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Petardi, auto in fiamme e lanci di bottiglie: scontri tra tifoserie prima di Genoa-Inter. Il video
Incendi e lanci di fumogeni e bottiglie. Poco prima delle 17 sono scoppiati scontri tra i tifosi del Genoa e dell’Inter davanti allo stadio di Marassi. I tafferugli sono iniziati prima della partita, all’arrivo dei pullman dei tifosi dell’Inter. Secondo i testimoni, questi sarebbero arrivati con le porte pullman già aperte, lanciando fumogeni e bombe carta. Un furgone e una moto hanno preso fuoco, due auto posteggiate sono rimaste danneggiate. L'articolo Petardi, auto in fiamme e lanci di bottiglie: scontri tra tifoserie prima di Genoa-Inter. Il video proviene da Il Fatto Quotidiano.
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Sede del Pd a Chiavari vandalizzata, la lettera anonima dei presunti autori: “Avevamo bevuto troppo”
Si era parlato di violenza politica, un’aggressione squadrista dall’inconfondibile matrice fascista. C’era stata la condanna da parte della politica regionale e persino di Elly Shlein. Ora una lettera anonima rischia di ribaltare la possibile ricostruzione dei danneggiamento al circolo locale di Chiavari del Partito Democratico: la politica – dice la lettera – non c’entra. Almeno è quanto si legge nel testo senza firma lasciato nell’androne della sede de Il Secolo XIX da un ragazzo dal volto coperto. La firma: “Ragazzi del misfatto“. La lettera è autentica? Gli autori sono davvero coloro che hanno danneggiato il circolo dem a suon di cori che inneggiavano al Duce? E’ una burla, l’opera di un mitomane, una giustificazione per nascondere l’impeto di un momento e gli spiriti nostalgici veri o presunti? La lettera è stata requisita dalla polizia per gli accertamenti del caso. Si legge: “Scriviamo per scusarci del pasticcio che abbiamo combinato. Non ci aspettavamo questo riscontro a livello nazionale e ci dispiace molto anche perché non ha senso prendere di mira un luogo pacifico come il Pd di Chiavari. Siamo ragazzi giovani, senza alcun interesse per la politica e speriamo che la questione si possa risolvere in modo sereno, sperando di non aver lasciato danni permanenti né al Pd Chiavari né sul suolo pubblico”. Il movente, semplicemente, non c’è, spiegano gli anonimi: “Avevamo bevuto troppo e abbiamo causato questi danni, non siamo in alcun modo coinvolti in organizzazioni filofasciste e non la pensiamo in quel modo, non ci interessa la politica, il nostro è stato solo un gesto insensato e privo di ragionamento, dettato da un consumo eccessivo di alcolici”. Il segretario del circolo, Antonio Bertani, aveva dichiarato di aver udito frasi come “Siamo noi i camerati” e “Duce, duce!“. La matrice dei cori sarebbe la stessa degli atti vandalici: “I cori che si possono essere sentiti sono risultato di un eccessivo consumo alcolico. Però, comunque, non possono essere giustificati e ci scusiamo”. I “Ragazzi del misfatto” definiscono l’aggressione uno stupido errore e, oltre a scusarsi, si rendono disponibili a risarcire i danni. L'articolo Sede del Pd a Chiavari vandalizzata, la lettera anonima dei presunti autori: “Avevamo bevuto troppo” proviene da Il Fatto Quotidiano.
Politica
Elly Schlein
PD
Genova
Liguria
Ambulanza travolge 12enne che sta andando a scuola a Genova
Gravissimo incidente in via Archimede questa mattina a Genova. Una ambulanza, a sirene spiegate, ha travolto uno studente di 12 anni che in quel momento stava attraversando la strada per entrare a scuola. Il giovane ha diversi traumi e fratture. È stato intubato e portato in condizioni critiche all’ospedale Gaslini. Sul posto sono intervenuti gli agenti della sezione infortunistica della polizia locale. L'articolo Ambulanza travolge 12enne che sta andando a scuola a Genova proviene da Il Fatto Quotidiano.
