Autogestione e capitan Petrucelli da player-manager. Seppur a modo suo, Trapani
fa la “storia”, ma c’è poco da celebrare. Mentre Repesa è solo un lontano
ricordo e la deroga per l’assistente Alex Latini scade (dopo le gare contro
Treviso e Tenerife), la squadra del presidente Valerio Antonini vince la decima
partita del suo campionato (contro Udine 91-73) senza un allenatore in panchina.
Quella che viene fatta passare come un’impresa sul campo, però, è l’ennesimo
campanello d’allarme. Trapani chiuderà la stagione o il rischio fallimento è
ancora concreto? Cosa ne sarà della competitività degli Shark? Una situazione
paradossale e fuori controllo che, a prescindere da come finirà, influenzerà
l’andamento di un intero campionato.
ANTONINI-TRAPANI: È ROTTURA TOTALE CON I TIFOSI
Clima surreale e curva in rivolta. Tra penalizzazioni (per irregolarità
amministrative e tributarie) e addii, gli Shark trovano un’altra vittoria e
salgono a quota 11 punti in campionato. Ma la situazione surreale continua. E i
tifosi perdono la pazienza nei confronti del patron Antonini. Nonostante lo
striscione “Vendi e vattene” dei giorni scorsi, il presidente ha comunque voluto
assistere di persona alla gara casalinga contro l’Apu. Una tensione tra società
e tifosi che ha portato anche a un tentativo di aggressione. Dopo aver subito
per tutta la partita insulti rivolti alla moglie, secondo quanto riferito dallo
stesso presidente e da altre testimonianze, Antonini si sarebbe avvicinato agli
spalti tentando di scavalcare la balaustra e arrivando quasi allo scontro
fisico. Fermato dallo staff e dai presenti, i fatti sono stati denunciati e
commentati pubblicati sul suo profilo Facebook: “Per tutta la partita mi hanno
urlato ‘pezzo di m…’ e altri epiteti. Finché è contro di me, posso anche
accettarlo. Ma mia moglie non deve essere avvicinata e insultata. Nessuno si
deve permettere quello che è successo oggi”. Fischi e contestazioni hanno
alimentato una giornata che di positivo ha solo la vittoria sul campo.
ALLEN RISOLVE IL CONTRATTO, VIA ANCHE FORD?
Alibegovic il precursore, Timmy Allen lo segue a ruota. L’ala statunitense,
infatti, ha risolto in settimana il suo contratto, direzione PAOK. Il secondo di
una lista che nelle prossime settimane potrebbe allungarsi ancora di più. Tra i
tenti pezzi pregiati, anche Ford potrebbe lasciare per andare all’Olimpia. Ma
ancora solo ipotesi. E poi c’è il caso JD Notae: al centro di numerose voci di
mercato, ci ha pensato – come sempre – Antonini sui social a smentire tutto:
“Notizia priva di fondamento: è incedibile”. Per quanto tempo?
UN’AMMENDA A PARTITA
Non solo i punti di penalizzazione e il rischio di finire nel dimenticatoio. In
attesa di nuovi sviluppi, la società dovrà pagare un’ammenda di 50mila euro a
partita. Il motivo? Secondo le DOA (Disposizioni Organizzative Annuali) per i
professionisti, l’Articolo 13.4 comma 3 sottolinea che: “Il numero minimo di
contratti da depositare è 12, di cui minimo 6 devono essere stipulati con atleti
di formazione italiana”. Con l’addio di Allen, oggi il sito ufficiale della Lega
conta nel roster di Trapani solo 11 giocatori regolarmente tesserati. Non avendo
trovato alcun sostituto ecco che scatta la multa. Secondo il Comma 4, infatti,
“La Società che non rispetti le quote minime di contratti depositati sarà
sanzionata con un’ammenda di euro € 50.000,00 per ogni contratto mancante per
ogni partita”. Insomma, sul campo Trapani non sbaglia e fa i miracoli. Tutto il
resto scricchiola. Di positivo c’è l’orgoglio dei giocatori. Ma il caos Shark è
un pessimo spot per la pallacanestro italiana.
