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“Meritava un check di 15 secondi, non capisco cosa sia scattato nella loro testa”: Rocchi boccia la gestione del Var in Milan-Lazio
“Dubbi non ci sono, non c’è rigore e non c’è mai fallo contro la difesa. La soluzione migliore era calcio d’angolo. Rimane una cosa non gestita bene”. Così Gianluca Rocchi, designatore arbitrale per i campionati di Serie A e Serie B, a Open Var, rubrica su Dazn in cui vengono spiegati gli episodi arbitrali dell’ultima giornata, in merito al finale di Milan-Lazio e al tocco di braccio di Pavlovic e al presunto fallo ai suoi danni commesso da Marusic. Per Rocchi l’azione da esaminare “meritava un check di 15 secondi, non c’era nessun grado di punibilità. Il Var va in quella direzione subito e non riesco a capire cosa sia scattato nella testa di questi ragazzi. La decisione migliore era calcio d’angolo, logica la scelta”, presa inizialmente dall’arbitro Collu, prima dell’intervento del Var, ha precisato Rocchi. Nessun dubbio quindi per il designatore arbitrale, che non ha nascosto così il proprio disappunto per la gestione della situazione creatasi all’ultimo minuto di Milan-Lazio. Ma ricostruiamo. In una delle ultime azioni della sfida tra Milan e Lazio – con i rossoneri in vantaggio per 1-0 per il gol di Rafael Leao – su un cross in area, il difensore della Lazio Alessio Romagnoli calcia al volo con il piattone di sinistro, ma Pavlovic – di spalle – devia con il gomito. L’arbitro Collu assegna un calcio d’angolo, ma viene richiamato dal var Di Bello (che adesso sarà fermato per un turno prima di ripartire dalla Serie B) dopo un check da Lissone. Una situazione che – tra on field review e dialogo tra var e arbitro – dura tantissimo, oltre sei minuti, e che poi porta Collu all’annuncio a centrocampo: Pavlovic commette fallo di mano, ma prima subisce fallo da Marusic. Quindi si riparte con un calcio di punizione in favore del club rossonero. Decisione non condivisa dal designatore arbitrale Gianluca Rocchi, che ha sentenziato: la decisione corretta sarebbe stata ripartire con un calcio d’angolo. L'articolo “Meritava un check di 15 secondi, non capisco cosa sia scattato nella loro testa”: Rocchi boccia la gestione del Var in Milan-Lazio proviene da Il Fatto Quotidiano.
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Milan-Lazio: il (forse) rigore, la giacca di Allegri e le polemiche. E la squadra di Sarri va in silenzio stampa
A San Siro è il minuto 95′ di un combattuto Milan-Lazio. Il biancoceleste Alessio Romagnoli sfrutta, al volo, l’utile pallone messo in mezzo da Nuno Tavares e colpisce il gomito del difensore di casa Strahinja Pavlovic. Rigore? L’arbitro Collu concede calcio d’angolo prima di essere sommerso dalla rivendicazioni laziali e di venir richiamato all’on-field review dal Var Di Paolo. Il direttore di gara a rivedere l’azione ci arriverà diversi minuti dopo. Intanto sul campo inizia la tipica sceneggiata passionale delle panchine, guidata dai più disparati collaboratori e assistenti e, ovviamente, da Massimiliano Allegri. Il livornese inizia a sentir stretta la giacca, improvvisa l’ormai iconico gesto e si rivolge prima al quarto uomo e poi allo stesso Collu. All’arbitro dice così: “ogni volta che ci sei te è un casino”. Parole che probabilmente gli costano l’espulsione. A fare il giro di internet sarà l’espressione del tecnico colta dalla body-cam. Prima di abbandonare il terreno di gioco l’allenatore, figura oltre il carismatico del nostro calcio, ha il tempo per un’altra uscita ad effetto. Litiga con Marco Ianni, il secondo di Sarri, che lo prende per un braccio. In quei sette minuti e mezzo che passano tra il contatto fisico palla-gomito e la ripresa del gioco, Milan-Lazio è una nave ingovernabile. Il direttore fa letteralmente fatica a raggiungere il monitor e una volta raggiunto fa fatica a utilizzarlo. Alla fine, dopo aver rivisto l’azione, Collu riconosce il braccio largo del serbo ma punisce una trattenuta del terzino Marusic ai suoi danni, prima dell’infrazione. Punizione per il Milan battuta nel boato di San Siro. In casa Lazio, ovviamente, c’è incredulità per la decisione durante e dopo la gara. I più accesi negli ultimi minuti sono Guendouzi e Zaccagni, la partita si conclude al minuto 103 con un pratico 1 a 0 per il diavolo, il terzo nelle ultime quattro gare che porta Allegri primo in attesa della Roma. E se nel post partita il tecnico rossonero conferma la sua frase rivolta verso il direttore di gara a farsi sentire è il silenzio della Lazio. La squadra capitolina chiama il silenzio stampa e pubblica su Instagram il video del galeotto fallo di mano. Accompagnato dalla descrizione: “Ci dispiace non andare in sala stampa, questa sera le immagini parlano per noi”. Ciò che si lamenta sempre più spesso nel nostro calcio non è però tanto la chiarezza degli avvenimenti, quanto l’interpretazione che le immagini possono avere. Fotogrammi che sembrano poter dire tutto e il contrario di tutto, guardate a fondo e a ritroso come accade, possono sempre riscontrare irregolarità pregresse. Ad ogni modo, già ad inizio mese il tecnico Maurizio Sarri aveva lamentato un certo disagio verso la classe arbitrale, chiedendo che venissero noleggiati arbitri dall’estero per sopperire al basso livello dei direttori italiani. In quel contesto la società di Lotito si dissociò immediatamente, ma le polemiche arbitrali (sebbene rimangano ataviche nel nostro calcio) da un paio d’anni non accennano a fermarsi. L’ospite inquietante nei soliti discorsi non è più però tanto il potere o lo strapotere “politico” dei grandi club, quanto una presa d’atto di un basso livello qualitativo all’interno della scuderia dei dirigenti di gara. L'articolo Milan-Lazio: il (forse) rigore, la giacca di Allegri e le polemiche. E la squadra di Sarri va in silenzio stampa proviene da Il Fatto Quotidiano.
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