Cronaca
Genova
Potreste ex Ilva a Genova, la denuncia della Uil: “Nostri dirigenti aggrediti da esponenti della Fiom. È squadrismo”
Alcuni dirigenti Uilm sarebbero stati aggrediti questa mattina, tra le 8.30 e le 9, davanti lo stabilimento Ex-Ilva di Cornigliano. È quanto denuncia il sindacato secondo il quale sarebbero coinvolti il segretario generale della sezione genovese metalmeccanici Luigi Pinasco, il segretario organizzativo Claudio Cabras e tre delegati. “Colpiti con calci e pugni e braccati per almeno un chilometro da alcuni individui che indossavano felpe della Fiom“, si legge in una nota della Uil. Tutto questo sarebbe avvenuto a poche ore dalle proteste e gli scontri di ieri a Genova nel corso del corteo, dopo giorni di sciopero e mobilitazione per lo stallo nella vertenza Ilva. I sindacalisti stavano per prendere parte a una diretta televisiva su Rai 3 per la trasmissione Restart e sarebbe stato detto loro di togliere felpe e k-way dell’organizzazione. “Ci hanno intimato di non mostrare nulla che richiamasse la Uilm. Pensavamo finisse lì”, raccontano. A quel punto sarebbero stati circondati da un gruppo di persone – “prima una ventina, poi più di cento” – e inseguiti dopo essere scappati a seguito dei primi colpi. “Non tornate più”, avrebbe urlato qualcuno. I dirigenti si sono poi recati al pronto soccorso per essere medicati. Dura la presa di posizione di Pierpaolo Bombardieri, segretario generale Uil: “Condanniamo l’attacco squadristico dei delegati della Fiom e stessa condanna ci aspettiamo da parte della Cgil e della Fiom”, ha detto. “Bisogna fare attenzione, perché la democrazia non si difende con le aggressioni. Se ci sono diversità di vedute e si aggredisce si rischia di rasentare il terrorismo. È bene dirlo in modo chiaro, le tensioni non vanno risolte con le aggressioni”, ha aggiunto Bombardieri intenvenendo a margine di un’assemblea del sindacato a Padova. Confermata una conferenza stampa alle 15.30 nella sede sindacale di Piazza Colombo a cui parteciperanno anche i sindacalisti coinvolti. Uilm Genova aveva detto no allo sciopero generale di ieri, ritenendo di non essere stata coinvolta nella proclamazione – da loro definita una “vetrina” – e di partecipare alla lotta dei lavoratori “pacificamente, senza minacciare nessuno”. Per Riccardo Serri, segretario della Uil in Liguria, “così si perdono di vista i veri obiettivi. Niente può giustificare umiliazioni, calci, pugni e violenza verbale con cui viene condotta questa vertenza da parte di alcuni soggetti improponibili”. Il segretario generale Uilm, Rocco Palombella, in una nota ha definito quanto accaduto come “atti terroristici che nulla hanno che vedere con un sindacato che difende persone”, chiedendo anche lui la ferma condanna delle istituzioni e della stessa Fiom. L'articolo Potreste ex Ilva a Genova, la denuncia della Uil: “Nostri dirigenti aggrediti da esponenti della Fiom. È squadrismo” proviene da Il Fatto Quotidiano.
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Il corteo degli operai Ilva a Genova, le tensioni con la polizia e la stazione occupata: “Non saremo complici del governo” | Video
“Chi lavora sa cosa costano quattro giorni di sciopero per un operaio metalmeccanico, ma non vogliamo essere complici del Governo che rischia di mettere la parola fine alla siderurgia in Italia”. Così Armando Palombo, portavoce dei lavoratori dell’ex-Ilva di Genova, commenta la lunga giornata di contestazione e di sciopero dell’acciaieria di Cornigliano, che resta bloccata da quattro giorni. Lacrimogeni lanciati a grappolo prima e sparati ad altezza uomo in un secondo momento hanno accolto i duemila manifestanti davanti alla Prefettura. Ai metalmeccanici si sono uniti nel corteo altri lavoratori delle fabbriche genovesi, i portuali e alcuni gruppi studenteschi. Alcune uova sono state lanciate verso la grata che impediva l’avvicinamento alla Prefettura, poi sradicata da uno dei mezzi pesanti che hanno attraversato la città insieme al corteo. La sindaca Silvia Salis e il presidente della Regione Marco Bucci hanno incontrato i lavoratori, che hanno occupato per un paio d’ore la stazione di Genova Brignole. “Resisteremo alla genovese – spiegano i lavoratori – Cioè fino alla fine e con tutti i mezzi a nostra disposizione”. Dopo il flop del primo incontro, previsto per domani a Roma un secondo faccia a faccia tra il ministro Adolfo Urso, Bucci e Salis: “Chiederemo una soluzione per Genova, a partire dallo sblocco delle 45mila tonnellate di acciaio necessarie per non fermare la lavorazione della fabbrica genovese”. La giornata si è conclusa con il ritorno dei lavoratori in sciopero a Cornigliano, dove prosegue il blocco stradale che va avanti da lunedì: “La fabbrica non deve chiudere”. L'articolo Il corteo degli operai Ilva a Genova, le tensioni con la polizia e la stazione occupata: “Non saremo complici del governo” | Video proviene da Il Fatto Quotidiano.
