La Commissione europea ha effettuato un’ispezione a sorpresa nella sede di Temu
a Dublino. Secondo funzionari europei che hanno parlato con il Financial Times,
l’ispezione è avvenuta la settimana scorsa con lo scopo di verificare se
l’azienda della PDD Holdings abbia ricevuto sussidi illegali. Se ciò fosse vero,
Temu avrebbe violato il regolamento europeo sulle sovvenzioni estere.
Negli ultimi anni, il colosso cinese dell’e-commerce ha realizzato centinaia di
milioni di profitti sul mercato europeo, anche grazie alle esenzioni dai dazi
all’importazione di pacchi a basso costo. Un vantaggio che sta per svanire in
vista della stretta europea su questo genere di spedizioni che mira a proteggere
i rivenditori nazionali dalla concorrenza sleale.
Non è la prima volta che Temu finisce nel mirino della Commissione europea.
L’anno scorso era stata avviata un’indagine ai sensi del Digital Services Act,
il regolamento europeo sulle piattaforme online. A luglio di quest’anno era
stato annunciato in via preliminare che Temu non sta facendo abbastanza per
impedire la vendita di prodotti illegali attraverso la sua attività di
e-commerce.
Il Ft ricorda che l’indagine va inserita nel contesto di una “più ampia
repressione da parte del blocco sull’ondata di importazioni dalla Cina da parte
di rivenditori online, tra cui figura anche Shein“. Secondo la Commissione, lo
scorso anno sono stati importati 4,6 miliardi di articoli di questo tipo, il 91%
dei quali proveniente dalla Cina.
L'articolo Perquisita la sede di Temu a Dublino: la Commissione Ue sospetta
sussidi illegali proviene da Il Fatto Quotidiano.