Autogestione e capitan Petrucelli da player-manager. Seppur a modo suo, Trapani
fa la “storia”, ma c’è poco da celebrare. Mentre Repesa è solo un lontano
ricordo e la deroga per l’assistente Alex Latini scade (dopo le gare contro
Treviso e Tenerife), la squadra del presidente Valerio Antonini vince la decima
partita del suo campionato (contro Udine 91-73) senza un allenatore in panchina.
Quella che viene fatta passare come un’impresa sul campo, però, è l’ennesimo
campanello d’allarme. Trapani chiuderà la stagione o il rischio fallimento è
ancora concreto? Cosa ne sarà della competitività degli Shark? Una situazione
paradossale e fuori controllo che, a prescindere da come finirà, influenzerà
l’andamento di un intero campionato.
ANTONINI-TRAPANI: È ROTTURA TOTALE CON I TIFOSI
Clima surreale e curva in rivolta. Tra penalizzazioni (per irregolarità
amministrative e tributarie) e addii, gli Shark trovano un’altra vittoria e
salgono a quota 11 punti in campionato. Ma la situazione surreale continua. E i
tifosi perdono la pazienza nei confronti del patron Antonini. Nonostante lo
striscione “Vendi e vattene” dei giorni scorsi, il presidente ha comunque voluto
assistere di persona alla gara casalinga contro l’Apu. Una tensione tra società
e tifosi che ha portato anche a un tentativo di aggressione. Dopo aver subito
per tutta la partita insulti rivolti alla moglie, secondo quanto riferito dallo
stesso presidente e da altre testimonianze, Antonini si sarebbe avvicinato agli
spalti tentando di scavalcare la balaustra e arrivando quasi allo scontro
fisico. Fermato dallo staff e dai presenti, i fatti sono stati denunciati e
commentati pubblicati sul suo profilo Facebook: “Per tutta la partita mi hanno
urlato ‘pezzo di m…’ e altri epiteti. Finché è contro di me, posso anche
accettarlo. Ma mia moglie non deve essere avvicinata e insultata. Nessuno si
deve permettere quello che è successo oggi”. Fischi e contestazioni hanno
alimentato una giornata che di positivo ha solo la vittoria sul campo.
ALLEN RISOLVE IL CONTRATTO, VIA ANCHE FORD?
Alibegovic il precursore, Timmy Allen lo segue a ruota. L’ala statunitense,
infatti, ha risolto in settimana il suo contratto, direzione PAOK. Il secondo di
una lista che nelle prossime settimane potrebbe allungarsi ancora di più. Tra i
tenti pezzi pregiati, anche Ford potrebbe lasciare per andare all’Olimpia. Ma
ancora solo ipotesi. E poi c’è il caso JD Notae: al centro di numerose voci di
mercato, ci ha pensato – come sempre – Antonini sui social a smentire tutto:
“Notizia priva di fondamento: è incedibile”. Per quanto tempo?
UN’AMMENDA A PARTITA
Non solo i punti di penalizzazione e il rischio di finire nel dimenticatoio. In
attesa di nuovi sviluppi, la società dovrà pagare un’ammenda di 50mila euro a
partita. Il motivo? Secondo le DOA (Disposizioni Organizzative Annuali) per i
professionisti, l’Articolo 13.4 comma 3 sottolinea che: “Il numero minimo di
contratti da depositare è 12, di cui minimo 6 devono essere stipulati con atleti
di formazione italiana”. Con l’addio di Allen, oggi il sito ufficiale della Lega
conta nel roster di Trapani solo 11 giocatori regolarmente tesserati. Non avendo
trovato alcun sostituto ecco che scatta la multa. Secondo il Comma 4, infatti,
“La Società che non rispetti le quote minime di contratti depositati sarà
sanzionata con un’ammenda di euro € 50.000,00 per ogni contratto mancante per
ogni partita”. Insomma, sul campo Trapani non sbaglia e fa i miracoli. Tutto il
resto scricchiola. Di positivo c’è l’orgoglio dei giocatori. Ma il caos Shark è
un pessimo spot per la pallacanestro italiana.
