Il prossimo 5 dicembre bisognerà alzare gli occhi verso il cielo. Tra pochi
giorni, infatti, la notte si illuminerà grazie alla “Superluna Fredda”.
L’espressione, non scientifica, indica l’ultimo plenilunio del 2025. Quella del
prossimo 5 dicembre sarà, infatti, l’ultima chiamata per ammirare il satellite
della Terra più grande e più luminoso rispetto a tutte le altre notti.
L’EFFETTO SUPERLUNA
La Superluna è un evento che si verifica quando la Luna piena si trova più
vicina alla Terra rispetto alle altre notti. La distanza tra il nostro pianeta e
il suo satellite varia di mese in mese, con una stima che va,
approssimativamente, dai 360.410 ai 406.740 chilometri. Gli scienziati hanno che
la Superluna sarà percepita l’8% più grande e il 15% più luminosa. Questo
effetto è dato dal Perigeo. Il prossimo 5 dicembre, infatti, la Luna si troverà
alla distanza minore dalla Terra. Prossima al solstizio d’inverno, la data
coinciderà con il Plenilunio noto come “Luna Delle Lunghe Notti”.
LA “COLD MOON”
L’espressione “Cold Moon” deriva dai nativi americani. Come riportato
dall’Associazione Culturale il Sestante, nel 1700 fu stampato “The Old Farmer’s
Almanac”, in italiano “L’Antico almanacco del contadino”. La pubblicazione
americana contiene tutte le definizioni utilizzate dalle tribù per indicare le
fasi della Luna, suddivise per mesi. Tra queste troviamo la “Full strawberry
moon”, ossia la “Luna piena della fragola”, a giugno e la “Full Corn Moon”, la
“Luna piena del mais” di settembre. Per il mese di dicembre i nativi scelsero la
definizione di “Full cold moon”, da qui la “Luna piena fredda”.
L’ULTIMA DELLE SUPERLUNE
Il prossimo 5 dicembre si assisterà all’ultima Superluna del 2025. La data
coinciderà con il Plenilunio prossimo al solstizio d’inverno, che quest’anno è
segnato sul calendario per il 21 dicembre alle 16.04. La Luna Piena di dicembre
conclude la sequenza delle Superlune dell’autunno 2025. La “Cool Moon” si
aggiunge alle Perseidi di agosto e alle Leonidi di novembre. L’ultimo
appuntamento sarà con le Geminidi, il periodo con la media più alta di stelle
cadenti potenzialmente visibili.
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spettacolo astronomico finale del 2025 proviene da Il Fatto Quotidiano.
Tag - Luna
Il prossimo passo dell’Europa verso la Luna vedrà protagonista un astronauta
italiano. Non si sa ancora chi sarà ma i candidati principali sono Samantha
Cristoforetti e Luca Parmitano. Entrambi vantano un curriculum di altissimo
livello nell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e hanno già partecipato ai programmi
di esplorazione lunare della NASA, come Artemis, e alle attività legate al Lunar
Gateway. L’annuncio di un italiano o un’italiana come componente della missione
Artemis è stata data durante la Conferenza Ministeriale dell’ESA, svoltasi a
Brema: gli altri due europei saranno un o una francese e un tedesco. L’incontro
ministeriale, che si svolge ogni tre anni, è un momento cruciale per definire le
priorità politiche, scientifiche e finanziarie dell’agenzia spaziale europea.
Qui vengono stabiliti i principali investimenti, approvati i programmi futuri e
distribuite le responsabilità industriali tra i paesi membri, con l’obiettivo di
rafforzare il ruolo dell’Europa nell’esplorazione spaziale internazionale.
Luca Parmitano, 45 anni, è stato il primo italiano a comandare la Stazione
Spaziale Internazionale (ISS) e ha completato missioni di lunga durata nello
spazio, accumulando centinaia di giorni orbitando attorno alla Terra. La sua
esperienza comprende anche attività extraveicolari complesse, che lo hanno reso
un astronauta di riferimento a livello internazionale. Samantha Cristoforetti,
46 anni, è stata la prima donna europea a guidare l’ISS e ha partecipato a
missioni di grande rilievo scientifico, distinguendosi per capacità tecniche,
leadership e visibilità mediatica. Entrambi rappresentano dunque candidati
naturali per portare il tricolore italiano sulla superficie lunare.
La decisione finale non sarà però solo tecnica: fattori politici, diplomatici e
operativi giocheranno un ruolo chiave. L’ESA dovrà anche coordinare i tempi con
il programma Artemis della NASA, che prevede missioni lunari con equipaggio nei
prossimi anni. Per questo motivo, la scelta potrebbe dipendere non solo
dall’esperienza individuale, ma anche da logiche di collaborazione
internazionale e disponibilità operativa. Il programma lunare europeo ha
ambizioni a lungo termine: non si tratta solo di mandare uomini sulla Luna, ma
di garantire un accesso autonomo e sostenibile alla superficie lunare. Ciò
significa progettare e realizzare infrastrutture complesse, dai moduli abitabili
alle centrali di potenza, fino a sistemi di comunicazione e navigazione
avanzati. Queste strutture saranno fondamentali non solo per missioni
scientifiche, ma anche per la futura esplorazione umana di lungo periodo,
aprendo la strada a basi permanenti e a nuove opportunità di ricerca e sviluppo
tecnologico.
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