Grandi manovre strategiche in casa Nissan, che che mira a rilanciarsi nel
vecchio e nel nuovo continente: mentre in Europa il costruttore è al lavoro per
dare nuovo slancio alla storica, ma spesso tumultuosa, alleanza con Renault, in
Nord America il colosso nipponico sta negoziando un’intesa mirata con Honda per
sfidare le pressioni dei dazi e l’ascesa dei giganti dell’elettrificazione.
Partiamo dall’Europa: dopo anni di frizioni e inasprimento dei rapporti, in
particolare a seguito dell’arresto dell’ex presidente Carlos Ghosn nel 2018,
l’alleanza tra Renault e Nissan potrebbe vivere una nuova primavera. Il
Financial Times riporta che il cambio al vertice in casa Renault – con l’uscita
di Luca de Meo (passato al gruppo Kering) e l’arrivo del nuovo CEO François
Provost – ha riaperto i canali del dialogo fra Yokohama e Parigi. De Meo,
infatti, aveva spinto per una graduale riduzione della partecipazione di Renault
in Nissan (un tempo al 43%); una strategia complicata dalla svalutazione di 9,5
miliardi di euro subita dalla quota a causa del calo del prezzo delle azioni
Nissan.
Tuttavia, il nuovo contesto manageriale, unito alle difficoltà finanziarie di
Nissan e all’elevato costo della transizione elettrica per entrambi i gruppi, ha
rilanciato la cooperazione franco-giapponese. Provost, forte pure di recenti
intese con Geely in Brasile, ha già annunciato che le partnership sono un
rimedio fondamentale per la casa francese, consentendole di raggiungere la
scalabilità necessaria a competere con colossi come Stellantis o Mercedes-Benz.
Il rilancio è già operativo, tanto che Nissan sta sviluppando una propria
versione della Twingo elettrica – fresca fresca di presentazione – utilizzando
la piattaforma Renault presso lo stabilimento di Douai, in Francia. Inoltre,
Renault ha acquisito il pieno controllo della joint venture in India, ma
continuerà a produrre per il partner nipponico, rafforzando la presenza del
gruppo francese nel mercato asiatico.
Questa rinnovata comunanza di intenti potrebbe mettere fine alla volatilità
della partnership Renault-Nissan occorsa negli ultimi anni, la stessa che nel
2023 aveva visto Renault accettare di ridurre gradualmente la sua partecipazione
in Nissan al 10%. Questioni che sembrano, però, già alle spalle in nome della
sostenibilità dei bilanci. Nonostante le difficoltà passate, infatti, pure
Nissan non ha dubbi: “L’Alleanza è un pilastro fondamentale della nostra
attività”.
Parallelamente al rilancio europeo, come detto Nissan sta mettendo a punto
un’altra collaborazione forte per il Nord America, il suo mercato più grande e
redditizio, tessendo un’intesa con la connazionale Honda. Sebbene i colloqui per
una fusione globale dei due costruttori si siano interrotti mesi fa, le due
aziende giapponesi sono ora in trattative avanzate per una partnership mirata
agli Stati Uniti. L’obiettivo è duplice: ridurre i costi di ricerca e sviluppo
per le nuove piattaforme elettriche e il software; e contrastare l’impatto dei
dazi imposti dalle politiche commerciali dell’Amministrazione Trump, sfruttando
le comuni capacità produttive sul suolo americano.
L’unione delle forze, secondo fonti vicine alle trattative, si concentrerebbe
sulla collaborazione operativa e tecnica, evitando per il momento
un’integrazione di capitale. Tradotto, si parla solo di business ma non di
eventuali fusioni, già fallite come scritto poc’anzi. Tra le sinergie
ipotizzabili ci sono la condivisione degli impianti Nissan, che risolverebbe il
problema della capacità produttiva inutilizzata – sinonimo di inefficienza e,
quindi, di costi maggiori – nello stabilimento di Canton (Mississippi), che
potrebbe produrre veicoli o componenti per Honda, ottimizzando le sue linee di
montaggio.
Ma in ballo ci sarebbe pure lo sviluppo congiunto di vetture e tecnologie:
Nissan, rinomata per il suo know-how nel segmento dei veicoli con telaio a
longheroni (come i pickup), potrebbe supportare Honda nello sviluppo di un truck
body-on-frame competitivo e destinato al mercato americano. Inoltre, le due
aziende potrebbero cooperare nello sviluppo di sistemi ibridi di nuova
generazione, tecnologia propulsiva molto richiesta in Nord America e non solo.
La volontà ultima dei due costruttori giapponesi è fare fronte comune contro la
forte concorrenza cinese e gli elevati investimenti richiesti dalla transizione
ecologica. Ma appare evidente che la comunanza di vedute sia pure indotta dalla
necessità di mitigare le conseguenze sui bilanci delle politiche trumpiane
sull’import.
L'articolo Nissan, grandi manovre tra Parigi e Nord America. Ecco il piano di
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