La prima causa italiana contro presunte violazioni del copyright legate
all’intelligenza artificiale è stata avviata. Reti Televisive Italiane (Rti) e
Medusa Film, società del gruppo Mediaset, hanno depositato un ricorso presso il
Tribunale Civile di Roma contro la startup statunitense Perplexity AI, accusata
di aver utilizzato “senza permesso e su larga scala” contenuti audiovisivi e
cinematografici per addestrare i propri sistemi di AI generativa.
Secondo Rti e Medusa, l’attività della società statunitense non si limita al
semplice data scraping: rappresenterebbe una violazione dei diritti d’autore e
di altri diritti connessi, minacciando l’industria culturale e creativa. Con il
ricorso, le due aziende chiedono il blocco immediato di qualsiasi utilizzo non
autorizzato, il riconoscimento della responsabilità civile e il risarcimento dei
danni, con l’applicazione di una penale giornaliera in caso di nuove violazioni.
Il caso italiano si inserisce in un contesto internazionale già teso. Negli
Stati Uniti, Perplexity AI è stata citata da Encyclopaedia Britannica e
Merriam-Webster per aver riprodotto articoli e definizioni protette da
copyright, mentre altri gruppi editoriali, tra cui società legate a News Corp e
la Bbc, hanno segnalato un uso non autorizzato dei loro contenuti per
l’addestramento di modelli di AI. Anche in Giappone quotidiani come Asahi
Shimbun e Nikkei hanno presentato denunce simili.
Il contenzioso tocca uno dei nodi cruciali del dibattito sull’intelligenza
artificiale: come conciliare l’innovazione tecnologica con la tutela dei
contenuti creativi e la protezione del lavoro giornalistico e audiovisivo.
Perplexity AI non ha ancora rilasciato commenti sull’iniziativa legale, ma il
caso Rti-Medusa potrebbe segnare un precedente rilevante per le future
regolamentazioni in Italia e in Europa.
Aravind Srinivas, amministratore delegato di Perplexity AI, in passato
presentando il Publisher Program, che prevede la condivisione dei ricavi con gli
editori, aveva dichiarato: “Perplexity non può avere successo senza gli editori.
Non prendiamo i contenuti degli editori e non ci formiamo sopra dei modelli.
Vogliamo creare qualcosa di diverso, ovvero condividere le nostre entrate”.
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Tag - Medusa
In Malesia è stato segnalato un caso che ha attirato l’attenzione delle autorità
locali e della stampa internazionale: un bambino di 2 anni è morto dopo essere
stato punto da una medusa velenosa sull’isola di Langkawi, area molto
frequentata dai turisti. Il minore, di origine russa, si trovava in acqua vicino
alla riva mentre era in vacanza con i genitori. Secondo quanto riferito dai
quotidiani esteri, il contatto con l’animale marino è avvenuto mentre il piccolo
stava facendo il bagno. Dopo i primi interventi prestati sulla spiaggia, è stato
trasferito d’urgenza in ospedale, dove è morto mercoledì 19 novembre, quattro
giorni dopo l’accaduto, a causa delle gravi lesioni provocate dal veleno.
Il padre ha raccontato che la famiglia era arrivata a Langkawi il giorno
precedente all’episodio e che al momento della puntura stavano visitando la
spiaggia di Cenang. Ha spiegato che, dopo aver udito il grido del bambino, la
madre “lo ha tirato subito fuori dall’acqua e me lo ha messo in braccio, prima
di andare a prendere un panno per tamponargli la gamba. In quel momento, mio
figlio ha smesso di respirare”. I turisti presenti sono intervenuti per fornire
assistenza mentre il padre cercava di rianimarlo.
I medici hanno tentato di salvare il piccolo, ma senza risultato. I genitori
hanno ringraziato il personale sanitario per il lavoro svolto e hanno dichiarato
di non voler intraprendere azioni legali, precisando di voler trasformare
l’accaduto in un avvertimento per altri visitatori. Il padre ha aggiunto: “Era
molto gentile e intelligente, eravamo una famiglia felice“. La madre ha
ricordato: “Nostro figlio è il nostro eroe, il nostro piccolo angelo. Ogni
giorno gli dicevamo che gli volevamo bene, e lui diceva sempre che anche lui ce
ne voleva”.
Secondo la stampa locale la puntura è stata causata da una cubomedusa,
considerata tra le specie marine più pericolose in particolare nelle acque
tropicali. Le loro punture possono risultare letali in pochi minuti se non
trattate correttamente, provocando dolore intenso e reazioni sistemiche gravi,
come evidenziato nel caso del bambino morto in Malesia.
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dall’acqua ma lui ha smesso subito di respirare”: bimbo di 2 anni muore per la
puntura di una medusa proviene da Il Fatto Quotidiano.