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La Fontana di Trevi a pagamento da gennaio: due euro per visitarla. “Il ticket rappresenterebbe per le casse comunali di Roma un tesoretto da 20 milioni”
Colpo di scena. Dal 7 gennaio visitare la Fontana di Trevi, a Roma, costerà due euro. Il ticket per accedere al monumento, il secondo più visitato della Capitale dopo il Colosseo, sarà previsto per i turisti ma non per i residenti a Roma, per i quali l’accesso continuerà ad essere gratuito. Il nuovo assetto prevederà due corsie, una per i turisti e una per i romani, delimitati da paletti di ottone e ci sarà la possibilità di pagare con la carta di credito. “La scelta – spiega il Corriere della Sera – è stata caldeggiata dall’assessore al Turismo e grandi eventi Alessandro Onorato e sposata dall’amministrazione e ha come obiettivo la salvaguardia della fontana”. L’introduzione di un ticket per la Fontana di Trevi potrebbe rappresentare per le casse comunali di Roma un tesoretto da 20 milioni di euro, considerato che nei primi 6 mesi del 2026 il monumento è stato visitato da oltre 5,3 milioni di turisti, più del Pantheon nell’intero 2024. Non è d’accordo il Codacons: “No al ticket per i turisti che vogliono accedere alla Fontana di Trevi, ma sì ad accessi contingentati per evitare sovraffollamenti e che venga deturpata l’area”. “Siamo da sempre contrari alla monetizzazione di monumenti, piazze, fontane e siti di interesse storico e culturale, – si legge nella nota diramata alla stampa – e crediamo che istituire biglietti di ingresso a pagamento sia un danno per i turisti, i quali devono poter godere gratuitamente delle bellezze di Roma, anche perché spesso i soldi raccolti attraverso i balzelli imposti ai turisti che arrivano in Italia, come nel caso della tassa di soggiorno, non vengono utilizzati per migliorare i servizi all’utenza. Ma solo per coprire i buchi di bilancio”. E ancora: “Al tempo stesso occorre limitare affollamenti e turismo di massa, che creano degrado e deturpano il patrimonio della capitale, e in tale direzione sosteniamo gli ingressi contingentati alla Fontana di Trevi, soluzione che permette agli stessi visitatori di godere meglio dell’area senza calche e assembramenti”. L'articolo La Fontana di Trevi a pagamento da gennaio: due euro per visitarla. “Il ticket rappresenterebbe per le casse comunali di Roma un tesoretto da 20 milioni” proviene da Il Fatto Quotidiano.
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Vacanze di Natale al caldo: 7 luoghi da non lasciarsi sfuggire in giro per il mondo. Dai Caraibi alle Maldive, fino alle Seychelles, e poi ancora Messico, il Sudafrica. Ecco le occasioni da prendere al volo
Il Natale non è necessariamente maltempo, neve, montagna o sci. Per chi può è anche possibile rifugiarsi al caldo in 7 luoghi da non lasciarsi sfuggire in giro per il mondo. Dai Caraibi alle Maldive, fino alle Seychelles, e poi ancora Messico, il Sudafrica. Ecco le occasioni da prendere al volo. ALLE MALDIVE, TRA SPIAGGE BOROTALCO E ACQUE CRISTALLINE Sembrano fatte apposta per una vacanza fuori dal mondo. Alle Maldive basta indossare maschera e pinne e immergersi a pochi metri per ammirare straordinari fondali ricchi di coralli e pesci multicolor. A quaranta minuti di volo interno da Malé, The Residence Maldives by Cenizaro (www.cenizaro.com/theresidence/maldives-fm) con le sue isole di Falhumaafushi e Dhigurah, sull’atollo di Gaafu Alifu, sono gioielli