CAOS ANCHE NEL CALCIO E NELL’EDITORIA
Problemi finanziari e situazioni economiche complicate che riflettono anche su
altri fronti. Le penalizzazioni e i malcontenti colpiscono anche il Trapani
Calcio, sempre in mano ad Antonini. La rosa competitiva, ora, rende il club un
ottimo “supermercato” per i club della Serie C. Proprio come sta accadendo in
LBA: i giocatori più forti salutano e le avversarie possono rinforzarsi. E il
futuro rimane un grande punto interrogativo. Nel frattempo Telesud – emittente
televisiva trapanese di Valerio Antonini – ha annunciato uno sciopero per oggi,
lunedì 15 dicembre. Alla base della decisione e dello stato d’agitazione
dichiarato c’è una situazione economica difficile: i dipendenti non ricevono lo
stipendio da due mesi e aspettano ancora la tredicesima del 2024. La conferma di
una situazione in cui da celebrare c’è davvero poco.
L'articolo Paradosso Trapani: vince senza un coach, ma c’è poco da celebrare. Il
caos Shark è un pessimo spot per il basket italiano proviene da Il Fatto
Quotidiano.
Tag - Basket
“Non resteremo a guardare e lasceremo che questo cancro mi uccida senza
combatterlo con tutte le nostre forze”. Jason Collins ha svelato in
un’intervista a Espn la sua decisione di seguire un trattamento innovativo,
attualmente in una clinica di Singapore. L’ex giocatore Nba, celebre per essere
stato il primo atleta professionista di una delle 4 grandi leghe sportive
americane a fare coming out, a settembre aveva rivelato in una breve
dichiarazione di essere in cura per un tumore al cervello. Ora ha spiegato che
si tratta di un glioblastoma al quarto stadio, “una delle forme più letali di
cancro al cervello”.
“È arrivato incredibilmente in fretta“, ha racconto Collins, oggi 47enne,
descrivendo i primi sintomi: perdita di memoria e incapacità di concentrazione.
“Avevo questi strani sintomi da una o due settimane”, ha spiegato, che hanno
raggiunto il punto critico ad agosto. Da lì a poco la tremenda diagnosi. Una
recente Tac ha rivelato l’estensione e la gravità della sua malattia, che ha
definito un glioblastoma “multiforme” che sta crescendo molto rapidamente.
Dopo la grande battaglia contro il tabù dell’omosessualità nello sport, ora
Collins si sente pronto a varcare nuove frontiere anche in campo medico: “Mi
sento di nuovo in quella posizione ora, dove potrei essere la prima persona a
varcare questo muro“, ha detto a Espn. L’ex Nba ha spiegato di aver iniziato un
nuovo trattamento farmacologico, seguito da radioterapia e chemioterapia, con il
supporto del marito, Brunson Green, e di altri amici e familiari.
“Non resteremo a guardare e lasceremo che questo cancro mi uccida senza
combatterlo con tutte le nostre forze. Cercheremo di colpirlo per primi, in modi
che non sono mai stati usati prima: con radioterapia, chemioterapia e
immunoterapia, che sono ancora in fase di studio ma offrono la frontiera più
promettente del trattamento del cancro per questo tipo di tumore”, ha concluso
Collins.
L'articolo “Non resteremo a guardare questo cancro che mi uccide, cercheremo di
colpirlo in modi mai usati prima”: Jason Collins si sottopone a un trattamento
innovativo proviene da Il Fatto Quotidiano.
