Contro la legge di Bilancio e le politiche economiche e fiscali del governo,
nonché contro il ddl Sicurezza e l’Autonomia differenziata. Ritorna il
“Blocchiamo tutto” del sindacalismo di base con un nuovo sciopero generale.
Venerdì 28 si fermano tutti i settori privati e pubblici per l’astensione dal
lavoro invocata da Usb, Cobas e altre sigle di base. Manifestazioni sono
previste in diverse città con la principale a Roma dove il corteo partirà da
piazza Indipendenza alle ore 9.30, attraverserà il centro sfilando davanti al
ministero dei Trasporti e al ministero dell’Economia, per terminare a piazza
Barberini dove si svolgerà un’assemblea pubblica.
Al corteo, oltre ai lavoratori pubblici e privati in sciopero, parteciperanno
centri sociali, strutture di movimento, studenti e giovani precari.
Manifestazioni sono in programma anche a Torino, Milano, Padova, Bologna, Pisa,
Lucca, Siena, Terni, Ancona, Pescara, Termoli, Napoli, Potenza, Brindisi,
Cosenza, Catania, Siracusa, Palermo e Cagliari. “Avremmo voluto partecipasse
anche la Cgil per ripetere la grande e assai produttiva unità del 3 ottobre
scorso: ma i nostri appelli non sono stati ascoltati e la Cgil ha preferito
scioperare da sola e fuori tempo massimo il 12 dicembre quando l’iter della
legge di Bilancio sarà in conclusione”, dice la confederazione Cobas.
L’invito a scioperare è per chiedere massicci investimenti nella scuola, sanità,
trasporti, con il taglio drastico delle spese militari; la stabilizzazione di
tutti i precari e dei lavoratori in appalto della Pubblica amministrazione;
aumenti salariali che recuperino quanto perso (circa il 30%) nell’ultimo
ventennio; l’adeguamento delle pensioni all’inflazione, rendendole pari
all’ultimo stipendio in servizio; la riduzione dell’orario di lavoro e
l’introduzione per legge del salario minimo; la fine del sostegno militare allo
Stato di Israele, in solidarietà con la lotta del popolo palestinese.
Lo sciopero è anche convocato contro le politiche economiche e fiscali della
Finanziaria e lo spostamento di risorse dalle spese sociali agli armamenti; la
privatizzazione delle aziende energetiche, delle poste, delle telecomunicazioni,
del trasporto pubblico, dei servizi di igiene ambientale, della sanità,
dell’istruzione; la violenza di genere e ogni divario salariale di genere; il
Ddl Sicurezza che criminalizza il conflitto sociale e l’Autonomia differenziata
che acuisce le differenze sociali tra le diverse regioni.
L’impatto più importante è come sempre atteso nei trasporti. Lo sciopero
interesserà il personale del gruppo Fs italiane dalle ore 21 di oggi, giovedì
27, alle ore 21 di domani. Per il trasporto regionale sono garantiti i servizi
essenziali previsti in caso di sciopero nei giorni feriali: dalle ore 6 alle 9,
e dalle ore 18 alle 21 di venerdì 28 novembre. Trenitalia, tenuto conto delle
possibili ripercussioni sul servizio, invita i passeggeri a informarsi prima di
recarsi in stazione. A Roma è a rischio la mobilità delle tratte Atac nel
trasporto pubblico locale, con fasce di garanzia da inizio servizio alle 8.29 e
dalle 17 alle 19.59. A Milano saranno invece regolari i mezzi di Atm, che si
fermeranno domenica 30, mentre è coinvolta Trenord.
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