incastonati tra le acque di cristallo della laguna. Sono state progettate in armonia con l’ambiente naturale in cui sorgono e fondono perfettamente la tradizionale architettura maldiviana con l’eleganza contemporanea abbinata ai più moderni comfort. Mentre le ville sulla spiaggia si aprono su un’oasi privata a pochi passi dalla sabbia, le lussuose overwater villa offrono l’impagabile piacere di scivolare direttamente dal proprio deck alla laguna privata. ALLA SCOPERTA DI MARRAKECH E DELLE PERLE IMPERIALI L’istante in cui ci si trova per la prima volta a Marrakech nella famosa piazza, Djemaa el-Fna, rimane nella memoria per sempre. La città rapisce per i colori, i profumi, la frenesia delle strade, lo street food, i fumi e gli aromi. Perdersi nelle parti meno conosciute delle Medina e in alcuni suoi quartieri, per poi riposarsi tra i vapori degli hammam. Boscolo (https://www.boscolo.com/it/viaggi) propone un viaggio affascinate di 8 giorni per scoprire le perle imperiali del Marocco, visitando luoghi affascinanti come Marrakech, Casablanca, Meknes, Volubilis, Fès e Rabat. Il tour inizia e si conclude a Marrakech, l’incantevole “Città Rossa”, proseguendo poi verso Meknes, dove le porte monumentali raccontano la grandiosità di un’antica capitale, per arrivare poi a Fès, custode di tradizioni artigianali e antichi saperi, e infine a Rabat, la raffinata capitale, che fonde eleganza moderna e fascino storico. VACANZE ALLE SEYCHELLES IN UN PARADISO PRIVATO Amate le acque topazio e la vegetazione lussureggiante delle Seychelles? Il Constance Ephelia, hotel cinque stelle firmato Constance Hotels & Resorts (https://www.constancehotels.com/it/) e certificato Green Globe Platinum, a Mahé, vi aspetta. Incastonato tra due delle spiagge più belle di Mahé e affacciato sul Parco Nazionale Marino di Port Launay, il resort si estende su 120 ettari di vegetazione lussureggiante e rara. Arroccate su rocce di granito che si affacciano sul Parco, le ville in collina offrono splendide viste sull’oceano. Una vera vacanza indimenticabile nell’Oceano Indiano da vivere su un’isola mozzafiato, in un resort immerso nella natura con spa dove provare trattamenti che da soli varrebbero il viaggio, e cinque ristoranti unici e sei bar che offrono le migliori cucine locali e del mondo e servizi esclusivi su misura. BRAAI E MERCATINI IN SUDAFRICA Alberi in fiore, spiagge bianche e una natura dai colori vivaci. Il giorno di Natale in Sudafrica (https://www.southafrica.net/it/it) si pranza all’aria aperta, magari sulla spiaggia per un picnic…e c’è una cosa che non manca mai: il braai, il tradizionale barbecue a base di carne secca e salsicce. E mentre la carne cuoce, ci si dedica ad attività sportive come surf, nuoto e tuffi o ci si rilassa e si balla fino a tarda notte. A Cape Town, canti natalizi e mercatini presso il V&A Waterfront il porto o tra i vigneti delle winelands. A nord di Cape Town, le montagne del Cederberg, offrono un paesaggio unico e surreale, dove canyon profondi, archi rocciosi e cieli incredibilmente stellati diventano la cornice perfetta per un’avventura che nutre mente e spirito. Per chi ama le sfide, il Central Cederberg Circuit regala trekking di più giorni con notti in lodge di lusso o sotto le stelle, tra pitture rupestri dei San e panorami da sogno. LA CALIFORNIA: TRA STRADE ICONICHE, VETTE LEGGENDARIE E BENESSERE D’AUTORE Terra di confine, luogo dove tutto è possibile, paese dove splende sempre il sole