“Non abbiamo avuto paura delle Brigate rosse, non ne abbiamo oggi”. Parole che
Giorgia Meloni aveva detto lo scorso 25 settembre nel suo intervento a Fenix, la
festa di Gioventù nazionale, partendo da una considerazione sui post contro
Charlie Kirk. Alla lista di insulti e minacce che la leader di Fratelli d’Italia
ha ricevuto in passato oggi se ne aggiunge un’altra. Una scritta in vernice
rossa con la frase “Spara a Giorgia”, accompagnata da una stella a cinque punte
e dalla sigla “BR”, è apparsa sul muro di un hotel affacciato su viale Roma, a
Marina di Pietrasanta, in Versilia. Un richiamo alle Brigate Rosse, con un
tratto piuttosto incerto – che ha immediatamente fatto scattare l’allarme e
l’intervento delle forze dell’ordine. La polizia del commissariato di Forte dei
Marmi ha avviato gli accertamenti per individuare i responsabili e sta
verificando la presenza di telecamere nella zona che possano aver ripreso
l’autore o gli autori del gesto.
La scritta è stata denunciata sui social da Giovanni Donzelli, responsabile
organizzazione di Fratelli d’Italia, che ha pubblicato la foto del muro
segnalando un grave atto di intimidazione a sfondo politico. “Solidarietà a
Giorgia – ha scritto riferendosi alla premier Meloni –. Il linguaggio di odio di
certa sinistra fa guadagnare qualche ospitata televisiva e molti like, ma
rischia di fomentare i facinorosi e far ripiombare l’Italia in un clima che non
vorremo mai più rivivere. Giorgia non si farà intimidire. Non ci fermeremo”.
Anche il partito della premier, Fratelli d’Italia, ha diffuso una nota parlando
di “minacce al Presidente Meloni, firmate dall’estremismo rosso: l’ennesima
prova di un clima d’odio che qualcuno continua a tollerare”. Il messaggio
diffuso sui social ribadisce che “la violenza si argina isolando i facinorosi,
non strizzando loro l’occhio. La condanna unanime resta, per certa sinistra,
ancora un esercizio difficile. Non ci intimidiscono. Non ci hanno mai
intimidito”. Solidarietà alla presidente del Consiglio è arrivata anche dalla
Lega, con le parole del deputato e commissario toscano Andrea Crippa: “Una frase
aberrante, una minaccia di morte tutt’altro che velata. Auspichiamo una condanna
unanime e bipartisan. Un clima d’odio inaccettabile che non può essere
minimizzato”.
Sulla stessa linea Maria Grazia Frijia, deputata di Fratelli d’Italia, che
definisce l’episodio un “salto di qualità nel linguaggio dell’odio, da troppo
tempo tollerato”. Frijia sottolinea che “chi arriva a invocare violenza contro
le istituzioni della Repubblica dimostra di non avere rispetto né per la
democrazia né per il confronto civile”. E aggiunge: “È necessario che tutte le
forze politiche condannino senza ambiguità questi comportamenti. La forza della
democrazia sta nella fermezza, nella legalità e nella capacità di isolare chi
semina odio”.
Durissima anche la presa di posizione dell’Osservatorio Nazionale Anni di Piombo
– per la verità storica, che parla di “atto infame” e di un gesto che “evoca la
stagione del terrorismo e delle esecuzioni politiche”.
L'articolo Minacce alla premier Meloni, scritta “Spara a Giorgia” e accanto la
stella a cinque punte delle Brigate rosse proviene da Il Fatto Quotidiano.