
Orban a Mosca, Putin apre al vertice Usa-Russia a Budapest. Merz: “Il premier ungherese non gioca nella nazionale Ue”
Il Fatto Quotidiano - Friday, November 28, 2025Per la seconda volta dall’anno scorso, il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha incontrato il presidente russo Vladimir Putin al Cremlino, un ulteriore affronto agli sforzi per isolare Mosca messi in campo dal resto dell’Unione europea, soprattutto perché il presidente russo ha accettato la proposta di Orbán di incontrare gli Stati Uniti a Budapest per discutere della guerra in Ucraina. La mossa dell’ungherese ha suscitato aspre critiche, con il cancelliere tedesco Friedrich Merz che ha criticato duramente il viaggio a Mosca – “Non gioca con la nazionale europea da un po’ di tempo e la visita rientra in questo contesto” -, lamentando che sia avvenuto senza consultare gli alleati di Bruxelles.
Il vertice ha avuto innanzitutto l’obiettivo di assicurare la continuità dell’approvvigionamento energetico ungherese a prezzi contenuti. L’Ungheria è uno dei pochi Paesi Ue che continua a importare consistenti quantità di combustibili fossili russi e il premier magiaro ha sempre osteggiato i piani dell’Unione per eliminare del tutto la dipendenza energetica entro il 2027. Orbán continua a sostenere che le importazioni energetiche russe siano indispensabili per l’economia nazionale e, nonostante le critiche, che un rapido passaggio a fonti alternative provocherebbe un collasso economico immediato. Il faccia a faccia con Putin, tra l’altro, è avvenuto subito dopo che l’Ungheria ha ottenuto l’esenzione dalle sanzioni statunitensi imposte dall’amministrazione Trump contro le compagnie energetiche russe Lukoil e Rosneft. “Ora abbiamo bisogno solo di petrolio e gas, che possiamo acquistare dai russi”, aveva dichiarato Orbán precisando che il viaggio a Mosca serviva proprio a garantire forniture a prezzi accessibili per l’inverno in corso e il prossimo anno.
Palpabile la soddisfazione di Putin, che ha esaltato la cooperazione mantenuta dall’Ungheria nonostante le “pressioni esterne” e ribadendo che la Russia continuerà a garantire l’approvvigionamento energetico dell’Ungheria, ora e in futuro. Consapevole che la sua posizione è un problema per i partner Nato e Ue, Orbán ha poi rinnovato la proposta di ospitare a Budapest i futuri negoziati tra Russia, Stati Uniti e Ucraina. Putin ha accolto l’opportunità ringraziando e sottolineando la “posizione equilibrata dell’Ungheria sulla questione ucraina”. Lo sviluppo diplomatico si colloca ovviamente nel contesto del piano di pace in 28 punti proposto dagli Stati Uniti e criticato perché avrebbe assecondato gli interessi russi. L’offerta di Orbán mette ancora più in difficoltà l’Ue che invoca unità mentre un premier europeo dimostra che il fronte unito contro Mosca è tutt’altro che compatto. Risultato di “pragmatismo”, ha detto Putin, ribadendo che la relazione tra Russia e Ungheria “è stabile e continua a svilupparsi nonostante tutte le difficoltà”.
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