la California (https://www.visitcalifornia.com/it/) è entrata nell’immaginario collettivo come un luogo mitico capace di regalare esperienze ed emozioni indimenticabili. L’iconica Route 66, soprannominata la “Mother Road”, la storica autostrada americana di circa 3.940 km che collega Chicago a Santa Monica, che si prepara a celebrare il centenario nel 2026, attraversa otto stati è il simbolo del sogno americano. E’ possibile soggiornare in strutture che onorano la storia, come il Pasadena Hotel & Pool, un gioiello vintage degli anni ’20 nell’omonima città, The Georgian Hotel in stile Art Déco a Santa Monica, oppure al Ramada Plaza by Wyndham WeHo a West Hollywood, perfetto per chi cerca stile e autenticità lungo la Mother Road. La sua seconda anima, quella di conquista e di sfida viene stimolata da imprese imponenti come le vette granitiche di El Capitan nella Contea di Yosemite Mariposa o il Rubicon Trail un percorso off-road di oltre 35 km che attraversa la Sierra Nevada, fino alla Silicon Valley, luogo da esplorare attraverso musei interattivi. NATALE IN CROCIERA AI CARAIBI Explora Journeys (https://explorajourneys.com/it/it), il marchio di lusso del Gruppo MSC, ha in programma due crociere nei Caraibi per festeggiare il Natale. Un viaggio a bordo caratterizzato da un ritmo lento, di quiete e cura. Gli itinerari festivi di EXPLORA I ed EXPLORA II variano dai 7 ai 17 giorni, con scali in destinazioni come Charlotte Amalie, capitale di St. Thomas, e per iniziare bene la giornata tuffo a Magen’s Bay, per poi esplorare mercatini e siti storici. A Terre-de-Haut (Les Saintes, Guadalupa), un grazioso villaggio con vicoli profilati di bouganville e casette pastello accoglie i turisti, mentre a Bridgetown (Barbados), ricca di storia, di edifici da ammirare, di testimonianze del periodo coloniale britannico. La bellezza della cittadina e dei suoi 115 palazzi le ha fatto meritare il riconoscimento di Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Tra una tappa e l’altra, si vive la magia delle festività a bordo delle navi, addobbate per l’occasione. A NATALE TUTTA LA FAMIGLIA IN MESSICO Trascorrere le feste sotto il sole della Riviera Maya e di Costa Mujeres con Palladium Hotel Group (https://www.palladiumhotelgroup.com/it) significa vivere un Natale tropicale tra relax, natura e allegria. Nei resort cinque stelle, l’esperienza esclusiva in questi luoghi straordinari, trasforma ogni soggiorno in un momento speciale: biscotti di pan di zenzero al check-in, cioccolata calda servita in camera e una colazione in suite per chi soggiorna almeno cinque notti. L’atmosfera si illumina con la cena di gala del 24 dicembre, tra piatti gourmet, musica dal vivo e scenografie luminose. Struttura-gioiello, il nuovo Grand Palladium Select White Sand, perfetto per famiglie, con un programma Family Selection, servizi VIP e Family host dedicato. ‹ › 1 / 14 CAPE TOWN ‹ › 2 / 14 CONSTANCE EPHELIA ‹ › 3 / 14 MARRAKECH MINARETO DELLA KOUTOUBIA-ISTOCK ‹ › 4 / 14 SUDAFRICA ‹ › 5 / 14 MARRAKECH ‹ › 6 / 14 BARBADOS ‹ › 7 / 14 MALDIVE ‹ › 8 / 14 MALDIVE THE RESIDENCE ‹ › 9 / 14 MESSICO ‹ › 10 / 14 ROUTE 66 ‹ › 11 / 14 ROUTE 66 ‹ › 12 / 14 SANTA MONICA ‹ › 13 / 14 VILLA EXTERIOR L'articolo Vacanze di Natale al caldo: 7 luoghi da non lasciarsi sfuggire in giro per il mondo. Dai Caraibi alle Maldive, fino alle Seychelles, e poi ancora Messico, il Sudafrica. Ecco le occasioni da prendere al volo proviene da Il Fatto Quotidiano.
