Tag - Massimiliano Allegri

Milan e Roma spuntate: idea Lucca per il Diavolo, che libererebbe Gimenez per Gasperini
I titoli dei giornali del mattino erano tutti su di lui, giocando su quella ‘febbre’ che ha rischiato di compromettere la sua presenza. Benedetta Tachipirina, dirà forse Allegri: perché senza Pulisic in campo, il Milan a Torino stava perdendo 2-1. Con l’americano subentrato, a fatica, nella ripresa (“fino al giorno prima ero morto a letto” ha detto lui nel post), il Milan ha vinto 2-3. Grazie a una sua doppietta. Per l’ennesima volta in stagione, l’ex Borussia Dortmund si è rivelato decisivo. Più di quel Leao che, uscito per infortunio, a Torino non è proprio riuscito a incidere. 9 gol in 550’ stagionali, 7 gol in Serie A di cui solo 5 in cui è partito da titolare: a 27 anni si può crescere ancora e Pulisic lo sta dimostrando alla grande. Anzi, di più. Perché gioca in più ruoli, ma di fatto è sempre più punta di una squadra orfana di un attaccante principale: Nkunku non sta riuscendo a ingranare e Gimenez dopo qualche sussulto si è di nuovo sopito. E forse questa può essere la vera chiave per capire come si muoveranno i rossoneri sul mercato. Allegri non ha presentato chissà che richieste (non l’aveva fatto, per la verità, nemmeno in estate). Ma è stato chiaro con la dirigenza: se un rinforzo si può cercare, va cercato lì davanti. Della serie: servono gol in maniera più regolare e non si può sempre sperare che Pulisic o Leao, adattati nel ruolo, possano svoltare le partite. E quindi un attaccante, se possibile, andrebbe trovato. Con una suggestione da analizzare e un incastro tutto da valutare. EFFETTO DOMINO Piace tanto, a chi si occupa di calciomercato, parlare di domino. Le tante tessere che cadono e si fanno cadere a vicenda. Causa ed effetto, insomma. Al Milan serve un attaccante, si diceva, ma per farlo arrivare ne deve partire uno. Chi? Gimenez sarebbe l’indiziato principale, nonostante, di nuovo, il messicano non abbia intenzione di fare le valigie. Proprio come accaduto la scorsa estate, quando di fatto fino a poche ore dal termine della sessione era in vetrina, con la Roma che valutava l’operazione senza successo (Roma che, peraltro, un attaccante lo cerca eccome, visti i fallimenti di Dovbyk e Ferguson). Cosa potrebbe succedere? Di fronte a una proposta interessante, il Milan non si opporrebbe a una cessione. Anzi, la potrebbe anche favorire. E si butterebbe sulle alternative, anche solo in prestito. E in prestito da Napoli potrebbe partire Lorenzo Lucca, che con Conte non sta trovando molto spazio e che, con il ritorno di Lukaku (le sue condizioni sono in netto miglioramento) ne troverebbe ancora meno. È quindi nell’interesse di tutti, società e giocatore, trovare una soluzione almeno fino all’estate: per non deprezzare l’investimento e per dare le giuste occasioni al giovane attaccante, anche in ottica (eventuale) del Mondiale. È chiaro che il Milan si muoverebbe come minimo per un prestito con diritto di riscatto, ma si tratterebbe di pieghe di calciomercato che al momento non sono nemmeno in ipotesi. Resta l’idea, con ancora qualche settimana di tempo per poterla sviluppare. Prima che il mercato riparta. E ricominci il suo domino. L'articolo Milan e Roma spuntate: idea Lucca per il Diavolo, che libererebbe Gimenez per Gasperini proviene da Il Fatto Quotidiano.
Calcio
Antonio Conte
Massimiliano Allegri
Gianpiero Gasperini
Milan-Lazio: il (forse) rigore, la giacca di Allegri e le polemiche. E la squadra di Sarri va in silenzio stampa
A San Siro è il minuto 95′ di un combattuto Milan-Lazio. Il biancoceleste Alessio Romagnoli sfrutta, al volo, l’utile pallone messo in mezzo da Nuno Tavares e colpisce il gomito del difensore di casa Strahinja Pavlovic. Rigore? L’arbitro Collu concede calcio d’angolo prima di essere sommerso dalla rivendicazioni laziali e di venir richiamato all’on-field review dal Var Di Paolo. Il direttore di gara a rivedere l’azione ci arriverà diversi minuti dopo. Intanto sul campo inizia la tipica sceneggiata passionale delle panchine, guidata dai più disparati collaboratori e assistenti e, ovviamente, da Massimiliano Allegri. Il livornese inizia a sentir stretta la giacca, improvvisa l’ormai iconico gesto e si rivolge prima al quarto uomo e poi allo stesso Collu. All’arbitro dice così: “ogni volta che ci sei te è un casino”. Parole che probabilmente gli costano l’espulsione. A fare il giro di internet sarà l’espressione del tecnico colta dalla body-cam. Prima di abbandonare il terreno di gioco l’allenatore, figura oltre il carismatico del nostro calcio, ha il tempo per un’altra uscita ad effetto. Litiga con Marco Ianni, il secondo di Sarri, che lo prende per un braccio. In quei sette minuti e mezzo che passano tra il contatto fisico palla-gomito e la ripresa del gioco, Milan-Lazio è una nave ingovernabile. Il direttore fa letteralmente fatica a raggiungere il monitor e una volta raggiunto fa fatica a utilizzarlo. Alla fine, dopo aver rivisto l’azione, Collu riconosce il braccio largo del serbo ma punisce una trattenuta del terzino Marusic ai suoi danni, prima dell’infrazione. Punizione per il Milan battuta nel boato di San Siro. In casa Lazio, ovviamente, c’è incredulità per la decisione durante e dopo la gara. I più accesi negli ultimi minuti sono Guendouzi e Zaccagni, la partita si conclude al minuto 103 con un pratico 1 a 0 per il diavolo, il terzo nelle ultime quattro gare che porta Allegri primo in attesa della Roma. E se nel post partita il tecnico rossonero conferma la sua frase rivolta verso il direttore di gara a farsi sentire è il silenzio della Lazio. La squadra capitolina chiama il silenzio stampa e pubblica su Instagram il video del galeotto fallo di mano. Accompagnato dalla descrizione: “Ci dispiace non andare in sala stampa, questa sera le immagini parlano per noi”. Ciò che si lamenta sempre più spesso nel nostro calcio non è però tanto la chiarezza degli avvenimenti, quanto l’interpretazione che le immagini possono avere. Fotogrammi che sembrano poter dire tutto e il contrario di tutto, guardate a fondo e a ritroso come accade, possono sempre riscontrare irregolarità pregresse. Ad ogni modo, già ad inizio mese il tecnico Maurizio Sarri aveva lamentato un certo disagio verso la classe arbitrale, chiedendo che venissero noleggiati arbitri dall’estero per sopperire al basso livello dei direttori italiani. In quel contesto la società di Lotito si dissociò immediatamente, ma le polemiche arbitrali (sebbene rimangano ataviche nel nostro calcio) da un paio d’anni non accennano a fermarsi. L’ospite inquietante nei soliti discorsi non è più però tanto il potere o lo strapotere “politico” dei grandi club, quanto una presa d’atto di un basso livello qualitativo all’interno della scuderia dei dirigenti di gara. L'articolo Milan-Lazio: il (forse) rigore, la giacca di Allegri e le polemiche. E la squadra di Sarri va in silenzio stampa proviene da Il Fatto Quotidiano.
Milan
Calcio
Lazio
Massimiliano Allegri
Maurizio Sarri