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De Palma (Fiom): “Meloni apra le porte di Palazzo Chigi. Non ci fermeremo fino a quando non ci daranno il lavoro”
“Meloni apra le porte di Palazzo Chigi”. Il segretario generale della Fiom-Cgil, Michele De Palma, torna a chiamare in causa la presidente del Consiglio sulla vertenza Ilva. Da mesi, il sindacato chiede alla premier di mettere le mani sul dossier dell’acciaieria, a un passo dalla chiusura. Senza ottenere risposta. Così oggi il leader delle tute blu della Cgil è sceso in piazza insieme ai lavoratori dello stabilimento di Genova, in sciopero da giorni dopo la decisione dei commissari nominati da Adolfo Urso di non inviare più i rotoli di acciaio per la zincatura. Una decisione che fermaun intero reparto per almeno 3 mesi, stoppa il lavoro nonostante le commesse e mette a rischio il futuro anche oltre febbraio 2026 quando nelle previsioni di Urso dovrebbe subentrare un privato alla gestione commissariale. “Deve ritirare il piano – ha insistito De Palma – Per fare la decarbonizzazione ci vogliono le lavoratrici e i lavoratori. Non ci fermeremo fino a quando non ci daranno il lavoro. Vogliamo un tavolo a a Palazzo Chigi”. L'articolo De Palma (Fiom): “Meloni apra le porte di Palazzo Chigi. Non ci fermeremo fino a quando non ci daranno il lavoro” proviene da Il Fatto Quotidiano.
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Ilva, tensione al corteo di Genova: la polizia spara lacrimogeni sugli operai
Cinquemila operai in marcia chiedendo di tutelare il lavoro. Una prefettura blindata, isolata, protetta con venti blindati e con le grate per impedire ai lavoratori di avvicinarsi al Palazzo del Governo, dopo giorni di sciopero e proteste per lo stallo nella vertenza Ilva. E alla fine, la tensione. Iniziata con un simbolico lancio di uova e fumogeni dei metalmeccanici di Genova e seguita dalla risposta della polizia che ha sparato lacrimogeni verso i manifestanti, alcuni anche ad altezza d’uomo. Mentre a Taranto gli operai dell’acciaieria hanno terminato lo sciopero ad oltranza che andava avanti da 48 ore con blocchi stradali su due statali, il capoluogo ligure non molla di un centimetro. Lo sciopero di oggi, al quale hanno aderito tutti i metalmeccanici in solidarietà con gli operai di Ilva, era stato giudicato a rischio. La tensione è palpabile da giorni, perché i sindacati chiedono a Giorgia Meloni di prendere tra le mani il dossier legato al rischio di chiusura del siderurgico dopo il “piano corto” presentato dal ministro delle Imprese Adolfo Urso. Ma la presidente del Consiglio tace e la situazione è in stallo. Un silenzio al quale gli operai hanno risposto compatti. I 5.000 in marcia sono partiti da Cornigliano, presente anche il segretario generale della Fiom Michele De Palma e la sindaca Silvia Salis, e si sono diretti verso il centro. Arrivati davanti alla Prefettura è partito il lancio di uova e di qualche fumogeno. Al quale la polizia ha risposto con i lacrimogeni. Non si sono registrati contatti, anche perché erano state predisposte le grate dai reparti mobili. Simbolicamente, dopo il lancio dei lacrimogeni, gli operai hanno fatto avanzare i mezzi da lavoro che hanno sfilato in corteo e ne hanno agganciato uno alle barriere in metallo, sradicandola. Ma pur avendo un varco per superare lo sbarramento non hanno comunque proceduto oltre. Anzi, hanno deciso di cambiare obiettivo, dirigendosi verso la stazione di Brignole con l’obiettivo di occupare i binari dopo aver sollecitato la sindaca Salis, intervenuta per provare a calmare le acque, a sospendere il Consiglio comunale fino a quando non arriveranno risposte da Roma. L'articolo Ilva, tensione al corteo di Genova: la polizia spara lacrimogeni sugli operai proviene da Il Fatto Quotidiano.