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Dalla corsa urbana allo yoga panoramico: il viaggio fitness è il nuovo trend. Abbiamo provato un (intenso) weekend sportivo a Dubai, ecco come è andata
Dubai ricorda un paese dei balocchi che sfuma in un orizzonte di infinite possibilità tra le polveri del deserto. Una realtà tra opportunità e immaginazione simile ad un investimento in Bitcoin (di cui si fa capitale finanziaria), un valore del domani che scalza la consuetudine per aprire nuove chance, place to be per nuovi business e tendenze. Ma oltre i sogni d’oro e i progetti ambiziosi in divenire, la perla del Golfo si racconta con l’adrenalina del qui ed ora, con il cuore che batte forte, il respiro che si fa ritmo e tutte le emozioni di chi vuole mettersi in gioco per portare a casa un risultato, grande o piccolo che sia, o semplicemente divertirsi. Il piacere dell’attività sportiva e del benessere è il leitmotiv dell’inverno a Dubai, complici le temperature che non superano i 30 gradi, e le giornate di sole che lasciano spazio alle luci scintillanti delle calde notti emiratine. Una vacanza all’insegna del movimento a 360 gradi, capace di incentivare la motivazione personale ma anche il piacere della condivisione: sono stati 307.000 i partecipanti alla Dubai Run, l’evento principale della Fitness Challenge 2025 che si è svolta nel mese di novembre e che ha ufficialmente aperto una stagione ricchissima di possibilità per vivere la città e le incantevoli località limitrofe all’insegna dell’attività fisica ma anche del relax. DUBAI FITNESS CHALLENGE 30×30: IL VIA A UNA VACANZA ATTIVA La prima a vivere la sfida è stata proprio Dubai, con una manifestazione mirata a promuovere stili di vita sani e attivi per tutti, la Dubai Fitness Challenge 30×30 (ovvero 30 minuti di esercizio fisico al giorno per 30 giorni). Dal 2017 questo appuntamento richiama milioni di persone da tutto il mondo per partecipare a numerosi eventi sportivi che si svolgono in varie parti della città, allenamenti gratuiti, tornei entusiasmanti, sessioni guidate da esperti ed esperienze interattive per tutte le età e abilità, la maggior parte organizzate nei Fitness Villages della Dubai Fitness Challenge, situati in location d’eccezione come Zabeel Park, Al Warqa Park e Kite Beach a Jumeirah, dove spunta l’iconico hotel a sette stelle a forma di vela sullo sfondo, il Burj Al Arab. ‹ › 1 / 5 GERBOU RESTAURANT (1) Gerbou Restaurant ‹ › 2 / 5 SEVA CAFÉ SEVA Café ‹ › 3 / 5 LA CANTEEN BEACH La Canteen Beach ‹ › 4 / 5 AURA SKYPOOL (1) Aura Skypool ‹ › 5 / 5 AURA SKYPOOL 2 Aura Skypool Dall’evento principale, la Dubai Run da 10 o 5 chilometri, che invade con migliaia di iscritti le strade principali della Downtown, con un percorso che passa ai piedi del Burj Khalifa e di altri luoghi simbolo come le Emirates Towers, la Dubai Opera e il Museo del Futuro, alla Dubai Ride che trasforma la Sheikh Zayed Road, la via principale della città, in una gigantesca pista ciclabile. Bellissime e avventurose anche le escursioni nelle vicina località di Hatta, tra le suggestive montagne desertiche di Hajar, e l’omonima diga di Hatta, dove praticare stand up paddle o pagaiare a bordo di un kayak circondati da paesaggi mozzafiato, ma anche concedersi un po’ di sano relax in location d’eccezione come Ja Hatta Fort Resort, in cui provare i migliori trattamenti healthy & beauty, e una cucina sana e gustosa. Infine, tutta la bellezza di ritrovare sé stessi praticando yoga, pilates o meditazione negli angoli più suggestivi della città, per coronare un percorso di benessere per corpo e mente. L'articolo Dalla corsa urbana allo yoga panoramico: il viaggio fitness è il nuovo trend. Abbiamo provato un (intenso) weekend sportivo a Dubai, ecco come è andata proviene da Il Fatto Quotidiano.