A Trapani il caos regna sovrano. Mentre Jasmin Repesa – seguito dal suo vice
Ivika Skelin – e il capitano Amar Alibegovic fanno le valigie, il presidente
degli Shark Valerio Antonini predica nel deserto. Con la convinzione di agire
secondo le regole. Ma la realtà – a oggi – racconta di una società in crisi che,
dopo i 5 punti di penalizzazione inflitti dalla FIP (Federazione italiana
Pallacanestro) e in seguito all’apertura di un fascicolo relativo alla
regolarità dell’iscrizione al campionato (che è nelle mani della Procura
Federale) rischia di finire nel dimenticatoio. Rischiando di falsificare, di
fatto, l’andamento di una stagione cestistica che era partita con ottime
premesse e grandi protagonisti. Fallimento immediato oppure una lenta discesa
per scarsa competitività? Ecco i possibili scenari.
VIA TUTTI I BIG E ADDIO ALLA CHAMPIONS
La forte presa di posizione di Alibegovic (simbolo degli ultimi anni in casa
Shark) potrebbe dare il via a un esodo senza precedenti. I pezzi pregiati quasi
sicuramente saluteranno. E anche i nuovi seguiranno a catena. Se dovesse
ritrovarsi con una squadra pressoché smantellata per proseguire il campionato,
Trapani dovrebbe muoversi necessariamente per via interne inserendo nel roster
della prima squadra – insieme a chi deciderà di restare – i ragazzi del settore
giovanile. Trapani si trasformerebbe così da contender per il titolo a squadra
cuscinetto scarsamente competitiva. Tutto per ammortizzare i costi. Attualmente
a quota 11 punti (macchiati da un -5 di penalizzazione a causa di irregolarità
amministrative e inadempienze economiche legate al mancato pagamento di stipendi
e emolumenti a tesserati e collaboratori), la classifica potrebbe farsi molto
complicata per ovvia inferiorità tecnica. Sulla carta, dunque, di quegli Shark
resterebbe davvero poco se non nulla. Situazione fotocopia che lo scorso anno
costò a Pistoia la retrocessione in Serie A2. E non finisce qui. Perché anche la
partecipazione alla Basketball Champions League rimane un grande punto
interrogativo.
A TRAPANI FALLIMENTO IMMEDIATO?
Mentre c’è il rischio che la nave possa affondare davanti ai suoi occhi, il
presidente Antonini difende pubblicamente la squadra. Confermando a pieni voti
il suo progetto tecnico: “Tutto andrà avanti tranquillamente e siamo tranquilli
di poter dimostrare le nostre ragioni nelle sedi opportune”. E anche sul lato
economico il patron non ha dubbi: “Le somme per cui sono stato truffato sono
state interamente ripagate, non una rateizzazione richiesta dall’Agenzia ma un
ravvedimento operoso, pur non concordando su nulla, voluto da noi proprio per
l’iscrizione al campionato. La compensazione l’abbiamo pagata tre volte invece
di una: dal cassetto fiscale risulta un debito Iva, non Irpef e Inps per cui c’è
stata penalizzazione. Ho mandato tutto alla procura e aggiungeremo una memoria
difensiva, l’obiettivo è riavere tutti i punti”. Il rischio del fallimento
immediato rimane aperto. Per una bolla che dopo mesi potrebbe davvero scoppiare
in modo definitivo.
LA CREDIBILITÀ DEL SISTEMA
Una cosa è certa: comunque andrà il sistema perderà di credibilità. Ancora una
volta. Per un problema che purtroppo si ripete ciclicamente (vedi Virtus Roma
nel 2020). L’ennesima caduta di stile – e d’immagine – per una lega che anche
questa stagione rischia di vedere una classifica con altre penalizzazioni
(ancora più pesanti) o addirittura con una squadra in meno. Andando a rovinare
equilibrio e fascino. È oggettivo che chi affronterà Trapani d’ora in avanti non
giocherà contro la stessa delle prime giornate: una situazione che crea
indubbiamente un dislivello e mette in palio punti che possono svoltare
un’annata. Tutte ipotesi e previsioni, nell’attesa che la Procura Federale
faccia il suo. Competitiva e affascinante in campo, frenetica e indecifrabile in
società. I tifosi, nel frattempo, chiedono spiegazioni e risposte immediate:
cosa ne sarà di Trapani?
