
Le armi all’Ucraina e il no della Lega, il decreto per il 2026 ora è in bilico: rischia di non andare in cdm
Il Fatto Quotidiano - Tuesday, December 2, 2025Il decreto era stato inserito martedì mattina all’ordine del giorno del pre consiglio dei ministri: proroga per tutto il 2026 degli aiuti militare all’Ucraina. Ma dopo ore di discussioni e liti interne alla maggioranza di governo, la norma ora è in forte bilico: secondo quanto risulta al Fatto, potrebbe non entrare nell’ordine del giorno e quindi non andare nel Consiglio dei ministri di giovedì.
Il motivo sarebbero le rimostranze della Lega di Matteo Salvini che ancora martedì ha ribadito di voler chiedere all’Unione Europea di non mettere i bastoni tra le ruote nelle trattative di pace tra Ucraina, Stati Uniti e Russia. Nei giorni scorsi Salvini aveva anche ribadito di essere contrario a nuovi invii di armi per evitare di “alimentare la corruzione” a Kiev. Un’escalation comunicativa che ha messo in imbarazzo il governo.
Un mistero che in queste ore sta provocando uno scontro nell’esecutivo di Giorgia Meloni. Martedì mattina il decreto che proroga gli aiuti all’Ucraina per tutto il 2026 è stato messo nell’ordine del giorno del pre-Consiglio dei ministri, cioè la riunione tecnica dei capi di gabinetto e capi legislativi dei ministeri che precede le riunioni del governo. Diversi dirigenti leghisti però hanno fatto sapere di non essere stati avvertiti del decreto e si sarebbe attivato lo stesso Salvini per evitare uno scontro in Consiglio dei ministri: se non c’è accordo meglio rinviare, sarebbe stato il senso dei suoi ragionamento.
Il senatore leghista Claudio Borghi al Fatto spiega chiaramente che non voterà il decreto quando arriverà in Parlamento: “Ho detto l’anno scorso che quello sarebbe stato l’ultimo decreto di invio armi che avrei votato, vista la situazione le motivazioni che avevo espresso l’anno scorso non solo sono ancora valide ma sono rafforzate. Da allora l’Ucraina ha perso solo vite e territori e qualcuno ci ha guadagnato. Avevamo ragione su tutto”.
Dall’altra parte il ministro della Difesa Guido Crosetto – che la scorsa settimana al Copasir per presentare il dodicesimo pacchetto aveva frenato sul nuovo decreto – ha deciso di accelerare pensando addirittura di fare le comunicazioni in aula sul provvedimento entro Natale e di convertirlo a inizio anno in Parlamento. Con ogni probabilità però alla fine il decreto non sarà approvato giovedì in Consiglio dei ministri.
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