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“Il ddl di Fratelli d’Italia punisce serie come ‘Gomorra’? Ci faremo arrestare in parecchi, dovranno allargare di molto le patrie galere”: Marco D’Amore si sfoga
Marco D’Amore non ci sta. Il regista, sceneggiatore e attore, durante la conferenza stampa di “Gomorra – Le Origini” (dal 9 gennaio su Sky e in streaming su Now) ha commentato la proposta di legge presentata da Fratelli d’Italia, prima firmataria Maria Carolina Varchi. Il ddl punisce chi ”ripropone atti o comportamenti” di personaggi mafiosi con intento ”apologetico”, così come chi “esalta fatti, metodi, princìpi” mafiosi. Tra gli esempi citati nel testo anche progetti audiovisivi, come “serie televisive che mitizzano personaggi reali o immaginari delle varie associazioni criminali di stampo mafioso”. Il testo – che è alla Camera da ottobre ma nei giorni scorsi è stato assegnato alla commissione Giustizia – prevede una pena fino a tre anni di carcere e una multa fino a 10mila euro. “Ci faremo arrestare in parecchi, dovranno allargare di molto le patrie galere – ha detto Marco D’Amore contro -. E ricordiamoci che i detenuti pesano sulla spesa pubblica: il nostro è un Paese che ha un debito pubblico importante, quindi non gli conviene“. E ancora: “Nei momenti di difficoltà come questo è lì che ancora continueremo cose interessanti, più acide e più resistenti a questa forza che ci viene contro e ci dice di smettere”. LA DEPUTATA FDI VARCHI: “SODDISFATTA DI AVER ACCESO UN DIBATTITO” La deputata Carolina Varchi ha commentato: “Sono soddisfatta di aver acceso un dibattito sulla normalizzazione del fenomeno mafioso, che negli ultimi anni ha spesso sconfinato in una vera e propria esaltazione, a partire da fiction apparentemente innocue fino ad arrivare ai social”. Per la Varchi siamo di fronte a “un crescendo dell’esaltazione della criminalità” da parte di fiction e social “dal quale sembra complicato uscire senza un intervento legislativo serio che dimostri quanto per il legislatore siano comportamenti distorti e carichi di disvalore. Il dibattito sulla mia proposta andrà avanti, se ne facciano una ragione. Gli italiani non sono più disposti ad assistere alla diffusione di prodotti televisivi o contenuti social in cui non si capisce se il mafioso sia il buono o il cattivo. Non amo i reati di opinione ma credo che questo sia ormai non più rinviabile”. LA STORIA DI “GOMORRA – LE ORIGINI” “Gomorra – Le Origini” è ambientata a Napoli, 1977. Ed è la storia di come tutto è iniziato: di come un giovanissimo Pietro Savastano entrerà nel mondo della criminalità, sullo sfondo di una Napoli in piena trasformazione, povera, segnata dal contrabbando di sigarette e all’alba dell’arrivo dell’eroina. La nuova serie, origin story sull’educazione criminale del futuro boss, fornendo una nuova prospettiva sulle radici del potere di Pietro cattura un’epoca che ha definito il volto della criminalità moderna. I primi quattro episodi della serie sono diretti da Marco D’Amore, anche supervisore artistico e co-sceneggiatore del progetto nonché già indimenticabile protagonista di Gomorra – La Serie, mentre gli ultimi due sono diretti da Francesco Ghiaccio (Dolcissime, Un posto sicuro). Creata da Leonardo Fasoli, Maddalena Ravagli e Roberto Saviano, è distribuita internazionalmente da Beta Film. L'articolo “Il ddl di Fratelli d’Italia punisce serie come ‘Gomorra’? Ci faremo arrestare in parecchi, dovranno allargare di molto le patrie galere”: Marco D’Amore si sfoga proviene da Il Fatto Quotidiano.
