Il governo scippa gli unici, veri fondi mai stanziati per la riforma della
Polizia locale. Il motivo? “Interventi straordinari di cooperazione di polizia
con i Paesi non appartenenti all’Unione europea d’importanza prioritaria per le
rotte migratorie”, si legge nell’emendamento della maggioranza che modifica il
decreto economia in fase di conversione. “E autorizzata la spesa di 20 milioni
di euro per l’anno 2025”, peraltro senza dire come e in quali Paesi verranno
spesi. Soldi ai quali, da anni, è appesa la speranza della Polizia locale di
arrivare a una riforma su organici, tutele e previdenza. “In audizione alla
prima commissione Affari costituzionali della Camera, a maggio abbiamo chiesto
l’integrazione di quel fondo per ulteriori cento milioni. Invece tolgono pure il
poco che c’era, è sconfortante”, commenta il coordinatore nazionale per la
Polizia locale della FP Cgil (Funzione Pubblica), Antonio Santomassimo.
La “riduzione” del Fondo, istituito nel 2020 dal secondo governo Conte, è in
realtà un azzeramento. Ma gli interventi normativi ai quali erano destinati gli
“iniziali” 20 milioni di euro non sono mai arrivati in porto. Il processo è
ripartito per l’ennesima volta con la nuova maggioranza, che proprio ieri in
commissione ha annunciato “il via alla riforma approvando il testo base della
legge delega al Governo”. La relatrice Augusta Montaruli (FdI) ha detto che “con
i fatti, al contrario di tutti coloro che si sono susseguiti in passato, diamo
un via libera epocale di cui ci assumiamo la responsabilità, ma anche l’onore”.
E l’onere? Si vedrà, intanto il Fondo è stato usato come un bancomat. “Un brutto
segnale per i 60 mila lavoratori, proprio mentre è in corso l’iter legislativo”,
dice al Fatto Santomassimo. La destra ha ormai arruolato la Locale in ogni
iniziativa legata alla sicurezza, ma il piatto piange. “Servono risorse e
assunzioni straordinarie, lo chiede da tempo anche l’Anci perché i comuni non ce
la fanno”, spiega la segretaria nazionale FP Cgil, Tatiana Cazzaniga. “Siamo
fermi alla legge 65 del 1986 che non rispetta le attuali mansioni, servono
tutele legali e uno stato previdenziale come quello della Polizia di stato:
chiaro che questo emendamento non va in quella direzione”.
All’attacco dell’emendamento vanno anche le opposizioni. “I prestigiatori del
Governo Meloni tirano sempre fuori dal cappello risorse per foraggiare
l’esternalizzazione delle frontiere da affidare ai peggiori aguzzini, mentre
disegnano un futuro di austerità per tutto il Paese”, dichiara al Fatto Marco
Grimaldi di Avs. “Cosa ancora più grave, senza citare i Paesi coinvolti e al di
fuori di qualsiasi trattato o intesa: vogliamo sapere quali sono questi Paesi:
la Libia delle milizie, degli Almasri? La Tunisia del tiranno Saied? L’Egitto,
nelle cui prigioni vengono inghiottiti cittadini italiani?”. Critici anche i
pentastellati: “Il governo che sulla sicurezza fa molte chiacchiere e nessun
fatto sta arrivando a raschiare il fondo del barile tagliando altri fondi
proprio al comparto sicurezza”, dichiara il deputato, Alfonso Colucci,
capogruppo in commissione Affari costituzionali. Che sull’annunciata riforma
aggiunge: “Probabilmente si tratta di un nuovo caso di riforma a investimenti
zero, il tipico provvedimento del governo che nella migliore delle ipotesi non
cambia nulla, nella peggiore fa danni gravi”.
L'articolo Il governo annuncia la riforma della Polizia locale, ma azzera i
fondi. Che dirotta sulla caccia ai migranti extra Ue proviene da Il Fatto
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