Un nuovo sondaggio rivela quanto i pazienti oncologici si sentano impreparati e
vulnerabili nel periodo che intercorre tra la diagnosi e l’inizio del
trattamento. La ricerca è stata finanziata da Abbott, che ha pubblicato “The
Prehabilitation Method”, una guida dedicata a chi affronta una diagnosi
oncologica per imparare a utilizzare quel tempo in modo utile, attraverso un
percorso di preabilitazione basato su alimentazione, attività fisica e benessere
psicologico. Oltre la metà dei partecipanti (56%) non aveva mai sentito parlare
di questo approccio.
Secondo quanto è emerso dal dossier, dopo l’intervista a 500 adulti che hanno
ricevuto una diagnosi di tumore negli ultimi cinque anni, un quarto dei pazienti
afferma che nulla avrebbe potuto prepararli alla lunga e angosciante attesa che
precede le cure. Le settimane successive alla diagnosi sono state caratterizzate
da sentimenti intensi: il 46% ha riportato ansia, il 40% incertezza e il 23% una
sensazione di totale smarrimento.
Dallo studio emerge che, mediamente, i pazienti hanno dovuto aspettare tre
settimane prima di iniziare il trattamento. Durante questo periodo, il 92% ha
dichiarato di non sentirsi in controllo della propria vita, faticando a gestire
emozioni, routine quotidiane e capacità decisionali.
Imogen Watson, dietista e responsabile degli affari medici e scientifici di
Abbott nel Regno Unito, ha spiegato: “Non sono sorpreso dal fatto che appena
viene fatta la diagnosi il paziente oncologico inizia a sviluppare uno stato
d’ansia, paura e confusione – e ha aggiunto – Spesso si va nel panico e non si
sa come agire, ma il tempo tra la diagnosi e l’inizio delle cure può
assolutamente aiutare a prepararsi per quello che verrà dopo, sia mentalmente
che fisicamente. Speriamo di aumentare la consapevolezza del concetto di
preabilitazione, è assurdo che le persone si sentano perse e preoccupare durante
quel periodo, questo perché abbiamo lavorato con persone con molta esperienza
che possono rappresentare una guida”.
Nel periodo precedente alle cure, molti partecipanti hanno trascorso il tempo
guardando la TV, facendo ricerche sulle terapie o passeggiando. Alcuni hanno
dedicato più tempo alla famiglia, altri hanno scelto di concentrarsi sulla
salute mentale. Tuttavia, il 23% non era consapevole del ruolo fondamentale
dell’alimentazione, mentre un quinto avrebbe voluto sapere come sfruttare meglio
il tempo a disposizione. Solo il 15% dei pazienti si è detto maggiormente
preoccupato per la propria capacità di affrontare la diagnosi; il 39%, invece,
temeva soprattutto per i propri cari.
L'articolo “I pazienti oncologici sono impreparati ad affrontare il periodo tra
la diagnosi e l’inizio delle cure”: un’equipe di medici ha messo a punto la
“Preabilitazione” proviene da Il Fatto Quotidiano.