Dopo meno di un anno di mandato, il primo ministro bulgaro Rosen Zhelyazkov ha
rassegnato le dimissioni del suo governo. L’annuncio è arrivato durante un
discorso televisivo, mentre il Parlamento stava per votare la mozione di
sfiducia. La svolta arriva dopo settimane di proteste contro le politiche
economiche e l’inefficace contrasto alla corruzione del governo Zhelyazkov. Per
il Paese il momento è molto delicato, visto che il 1° gennaio entrerà nella zona
euro.
“La nostra coalizione si è riunita, abbiamo discusso della situazione attuale,
delle sfide che ci troviamo ad affrontare e delle decisioni che dobbiamo
prendere responsabilmente”, ha dichiarato pubblicamente il primo ministro
dimissionario. A fare pressione sono state anche le proteste di mercoledì,
quando nelle capitale Sofia e in altre città più di 100mila persone sono scese
in strada per manifestare contro il governo.
Un clima d’opinione che si inserisce nel complesso quadro delle istituzioni
bulgare: secondo l’ong Transparency International, la Bulgaria è agli ultimi
posti nella classifica dell’indice europeo di percezione della corruzione. A
inizio anno, la Bulgaria era uscita dallo stallo politico con il governo di
Rossen Zheliazkov, rappresentante del partito conservatore Gerb: già da allora,
i commentatori politici ritenevano che la fragile coalizione non sarebbe durata
a lungo.
L'articolo Bulgaria, il governo si dimette dopo le proteste contro la corruzione
e le politiche economiche proviene da Il Fatto Quotidiano.