Lavoro
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Taranto
Al videomaker del Fattoquotidiano.it Pietro Barabino il premio “Cronista ligure dell’anno”: “Sguardo mai banale sulle mobilitazioni per Gaza”
Il giornalista videomaker collaboratore del Fattoquotidiano.it Pietro Barabino si è aggiudicato il premio Cronista dell’anno 2025 assegnato dal Gruppo Cronisti Liguri della Fnsi. Un riconoscimento arrivato per il suo impegno nel raccontare “temi sociali, ambientali e sindacali”, tra cui “le grandi mobilitazioni partite da Genova per denunciare il genocidio della popolazione di Gaza”. Nato a Genova 37 anni fa, Barabino collabora prevalentemente con il Fatto e con la trasmissione di La7 Tagadà. “In questi mesi ha seguito con servizi puntuali e con uno sguardo mai banale le grandi mobilitazioni partite da Genova per denunciare il genocidio della popolazione di Gaza” si legge nella motivazione del Gruppo Cronisti dell’associazione ligure. “Da anni segue da vicino la frontiera franco-italiana di Ventimiglia, l’impegno dei portuali contro le armi e diverse vertenze sociali, ambientali e sindacali”. Premiati anche Ludovica Schiaroli, Ugo Roffi e Marcello Zinola per il docufilm Amianto.Storia di una lotta operaia’, che ripercorre oltre dieci anni di mobilitazione della classe operaia genovese per ottenere giustizia e il riconoscimento dei propri diritti, dopo l’esposizione all’amianto nelle fabbriche genovesi. Il premio alla carriera è stato invece assegnato alla giornalista Rai Pierpatrizia Lava: già presidente del sindacato ligure dei giornalisti e oggi a capo del consiglio di disciplina dell’Ordine, in questi anni è stata anima e ossatura della Tgr, prima da redattrice e conduttrice poi da caposervizio e responsabile della cronaca. Un riconoscimento speciale è andato infine a Stefano Rolli, giornalista e vignettista del Secolo XIX da trentacinque anni. A lui è stato assegnato il premio dedicato quest’anno a Roberto Pettinaroli, che ha a lungo guidato la redazione chiavarese del Secolo XIX, scomparso quest’anno in un incidente in canoa e di cui Rolli era collega e amico. I riconoscimenti saranno consegnati il prossimo 12 dicembre dalle 10.30 al teatro La Claque di Vico San Donato, dove sarà proiettato “Cronaca di un anno di Cronaca 2025”, il videofilm dei fatti più importanti dell’anno. L'articolo Al videomaker del Fattoquotidiano.it Pietro Barabino il premio “Cronista ligure dell’anno”: “Sguardo mai banale sulle mobilitazioni per Gaza” proviene da Il Fatto Quotidiano.
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Ex Ilva, il corteo dei lavoratori sfila sul Ponte San Giorgio a Genova: il video della protesta
Nuova giornata di proteste da parte dei dipendenti dell’ex Ilva di Genova. Dopo l’iniziale assemblea, i lavoratori sono partiti in corteo affiancati da alcuni colleghi di Ansaldo Energia e Fincantieri solidali con la protesta, bloccando l’autostrada A10 e sfilando sul Ponte San Giorgio. In precedenza il corteo aveva paralizzato l’area partenze dell’aeroporto “Cristoforo Colombo”. L'articolo Ex Ilva, il corteo dei lavoratori sfila sul Ponte San Giorgio a Genova: il video della protesta proviene da Il Fatto Quotidiano.
Cronaca
Genova
Ilva
Ex Ilva, il video degli operai che bloccano l’autostrada a Genova: in corteo con la pala meccanica
Il video mostra il corteo dei lavoratori dell’ex Ilva nel momento in cui entra in autostrada e occupa le corsie, a Genova. Gli operai si sono diretti verso Ponte San Giorgio e la manifestazione, naturalmente, ha provocato conseguenze sulla A10. Come si vede nel filmato, c’è anche una pala meccanica. Poco prima era stato bloccato l’aeroporto. L'articolo Ex Ilva, il video degli operai che bloccano l’autostrada a Genova: in corteo con la pala meccanica proviene da Il Fatto Quotidiano.
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