
Milan-Lazio: il (forse) rigore, la giacca di Allegri e le polemiche. E la squadra di Sarri va in silenzio stampa
Il Fatto Quotidiano - Sunday, November 30, 2025A San Siro è il minuto 95′ di un combattuto Milan-Lazio. Il biancoceleste Alessio Romagnoli sfrutta, al volo, l’utile pallone messo in mezzo da Nuno Tavares e colpisce il gomito del difensore di casa Strahinja Pavlovic. Rigore? L’arbitro Collu concede calcio d’angolo prima di essere sommerso dalla rivendicazioni laziali e di venir richiamato all’on-field review dal Var Di Paolo.
Il direttore di gara a rivedere l’azione ci arriverà diversi minuti dopo. Intanto sul campo inizia la tipica sceneggiata passionale delle panchine, guidata dai più disparati collaboratori e assistenti e, ovviamente, da Massimiliano Allegri. Il livornese inizia a sentir stretta la giacca, improvvisa l’ormai iconico gesto e si rivolge prima al quarto uomo e poi allo stesso Collu. All’arbitro dice così: “ogni volta che ci sei te è un casino”. Parole che probabilmente gli costano l’espulsione. A fare il giro di internet sarà l’espressione del tecnico colta dalla body-cam.
Prima di abbandonare il terreno di gioco l’allenatore, figura oltre il carismatico del nostro calcio, ha il tempo per un’altra uscita ad effetto. Litiga con Marco Ianni, il secondo di Sarri, che lo prende per un braccio. In quei sette minuti e mezzo che passano tra il contatto fisico palla-gomito e la ripresa del gioco, Milan-Lazio è una nave ingovernabile.
Il direttore fa letteralmente fatica a raggiungere il monitor e una volta raggiunto fa fatica a utilizzarlo. Alla fine, dopo aver rivisto l’azione, Collu riconosce il braccio largo del serbo ma punisce una trattenuta del terzino Marusic ai suoi danni, prima dell’infrazione. Punizione per il Milan battuta nel boato di San Siro.
In casa Lazio, ovviamente, c’è incredulità per la decisione durante e dopo la gara. I più accesi negli ultimi minuti sono Guendouzi e Zaccagni, la partita si conclude al minuto 103 con un pratico 1 a 0 per il diavolo, il terzo nelle ultime quattro gare che porta Allegri primo in attesa della Roma. E se nel post partita il tecnico rossonero conferma la sua frase rivolta verso il direttore di gara a farsi sentire è il silenzio della Lazio.
La squadra capitolina chiama il silenzio stampa e pubblica su Instagram il video del galeotto fallo di mano. Accompagnato dalla descrizione: “Ci dispiace non andare in sala stampa, questa sera le immagini parlano per noi”. Ciò che si lamenta sempre più spesso nel nostro calcio non è però tanto la chiarezza degli avvenimenti, quanto l’interpretazione che le immagini possono avere. Fotogrammi che sembrano poter dire tutto e il contrario di tutto, guardate a fondo e a ritroso come accade, possono sempre riscontrare irregolarità pregresse.
Ad ogni modo, già ad inizio mese il tecnico Maurizio Sarri aveva lamentato un certo disagio verso la classe arbitrale, chiedendo che venissero noleggiati arbitri dall’estero per sopperire al basso livello dei direttori italiani. In quel contesto la società di Lotito si dissociò immediatamente, ma le polemiche arbitrali (sebbene rimangano ataviche nel nostro calcio) da un paio d’anni non accennano a fermarsi. L’ospite inquietante nei soliti discorsi non è più però tanto il potere o lo strapotere “politico” dei grandi club, quanto una presa d’atto di un basso livello qualitativo all’interno della scuderia dei dirigenti di gara.
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