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Gomorra
Andrea Giambruno è tornato in tv nel silenzio generale: ecco cosa fa
Andrea Giambruno è tornato in tv nel silenzio generale. L’ex compagno di Giorgia Meloni si è presentato a sorpresa ad Atreju, la kermesse di Fratelli d’Italia organizzata a Roma a Castel Sant’Angelo, mano nella mano con la figlia Ginevra. L’ex First Gentleman ha risposto alle domande di due cronisti che chiedevano notizie sul suo ritorno sul piccolo schermo: “Quando torno in tv? Sono già tornato, è che non mi vedi. Com’è lavorare dietro le quinte? Ma io non lavoro dietro le quinte”. “Siamo in due che non la vediamo”, il commento del cronista. “C’è un problema, è mio e non vostro”, la replica piccata di Giambruno. Non una boutade, nessuna provocazione: Giambruno è tornato in onda nel silenzio generale. Un ritorno non pubblicizzato, sfuggito ai telespettatori e agli addetti ai lavori. Come confermato da Dagospia, l’ex compagno della Premier Meloni è riapparso alla conduzione di “TgCom24“, la all news di Mediaset, per due volte alla settimana nella fascia mattutina. > #Atreju2025, l’arrivo di Andrea Giambruno e della figlia Ginevra. > Mano nella mano a Castel Sant’Angelo nella giornata conclusiva della festa, in > attesa del discorso di Giorgia Meloni.#Politica #LaPresse > pic.twitter.com/ySnsGQfMQM > > — LaPresse (@LaPresse_news) December 14, 2025 Già lo scorso luglio era arrivata l’apertura di Pier Silvio Berlusconi che aveva annunciato che “presto sarebbe tornato in onda” definendolo “un bravo giornalista” per lui “un ritorno magari alla conduzione di un tg ma dovete chiederlo a Crippa (Direttore Informazione Mediaset)”. Dagospia aveva poi comunicato il suo arrivo su TgCom24 dopo lo stop al video, le polemiche per i fuorionda a “Striscia la notizia” e l’impegno dietro le quinte a “Diario del giorno”. Sul fronte privato, nelle scorse settimane Giambruno ha ufficializzato la relazione con Federica Bianco. Il primo bacio pubblico è stato immortalato dal settimanale “Gente”. Nell’ultimo anno e mezzo il giornalista aveva scelto un basso profilo, probabilmente anche per rispettare lo status di ex “first gentleman”. Dopo la rottura con Giorgia Meloni, annunciata sui social il 20 ottobre 2023, Giambruno ha iniziato una relazione ormai stabile con la “beauty coach“, collaboratrice dello Studio Medico Basoccu, specializzato in chirurgia estetica. Bianco era stata fidanzata in precedenza con il leghista Andrea Crippa, vice di Matteo Salvini e attuale compagno di Anna Falchi. L'articolo Andrea Giambruno è tornato in tv nel silenzio generale: ecco cosa fa proviene da Il Fatto Quotidiano.
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Giorgia Meloni
Andrea Giambruno
“Lo sapevi già, io non ho deciso niente, sei una bugiarda”, “Non te lo permetto, sei un falso”: ancora scintille tra Valeria Marini e Pierluigi Diaco
Iniziamo facendo un riassunto della puntata precedente, nel senso di querelle tra Valeria Marini e Pierluigi Diaco durante il programma condotto da quest’ultimo, BellaMa. “Lunedì prossimo sarà l’ultima puntata de La posta del cuore di Valeria“, ha detto all’improvviso Diaco ai telespettatori la settimana scorsa. E Marini: “Lo hai deciso tu. La vedrete sui miei social. Io sono una persona sincera e dico quello che penso. Mi seguirete sui social e poi farò un’altra cosa”. Allora Diaco: “Valeria il nostro rapporto contrattuale era finito. Non vorrei fare polemica in un giorno come questo, è inelegante. Comunque sì, l’ho deciso io”. La showgirl: “Non sto facendo polemica, io non ho mai fatto mezza polemica. Non è vero l’ho deciso io”. Finita qui? Eh no, perché è arrivato il momento dell’ultimo appuntamento con La Posta del cuore di Valeria ed ecco che si sono riaccesi gli animi: “Oggi ho voluto scrivere io una lettere a voi, che siete parte del successo del programma. La posta del cuore stellare poi diventerà erotica“, l’esordio di Valeria Marini. E Diaco: “Dove?”. La replica della showgirl: “Non te lo posso dire”. Quindi ancora il conduttore: “Hai accettato un’altra proposta televisiva?”. “Sì, anche se da stasera sarà sui miei social. Tu non mi hai trattato benissimo durante l’ultima puntata”. La faccenda è andata per le lunghe perché Diaco ha risposto che il contratto della showgirl “partiva a settembre e finiva a dicembre” e poi l’ha esortata: “Racconta la verità”. Marini, che da questa scaramucce – che siano spontanee o parte delle scelte autorali – esce molto meglio di Diaco, ha quindi risposto: “Ma ancora con questo contratto? La verità è che io ho un contratto con il pubblico (…) Io dico sempre la verità, non era il 15 dicembre ma fine dicembre. Non mi aspettavo che tu dicessi in diretta che non sarei tornata a fare la posta del cuore”. Come darle torto? Nonostante tutto, alla fine della lettera la showgirl ha ringraziato Diaco ma lui ha voluto insistette, ancora: “Il pubblico merita la verità visto che hai montato una polemica inutile. Lo sapevi già, questo non è il modo corretto di lavorare. Io non ho deciso niente, sei una bugiarda”. Anche Marini ha allora alzato i toni: “Non te lo permetto, i chiarimenti vanno fatti dietro. Tu sei un falso”. L'articolo “Lo sapevi già, io non ho deciso niente, sei una bugiarda”, “Non te lo permetto, sei un falso”: ancora scintille tra Valeria Marini e Pierluigi Diaco proviene da Il Fatto Quotidiano.