CAOS ANCHE NEL CALCIO E NELL’EDITORIA
Problemi finanziari e situazioni economiche complicate che riflettono anche su
altri fronti. Le penalizzazioni e i malcontenti colpiscono anche il Trapani
Calcio, sempre in mano ad Antonini. La rosa competitiva, ora, rende il club un
ottimo “supermercato” per i club della Serie C. Proprio come sta accadendo in
LBA: i giocatori più forti salutano e le avversarie possono rinforzarsi. E il
futuro rimane un grande punto interrogativo. Nel frattempo Telesud – emittente
televisiva trapanese di Valerio Antonini – ha annunciato uno sciopero per oggi,
lunedì 15 dicembre. Alla base della decisione e dello stato d’agitazione
dichiarato c’è una situazione economica difficile: i dipendenti non ricevono lo
stipendio da due mesi e aspettano ancora la tredicesima del 2024. La conferma di
una situazione in cui da celebrare c’è davvero poco.
L'articolo Paradosso Trapani: vince senza un coach, ma c’è poco da celebrare. Il
caos Shark è un pessimo spot per il basket italiano proviene da Il Fatto
Quotidiano.
Tag - Trapani
Telesud – emittente televisiva trapanese di Valerio Antonini, presidente del
Trapani Calcio e Trapani Shark, anche queste in situazioni complicate – ha
annunciato uno sciopero per lunedì 15 dicembre. Alla base della decisione e
dello stato d’agitazione dichiarato oggi c’è una situazione economica difficile:
i dipendenti non ricevono stipendio da due mesi e aspettano ancora la
tredicesima del 2024.
A comunicarlo è stata proprio la redazione con un documento indirizzato al
direttore responsabile Nicola Baldarotta e al direttore generale Ignazio
Grimaldi: “La redazione giornalistica di Telesud entra da oggi in stato di
agitazione. Alla base della decisione c’è il mancato pagamento degli ultimi due
stipendi, a cui si aggiunge la tredicesima del 2024. Una situazione già
complessa, aggravata dalle incertezze sul futuro dell’emittente e dalla
prospettiva di possibili tagli al personale“, si legge all’inizio della lettera.
“A nulla sono valsi, finora, i tentativi di dialogo. In seguito alla
comunicazione ricevuta oggi dalla Società, prendiamo atto della risposta fornita
alle richieste avanzate dalla redazione. Una risposta che, tuttavia, non può
essere ritenuta soddisfacente né risolutiva rispetto alla grave situazione in
atto”, prosegue la nota.
La società ha infatti confermato il mancato pagamento di due mensilità, della
tredicesima 2024 e ha annunciato che, entro il 24 dicembre, verrà corrisposta
esclusivamente la retribuzione del mese di ottobre, rinviando i pagamenti
successivi a tempi e modalità indefiniti.
“Una prospettiva che lascia i lavoratori in una condizione di totale incertezza
economica e personale, tanto più grave in prossimità delle festività natalizie.
Ancora più preoccupante è la comunicazione relativa alla cosiddetta ‘totale
riorganizzazione aziendale‘, che prevede il mancato rinnovo dei contratti in
scadenza al 31/12/2025 e l’abbattimento dei costi del personale”, prosegue la
presa di posizione dei dipendenti.
“Le difficoltà economiche dell’Azienda non possono e non devono ricadere
esclusivamente sui lavoratori, che continuano a garantire quotidianamente
informazione, professionalità e presenza, nonostante mesi di sacrifici, ritardi
e silenzi”, si legge.
Infine i dipendenti di Telesud concludono: “Per queste ragioni, pur prendendo
atto della risposta ricevuta, la redazione giornalistica di Telesud la ritiene
inadeguata e ribadisce la necessità di un piano certo e immediato per il
pagamento di tutte le spettanze arretrate; chiarezza sul futuro dell’emittente e
sui livelli occupazionali e l’avvio di un confronto reale e trasparente con i
lavoratori”.
