Immobili e soldi in contanti per oltre 3 milioni di euro sono l’ultimo strascico
del lungo romanzo criminale di Roma. Sono stati sequestrati a un uomo di 83
anni, accusato di usura e riciclaggio, attività che avrebbe svolto sin
dall’inizio degli Anni settanta per conto di organizzazioni mafiose e della
Banda della Magliana.
L’attività investigativa chiude parzialmente l’operazione Ragnatela del 2021,
con cui la Divisione Anticrimine ha ricostruito la carriera criminale e la
posizione di due persone e le rispettive famiglie, indagando sui loro fondi
economici e patrimoniali. Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Roma
ed eseguito dalla stessa Divisione dopo la sentenza della Cassazione.
L’uomo svolgeva attività di usura anche per conto di ‘ndrangheta, Camorra e di
Cosa Nostra e di un calabrese della zona dei Castelli Romani, inserito in
pericolosissimi contesti di criminalità organizzata di matrice ‘ndranghetista,
operante nel mandamento tirrenico, che face capo alla cosca Piromalli di Gioia
Tauro. L’uomo aveva investito i proventi dei reati di bancarotta fraudolenta e
delle seriali intestazioni fittizie di beni con finalità elusive o agevolative,
in complessi immobiliari.
L'articolo Confiscati a Roma 3 milioni di euro ad un anziano usuraio vicino a
mafia e banda della Magliana proviene da Il Fatto Quotidiano.
Tag - Banda della Magliana
Due volte al di sotto del terreno della Casa del Jazz, dove si sta scavando
nella speranza di trovare i resti del giudice Paolo Adinolfi, di cui si persero
le tracce il 2 luglio 1994. Le trivelle stanno per entrare in azione. Il
macchinario consentirà di proseguire gli scavi nel sottosuolo della villa, dove
mercoledì con il georadar è stata individuata una botola nascosta e una cavità
che potrebbe collegarsi a un tunnel lungo 500 metri che corre nel sottosuolo.
Le perforazioni serviranno a effettuare uno scavo di precisione, rispetto a
quello che avrebbe praticato la ruspa che era inizialmente prevista, permettendo
un accesso più preciso e meno invasivo nella zona sotto la sala di
registrazione, considerata dagli esami geologici a rischio frana. Le ricerche si
concentrano sull’area che in passato fu nella disponibilità di Enrico Nicoletti,
figura considerata dagli investigatori il cassiere della Banda della Magliana e
legata alla criminalità romana degli anni Ottanta e Novanta. Qui, grazie alle
verifiche condotte con georadar e a una serie di testimonianze raccolte, è
emersa la possibile presenza di un passaggio sotterraneo che correrebbe anche
sotto l’ex casino di caccia appartenuto al banchiere Arturo Osio.
Sotto quel pavimento, modificato decenni fa, si troverebbe uno degli accessi
alla galleria. L’indagine del sottosuolo, finanziata con fondi reperiti dall’ex
magistrato Guglielmo Muntoni, oggi presidente dell’Osservatorio sulla
criminalità economica, dovranno valutare la stabilità del cunicolo per un
eventuale riutilizzo e verificare l’eventuale presenza di ossa umane, armi,
denaro, gioielli e documenti che potrebbero contribuire a misteri del passato
rimasti irrisolti. Ma poiché la struttura è un edificio comunale sottoposto a
vincoli, ogni intervento richiede l’autorizzazione del Campidoglio, che
coinvolge anche l’assessore al Patrimonio Tobia Zevi, che ha effettuato un
sopralluogo con Muntoni per fare il punto sui passi successivi. Intanto, in
attesa della trivella, i tecnici hanno eseguito nuovi rilievi con il georadar.
Oggi è stata annunciata la morte del prefetto Rodolfo Ronconi. L’annuncio è
stato dato dalla famiglia. Ronconi fu capo della Squadra Mobile di Roma nel 1994
quando scomparve il giudice.
L'articolo Casa del Jazz, due volte sotto il terreno. Nell’ex villa di Nicoletti
(Banda della Magliana) arrivano le trivelle proviene da Il Fatto Quotidiano.