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“La situazione era gravissima, si trattava di asma insieme alla polmonite. Se mi fossi esibito sarei morto”: il racconto di Joaquín Cortés
“La situazione era gravissima, si trattava di asma insieme alla polmonite”. Era il 2023 quando Joaquín Cortés veniva ricoverato per problemi di salute. Il ballerino spagnolo, noto per aver portato l’arte del flamenco a livello internazionale, racconta nella puntata di Verissimo in onda il 14 dicembre su Canale 5 quanto accadutogli nel 2023. “Stavo ballando in teatro. Mi sentivo un po’ male, sono andato all’ospedale ma pensavo fosse nulla, poi invece mi misurano l’ossigeno e vedono che era bassissimo, mi dicono che non potevo andare via. Se mi fossi esibito per il terzo spettacolo non ce l’avrei fatta perché la situazione era gravissima, si trattava di asma insieme alla polmonite”. Dopo un ricovero di 10 giorni il danzatore ha impiegato un paio di mesi per ristabilirsi: “Non dovevo fare sport, né ballare. Dovevo stare molto attento”. Cortés, classe 1969, oltre che un apprezzato danzatore è stato anche un sex symbol, e ha avuto una storia di un anno con Naomi Campbell molto seguita dai media: “Devo ringraziare Dio per una vita piena di emozioni” spiega a Silvia Toffanin. “Ho girato il mondo, ho avuto successo con la danza e la musica, mi ricordo a fine anni ’90 non potevo neanche camminare per strada”. Il registro cambia drasticamente quando si parla della madre che non c’è più: “La mamma è l’amore più grande. Io penso che nella vita sia la figura più importante. Ti cura, sta al tuo fianco. Io dico sempre che il cordone ombelicale tra me e lei non è mai stato tagliato” confida Joaquín. “Quando mamma è mancata, sono stato chiuso nella sua stanza per 4-5 mesi e dormivo nel suo letto. Non volevo uscire. È stato il momento più difficile della mia vita, pensavo di non farcela a continuare a vivere, che dovessi andarmene anche io con lei. È stato davvero molto doloroso”. Per lui la mamma era tutto: “È sempre stata il motore della mia vita. Io volevo essere il numero 1 per lei, non per me, perché fosse orgogliosa di suo figlio”. A scuoterlo da quel profondo senso di tristezza sarebbe stato proprio un segnale che il ballerino riconduce alla madre: “Ad un certo punto ho sentito un abbraccio, come un brivido, come se fosse un messaggio che mi stava dando lei dicendomi: ‘Vai avanti, balla, io ci sono’” conclude emozionato. L'articolo “La situazione era gravissima, si trattava di asma insieme alla polmonite. Se mi fossi esibito sarei morto”: il racconto di Joaquín Cortés proviene da Il Fatto Quotidiano.