LA NOTA DELL’AZIENDA
Stato d’agitazione e sciopero che sono arrivati dopo una nota dell’azienda:
“Purtroppo la mancanza di ricavi – si legge nella stessa , così come
l’impossibilità di ottenere gli auspicabili finanziamenti agevolati in favore
delle emittenti locali, ha generato una crisi totale di liquidità, tant’è che,
sino ad ora, si è reso necessario, il ricorso a consistenti finanziamenti da
parte del socio, per far fronte alle spese correnti”.
Infine il comunicato della società si conclude: “Stiamo facendo uno sforzo
gigantesco che mette tutti a dura prova, è con l’alto spirito di servizio e di
abnegazione di tutti che, insieme, stiamo riuscendo a fronteggiare questi
difficili momenti. Confidando nella vostra piena comprensione, auspica una
pacifica soluzione di qualsivoglia questione”.
IL DOCUMENTO SCOMPARSO
Poche ore dopo la diffusione della nota, la stessa è sparita dal sito di
Telesud. Troppo tardi, però, visto che tra screenshot e salvataggi pregressi, la
stessa è ancora consultabile sui vari social e su varie pagine locali. Una
vicenda che diventa sempre più complessa e che si arricchisce di ulteriori
sfaccettature.
L'articolo Senza stipendio da due mesi, i giornalisti di Telesud annunciano lo
sciopero: “Situazione già complessa, aggravata dalle incertezze sul futuro”
proviene da Il Fatto Quotidiano.
A Trapani il caos regna sovrano. Mentre Jasmin Repesa – seguito dal suo vice
Ivika Skelin – e il capitano Amar Alibegovic fanno le valigie, il presidente
degli Shark Valerio Antonini predica nel deserto. Con la convinzione di agire
secondo le regole. Ma la realtà – a oggi – racconta di una società in crisi che,
dopo i 5 punti di penalizzazione inflitti dalla FIP (Federazione italiana
Pallacanestro) e in seguito all’apertura di un fascicolo relativo alla
regolarità dell’iscrizione al campionato (che è nelle mani della Procura
Federale) rischia di finire nel dimenticatoio. Rischiando di falsificare, di
fatto, l’andamento di una stagione cestistica che era partita con ottime
premesse e grandi protagonisti. Fallimento immediato oppure una lenta discesa
per scarsa competitività? Ecco i possibili scenari.
VIA TUTTI I BIG E ADDIO ALLA CHAMPIONS
La forte presa di posizione di Alibegovic (simbolo degli ultimi anni in casa
Shark) potrebbe dare il via a un esodo senza precedenti. I pezzi pregiati quasi
sicuramente saluteranno. E anche i nuovi seguiranno a catena. Se dovesse
ritrovarsi con una squadra pressoché smantellata per proseguire il campionato,
Trapani dovrebbe muoversi necessariamente per via interne inserendo nel roster
della prima squadra – insieme a chi deciderà di restare – i ragazzi del settore
giovanile. Trapani si trasformerebbe così da contender per il titolo a squadra
cuscinetto scarsamente competitiva. Tutto per ammortizzare i costi. Attualmente
a quota 11 punti (macchiati da un -5 di penalizzazione a causa di irregolarità
amministrative e inadempienze economiche legate al mancato pagamento di stipendi
e emolumenti a tesserati e collaboratori), la classifica potrebbe farsi molto
complicata per ovvia inferiorità tecnica. Sulla carta, dunque, di quegli Shark
resterebbe davvero poco se non nulla. Situazione fotocopia che lo scorso anno
costò a Pistoia la retrocessione in Serie A2. E non finisce qui. Perché anche la
partecipazione alla Basketball Champions League rimane un grande punto
interrogativo.
A TRAPANI FALLIMENTO IMMEDIATO?