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“Altro che hotel di lusso”: il glamping conquista l’Italia con bubble room, lodge galleggianti e rifugi panoramici immersi nei paesaggi innevati. La nostra guida
Immaginate il profumo del legno, quello di un lodge immerso in un bosco dalle mille sfumature, e il vapore di una jacuzzi che sfuma nell’aria frizzante dell’autunno, oppure di guardare il cielo sdraiati sul letto, all’interno di un’intima bubble room trasparente, sopra di voi, solo una trapunta di stelle o la neve del candido inverno. Il glamping promette magie, una tendenza sempre più richiesta che trasforma il turismo all’aria aperta in esperienze uniche. Alcuni lo definiscono “l’upgrade del campeggio”, un soggiorno open air di gran lusso, lo dice la parola stessa che nasce dalla fusione dei termini inglesi “glamour” e “camping”. Si tratta di strutture esclusive con tutti i comfort e servizi ma che non rinunciano alla libertà di un soggiorno nella natura, in perfetta armonia con l’ambiente che le circonda. Il glamping è ideale per trascorrere una vacanza “wild” ma allo stesso tempo “chic”, e in alcuni casi davvero originale. Le proposte possono variare da struttura a struttura: le tende super accessoriate, dalle classiche paragonabili ad una camera d’albergo, alle yurte di origine asiatica a forma circolare, ai tipi dei nativi americani, perfette per suggestioni boho, oppure le case sull’albero, in stile Tarzan ma con raffinati tocchi di stile e dettagli animalier. Queste soluzioni sono indicate per la primavera e l’estate, mentre in autunno e in inverno, l’outdoor si vive in accoglienti e in caldissimi lodge, mobile home (anche sull’acqua), bubble room trasparenti e glass cube, ovvero avveniristici rifugi di vetro e legno con soffitti a scomparsa, pensati per creare una connessione speciale con la natura e guardare il cielo, spazi privilegiati che assicurano privacy assoluta. Proposte immersive ed entusiasmanti per trascorrere la stagione del winter glamping, che riscrive le regole del turismo all’aria aperta rendendolo accessibile anche nella stagione fredda. Relax e benessere (inclusi trattamenti spa e sauna in alcuni glamping deluxe), così escursioni e attività outdoor, che siano passeggiate per ammirare il foliage, ciaspolate o sport invernali, senza dimenticare il buon cibo di strutture open air d’eccellenza. Un’avventura che inizia con i toni dorati nel mese di novembre e si conclude con le ultime nevi dell’anno che verrà. Scopriamo le proposte più originali, da nord a sud Italia. GLAMPING IN AUTUNNO TRA FOLIAGE E RELAX AL LAGO Le suggestioni si fanno himalayane in Valle D’Aosta, al Dalai Lama Village, nella località di Chatillon in provincia di Aosta. Un affaccio incantevole sulla Valle di Cervinia, splendida nelle sfumature dell’autunno. Paesaggi straordinari da ammirare dalle “maisonette”, romantiche casette in legno perfette per coppie e famiglie con bambini. Un’oasi di pace per rilassarsi, camminare, pedalare e contemplare la natura, un richiamo al benessere per lo spirito ma anche qualche coccola per il corpo al Centro Benessere Harmonia, dove ritagliarsi attimi di assoluto relax. Un’altra destinazione per ammirare lo spettacolo del foliage è il Parco del Grep, ad un passo da Torino. Qui svettano maestosi ippocastani, magnifici esemplari di sophora japonica e alberi secolari che indorano il sottobosco. Proprio in questo eden spunta l’Agriturismo Parco del Grep, glamping unico nel suo genere nella località di Monteu da Po, dove è possibile soggiornare in case sugli alberi e in tende sospese. Per trascorrere una vacanza altrettanto originale, tappa lungo la sponda veronese del Lago di Garda, al Glamping La Rocca di Bardolino. In questa