L'articolo Caos Trapani Shark: cosa ne sarà di squadra e società? I possibili
scenari proviene da Il Fatto Quotidiano.
120-120, ultimi secondi di partita. LeBron James riceve palla e anziché tirare,
la scarica all’angolo a Rui Hachimura. Tripla del compagno e vittoria in
trasferta a Toronto dei Los Angeles Lakers. Vittoria emozionante, ma storica. Lo
è perché dopo dopo una striscia di ben 1297 partite con almeno dieci punti
segnati in Nba in regular season, Lebron James ha chiuso con 8 punti a referto.
La striscia di prestazioni consecutive in doppia cifra di LeBron era cominciata
il 6 gennaio del 2007, cioè dopo la penultima gara di regular season della sua
carriera in cui non era riuscito ad arrivare alla soglia dei 10 punti. Era il 5
gennaio del 2007 e nella vittoria 95-86 dei Cleveland Cavaliers a Milwaukee,
Lebron James, ai tempi ancora alla sua quarta stagione in NBA, aveva con 8
punti, 9 assist e 5 rimbalzi.
Una striscia durata 1.297 partite. O se vogliamo declinarlo in altre “unità di
misura”, possiamo dire 18 anni, 11 mesi e 9 giorni o ancora 6.909 giorni o anche
987 settimane. Insomma, la durata della striscia di prestazioni in doppia cifra
di James è semplicemente irreale, tanto più che per comprenderne la portata,
bisogna paragonarla a chi gli sta dietro. La seconda più lunga è quella di
Michael Jordan, che si è fermato a 866.
Una statistica già di per sé davvero impressionante, ma c’è altro: Lebron James
ha giocato più Nba Finals (dieci) che partite con meno di dieci punti (nove).
Numeri che davvero sono sopra ogni logica, che confermano la portata del
giocatore.
L'articolo Più Nba Finals giocate che partite sotto i dieci punti: l’assurda
statistica di Lebron James proviene da Il Fatto Quotidiano.
Caos totale in casa Trapani Shark, società di Serie A di basket. Da diverso
tempo ormai si parla della situazione amministrativa del club. Il tema è quello
dei pagamenti nei confronti dei tesserati e si aggiunge ai procedimenti in corso
degli organi di giustizia sportiva sul rispetto dei vari adempimenti federali.
Alla società siciliana sono già stati imposti cinque punti di penalizzazione:
quattro all’inizio della stagione e uno la settimana scorsa. Senza penalità, il
Trapani sarebbe prima in classifica con otto vittorie su nove partite.
Nella giornata di martedì la squadra non si è presentata all’allenamento e la
stessa cosa avrebbe fatto l’indomani l’head coach Jasmin Repesa, che ha anche
presentato le sue dimissioni, respinte però dalla società. Un clima di tensione
in una settimana che porta prima alla trasferta di Treviso e poi alla successiva
gara a Tenerife per la Basketball Champions League. Ecco perché nella mattinata
di giovedì, la società trapanese ha preso posizione con una nota ufficiale.
“Riguardo alle dimissioni dell’allenatore Jasmin Repesa; L’allenatore croato ha
comunicato ieri la sua unilaterale intenzione di risolvere il contratto che lo
legava a noi sino al prossimo 30 Giugno 2026, attraverso una lettera in cui
accusa pretestuosamente la società di violazione di accordi contrattuali. Tali
accuse sono totalmente infondate e prive di riscontro”, si legge nella nota, che
poi prosegue: “Trapani Shark ha sempre adempiuto regolarmente ai propri obblighi
contrattuali e pertanto ha rispedito al mittente la sua ricostruzione dei
fatti”.
