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“Garattini dice no a carne rossa e burro? Vivere una vita troppo morigerata è anche triste: a Natale si può trasgredire per pranzo o cenone”: così Matteo Bassetti
Il professor Matteo Bassetti ha commentato i consigli del professor Silvio Garattini che ha consigliato di evitare carne rossa, burro e l’alcol. “È giusto dare il messaggio che una corretta alimentazione migliora la nostra vita, – ha detto il direttore Malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova all’Adnkronos Salute – ma si deve evitare di essere troppo rigidi. Perché poi il rischio è che non si rispetti nessuna regola. E ancora: “Ci vogliono invece alcune ‘nome’ semplici, dicendo alle persone che vanno evitati alcuni cibi, che si deve fare movimento, come dice sempre Garattini, che si deve evitare l’abuso di alcuni cibi”. “Ma in un momento così importante per l’Italia con la celebrazione della nostra cucina patrimonio dell’Unesco, – ha continuato Bassetti – e soprattutto a pochi giorni del Natale, dove l’Italia è punto di riferimento per la buona tavola, forse dovremmo essere meno rigidi. Vivere una vita troppo morigerata è anche triste: a Natale si può anche trasgredire magari per il cenone o il pranzo. Io me lo sono sempre concesso e credo che possano farlo anche gli italiani”. Infine: “Molti pensano che la soluzione a un problema sia semplice come una negazione: vietare, punire, proibire. È un riflesso istintivo, umano, quasi primitivo. Ma se ci fermiamo a guardare i dati, la realtà ci racconta una storia diversa, fatta di paradossi, ribellioni e, soprattutto, inefficacia”. L'articolo “Garattini dice no a carne rossa e burro? Vivere una vita troppo morigerata è anche triste: a Natale si può trasgredire per pranzo o cenone”: così Matteo Bassetti proviene da Il Fatto Quotidiano.
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“E allora la banana fa bene al membro?”. Il botta e risposta tra Bassetti e il nutrizionista Scarparo: “Le noci fanno bene al cervello perché gli assomigliano”
L’ultimo confronto sulla divulgazione scientifica è esploso attorno a un video virale: “Mangia noci per migliorare la salute del cervello, assomigliano proprio a un cervello”. È la frase con cui il medico e nutrizionista Tiziano Scarparo, seguito da oltre un milione e mezzo di utenti tra Instagram e Facebook, suggerisce che la forma di un alimento indicherebbe l’organo su cui agisce. Una tesi che l’infettivologo Matteo Bassetti respinge definendo prive di “evidenze scientifiche” tali analogie. Il botta e risposta ha riacceso il dibattito sulla correttezza dell’informazione sanitaria diffusa sui social e sulla responsabilità di chi la produce. Il video di Scarparo rientra nella sua ampia produzione divulgativa, dove propone consigli alimentari spesso accompagnati da riferimenti visivi o metaforici. Nel contenuto al centro della polemica, il medico afferma che noci, fagioli, barbabietole e uva avrebbero un legame diretto con cervello, reni, sangue e polmoni anche in virtù della loro forma, che “richiamerebbe” gli organi stessi. “Tutte queste similitudini non sono casuali”, sostiene, aggiungendo che “dietro ci sono ricerche scientifiche”. Scarparo, laureato in Medicina all’Università dell’Aquila e specializzato in dietologia attraverso un master privato, ha costruito una solida presenza sui social, un libro sul digiuno intermittente e un’attività ambulatoriale e online basata su piani nutrizionali personalizzati. Al termine del video precisa che le sue indicazioni “non sostituiscono consigli medici”, ma ciò non ha impedito alla tesi di suscitare reazioni critiche. Le affermazioni del nutrizionista richiamano concetti noti come dottrina delle segnature, un’antichissima credenza secondo cui Dio avrebbe “marcato” gli elementi della natura con un segno utile a rivelarne le proprietà curative. Un’idea suggestiva ma priva di validazione scientifica moderna: nessuno studio clinico riconosce un legame automatico tra la forma di un alimento e un effetto terapeutico su un organo. Contattato da Today.it, Bassetti è netto: “Dire che una noce assomiglia a un cervello e quindi fa bene al cervello è come dire che la banana dovrebbe aiutare il membro”. Una provocazione che sintetizza la posizione dell’infettivologo: “Spesso nelle fake news c’è un fondo di verità, ma il problema è la costruzione del pensiero che scientifico non è”. Il medico precisa che le noci possiedono effettivamente proprietà benefiche note, come il contenuto di acidi grassi e antiossidanti, ma si tratta di effetti documentati dal punto di vista nutrizionale e non certo di una corrispondenza morfologica. A suo avviso, la frutta secca può “dare benefici importanti” all’interno di una dieta bilanciata, ma “non sostituisce terapie farmacologiche” né può essere proposta come rimedio specifico per un organo sulla base della forma. Bassetti insiste su un punto metodologico: “Non ci sono teorie con forti evidenze che dicano che se un frutto assomiglia a un organo allora porta benefici”. E invita alla prudenza: “Quando si parla di salute bisogna citare le fonti e basarsi su studi scientifici. Certi paragoni semplificano troppo e rischiano di fuorviare”. L'articolo “E allora la banana fa bene al membro?”. Il botta e risposta tra Bassetti e il nutrizionista Scarparo: “Le noci fanno bene al cervello perché gli assomigliano” proviene da Il Fatto Quotidiano.