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Vince un milione di euro ma la domanda secondo alcuni è troppo facile: “Pier Silvio Berlusconi ti piace regalare soldi?”. Cosa è successo a Chi Vuole essere Milionario
Vittoria Licari è diventata la prima milionaria della nuova edizione di “Chi vuol essere milionario”. La sua vittoria è arrivata nella puntata di ieri sera, domenica 14 dicembre, e decisiva è stata una domanda presto diventata oggetto di attenzione da parte di molti utenti social. La domanda in questione era la seguente: “Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione…”. Quale romanzo inizia così?”. Per molte persone la domanda scelta dalla trasmissione condotta da Gerry Scotti era troppo semplice per poter essere quella decisiva per la vittoria di un milione di euro. C’è chi ha ironizzato addirittura sulla volontà da parte dell’amministratore delegato di Mediaset, Pier Silvio Berlusconi, di regalare soldi con grande generosità (ma può essere questa la domanda da 1 milione di euro? @Piersilvio ma ti piace regalare soldi?). Non sono mancati, però, i commenti di chi ha sostenuto di non conoscere affatto il famoso incipit proposto alla futura milionaria Vittoria Licari. La frase “Molti anni dopo, di fronte a un plotone di esecuzione…” è quella con cui si apre “Cent’anni di solitudine” di Gabriel Garcia Màrquez, premio Nobel per la letteratura nel 1982. Le alternative offerte come possibile risposta alla domanda erano: “La peste”, “Il Dottor Zivago” e “Delitto e castigo”. Vittoria Licari, fresca di vittoria, ha raccontato, intervistata dal “Corriere della Sera”, come intenderà ora utilizzare l’importante cifra di denaro vinta. La donna, musicista e docente al conservatorio, ora in pensione, ha spiegato che utilizzerà il milione di euro vinto per l’assistenza di cui il marito, affetto da demenza senile, necessita in maniera in continuativa: “Cinque anni fa mio marito — che è molto più anziano di me — ha avuto un crollo, soffre di demenza senile: è afasico, però è bello averlo in casa, è una presenza che mi dà calore, ma ha bisogno di assistenza 24 ore su 24. Ci aiuta una famiglia di collaboratori peruviani, e ovviamente ha un costo”. Parte del denaro vinto, però, verrà anche speso per una vacanza con l’amica Tina, che l’ha accompagnata a “Chi vuol essere milionario”. “Andremo a fare un viaggio insieme, ma non sappiamo ancora dove perché lei è già stata dappertutto” ha spiegato la neo-milionaria. L'articolo Vince un milione di euro ma la domanda secondo alcuni è troppo facile: “Pier Silvio Berlusconi ti piace regalare soldi?”. Cosa è successo a Chi Vuole essere Milionario proviene da Il Fatto Quotidiano.
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“Al primo appuntamento ho spruzzato il caffè dal naso e quando sono riuscita a respirare mi è scappato un peto”: il racconto di Iva Zanicchi
È Iva Zanicchi show a “Domenica In”. La cantante, ospite di Mara Venier per presentare il suo ultimo libro “Quel profumo di brodo caldo”, snocciola un aneddoto dopo l’altro ricordando la propria infanzia, il legame con i genitori e i suoi amori. Il tutto condito con una generosa dose di ironia che rende impossibile alla padrona di casa trattenere le risate. Come quando parla del primo appuntamento, rivelatosi un vero e proprio disastro. Il “disaster date” di Iva Zanicchi “Avevo 18-19 anni, ero talmente complessata di essere troppo alta e con queste tette che non sapevo dove mettere, poi il più bel ragazzo di Reggio Emilia inizia a corteggiarmi e allora ho detto: ‘Non sono un mostro‘” racconta la voce di Zingara. “Ero emozionatissima, il mio primo vero appuntamento, mi sono vestita al meglio e sono andata con lui nel più bel bar di Reggio Emilia”. Qui la giovane Iva si decide a prendere il caffè – bevanda che la madre a casa proibiva a lei e ai suoi fratelli – ma anche una fetta di erbazzone (torta salata del reggiano, ndr). Un caffè davvero memorabile per l’artista: “Il primo sorso mi va di traverso, mi usciva il caffè dal naso, dalle orecchie, l’ho spruzzato tutto, dicevo: ‘Signore fammi morire’. Quando finalmente con le lacrime agli occhi sono riuscita a respirare mi è scappata una scoreggia”. A Mara Venier che ridendo di gusto chiede come sia finita con il giovanotto, Zanicchi risponde: “Non l’ho più visto quello lì, è rimasto talmente male…”. Amori e tradimenti A 27 anni la cantante sposa Antonio Ansoldi, ma non è vero amore. A tal proposito Iva racconta di quando prese una sbandata per un principe nell’allora Unione Sovietica: “Era bello, alto, biondo con gli occhi azzurri. Era il mio accompagnatore e traduttore, sapeva 4 lingue, io cantavo, lo guardavo e a furia di guardarci… arriviamo a San Pietroburgo, io mi ero innamorata, mi dice: ‘Andiamo a fare una passeggiata sul fiume ghiacciato, prendiamo una troika con due cavalli bianchi’, io ho detto si, sono salita e ci siamo baciati. Il bacio più bello e romantico della mia vita, quando siamo arrivati davanti all’albergo mi sono sentita un po’ troika anch’io”. In albergo però i loro piani vengono guastati dall’arrivo del marito di Iva che aveva deciso di farle una sorpresa e raggiungerla una settimana prima del previsto: “Gli ho voluto tanto bene però non sono mai stata innamorata di lui” spiega Zanicchi parlando di Ansoldi. L’ultimo gesto d’amore per Fausto Pinna Diverso invece il legame con Fausto Pinna, il compagno di lunga data scomparso nel 2024. “Ci siamo rispettati tantissimo. Lo ricordo con tanto amore”. E prosegue raccontando un aneddoto legato agli ultimi istanti di vita dell’uomo: “Prima di morire mi ha chiesto un bacio e mi ha chiesto ‘Mi fai ridere?’