struttura si può scegliere di alloggiare all’interno di bubble room, ovvero tende geodetiche trasparenti dal design futuristico che consentono una perfetta connessione con la natura incontaminata, sistemazioni accoglienti sotto le stelle, immerse tra ulivi e con affaccio sulle placide acque lacustri. Soluzioni perfette per rilassarsi che assicurano privacy ed intimità, tutti i migliori servizi all’interno, e all’esterno, una jacuzzi idromassaggio riscaldata. ‹ › 1 / 2 GLAMPING LA ROCCA BARDOLINO BUBBLE ROOM Glamping La Rocca Bardolino Bubble Room ‹ › 2 / 2 SKYVIEW CHALETS Skyview Chalets FESTA DI NATALE IN GLAMPING: AL LAGO, IN MONTAGNA E IN UN’OASI NATURALE Una vacanza al lago in autunno è un’occasione bellissima per immergersi nella serenità delle sue atmosfere, così in inverno, soprattutto quando arriva il magico periodo di Natale. Anche quest’anno torna il Winter Glamping al Lago Idro Glamping Boutique, la struttura open air del “lago segreto” della Lombardia. Situato nell’incantevole cornice di Anfo in provincia di Brescia, questa eccellenza del marchio italo-olandese Vacanze col Cuore punta tutto sulla sostenibilità: mobile home spaziose e cube-suite con terrazza panoramica, tutte perfettamente riscaldate e con accesso diretto al lago. Rifugi intimi, percorsi benessere e un’area condivisa che si trasforma per le feste: aperitivi con musica, spettacoli, mercatini natalizi e il menù del Ristorante Idro Bistrot che propone i piatti con le primizie del territorio e della tradizione locale. Lago Idro Glamping Boutique – Vacanze col Cuore ©Vlad Moia.jpg La montagna e la neve restano un grande classico del periodo natalizio, ma per trascorrerlo con un pizzico di originalità, un soggiorno allo Skyview Chalets si trasforma in un’esperienza unica ad alta quota. Questo glamping, affacciato sul lago di Dobbiaco in provincia di Bolzano e incorniciato dalle vette candide delle Dolomiti, offre un soggiorno all’interno di avveniristiche glass cube con soffitto a scomparsa, eleganti strutture di design in legno e vetro con tetto panoramico, progettato per guardare le stelle o i fiocchi di neve scendere lievi. Un’esperienza immersiva e all’insegna della sostenibilità: non solo le singole strutture abitative sono eco compatibili, ma anche le proposte della cucina incentivano i prodotti a chilometro zero, compresi i dolci di Natale! Skyview Chalets Dalle Alpi imbiancate all’inverno mite e dolcissimo della Campania, dove il sole regala bellissime giornate anche nel periodo invernale. Per trascorrere un’esperienza davvero immersiva, il NABI Resort & Glamping è il place to be per ritrovare sé stessi, immerso nell’incantevole cornice dell’oasi naturale Laghi Nabi a Castel Volturno, in provincia di Caserta. La struttura si distingue per essere green e luxury al tempo stesso, ideale per rilassarsi, coccolarsi e… fluttuare sull’acqua! Il glamping offre dei veri e propri lodge galleggianti, oltre a tende safari bordo lago con vasca hot-tub idromassaggio. La proposta più esclusiva è la casa galleggiante, la soluzione perfetta per le coppie che desiderano concedersi momenti di puro relax e tranquillità all’interno di un rifugio romantico, distante da tutto ma al centro del loro benessere. Il glamping suggerisce inoltre numerose proposte beauty spa, e tenta i suoi ospiti con tante delizie campane e primizie stagionali che impreziosiscono il menù del giorno, un modo goloso per scoprire il territorio partenopeo anche in inverno, e nel periodo delle feste, un’autentica esperienza di gusto. L'articolo “Altro che hotel di lusso”: il glamping conquista l’Italia con bubble room, lodge galleggianti e rifugi panoramici immersi nei paesaggi innevati. La nostra guida proviene da Il Fatto Quotidiano.