Ma non è tutto. Perché il club ha poi accusato l’allenatore di esser “scappato,
senza salutare nessuno, tantomeno quello che definiva il suo “POPOLO”, come già
accaduto in numerose occasioni nel corso della sua carriera, rifiutando persino
un confronto telefonico diretto con il Presidente Antonini”. Motivo per cui il
Trapani Shark ha parlato di un “danno d’immagine” e “situazione di grave
difficoltà tecnica”, annunciando poi di voler agire nelle sedi competenti a
tutela dei propri diritti, se l’head coach non dovesse tornare sui suoi passi.
Se ciò non dovesse accadere – si legge nella nota – “oltre a denunciarlo presso
le sedi opportune per quelle che riteniamo violazioni di termini contrattuali,
impegni sportivi venuti meno e danni di immagine consistenti, la società troverà
nei prossimi giorni un sostituto degno del ruolo che abbiamo costruito per la
squadra”.
TRAPANI SHARK-ALIBEGOVIC, È ROTTURA: IL CAPITANO MESSO FUORI ROSA
Ma non è finita qui. Perché dopo i malumori manifestati nelle scorse settimane
su situazione amministrativa del club e punti di penalizzazione, è stata tolta
la fascia da capitano ad Amar Alibegović (il nuovo capitano è John Petrucelli).
Contestualmente il giocatore è stato temporaneamente escluso dalla rosa della
prima squadra e “continuerà ad allenarsi in disparte fino a nuovo ordine della
società”.
Il club ha poi annunciato anche che sia la società di basket che quella di
calcio (che milita in Serie C), entrambe di proprietà di Valerio Antonini,
“stanno ultimando la raccolta di nuovi e decisivi elementi documentali che
saranno presentati nei prossimi giorni agli organi competenti per richiedere
l’immediata restituzione di ogni punto di penalizzazione finora subito dalle due
squadre, ma anche di poter dimostrare la assoluta regolarità dell’iscrizione al
campionato di LBA avvenuta nel luglio 2025, chiudendo così ogni ipotesi di
ulteriore procedimento”.
L'articolo Basket, Trapani Shark nel caos: Repesa scappa dall’Italia. La società
lo accusa: “Andato via senza salutare, andremo per vie legali” proviene da Il
Fatto Quotidiano.
È morta all’età di 72 anni Mabel Bocchi, icona del basket femminile italiano,
considerata la più grande cestista azzurra di tutti i tempi. Negli ultimi mesi
era stata colpita da una malattia, che nel giro di pochissimo tempo ha
notevolmente peggiorato il suo stato di salute fino alla morte.
Nel 1977/78 si laureò campione d’Europa di club con la Geas di Sesto San
Giovanni, contribuendo alla conquista del primo titolo continentale femminile da
parte di una squadra italiana di qualsiasi disciplina sportiva. È stata infatti
la protagonista di uno dei cicli più vincenti del basket: dal 1970 al 1978 le
rossonere vinsero otto scudetti e la prima storica Coppa dei Campioni
dell’intero sport femminile italiano.
Con la nazionale italiana disputò tre edizioni del campionato europeo,
conquistando il terzo posto nell’edizione italiana del 1974, e una del
campionato mondiale, nel 1975 in Colombia, concluso al quarto posto assoluto e
con il personale di miglior realizzatrice. “Ciao Divina Mabel, sarai sempre la
stella più splendente nell’universo Geas”, è il post pubblicato dal suo ex club
sui propri canali social dopo la morte.
“Mabel Bocchi è stata la più grande della sua epoca, leader dentro e fuori dal
campo, una grande personalità dal carattere molto vivace. Era la leader delle
giocatrici, la capitana e anche la sindacalista. E le persone che si impegnano
anche per gli altri le ho sempre amate”. Così Gianni Petrucci, presidente della
Fitp, ha descritto e ricordato l’ex cestista a Sky Sport.
