“A casa Paradiso” è un po’ come una coperta di cachemire. Il nuovo album di
Tommaso Paradiso, in uscita venerdì 28 novembre, che segna un nuovo percorso per
l’artista dalla casa discografica (passato da Universal Music a Sony Music
Italia) all’agenzia live (da Vivo Concerti a Live Nation) ci regala un
cantautore in stato di grazia. Dieci brani che raccontano molto dell’artista,
della sua nuova vita da genitore, ma anche che spinge sull’acceleratore della
curiosità e della leggerezza. Due cose che si sono perse, purtroppo, in temi di
guerre feroci. Tra i brani più notevoli del disco “Tornare a casa” con il
riferimento alla casa in cui è cresciuto con la madre, “Comunque splendido” sui
rituali della notte, “Ma come fanno i rapper” con Setak e il brano di chiusura
dedicato a Roma “Spettacolo”.
“Ho vissuto, durante questi ultimi cinque anni, in grande di difficoltà e anche
i dischi precedenti l’hanno un po’ dimostrato. – ha affermato Tommaso Paradiso –
Nel senso che sono molto attaccato alle esperienze quotidiane alla vita e siamo
passati dal Covid, al Lockdown, alle guerre fino alle stragi. Diciamo che in
questi anni il mondo ci sta dando qualche segnale importante, qualche risposta e
dobbiamo fare in modo che queste cose possano cambiare. Secondo me, il
cambiamento avviene solo attraverso la conoscenza. Aristotele diceva che la
felicità è la conoscenza. Quindi con il disco è andato e così quindi vivendo
tutti i giorni della mia vita soprattutto la chiave di svolta è stato il
monopattino a noleggio. Avevo la macchina, il motorino ma ora ho cambiato. Il
monopattino è un mezzo leggero e mi piace noleggiarlo da qualsiasi punto di
Roma, così mi metto a viaggiare con la testa, vedo le case, che sono la mia
ossessione… Sull’onda di questi spostamenti è nato il disco”.
Perché titolare un album sulla casa?
Il concetto di casa parte appunto la mia ossessione per la casa che è un po’
morettiana, quando lui andava con la vespa in giro a vedere le zone dei
quartieri di Roma e si diceva “no, questa mi piace, questa è da Prati, Mazzini,
Garbatella’. Io, uguale, sono ossessionato dalle case e, non a caso, passo gran
parte del mio tempo sui siti di immobiliari. È una cosa che mi manda fuori di
testa e poi trovo proprio goduria, godimento, piacere, nello studiare le case.
Non a caso sono amico di tanti agenti immobiliari a Roma, che di tanto in tanto
mi chiamano, mi chiedono consigli…
La casa più bella che hai visto ad oggi?
Quella di Claudio Baglioni, la trovo catartica.
Il tuo stato d’animo attuale?
A 42 anni mi sono “stabilizzato” in un certo senso e la casa per me è il luogo
più importante al mondo. È il mio pensiero felice come Peter Pan, il luogo
ameno, il luogo della definizione della serenità, dell’amore, in qualsiasi punto
del mondo mi trovi. Il mio pensiero felice è quello proprio di tornare a casa,
perché c’è sempre la porta, la stessa scala, il premere il tasto dell’ascensore.
Quale percorso artistico e umano ti ha portato fino a “Casa Paradiso”?
Vengo da due dischi precedenti fatti di tanta guerra interiore ed esteriore,
perché ho passato momenti difficili, ho accusato molto il presente. Vivo molto
quello che succede fuori e dentro di noi, di me… Sull’essere leggeri ai tempi
della guerra… Ci ho pensato molto e se era necessario dal momento che ci sono le
stragi, muoiono bambini, scoppiamo le bombe. Ho anche pensato che fosse amorale,
forse, predicare la leggerezza. Ma la musica cerca di conciliare, penso che il
pop serva per questo. L’arte deve essere accogliente come il grembo di una
madre.
Si vocifera il tuo nome tra i Big di Sanremo, che dici?
Sono tra i papabili Big di Sanremo da anni, secondo le statistiche prima o poi
dovrò andare. Chissà se quest’anno, l ‘anno prossimo, tra tre anni. Però la
statistica a, un certo punto, ci deve prendere. Domenica capiremo…
Oggi è la giornata mondiale contro la violenza contro le donne cosa si può
ancora fare?
Per arginare la violenza sulle donne, secondo me, l’educazione sentimentale è
importante. Purtroppo non si insegna più, si insegna poco, i modelli dei
ragazzi, sono cambiati. Mia madre mi metteva in punizione e mi incuteva il
terrore per il professore. Ero molto portato per lo studio, ma di tanto in tanto
mi piaceva divertirmi, così quando mi sbattevano fuori dall’aula mia madre per
punizione mi chiudeva in camera.
Perché?
Per il rispetto dell’autorità. Oggi fa figo sputare in faccia al professore o
dare un ceffone, questo genere di comportamento genera violenza. È anche per
questo che viene ‘normalizzata’ la violenza sulle donne. Trattarla male
praticamente non viene ritenuta una cosa grave. Quindi per questo bisognerebbe
premere sulla conoscenza e sull’educazione che si impartisce in famiglia.
“Casa Paradiso” sarà presentato dal vivo in occasione del tour “Tommaso Paradiso
Palasport 2026”, al via il 15 aprile con la data zero al PalaBigot di Gorizia,
Tommaso Paradiso arriverà il 18 e 19 aprile al Palazzo dello Sport di Roma, il
22 aprile all’Unipol Forum di Milano, il 23 aprile all’Inalpi Arena di Torino,
il 25 aprile all’Unipol Arena di Bologna, il 26 aprile alla Kioene Arena di
Padova, il 28 aprile al Mandela Forum di Firenze e il 30 aprile al Palapartenope
di Napoli.
L'articolo “Mia figlia Anna mi ha cambiato, ormai sono un damerino. Amo le case,
sono il riferimento degli agenti immobiliari di Roma. Io a Sanremo? Sentiremo
domenica”: parla Tommaso Paradiso proviene da Il Fatto Quotidiano.