Ergastolo. E’ la pena alla quale una Corte di Rostov sul Don, in Russia, ha
condannato otto persone accusate di terrorismo per l’attentato al ponte di
Crimea dell’8 ottobre 2022 che provocò cinque morti. Secondo gli investigatori,
riferisce l’agenzia Ria Novosti, l’attentato compiuto con l’esplosione di un
camion bomba fu organizzato dai servizi d’intelligence ucraini Sbu. Due giorni
dopo l’attacco, le forze russe cominciarono i raid sulle infrastrutture
energetiche ucraine, che continuano tuttora. Gli imputati erano accusati di
terrorismo e acquisizione e trasporto illegale di ordigni esplosivi.
Il tribunale ha inoltre ordinato il pagamento di 7 miliardi di rubli (circa 77
milioni di euro) a titolo di risarcimento alle aziende e alle persone colpite
dall’attacco. Gli otto condannati sono Artem Azatyan, Georgy Azatyan, Oleg
Antipov, Aleksandr Bylin, Vladimir Zloba, Dmitry Tyazhelykh, Roman Solomko e
Artur Terchanyan.
L’8 ottobre 2022 sul ponte di Crimea, che attraversa lo Stretto di Kerch
collegando il territorio russo alla penisola annessa da Mosca nel 2014, si
verificò l’esplosione di un camion che causò il crollo di due campate e un vasto
incendio sul tratto ferroviario. L’ordigno sarebbe stato messo a punto in
Ucraina, trasportato in Russia e posto su un camion, il cui conducente era
all’oscuro del piano. Nell’esplosione morirono lo stesso camionista e i quattro
occupanti di un’auto che transitava vicino. Nessuno rivendicò l’attacco, ma il
capo del Comitato Investigativo russo, Alexander Bastrykin, accusò le agenzie di
intelligence ucraine, sostenendo che ad organizzare l’attentato fu Vasyl Malyuk,
capo dell’Sbu.
L'articolo Russia, 8 ergastoli per l’attentato al Ponte di Crimea del 2022: “Fu
terrorismo” proviene da Il Fatto Quotidiano.