Ogni sera su Canale 5 c’è Horror ad “Avanti un altro”. Stiamo parlando del noto
personaggio del minimondo interpretato da Jean Michel Danquin nel programma
condotto da Paolo Bonolis. Un Dracula nero che in realtà è già noto al grande
pubblico e nel mondo dello spettacolo, per anni ha infatti vestito i panni del
ballerino al Bagaglino e “Beato tra le Donne“.
Danquin, nato ai Caraibi, ora segna sulla carta d’identità 63 anni: “Nessuno ci
crede, dicono che ne dimostro 45 o 50, molti di meno di quelli che ho. Il mio
segreto è la leggerezza“, racconta in un’intervista a Fanpage. Arrivato in
Italia grazie alla cugina Cannelle, famosa modella che ha condotto anche Sanremo
nel 1994, ha cominciato a fare l’imitazione di Micheal Jackson per poi arrivare
al Bagaglino: “Pier Francesco Pingitore cercava sempre qualcuno di interessante
da inserire nei suoi spettacoli e gli è piaciuto il mio modo di essere. Mi
propose di lavorare con la sua compagnia. (…) Ho lavorato soprattutto con
Valeria Marini e Pamela Prati. Valeria è la Marilyn Monroe italiana. Pamela è
una gattina, molto sensuale, con il sangue caldo. Mi sono divertito tanto a
collaborare con loro. Sono state delle prime donne fantastiche e nel lavoro non
si sono mai risparmiate”.
Danquin ora è conosciuto per il suo ruolo ad “Avanti un altro“: “Conosco la
regista e un membro della produzione del programma dall’epoca del Bagaglino.
Quando hanno cambiato il personaggio di Horror, mi hanno chiamato. Ne abbiamo
parlato e mi sono detto: ‘Perché no, tanto si tratta di divertirsi’. Avevo già
lavorato con Paolo Bonolis a Beato tra le donne, dove ero l’unico ballerino tra
le ‘spintarelle’“. “Horror è un personaggio voluto da Bonolis, lo ha sempre
amato tantissimo. Quando è possibile, cerco di attirarlo per farlo ballare
insieme a me. Così lui si carica e si diverte. Nel 1986, quando sono arrivato in
Italia, per me Paolo Bonolis era un punto di riferimento. (…) Tra noi c’è sempre
stato un rapporto amichevole e di simpatia. Lo stimo moltissimo, ha una mente
infinita, è una persona squisita con cui chiacchierare, è un intrattenitore da
paura, ha sempre la battuta pronta, un’ironia pazzesca. Un uomo di grande
cultura. È uno dei più grandi presentatori, può dare l’esempio alle generazioni
future”, ha dichiarato l’ex ballerino a Fanpage.
Convive da 23 anni con Simona e ha tre figli, nella sua vita però non c’è solo
il programma del preserale di Canale 5: “Sono un insegnante di pilates,
precisamente di total body e anche un arbitro di calcio a livello amatoriale.
D’estate faccio l’impersonator di Michael Jackson con altri artisti che rendono
omaggio ai grandi della musica soul come Freddie Mercury. Faccio tante cose. Non
ce la faccio a stare fermo, è più forte di me”, ha concluso Danquin.
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e ho tre figli”: la versa storia del “Dracula nero”, l’Horror di Avanti un Altro
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È stata ospite di Domenica In per presentare il suo libro, “Solo quello che
rimane“, un’autobiografia scritta perché “dopo tanto gossip su di me, dopo aver
affrontato il divorzio da Paolo Bonolis, avevo bisogno di far conoscere la
realtà diversa da quella che conosce il pubblico”. E Sonia Bruganelli ha parlato
di qualcosa che vorrebbe “rifare”, come riporta Adnkronos: “Vorrei ricominciare
dall’inizio il mio essere madre, vorrei avere un’opportunità diversa, partire
normalmente. Credo che sarei una madre meravigliosa”. Commossa, l’imprenditrice
ha aggiunto: “Ora lo so e lo sanno anche i miei figli, avevo paura che non lo
sapessero. Forse la separazione si è verificata anche perché avevo bisogno di
essere in un certo modo. La nostra storia, nel corso degli anni, ci aveva
portato ad essere molto diversi. Oggi, siamo un padre e una madre molto
migliori”.
A proposito della lunga storia d’amore col conduttore, Bruganelli ha raccontato
anche un momento molto difficile, un aborto. “Paolo la voleva”, le parole di
Mara Venier con la replica della produttrice: “Nessuno mi aveva costretta.
Sapevo comunque che avrei costruito la mia famiglia con lui“. Poi: “Ci sono
andata con le mie gambe. Non era qualcosa di programmato, è successo. Il nostro
rapporto era troppo giovane per accettare una scelta più sentita da una delle
due parti. Io ho sempre voluto essere madre, mi sono sempre sentita mamma.
Essere madre ancora oggi mi dà la mia identità. Non ho parlato di quest’aborto
nemmeno a mio padre, ne parlo ora perché lui non c’è più. Avrebbe accettato la
mia scelta e non avrebbe potuto condizionarmi, ma avrebbe sofferto”.
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Bonolis. Il nostro rapporto era troppo giovane, ma io ho sempre voluto essere
madre”: così Sonia Bruganelli proviene da Il Fatto Quotidiano.