Mentre c’è il rischio che la nave possa affondare davanti ai suoi occhi, il
presidente Antonini difende pubblicamente la squadra. Confermando a pieni voti
il suo progetto tecnico: “Tutto andrà avanti tranquillamente e siamo tranquilli
di poter dimostrare le nostre ragioni nelle sedi opportune”. E anche sul lato
economico il patron non ha dubbi: “Le somme per cui sono stato truffato sono
state interamente ripagate, non una rateizzazione richiesta dall’Agenzia ma un
ravvedimento operoso, pur non concordando su nulla, voluto da noi proprio per
l’iscrizione al campionato. La compensazione l’abbiamo pagata tre volte invece
di una: dal cassetto fiscale risulta un debito Iva, non Irpef e Inps per cui c’è
stata penalizzazione. Ho mandato tutto alla procura e aggiungeremo una memoria
difensiva, l’obiettivo è riavere tutti i punti”. Il rischio del fallimento
immediato rimane aperto. Per una bolla che dopo mesi potrebbe davvero scoppiare
in modo definitivo.
LA CREDIBILITÀ DEL SISTEMA
Una cosa è certa: comunque andrà il sistema perderà di credibilità. Ancora una
volta. Per un problema che purtroppo si ripete ciclicamente (vedi Virtus Roma
nel 2020). L’ennesima caduta di stile – e d’immagine – per una lega che anche
questa stagione rischia di vedere una classifica con altre penalizzazioni
(ancora più pesanti) o addirittura con una squadra in meno. Andando a rovinare
equilibrio e fascino. È oggettivo che chi affronterà Trapani d’ora in avanti non
giocherà contro la stessa delle prime giornate: una situazione che crea
indubbiamente un dislivello e mette in palio punti che possono svoltare
un’annata. Tutte ipotesi e previsioni, nell’attesa che la Procura Federale
faccia il suo. Competitiva e affascinante in campo, frenetica e indecifrabile in
società. I tifosi, nel frattempo, chiedono spiegazioni e risposte immediate:
cosa ne sarà di Trapani?
L'articolo Caos Trapani Shark: cosa ne sarà di squadra e società? I possibili
scenari proviene da Il Fatto Quotidiano.
Antonino Pizzolato, atleta olimpionico medaglia di bronzo a Parigi 2024 e a
Tokyo, rischia una condanna a dieci anni di carcere. Questa è la richiesta della
Procura di Trapani: il campione di sollevamento pesi infatti è a processo per
violenza sessuale aggravata di gruppo. La stessa pena è stata chiesta
dall’accusa anche per gli altri tre imputati: Davide Lupo, Claudio Tutino e
Stefano Mongiovì. Le richieste di condanna sono state condivise dalla parte
civile, rappresentata dall’avvocato Nicola Pellegrino. Lo riportano il Giornale
di Sicilia e La Sicilia.
Pizzolato è accusato di aver violentato insieme agli altri tre amici una turista
finlandese di 27 anni in un residence sul lungomare di Trapani il 22 luglio
2022. L’atleta è residente a Ladispoli nel Lazio ma è originario di
Castelvetrano. I quattro ragazzi avevano conosciuto la vittima in un ristorante,
insieme a due ragazze connazionali avevano seguito il gruppo di amici in
discoteca. Secondo i pm Andrea Tarondo e Giulia Sbocchia, approfittando del
fatto che la finlandese aveva bevuto, usciti dal locale e congedate le due
amiche, i quattro, in un residence, avrebbero avuto con lei rapporti sessuali
contro la volontà della vittima. La violenza si sarebbe interrotta quando la
giovane, in lacrime, ha chiesto di tornare al suo albergo. Per la pm Giulia
Sbocca “nessun elemento è emerso durante il processo in grado di provare
l’esistenza di un consenso“.
La turista finlandese la mattina successiva ai fatti ha denunciato la violenza
subita, facendo partire l’inchiesta. Il processo con rito ordinario si era
aperto il 5 febbraio 2024 davanti al collegio del tribunale di Trapani:
Pizzolato ha infatti gareggiato e vinto il bronzo alle Olimpiadi di Parigi
mentre era già imputato per stupro di gruppo. Il processo è stato aggiornato a
gennaio e riprenderà con le arringhe delle difese.
