, ironia e quant’altro: tutto materiale che abbiamo ripreso con gli Elio e le Storie Tese”, ha detto l’artista a Il Messaggero. E ancora: “Crescere allevato da personaggi della caratura di Jannacci, Fo, Gaber è stata una fortuna unica.- ha continuato – Quel repertorio lì, eseguito oggi, suona quasi come roba pensata da qualche estremista pazzo. I migliori ascoltatori sa chi sono? I bambini. Arrivano in sala completamente vergini e non hanno alcun tipo di preconcetto rispetto ai brani di Jannacci, Gaber e gli altri giganti che omaggio. Ridono di quello che si dice sul palco, anche della natura politicamente scorrettissima di certi brani”. Su Ornella Vanoni Elio ha affermato che “è un personaggio che ha segnato profondamente la cultura pop italiana degli ultimi sessant’anni. Insieme a lei lavorammo nel 1997 a un meraviglioso programma Rai, ‘Carosello’, che per motivi misteriosi non fu rinnovato. Sa cosa mi preoccupa della scomparsa di artisti come Vanoni e il grande Beppe Vessicchio? Che non c’è nessuno in grado di prendere il loro posto“. “Per me si è fermato tutto a Giorgia e Carmen Consoli, – ha detto- che però hanno entrambe cinquant’anni. Non vedo ventenni con la stessa fame che aveva all’epoca Ornella Vanoni e la stessa voglia di stravolgere gli schemi. Nella musica italiana di oggi vedo solo un grandissimo conformismo. E poca voglia di faticare. Sembrano le frasi dette dai nonni, ma è così”. “La mia umiliazione massima è stata ascoltare la canzone vincitrice di Sanremo cantata con l’autotune”, ha detto in passato riferendosi a Olly: “E ripeterò ciò che ho detto fino alla morte. L’autotune è un modo sbagliato di usare la tecnologia”. L'articolo “Ornella Vanoni? Nessuno in grado di prendere il suo posto. Per me si è fermato tutto a Giorgia e Carmen Consoli, che però hanno entrambe 50anni”: così Elio proviene da Il Fatto Quotidiano.
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Ornella Vanoni
Elio e le Storie Tese
Perché la morte di Ornella Vanoni ha avuto una risonanza tridimensionale
di Francesca Carone, docente La morte di Ornella Vanoni ha avuto una risonanza tridimensionale: un’eco profonda ha ripercorso l’Italia intera con voci e testimonianze che ne hanno largamente intessuto doti, vizi, passioni, tenerezza, impulsività, eleganza, intelligenza, ironia, sensibilità, sensualità, intraprendenza, leggerezza, onestà. Alcune voci hanno colto aspetti contraddittori dell’artista; altre si sono limitate alla sua sensualità e bellezza vocale, altri hanno ricordato la sua libertà e la sua ironia… Altre ancora sono state suggestionate dall’”eterna ragazza”, a dispetto dei suoi 90 anni. Ornella Vanoni è stata soprattutto una donna coraggiosa, autentica. Vera. Una donna che non ha mai abbandonato la “giovane ragazza” che è stata, portandola sempre con sé nel tempo, nel modo di essere e nella sua gioviale esuberanza. È stata sempre una donna di grande onestà. Non solo nel lavoro e nelle relazioni. Ma soprattutto nella consapevolezza di essere quello che era. Senza sconti. Senza retromarce. Senza falsità. Ornella Vanoni è stata fedele alla sua identità umana e professionale. Fisica ed emotiva. Non si è sottratta alla tirannia del tempo. Al giudizio ineffabile della gente. Ha mostrato ogni sua ruga e ogni imperfezione. Ogni acciacco, disagio fisico e interiore. Ogni sentimento, ogni stato d’animo. È apparsa in TV celebrando il suo passato e il suo presente attraverso l’ineffabile metamorfosi fisica che abbraccia il destino dell’uomo. Ornella ci ha mostrato con il suo stile sofisticato e contemporaneo che la bellezza ha in sé qualcosa di etereo, sfuggente, difficile da definire. Impossibile da comprendere. Ci ha rivelato la tridimensionalità dell’esistenza attraverso il coraggio di mostrarsi per quello che era. Senza sottrarre. Ma aggiungendo ogni ruga, ogni imperfezione, ogni acciacco. La sua unicità è racchiusa in quel coraggioso amore per la vita. Per i ricordi. Per gli amori vissuti intensamente e coraggiosamente. Intorno a lei si scorgeva un’ aura luminosa e sconfinata. Ogni aspetto della sua vita, ogni emozione, ogni sentimento e passione fluiscono in una combinazione di bellezza e autenticità. Ornella ha vissuto seguendo la direzione del vento buono. A volte anche di quello cattivo, lasciandosi sempre condurre