A Natale la tecnologia può diventare un gesto concreto di inclusione. È lo
spirito di Play-Able, il progetto con cui Bosch Italia, insieme alla Fondazione
ASPHI Onlus, dona a ragazzi con disabilità delle postazioni di videogiochi
adattate alle loro esigenze. Un’idea semplice ma potente: permettere a chi ha
limitazioni fisiche o cognitive di giocare, imparare e socializzare attraverso
strumenti personalizzati.
Non si tratta solo di regalare una console, ma di costruire una postazione su
misura grazie all’esperienza di ASPHI, che da anni lavora sull’accessibilità
digitale. Ogni device viene configurato con interfacce e ausili specifici, così
da consentire autonomia nei comandi, sviluppo di competenze e possibilità di
condividere partite e momenti con gli altri. In regalo anche un percorso
formativo per le famiglie, perché l’inclusione non passa solo dalla tecnologia
ma dalla capacità di usarla in modo consapevole.
Il progetto richiama la visione della multinazionale tedesca, che parla di
tecnologia per la vita: un approccio che collega innovazione e responsabilità
sociale. L’obiettivo è superare quelle barriere che ancora oggi rischiano di
isolare bambini e adolescenti in un contesto sempre più digitale. L’iniziativa
arriva in un momento in cui il tema dell’accessibilità è centrale: i videogiochi
sono ormai un linguaggio universale, uno spazio dove si impara a collaborare,
comunicare, perfino a costruire relazioni. Escludere qualcuno significa privarlo
di una parte della vita quotidiana e Play-Able dimostra che un uso intelligente
della tecnologia può avvicinare mondi che altrimenti resterebbero lontani.
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inclusione proviene da Il Fatto Quotidiano.