Cambiano le alleanze di camorra, cambiano i metodi delle pratiche estorsive, si
confermano i contatti tra la politica e i clan, quest’ultimi un evergreen delle
indagini della Dda di Napoli: indagati per voto di scambio il sindaco di
Cicciano Giuseppe Caccavale, (eletto nel 2023 per la terza volta), e il
candidato sindaco sconfitto di Casamarciano Antonio Manzi, consigliere di
minoranza. Secondo le accuse, i loro intermediari avrebbero procacciato voti
attraverso uomini del clan Russo, egemone nel Nolano. Arrestato e ai domiciliari
anche un candidato al consiglio comunale di Monteforte Irpino, Giovanni Mazzola,
ma per un reato non elettorale: l’esercizio abusivo delle attività di scommesse
nella sua agenzia irpina, altra attività sotto il controllo della cosca.
C’è questo e altro nelle 44 misure cautelari eseguite stamane dai carabinieri di
Castello di Cisterna e di Nola, descritte nel corso di una conferenza stampa
presso la sala convegni della Procura di Napoli. “Dalle indagini – ha affermato
il procuratore di Napoli Nicola Gratteri – è emersa una importante novità, il
clan Russo è nuovamente alleato coi Licciardi (dunque con l’Alleanza di
Secondigliano, ndr), si apre uno scenario importante in cui non c’è più una
camorra parcellizzata che va per i fatti suoi”. Un’alleanza “che si estrinsecava
nel settore del gioco di azzardo” come ha precisato il procuratore aggiunto
Sergio Ferrigno.
Inchiesta coordinata dai pm Henry John Woodcock e Francesco Toscano e condotta
dai carabinieri, sintetizzata dal Gip Isabella Iaselli in una corposa ordinanza
di circa 450 pagine con 18 capi di imputazione. Tra i quali spicca la vicenda
dell’allora capo dell’Utc di Nola, l’architetto Rosa Pascarella, parte lesa di
una tentata estorsione orchestrata dall’ingegnere Michele Russo, rampollo del
clan, laurea ottenuta online e un lavoro in un centro di progettazione del
posto. La dirigente dell’Utc si era opposta ad alcune pratiche edilizie di
interesse di Russo – un parco residenziale nella frazione Piazzolla, una
sanatoria di un suo immobile – e fu avvicinata “ripetutamente” da persone vicine
a lui e al consigliere comunale di Nola Antonio Napolitano (finito ai
domiciliari): “Stai attenta, mo’ stai esagerando…ti devi fermare”. Lei però non
si è fermata e i lavori sono stati sospesi.
E anche la Curia di Nola si sarebbe piegata indirettamente ai metodi del clan
Russo, che avrebbe provato a indirizzare la cessione di un terreno a Palma
Campania. “La terra se la deve prendere Green Park”, queste le minacce arrivate
a un geometra, e veicolate da uomini del clan in modo da far ritirare la
concorrenza dall’affare che faceva gola alla ditta amica. Centrale la figura
dell’ingegnere Michele Russo, “promotore ed organizzatore” insieme ad Antonio
Russo dell’associazione a delinquere di stampo camorristico, che attraverso lo
studio professionale dove lavorava “imponeva una consulenza, un progetto,
qualcosa di più sofisticato rispetto ai soliti metodi, che aggiorna il metodo di
estorsione”, ha spiegato Gratteri. Russo così si imponeva nelle compravendite
immobiliari e nelle pratiche edili, il suo cognome e la sua provenienza
familiare gli aprivano porte che dovevano rimanere chiuse.
Le indagini e le attività tecniche di intercettazione hanno attraversato la
campagna elettorale delle elezioni amministrative di Casamarciano e Cicciano tra
il 2022 e il 2023. A Casamarciano il candidato avrebbe comprato dal clan un
pacchetto di voti in cambio di 18.500 euro. Si sente una intercettazione con
queste parole: “I soldi li ho cacciati… i voti dove stanno?...”. A Cicciano
invece il capo di imputazione riferisce una “utilità non meglio definita” alla
base dell’accordo. In entrambi i casi il giudice ha però escluso l’aggravante
camorristica. Indagini sono ancora in corso, invece, sulle pratiche che
riguardano un Caf e i migranti. “Quello dell’agro nolano – ha spiegato il
maggiore Andrea Coratza, comandante del Nucleo Investigativo di Castello di
Cisterna – è un territorio solo apparentemente tranquillo, ma nessuno denuncia”.
L'articolo Camorra, 44 arresti decapitano il clan Russo. Indagati anche un
sindaco e un consigliere: “I soldi li ho cacciati, i voti dove stanno?” proviene
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