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“È un virus molto furbo, muta come il Covid. Rischiamo 18-20 milioni di casi”. L’allarme di Bassetti sulla stagione influenzale inziata prima del previsto
La stagione influenzale 2025-2026 è ufficialmente scattata in anticipo e con una virulenza inattesa. Secondo il sistema di sorveglianza RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), dall’inizio dell’autunno ben 2,1 milioni di italiani sono già stati colpiti da infezioni respiratorie. Sebbene la circolazione sia dovuta a un mix di virus (Rhinovirus, SARS-CoV-2), sono i virus influenzali e simil-influenzali ad aver registrato un netto e preoccupante aumento nelle ultime settimane. L’impennata è strettamente legata all’arrivo della variante A/H3N2 (subclade K). Come segnalato dall’European Centre for Disease Prevention and Control, questa variante ha anticipato l’inizio della stagione di ben 3-4 settimane. I dati ISS sono inequivocabili: tra il 18 e il 24 novembre, l’11,2% dei campioni analizzati è risultato positivo ai virus influenzali, un valore che lo scorso anno era stato raggiunto solo a metà dicembre. A essere maggiormente vulnerabili sono, come di consueto, i bambini, con oltre 25 piccoli ogni mille che hanno contratto infezioni respiratorie. Matteo Bassetti, direttore delle Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova, ha lanciato un avvertimento categorico: “È un virus molto furbo, muta come il Covid, e le nuove varianti riescono a evadere sia l’immunità naturale sia quella indotta dai vaccini precedenti. Rischiamo 18-20 milioni di casi: un italiano su tre”. Bassetti ha inoltre evidenziato come l’Italia stia seguendo un trend europeo: “I dati inglesi parlano già di un mezzo disastro: pur essendo una popolazione molto vaccinata, l’influenza è arrivata prima del previsto. Lo stesso sta accadendo un po’ ovunque e ormai anche in Italia”. Nonostante il rischio concreto di un’ondata epidemica significativa, il fronte della prevenzione in Italia registra numeri insufficienti. “Un italiano su cinque si vaccina, tra gli anziani solo uno su due, contro l’obiettivo Oms del 75%”, denuncia Bassetti, sottolineando la grave lacuna nella protezione delle fasce più a rischio. Per questo, i medici invitano in coro i cittadini a vaccinarsi senza ulteriori ritardi. Tecla Mastronuzzi, responsabile Macroarea Prevenzione Simg, ribadisce l’importanza cruciale della vaccinazione come misura più efficace per mitigare gli esiti gravi e l’impatto sul sistema sanitario: “Ogni punto percentuale in più di copertura vaccinale significa meno complicanze, meno ricoveri e meno pressione sugli ospedali”. L’appello è chiaro: la vaccinazione tempestiva è l’unica difesa efficace per prevenire che l’anticipo dell’influenza si trasformi in una vera e propria crisi sanitaria. L'articolo “È un virus molto furbo, muta come il Covid. Rischiamo 18-20 milioni di casi”. L’allarme di Bassetti sulla stagione influenzale inziata prima del previsto proviene da Il Fatto Quotidiano.
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