L’insegnante di Genova e le polemiche per la foto con bambini e genitori in piazza per lo sciopero generale

Il Fatto Quotidiano - Tuesday, December 2, 2025

“Oggi si sciopera. Insegnanti, genitori e bambini e bambine. Sempre fiera della mia scuola e della sua partecipazione. Perché non possiamo che occuparci dei bambini e delle bambine di tutti e tutte. Anche quelli lontano da noi. Siamo i loro occhi e la loro voce. Ce lo chiede la nostra Costituzione. W la Daneo W la scuola pubblica W Genova resistente. W la Palestina libera”. Sotto questo post pubblicato sul profilo Facebook della maestra e scrittrice, che insegna all’istituto “Daneo” di Genova, Cinzia Pennati, la foto di otto donne e sei bambini e bambine tra cui uno avvolto nella bandiera palestinese. Sullo sfondo i vessilli dei sindacati di base che venerdì scorso hanno proclamato lo sciopero generale di 24 ore contro la manovra finanziaria – improntata, per gli organizzatori, a “un’economia di guerra”- e per la Palestina.

Uno scatto fotografico che ha sollevato parecchie polemiche tanto da ricevere oltre sei mila commenti tra i quali molte critiche come “Brava insegnante che prepara i bambini per i centri sociali ma i genitori dove sono?”. Oppure “Poveri bambini trascinati nell’ignoranza…”. Tra i tanti anche chi difende la maestra: “Ci fossero più insegnanti come lei, forse ci sarebbero meno risposte maleducate. Grazie per l’esempio che state dando” o “Bravissimi…insegnate l’altruismo e il rispetto dei diritti umani”.

Il post dell’insegnate continua così: “W la scuola capace di dissentire da un governo che spende più soldi in armamenti, sovvenziona le scuole private e taglia fondi alle scuole pubbliche. Un governo che mette bavagli. Ps: tesserata Cgil da 28 anni, sono un po’ stanca di difese tiepide e divisioni. Si scende insieme. Si lotta insieme. Grazie Francesca Albanese Greta Thunberg e Thiago Avila. Ps: per questo venerdì di sciopero ho una trattenuta di 85 euro circa, che pesa sul Tfr e sulla pensione. Guai a chi mi parla di scelta di scioperare per stare a casa! Informatevi”.

Parole che hanno sollevato un polverone. Pennati, contattata da ilfattoquotidiano.it, spiega: “Non ho molto da dire. Come lavoratrice ho esercitato il mio diritto di sciopero. I bambini e le bambine li ho incontrati con le loro famiglie in manifestazione. Come risulta dalla fotografia ciascuno era con il proprio genitore”. L’insegnante, che ha pubblicato diversi libri (tra cui l’ultimo “Questione di famiglia” per Sperling & Kupfer), a Genova è molto nota: da oltre vent’anni lavora come insegnante, si occupa di scrittura espressiva ed è formatrice. Nel dicembre 2016 ha aperto un blog, sosdonne.com, che tratta tematiche femminili e si rivolge a una community di oltre 30 mila follower.

Un caso che non è passato inosservato al deputato leghista Rossano Sasso che sempre da Facebook ha attaccato la scrittrice: “Una maestra elementare che ha pubblicamente gioito per aver visto in piazza con sé anche bambini di sette anni, probabilmente i suoi alunni. Questo è quanto emerge da quanto la stessa insegnante, tale Cinzia Pennati, attivista politica già candidata con il centrosinistra in Liguria e mai eletta, ha pubblicato sui suoi canali social con tanto di foto. Si vedono alcuni bambini in maniera nitida (e quindi senza nemmeno oscurare il volto, come prescrive la normativa) bardati di bandiere palestinesi e kefiah, novelli propal infanti che anziché essere in classe erano in piazza insieme a bandiere rosse e simboli islamici. Voglio sperare e anzi, sono quasi certo che (ahimè) insieme ai bambini ci fossero anche i genitori, perché altrimenti saremmo dinanzi a qualcosa di molto grave”.

A tutti, intanto, con garbo, Pennati, sul social sul social replica così: “Rispondo qui un grazie a chi mostra vicinanza e sentire. A chi usa parole di dissenso con spirito critico. Per chi è violento e insultante non voglio spendere nemmeno un attimo del mio tempo, oltre questa frase”.

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