Dopo il ritiro dalla pallacanestro, la nuova vita di Mabel Bocchi è stata ancora
da protagonista, anche in ambito giornalistico: presentò la Domenica Sportiva,
divenne un volto molto noto in tv. Per tanti anni è stata anche una
collaboratrice della Gazzetta dello Sport e del Corriere della Sera. Ma non
solo. Si è impegnata anche in campo politico: Bocchi è stata consigliera
comunale e membro della Giunta di Sesto San Giovanni, pittrice, amante degli
animali. Una personalità eclettica, che ha lasciato il segno nello sport
italiano.
L'articolo Morta Mabel Bocchi, la più grande cestista italiana di sempre: aveva
72 anni proviene da Il Fatto Quotidiano.
“Per una complicanza ho rischiato la vita. Mi avevano dato per spacciato, poi è
andato tutto bene. È stato quasi un miracolo”. Achille Polonara torna a parlare.
Lo fa dopo il trapianto di midollo, il coma, il risveglio e ora la lunga
riabilitazione. Il cestista italiano ha partecipato da spettatore alla gara
d’esordio dell’Italbasket nelle qualificazioni ai Mondiali, la partita persa
dagli azzurri contro l’Islanda, in una serata in cui pubblico e colleghi gli
hanno dedicato un lungo omaggio nel pre gara.
Adesso – intervenuto da remoto durante la conferenza stampa in Regione
Emilia-Romagna su un nuovo progetto per facilitare le donazioni di midollo
osseo, promossa dall’assessorato regionale alla Sanità e da Admo – Polonara ha
voluto ringraziare la sua donatrice: “È una ragazza americana, compatibile al
90%. Se sono qui è grazie a lei“. E poi ha lanciato un appello: “Invito tutti a
donare, perché si salvano molte vite, è fondamentale”.
Il cestista oggi tesserato con la Dinamo Sassari ha poi raccontato il suo
percorso di cura: “Sono stato assistito da medici di altissimo livello.
Ringrazio tutti i professionisti che mi hanno seguito. Ho fatto due cicli a
Valencia, dove avevano una terapia sperimentale adatta alla mia patologia. Sono
stato fortunato a essere seguito da persone così competenti”. Il cestista ha
concluso il suo intervento sottolineando l’importanza della ricerca e delle cure
specialistiche: “Sono stato un privilegiato, perché essere seguito da medici
preparati fa la differenza. Per loro nutro solo solo gratitudine”.
Nelle ultime settimane Polonara sta documentando sui social le varie fasi di un
primo ritorno alla normalità, dopo il lungo servizio con Le Iene. Nei giorni
scorsi l’atleta azzurro aveva salutato la sedia a rotelle con un emblematico
“carrozzina bye bye”. Ieri – 2 dicembre – invece ha condiviso una storia mentre
va a schiacciare a canestro, scrivendo: “Presto così”.
L'articolo “È una ragazza americana, compatibile al 90%. Se sono qui è grazie a
lei. Invito tutti a donare”: il racconto di Polonara proviene da Il Fatto
Quotidiano.
Anthony Hickey, cestista dell’Apu Udine, è stato sospeso dal Tribunale
Antidoping dopo esser stato trovato positivo per un diuretico che viene
somministrato per curare l’ipertensione di cui soffre, datogli da un medico
americano, come scrive il Messaggero Veneto. Adesso l’atleta avrà tre giorni per
chiedere le controanalisi e presentare le controdeduzioni ma – considerati i
tempi lunghi della giustizia sportiva – la sua stagione a Udine può considerarsi
già terminata.
Sarà un’assenza pesantissima per la formazione neopromossa in Serie A e oggi in
piena lotta per la salvezza. Il controllo su Hickey è avvenuto sabato 8
novembre, il giorno prima della trasferta di Udine a Cantù e ieri – 2 dicembre –
c’è stata la comunicazione della positività a giocatore e club. Hickey –
playmaker e faro di Udine già dalla promozione dell’anno scorso – inizialmente è
rimasto incredulo per la comunicazione, ma successivamente tramite una
ricostruzione insieme agli agenti, è risalito a quel farmaco ricostruendo la
circostanza.