con leggerezza, aprendo il suo cuore, la sua mente, la sua forza e la sua sensibilità. In ogni tappa della sua esistenza non ha mai gettato l’ancora per rimanere fissa in un “luogo dell’anima”, ha esplorato sentimenti e passioni scoprendo la bellezza e il chiaroscuro dell’esistenza. Ha attraversato “l’Oceano della vita” navigando a vista, approdando in “porti” insicuri senza abbandonare i suoi valori e la sua identità umana e artistica. Ha viaggiato mostrandosi sempre per quello che era, nelle sue contraddizioni e nella sua unicità. Con le sue sfumature emotive e passionali, con la sua trasformazione fisica e il suo amore per la gente. E’ stata una donna della “terra di mezzo”, una donna che non si è fatta sopraffare dai luoghi comuni, un’artista “completa” nella sua “incompletezza”: una donna che ha celebrato la vita in tutte le sue sfaccettature senza ingombranti sbavature autoreferenziali o slanci da radical-chic. Uno dei suoi cavalli di battaglia rimane la sua gentile e innata ironia e spontaneità: Ornella raccontava e si raccontava attraverso una narrazione genuina e infantile che comunicava bellezza e onestà. Il suo era un linguaggio schietto e generoso, ironico e mai scontato. Fabio Fazio, suo amico fraterno, l’ ha celebrata e consegnata a tutti noi nella sua eterea umanità e nella sua polifonica bellezza. In uno dei suoi interventi televisivi da Fazio, Ornella parlò della sua relazione con Giorgio Strehler; descrisse una appassionata scena “in camporella” con Strehel con ironica tenerezza e con quella spontaneità gentile da rapire tutti gli spettatori. Lo fece alla stregua di una ragazza di vent’anni, con estrema normalità: chi ascoltava quelle parole si perdeva nella schiettezza e nei particolari di un racconto vivido e appassionato. Con una carica di umanità e passione tali da riviverlo quasi in una realtà parallela, squarciando i teoremi spazio-temporali. Ornella sapeva raccontare. Sapeva mettersi in gioco senza sconti né compromessi. Ornella ha celebrato le stagioni della sua vita con tenacia e tenerezza, affrontando con la sua giunonica fisicità battaglie e sconfitte, cattiverie e critiche gratuite. La sua forza e la sua audacia, il suo linguaggio schietto e ironico, gentile e audace hanno conquistato e gioiosamente stupito tutti noi che ci siamo lasciati sedurre e trasportare nella dimensione atemporale della sua umanità. L'articolo Perché la morte di Ornella Vanoni ha avuto una risonanza tridimensionale proviene da Il Fatto Quotidiano.
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“Ornella Vanoni aveva capito che sarebbe stata l’ultima telefonata, se lo sentiva. Mi ha colpito il silenzio del figlio al funerale”: parla l’amica Andrèe Ruth Shammah
La regista e responsabile del Teatro Franco Parenti di Milano, Andrèe Ruth Shammah, ha rivelato di aver ricevuto l’ultima telefonata dalla cara amica Ornella Vanoni morta il 21 novembre all’età di 91 anni, poco prima che morisse. In un’intervista rilasciata a “La volta buona” il 27 novembre, la storica amica ha ricordato quel momento con forte emozione: “Le avevo detto di venire presto da me, lo sapevo che c’era poco tempo. Lei mi aveva chiesto delle mie condizioni di salute, ma io l’ho fermata subito chiedendole come stesse lei”. E ancora: “La sentivo parecchio abbattuta e le ho chiesto cosa avesse e lei mi ha risposto ‘eh ho 91 anni c’è poco da essere allegri’. Poi abbiamo chiuso la telefonata e ho ritrovato sul cellulare la nostra foto insieme di qualche tempo fa. Gliel’ho mandata con un messaggio d’affetto e amore”. Quando le è stata comunicata la morte della cantante, Shammah ha fatto fatica a crederci: “Mi hanno detto che non c’era più e io non volevo crederci”. Una chiamata che oggi assume un significato diverso: “Nella telefonata lei se lo sentiva… Ornella aveva capito che sarebbe stata l’ultima”. Il funerale, ha raccontato la regista, “è stato molto intenso”. A colpirla particolarmente è stato il comportamento del figlio Cristiano: “È rimasto in silenzio, è stato muto tutto il tempo. L’ho sentito molto presente, seppur in silenzio”. L'articolo “Ornella Vanoni aveva capito che sarebbe stata l’ultima telefonata, se lo sentiva. Mi ha colpito il silenzio del figlio al funerale”: parla l’amica Andrèe Ruth Shammah proviene da Il Fatto Quotidiano.