. Io non sapevo cosa raccontare a questo che mi stava morendo… mica potevo raccontargli una barzelletta. Allora ho detto ‘Va bene, faccio questa cosa per lui’. Mi sono messa nuda dalla vita in su, e ho passeggiato. Io ho delle tette che vanno dalle tonsille all’ombelico, a seconda di come mi muovo. Lui mi ha guardato e ha sorriso, ha detto: ‘Questa è proprio matta’. Però ha sorriso” conclude nel salotto di Rai 1. L'articolo “Al primo appuntamento ho spruzzato il caffè dal naso e quando sono riuscita a respirare mi è scappato un peto”: il racconto di Iva Zanicchi proviene da Il Fatto Quotidiano.
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Cannavacciuolo ricorda Maradona a Che tempo che fa: “L’unico cliente con cui mi sono seduto a tavola. Ecco cosa mi ha emozionato”
“L’ospite più prestigioso a Villa Crespi è stato il principe del calcio, Maradona, l’unico cliente con cui mi sono seduto a tavola”. Antonino Cannavacciuolo, ospite a Che tempo che fa insieme a Giorgio Locatelli, giudice insieme a lui e a Bruno Barbieri della nuova edizione di Masterchef in onda ogni giovedì su Sky, ha raccontato a Fabio Fazio la visita del bomber a Villa Crespi, ristorante stellato dello chef. “Era il 2006, ha fatto tre giorni in villa e la cosa che mi ha emozionato di più è quando scendeva la mattina e chiedeva dov’è Tonino”, ha raccontato Cannavacciuolo definendo Maradona “una persona che ha reso felici tante persone” L'articolo Cannavacciuolo ricorda Maradona a Che tempo che fa: “L’unico cliente con cui mi sono seduto a tavola. Ecco cosa mi ha emozionato” proviene da Il Fatto Quotidiano.
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La letterina di Luciana Littizzetto a Elkann sul gruppo Gedi: “Non vendi un chiosco di piadine ma un pezzo della cultura italiana”
Luciana Littizzetto ha deciso di dedicare l’ultima “letterina“, letta durante Che tempo che fa in onda su NOVE, a John Elkann e alla decisione di vendere il gruppo Gedi. “Chi ti scrive, caro John, è una tua dipendente di Radio Deejay, a partita iva. Pagamenti sempre puntuali. Su questo niente da dire. Ti scrivo anche in quanto ex proprietaria di macchine Fiat e quindi almeno mezzo battiscopa di una delle tue ville è stato finanziato dalla mia famiglia”, esordisce la comica, dicendosi “preoccupata” per quello che sta succedendo ai giornali e alle radio del gruppo Gedi. “È un nostro diritto sentirci preoccupati perché i giornali, quelli seri, sono da sempre il cane da guardia del potere. Sono la libera informazione, sono il pensiero critico indipendente. E abbiamo paura che invece diventino altro nelle mani di chi possiede ormai grandi pezzi di mondo”. Per questo, spiega Littizzetto, “i giornalisti sono in assemblea permanente” perché “non è che stai vendendo un chiosco di piadine, stai vendendo un pezzo importante della storia culturale italiana”. “Ora il governo sta mediando – ironizza ancora – adesso sì, siamo tranquilli, perché se ci pensa il Governo, mi aspetto di passare domani alla sede della Stampa e trovarci un negozietto cinese che fa gli orli. C’è un compratore, è vero, è un armatore greco amico di Trump e ha come socio d’affari Bin Salman, il principe ereditario dell’Arabia Saudita, che nella vita ha tre passioni, il petrolio, Renzi e comprare tutto ciò che passa per l’Europa”. L’ironia amara di Littizzetto continua quindi rivolgendosi sempre a Elkann: “Noi tutti, conduttori, artisti, giornalisti, se domani ci sveglieremo e scopriremo di lavorare per un fondo greco, arabo marziano, continueremo a fare quello che abbiamo sempre fatto, a raccontare il mondo come lo vediamo, senza farci influenzare. Potete comprarci, venderci, impacchettati, metterci sottovuoto, mischiarci come le carte da briscola. Potete prendere Augias e fargli ballare sirtaki insieme a Giannini, mentre la De Gregorio taglia la feta. Obbligare Linus a cambiare il nome del programma in dj chiama Grecia. Ma quello che non potete comprare è la testa di chi scrive”. “Perché un giornale può essere venduto. Ma la stampa, quella vera, non è in vendita”, conclude. Contenuti in streaming su discovery+ (www.discoveryplus.it) L'articolo La letterina di Luciana Littizzetto a Elkann sul gruppo Gedi: “Non vendi un chiosco di piadine ma un pezzo della cultura italiana” proviene da Il Fatto Quotidiano.