Dopo la vittoria a Varese di due settimane fa, Udine ha ingaggiato Cameron
Christon, playmaker 33enne che dunque ha lo stesso ruolo di Hickey. L’assenza
rimane comunque pesante, visto che Hickey era il leader tecnico ed emotivo di
una squadra che lo scorso anno ha ottenuto una storica promozione e quest’anno è
in piena lotta salvezza.
Dopo la comunicazione ricevuta, il club ha pubblicato una nota ufficiale per
dire la propria sulla vicenda: “Amici Pallacanestro Udinese SPA comunica che in
data 2 dicembre 2025 il giocatore Anthony Hickey ha ricevuto, da parte del
Tribunale Nazionale Antidoping, un provvedimento di sospensione cautelare a
seguito dell’esito avverso alle analisi effettuate in data 8 novembre 2025, che
hanno riscontrato la presenza di Hydrochlorothiazide and its degradation
products: Chlorothiazide and ABC (4-amino-6-chloro-1,3-benzenedisulphonamide),
sostanza inserita nella lista Wada nella categoria S5 DIURETICS and Masking
Agents”.
Nella nota sostanzialmente il club conferma la positività e si dice pronto a
collaborare con chi di dovere sulla vicenda: “La Società prende atto dei
provvedimenti assunti dagli organi competenti, cui assicura piena
collaborazione, nel rispetto dei regolamenti sportivi e dei principi in materia,
coerentemente con i valori di correttezza, integrità e trasparenza che da sempre
contraddistinguono il proprio operato. La Società confida che il procedimento
possa chiarire rapidamente ogni aspetto della vicenda”. In conclusione di
comunicato, la società ha precisato che dopo questa nota, sull’argomento ci sarà
massimo silenzio e riserbo.
CREDIT PHOTO: pagina Facebook “Apu Udine”
L'articolo Choc per l’Apu Udine: il cestista Hickey positivo all’antidoping a
causa di un diuretico proviene da Il Fatto Quotidiano.
“Oggi, con il cuore pieno di gratitudine, annuncio il mio ritiro da una carriera
che ho sempre sognato”, Così Danilo Gallinari ha annunciato sui social il ritiro
dal basket. Il cestita italiano, che per diciassette stagioni ha giocato in Nba,
chiude così la sua carriera con la vittoria del campionato portoricano con i
Vaqueros de Bayamón. “Una carriera costruita attraverso duro lavoro, sacrificio,
vittorie, sconfitte, compagni di squadra diventati fratelli, guida dei miei
allenatori, e, ovviamente, famiglia e amici che mi hanno accompagnato in ogni
passo”, scrive Gallinari nella didascalia del video postato per annunciare il
ritiro.
“È stato un viaggio incredibile pieno di innumerevoli ricordi che porterò con me
per tutta la vita. A chi ha creduto in me, a tutti coloro che mi hanno
sostenuto, e a chi ha condiviso con me ogni momento – grazie, di cuore. Sono più
che emozionato per il prossimo capitolo!”, ha concluso poi il cestista italiano.
L'articolo Danilo Gallinari si ritira, il suo addio al basket: “È stato un
viaggio incredibile” proviene da Il Fatto Quotidiano.
Punteggio da non credere in una partita di basket Under 17 Silver. La squadra di
casa, la Polisportiva di Casale sul Sile in provincia di Treviso, ha battuto la
Polisportiva di Mogliano Veneto Bianco con lo stratosferico risultato di 210
punti contro 3. Da una parte colpisce l’eccesso di canestri infilati in quattro
tempi da 10 minuti ciascuno, che equivalgono a una media di 53 punti per ogni
quarto di gioco, 5,3 al minuto. Agli arbitri non è bastato il referto di gara
tradizionale, che arriva a contemplare un punteggio non superiore ai 200 punti,
hanno dovuto aprire un secondo modulo per ospitare i canestri in eccesso.