L'articolo Chiesti 10 anni di carcere per Antonino Pizzolato: il bronzo olimpico
è a processo per stupro di gruppo proviene da Il Fatto Quotidiano.
Caos totale in casa Trapani Shark, società di Serie A di basket. Da diverso
tempo ormai si parla della situazione amministrativa del club. Il tema è quello
dei pagamenti nei confronti dei tesserati e si aggiunge ai procedimenti in corso
degli organi di giustizia sportiva sul rispetto dei vari adempimenti federali.
Alla società siciliana sono già stati imposti cinque punti di penalizzazione:
quattro all’inizio della stagione e uno la settimana scorsa. Senza penalità, il
Trapani sarebbe prima in classifica con otto vittorie su nove partite.
Nella giornata di martedì la squadra non si è presentata all’allenamento e la
stessa cosa avrebbe fatto l’indomani l’head coach Jasmin Repesa, che ha anche
presentato le sue dimissioni, respinte però dalla società. Un clima di tensione
in una settimana che porta prima alla trasferta di Treviso e poi alla successiva
gara a Tenerife per la Basketball Champions League. Ecco perché nella mattinata
di giovedì, la società trapanese ha preso posizione con una nota ufficiale.
“Riguardo alle dimissioni dell’allenatore Jasmin Repesa; L’allenatore croato ha
comunicato ieri la sua unilaterale intenzione di risolvere il contratto che lo
legava a noi sino al prossimo 30 Giugno 2026, attraverso una lettera in cui
accusa pretestuosamente la società di violazione di accordi contrattuali. Tali
accuse sono totalmente infondate e prive di riscontro”, si legge nella nota, che
poi prosegue: “Trapani Shark ha sempre adempiuto regolarmente ai propri obblighi
contrattuali e pertanto ha rispedito al mittente la sua ricostruzione dei
fatti”.
Ma non è tutto. Perché il club ha poi accusato l’allenatore di esser “scappato,
senza salutare nessuno, tantomeno quello che definiva il suo “POPOLO”, come già
accaduto in numerose occasioni nel corso della sua carriera, rifiutando persino
un confronto telefonico diretto con il Presidente Antonini”. Motivo per cui il
Trapani Shark ha parlato di un “danno d’immagine” e “situazione di grave
difficoltà tecnica”, annunciando poi di voler agire nelle sedi competenti a
tutela dei propri diritti, se l’head coach non dovesse tornare sui suoi passi.
Se ciò non dovesse accadere – si legge nella nota – “oltre a denunciarlo presso
le sedi opportune per quelle che riteniamo violazioni di termini contrattuali,
impegni sportivi venuti meno e danni di immagine consistenti, la società troverà
nei prossimi giorni un sostituto degno del ruolo che abbiamo costruito per la
squadra”.
TRAPANI SHARK-ALIBEGOVIC, È ROTTURA: IL CAPITANO MESSO FUORI ROSA
Ma non è finita qui. Perché dopo i malumori manifestati nelle scorse settimane
su situazione amministrativa del club e punti di penalizzazione, è stata tolta
la fascia da capitano ad Amar Alibegović (il nuovo capitano è John Petrucelli).
Contestualmente il giocatore è stato temporaneamente escluso dalla rosa della
prima squadra e “continuerà ad allenarsi in disparte fino a nuovo ordine della
società”.
Il club ha poi annunciato anche che sia la società di basket che quella di
calcio (che milita in Serie C), entrambe di proprietà di Valerio Antonini,
“stanno ultimando la raccolta di nuovi e decisivi elementi documentali che
saranno presentati nei prossimi giorni agli organi competenti per richiedere
l’immediata restituzione di ogni punto di penalizzazione finora subito dalle due
squadre, ma anche di poter dimostrare la assoluta regolarità dell’iscrizione al
campionato di LBA avvenuta nel luglio 2025, chiudendo così ogni ipotesi di
ulteriore procedimento”.
L'articolo Basket, Trapani Shark nel caos: Repesa scappa dall’Italia. La società
lo accusa: “Andato via senza salutare, andremo per vie legali” proviene da Il
Fatto Quotidiano.