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Festival di Sanremo 2026, ecco i titoli e la presentazione dei 30 Big in gara. Angelica Bove e Nicolò Filippucci promossi tra le Nuove Proposte
Carlo Conti, stasera 14 dicembre, a “Sarà Sanremo” in diretta dal Teatro del Casinò di Sanremo su Rai Uno ha presentato sul palco tutti e trenta i Big in gara al prossimo Festival di Sanremo 2026, che si terrà dal 24 al 28 febbraio. La trasmissione è stata aperta dal vincitore dello scorso anno delle Nuove Proposte Settembre che ha riproposto il brano “Vertebre”. Gli artisti hanno svelato i titoli dei brani inediti che saranno presentati al Teatro Ariston di Sanremo con un commento. Gianluca Gazzoli ha condotto la gara tra i 6 artisti in gara dal Contest Sanremo Giovani. Antonia che si è scontrata contro Senza Cri, Angelica Bove contro Welo, Nicolò Filippucci si è scontrato con Seltsam. Con un meccanismo di sfide dirette sono stati promossi nella Categoria Nuove Proposte del Festival: Angelica Bove e Nicolò Filippucci A loro si aggiungono Mazzariello e il trio Sonico, Blinded Elma, finalisti e vincitori per Area Sanremo. A febbraio tutti e quattro gli artisti faranno parte delle Nuove Proposte del Festival di Sanremo 2026. Ecco di seguito i titoli e i commenti di ogni artista. Arisa – “Magica favola”, un gradito ritorno per l’artista al settimo cielo: “Vivo tutto sempre come la prima volta, adesso che manco da qualche anno è ancora più impattante. La canzone parla di una vita che si evolve, però ad un certo punto si ritrova un po’ dell’innocenza infantile della bambina” Bambole Di Pezza – “Resta Con Me” tra le debuttanti di questo Festival: “Il brano parla del coraggio di restare uniti nei momenti difficoltà perché solo sostenendosi a vicenda si può arrivare ovunque”. chiello – “Ti penso sempre” per la prima volta al Festival: “Sono in studio e sto scrivendo il nuovo disco. Il brano parla di una mente sospesa tra l’inizio e la fine di qualcosa”. Dargen D’Amico – “AI AI” torna ancora una volta in gara: “Mi sto preparando seguendo degli specialisti. È un brano che si ispira alla biodiversità delle regioni. E parla anche di intelligenza artificiale”. Ditonellapiaga – “Che fastidio!” il ritorno dopo la prima volta con Rettore: “Brano molto ironico, pungente ed è l’elenco delle cose che danno fastidio”. Eddie Brock – “Avvoltoi” al suo debutto: “La canzone parla di un amore struggente e la capacità e il coraggio di riconoscerlo”. Elettra Lamborghini – “Voilà” che è pronta a ballare e a travolgere l’Ariston: “Qui bisogna bulare, muovere il bumbum, un po’ di allegria ci vuole”. Enrico Nigiotti- “Ogni volta che non so volare”, il cantautore ha spiegato che è “un flusso di coscienza che attraversa la vita, il tempo che scivola via, che ci guarda dall’alto. Il momento in cui si tocca il fondo e le cose importanti per riuscire a risalire”. Ermal Meta – “Stella stellina” alla settima partecipazione: “La canzone parla di attualità, di speranza, di resistenza per così dire, nonostante tutto. Parla di una bambina dal punto di vista di uno sconosciuto, come fosse anche la sua, la nostra, di tutti noi”. Fedez & Marco Masini – ”Male necessario” di nuovo insieme dopo la serata delle cover dello scorso anno con “Bella Stronza”. “È un piccolo mantra per ricordare e non dimenticare che le tempeste che si affrontano nell’arco di una vita possono anche essere delle opportunità”, ha spiegato Fedez. “Ci siamo incontrati sotto questo aspetto, raccontiamo le storie, anche le nostre”, ha aggiunto Masini. Francesco Renga – ”Il meglio di me” tornerà all’Ariston con un brano “sulla crescita personale, affronto le mie paure e fragilità di uomo, senza proiettarle sugli altri per dare il meglio di sé”. Fulminacci – ”Stupida sfortuna” al