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“Ornella Vanoni sapeva lasciare il segno anche in un solo incontro”: l’emozionante ricordo di Fiorello a La Pennicanza
“Non posso certo dire di essere stato suo amico, ci siamo incontrati quattro, forse cinque volte, anche una sera in Sardegna. Quella sera mi sembrò di conoscerla da sempre“. Comincia così il toccante ricordo di Fiorello che in apertura della nuova settimana di La Pennicanza, il programma Rai su Radio2, ha dedicato un momento emozionante a Ornella Vanoni, scomparsa all’età do 91 anni. “Mi rivelò, come solo lei sapeva fare, la sua libertà, la sua ironia dissacrante, piena di storie incredibili raccontate con una voce roca e magnetica, quasi uscita da un film d’autore“, prosegue Fiorello in un monologo in cui descrive gli intensi incontri avuti con la cantante, compreso, appunto, quello in Sardegna. “Mi fece ridere tantissimo – prosegue Fiorello -. Forse proprio questo sapeva fare Ornella: lasciare il segno anche in un solo incontro”. “Icona, mito, signora della musica. Sì, tutto vero. Ma io la ricorderò soprattutto come quella donna in spiaggia che, tra una risata e un racconto, mi regalò un piccolo pezzo della sua grande anima. Ciao, Ornella!”. L'articolo “Ornella Vanoni sapeva lasciare il segno anche in un solo incontro”: l’emozionante ricordo di Fiorello a La Pennicanza proviene da Il Fatto Quotidiano.
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“Ornella Vanoni ne avrebbe riso. Tremo, perché sono arrivato in ritardo e sono arrabbiato”: Giuliano Sangiorgi davanti alla chiesa a funerali terminati
Giuliano Sangiorgi, voce dei Negramaro, è arrivato quando i funerali di Ornella Vanoni erano già finiti. L’artista davanti alla chiesa di San Marco non si è sottratto ai microfoni dei cronisti: “Non potete immaginare la mia rabbia ma tremo, perché sono arrivato in ritardo e sono arrabbiato – ha detto -. Avrei voluto salutarla in maniera migliore. Lei ne avrebbe riso. Ma credo che questo sia anche quello che ci unisce, l’ironia fino alla fine”. Sangiorgi ha ricordato di aver scritto per lei “Arcobaleno” nel 2021 ”e mi sembra sia quello che resterà di lei – ha osservato – una moltitudine infinita di colori, che attraverseranno le generazioni. Questa canzone rimane un manifesto di vita”. Con Vanoni, ha aggiunto, ”facevamo delle grandi videochiamate, era un mito di una umanità incredibile. Era per me un modo semplice di vivere un mito che resterà per intere generazioni. Sono arrabbiato per aver fatto tardi ma non ho mancato l’appuntamento”. L'articolo “Ornella Vanoni ne avrebbe riso. Tremo, perché sono arrivato in ritardo e sono arrabbiato”: Giuliano Sangiorgi davanti alla chiesa a funerali terminati proviene da Il Fatto Quotidiano.
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Funerali Ornella Vanoni, Iva Zanicchi: “Mi ha detto di tagliare i capelli perché ero vecchia. L’ho fatto il giorno in cui è morta”
Iva Zanicchi ha partecipato ai funerali di Ornella Vanoni. Dopo un breve siparietto coi giornalisti, la cantante e conduttrice televisiva ha definito Vanoni “la più grande interprete”. “L’ho sentita una settimana fa, mi ha detto ‘smetti di andare in giro con i capelli così lunghi che non stai bene, tagliali che sei vecchia’. Me li sono tagliati il giorno che è morta”, ha raccontato. L'articolo Funerali Ornella Vanoni, Iva Zanicchi: “Mi ha detto di tagliare i capelli perché ero vecchia. L’ho fatto il giorno in cui è morta” proviene da Il Fatto Quotidiano.
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