Dall’altra parte risalta in modo clamoroso l’inferiorità agonistica degli
avversari che sono riusciti a racimolare solo 3 punti in tutto l’incontro.
Sui giornali locali è apparsa addirittura la notizia secondo cui la sezione di
Treviso della Federazione Italiana Pallacanestro sarebbe intenzionata ad aprire
un’indagine sulle ragioni di una sconfitta così altisonante. In realtà non
accadrà nulla di tutto questo, il risultato verrà omologato e finirà
probabilmente nel Guiness dei primati, ma non ci sono elementi per sostenere che
una delle due squadre si sia macchiata di comportamento antisportivo. Come ha
dichiarato il presidente provinciale Fabio Coldebella, vista la disparità delle
due squadre in campo, si sarebbe verificato casomai un eccesso di agonismo,
considerando che il Casale ha infierito sui ragazzini di Mogliano anche quando
era ormai evidente a tutti che si trattava di una partita a senso unico.
Non verrà dato corso a sanzioni disciplinari nei confronti della squadra
vincitrice o della società perdente. Come si fa a contestare il fatto di aver
inseguito, anche se in modo persecutorio, l’obiettivo che tutte le squadre
hanno, quello di vincere? Nessun comportamento antisportivo è inoltre
addebitabile ai ragazzini alquanto frastornati del Mogliano Bianco, le cui
capacità agonistiche sono evidentemente molto modeste. La stessa formazione nel
passato recente ha già perso con risultati molto pesanti: 13-157 contro la Vigor
Bk Conegliano, 16-81 contro il Basket Pieve, 19-112 contro la Pallacanestro
Ormelle, 10-118 contro il Priula Basket 88. Nelle classifiche c’è anche un
18-107 contro la Polisportiva Mogliano Blu, squadra gemellata con i Moglianesi
bianchi. Ed è in questa duplicazione di formazioni della stessa società che si
può trovare la spiegazione di un risultato così eclatante. A Mogliano gli
iscritti al basket Under 17 erano così numerosi da consentire di formare due
squadre. I più forti hanno indossato la casacca Blu, quelli più inesperti la
divisa Bianca. Praticamente una squadra materasso, come si dice in campo
calcistico, il che nulla toglie alla voglia che hanno di giocare, allenarsi e
divertirsi, al di là delle logiche fieramente competitive che lo sport impone
anche ai ragazzini.
Casomai non è piaciuta la fotografia pubblicata sui social dal Casale dopo la
vittoria, perché mostra uno spogliatoio festante, mentre sarebbe stato più
nobile se avesse ritratto gli stessi giocatori stringere la mano, in segno di
rispetto, agli avversari, usciti dal campo sconfitti. “Vergognatevi, anche la
foto vi fate!” e “Grande esempio di sportività” sono solo alcune delle frasi di
commento all’indirizzo dei giocatori del Casale. Un padre ha aggiunto: “Pessimo
esempio di non sportività. Un dirigente e un coach che ottengono questi
risultati cos’hanno insegnato ai propri ragazzi? Questi ragazzi son tornati a
casa con cosa in mano? Aver umiliato dei coetanei con uno scarto di 207 punti,
li fa sentire fenomeni e il coach un Obradovic. Male, molto male, e scrivo da
padre di giocatore di basket della stessa età, che lo scorso anno ha perso di
50/60 punti di scarto (vs Trieste o Udine, non Casale). Il rispetto ci deve
essere sempre”.
L'articolo Follia nel Trevigiano, partita di basket Under 17 finisce 210 a 3. Si
scatena la polemica: “Pessimo esempio, umiliati dei coetanei” proviene da Il
Fatto Quotidiano.