suo secondo Sanremo dopo il 2021: “La mia è stata una edizione Covid, stavolta lo vedrò come è sempre stato. Parla di un percorso ad ostacoli, passeggiata notturna e solitria alla ricerca di qualcosa o di qualcuno” J-Ax – ”Italia Starter Pack” per la prima volta da solo sul palco: “Starter Pack è il pacchetto base per iniziare qualsiasi cosa”. Il rapper ha poi dato al direttore artistico Conti uno starter pack per prepararlo al Festival, con tanto di camomilla e cuffie (“per non sentire le mie stonature”). LDA & Aka 7even – ”Poesie clandestine”, entrambi alla loro seconda partecipazione: “Parla di amore, un amore viscerale, non voglio influenzare il pensiero di chi lo ascolterà perché si può dedicare a qualsiasi persona”. Leo Gassmann – ”Naturale” ormai un habitué del Festival: “È un grido d’amore. È un invito ad amare, ad andare oltre alle apparenze”. Levante – ”Sei Tu” che torna ancora una volta al Festival: “È un brano che racconta il desiderio di esprimere l’amore, le sensazioni e la potenza che l’amore ci fa provare”. Luchè – ”Labirinto”, il rapper al suo debutto a Sanremo: “Cerco di stare più calmo possibile. Per ora sono concentrato sulle prove e spero di fare al meglio. Labirinto è una metafora dei pensieri ossessivi che ho anche io, soprattutto quando sei in una situazione tossica e difficile”. Malika Ayane – ”Animali notturni” alla sua terza partecipazione: “Sto prendendo tutto quello che arriva nella vita, cercando di farne tesoro. Gli animali notturni siamo tutti noi, la notte ci sono un sacco di persone che vivono il divertimento, ma anche che lavorano. È l’attimo della giornata che meno si vede”. Mara Sattei – ”Le cose che non sai di me” alla seconda partecipazione: “Sono in un vortice di emozioni. La canzone che racconta una bella storia d’amore che ho scritto per la persona che amo”. Maria Antonietta & Colombre – ”La felicità e basta” per la prima volta al Festival: “Non è una canzone d’amore. Al centro di questa canzone c’è la felicità che non è una gara, non è un sogno, ma è un diritto che spetta a tutti. Se si è vivi ci spetta e dobbiamo prendercela”. Michele Bravi – ”Prima o poi” torna ancora una volta al Festival: “Uno sguardo dolce sugli inadeguati, sulle persone fuori posto. Quando ti trovi sotto la pioggia e sei bagnato e dici ‘non ricordo quale è il citofono che devi suonare'”. NAYT – ”Prima che” alla sua prima volta: “Sono molto onorato perché sarò sul palco più importante d’Italia. Oggi siamo sempre più distanti tra noi nonostante il Web. Nessuno vuole condividere e ci separano gli schermi. Esprimo il desiderio di incontrarsi e di riconoscersi”. Patty Pravo – ”Opera” alla sua undicesima edizione: “Mi preparo, vengo, mi vesto e canto. Una canzone nata da un sogno perché noi siamo tutti delle opere d’arte. Quindi è un’opera che comprende tutti. Speriamo in un grande amore”. Raf – ”Ora e per sempre” che torna dopo la partecipazione del 2015: “È una canzone d’amore di due persone che si sono conosciute verso la fine degli Anni 80. Mano a mano che passano gli anni si confrontano con un mondo cambiato e non avrebbero mai potuto immaginare di quanto sia cambiato”) Sal Da Vinci – ”Per sempre sì” che torna di 17 anni: “Celebra la più grande promessa che si possa fare nella vita: quel ‘sì’ che unisce due anime per sempre”. Samurai Jay – ”Ossessione” un debutto anche per il giovane cantante: “Il brano parla di diverse ossessioni per la musica, donne, vita e tocca correre”. Sayf – ”Tu mi piaci tanto” è al suo debutto: “Non è canzone dedicata a una sola persona, è dedicata a tante persone. Faccio canzone-fotografie, quindi di uno stato d’animo e di quello che penso”. Serena Brancale – ”Qui con me” alla sua terza partecipazione: “Porto la parte più autentica di me, ho