“La stabilità politica e di governo degli ultimi anni ha permesso all’Italia di
essere percepita come un attore affidabile“. Per la prima volta dal 2021 –
quando era ministro degli Esteri nel governo Draghi – Luigi Di Maio parteciperà
venerdì a un dibattito sui temi intrernazionali ad Atreju, la festa di Fratelli
d’Italia a Roma. E ne approfitta per adulare il governo di Giorgia Meloni in
un’intervista al Corriere della sera: “Essere italiani, da rappresentanti delle
istituzioni in Medio Oriente, è un valore aggiunto grazie alla postura assunta
dal nostro Paese nelle principali crisi regionali”, dice l’ex leader ed enfant
prodige del Movimento 5 stelle, ora inviato speciale dell’Unione europea nel
Golfo Persico.
Di Maio nega di aver mai avuto simpatie a destra (“Erano di mio padre”), ma
sottolinea di aver “apprezzato molto” l’invito del coordinatore di FdI Giovanni
Donzelli e della capo segreteria Arianna Meloni, nonché di trovarsi “in piena
sintonia” con gli altri relatori del suo panel: gli ex ministri degli Esteri
Marco Minniti e Giulio Terzi, il presidente del Copasir Lorenzo Guerini
(dell’ala “riformista” del Pd) e il deputato meloniano Salvatore Caiata. Nega di
voler passare a Forza Italia (“Anche se Tajani sta facendo un lavoro
importante”) e non rinuncia a lanciare una stoccata al suo ex “nemico”, il
presidente M5s Giuseppe Conte, in polemica col quale lasciò il partito: “La
differenza la fa sempre il leader”, risponde alla domanda sul perché il
Movimento abbia perso consensi dopo aver raggiunto il 33%, a differenza di
Fratelli d’Italia stabilmente intorno al 30%.
L'articolo Di Maio torna ad Atreju: “Con Meloni l’Italia è affidabile”. E
attacca Conte: “Tra M5s e FdI la differenza è il leader” proviene da Il Fatto
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