bisogno di portare una lettera alla persona più importante della mia vita”. Tommaso Paradiso – ”I romantici” che sbarca per la prima volta a Sanremo: “La mia è una semplice dedica d’amore alle persone che amo, ai romantici. Sarebbe bello tornare a essere romantici, soprattutto di questi tempi”. Tredici Pietro – ”Uomo che cade”, un debutto vero e proprio per il figlio di Morandi: “Prima volta e spero non sia l’ultima. Faccio tanta fisioterapia e studio per la canzone. Per il poco che so della vita credo di aver capito che è tutto nella corsa, tutto nel percorso, nel cercare le cose. Un invito a quando si cade, di rialzarsi sempre”) L'articolo Festival di Sanremo 2026, ecco i titoli e la presentazione dei 30 Big in gara. Angelica Bove e Nicolò Filippucci promossi tra le Nuove Proposte proviene da Il Fatto Quotidiano.
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“Ho preso un granchio”: i ragazzi del Progetto Giovani dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano tornano a raccontarsi con Gerry Scotti e Max Angioni
Torna la seconda stagione di “Ho preso un granchio” su La5, il 15 dicembre, alle ore 14.30 con 8 nuovi episodi, in onda da lunedì a venerdì. La serie è stata riconosciuta dalla comunità scientifica internazionale come importante terapia di supporto per i giovani pazienti oncologici e come significativo passo per la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla condizione degli adolescenti e giovani adulti affetti da cancro. Così i ragazzi del Progetto Giovani dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano tornano a raccontarsi. La serie è ideata, scritta, diretta e interpretata dai ragazzi del progetto con la supervisione di un team di professionisti guidati dall’autore Cristiano Nardò e dal regista Tobia Passigato e il sostegno della Fondazione Bianca Garavaglia ETS. I giovani pazienti oncologici dimostrano che si può parlare di malattia in un modo diverso: ironico, brillante, sincero, pieno di coraggio e di vita. Sono numerose le guest star che hanno deciso di sostenere il progetto. Max Angioni, Alessandro Betti, Alice Mangione, Juliana Moreira, Gianmarco Pozzoli, Gerry Scotti e Giovanni Storti affiancano i ragazzi nelle loro storie, contribuendo a dar voce a un racconto dove il sorriso diventa strumento di cura e condivisione. Tra protagonisti della prima stagione e nuovi volti, i 24 ragazzi (tra i 15 e i 24 anni) si sono calati nei panni di scrittori, sceneggiatori e infine attori. Anche quest’anno, le riprese sono state effettuate all’interno dell’ambulatorio di Pediatria Oncologica dell’Istituto, con un’eccezione: la puntata “La C-Card”, in cui il protagonista Phil approda nello studio televisivo Mediaset di “Caduta libera” e diventa un concorrente di Gerry Scotti. I ragazzi del Progetto Giovani, guidati dal prof. Andrea Ferrari, trovano il modo di raccontare con autoironia la loro vita in ospedale, i loro genitori ansiosi, il lessico incomprensibile dei medici, la sessualità, l’amicizia. “Non vogliono ridere del cancro ma ridere dentro il cancro. – si legge nella nota stampa – La loro ironia disinfetta il modo con cui parlare della malattia, uccide i batteri della retorica e della pietà. Permette loro di dire ho il cancro senza dover aggiungere necessariamente un “ma sto combattendo”. “Ho preso un granchio 2” andrà in onda anche su Cine34 che, il 27 e 28 dicembre alle ore 11.00, proporrà una mini-maratona con i primi quattro episodi in onda sabato e i successivi quattro la domenica. L'articolo “Ho preso un granchio”: i ragazzi del Progetto Giovani dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano tornano a raccontarsi con Gerry Scotti e Max Angioni proviene da Il Fatto Quotidiano.
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