Turismo
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Nasce Etna Sky, la nuova compagnia aerea siciliana “con quotazioni competitive e prezzi super speciali per i residenti”. Il primo volo in estate
Si parla molto in queste settimane del caro volo che coinvolge soprattutto i collegamenti tra Nord e Sud. Non è un mistero che i prezzi degli aerei per chi è siciliano e vive al Nord siano esorbitanti e proibitivi. Spesso infatti studenti o lavoratori sono costretti a rinunciare a rivedere i pochi cari, nella speranza che passi qualche giorno e i prezzi scendano. Poi è arrivato un annuncio che, in qualche modo, dovrebbe dare uno scossone alla concorrenza soprattutto tra le compagnie aeree. Il parlamentare nazionale Manlio Messina, deputato catanese eletto con ex Fratelli d’Italia e poi passato al gruppo misto, sui propri profili social annuncia la nascita di una nuova compagnia aerea siciliana, anticipandone anche la denominazione, Etna Sky, postando una foto di un aereo con quella che dovrebbe essere la livrea della società. “Quante volte avete detto ‘i biglietti costano troppo’ oppure ‘è impossibile viaggiare’? – dice il deputato – A breve potrete smettere di dirlo e cominciare a volare siciliano. Una nuova compagnia aerea made in Sicily con quotazioni competitive e prezzi super speciali per i nostri conterranei. Se siete stanchi di pagare un Catania-Milano quanto un Milano-New York allora preparatevi a volare siciliano. Noi stiamo per decollare e voi preparatevi ad allacciare la cintura”. La neo-costituita compagnia aerea opererà principalmente dagli scali di Catania e Palermo, estendendo la propria presenza anche agli aeroporti di Comiso e Trapani, servendo così l’intera rete aeroportuale siciliana. Nel corso del primo anno di operatività, “Etna Sky garantirà collegamenti verso le maggiori città italiane, includendo Milano, Roma, Torino, Bologna, Pisa e Forlì“. “Già il secondo anno si aggiungeranno collegamenti europei e internazionali – ha spiegato a MilanoFinanza il deputato Messina – Nord America, Canada e Medio Oriente. Il pareggio di bilancio è programmato sempre nel secondo anno di vita della compagnia che nel giro di 5 anni punta a disporre di una flotta di 15 aerei, partendo da 4 nel primo anno”. La data programmata per il primo volo è previsto nell’estate 2026. Un altro periodo “caldo” per i prezzi. L'articolo Nasce Etna Sky, la nuova compagnia aerea siciliana “con quotazioni competitive e prezzi super speciali per i residenti”. Il primo volo in estate proviene da Il Fatto Quotidiano.
Aerei
Viaggi
“Napoli si sta Disneyficando, ormai è un parco a tema più che una città”: il reportage choc del Telegraph
“Puntellata da infiniti negozi di souvenir, pizzerie e bar, è una sfida percorrere via dei Tribunali, una delle strade più storiche di Napoli”. L’incipit del reportage del quotidiano britannico The Telegraph non lascia spazio a dubbi: la cosiddetta “disneyficazione” della città, sempre più iperturistica, si sta rivelando un autentico boomerang, minacciando l’identità secolare del centro storico e la vivibilità dei residenti. L’articolo inglese inserisce Napoli in una allarmante lista di città europee – come Venezia, Barcellona e Dubrovnik – ormai “in prima linea nella battaglia del turismo”, costrette a subire le pressioni di flussi sempre più massicci. Le voci intervistate dipingono un quadro dalle tinte fosche, dove la città dei vicoli e della storia sta cedendo il passo alla logica del “parco a tema”. Il sociologo Francesco Calicchia è lapidario: “Il turismo sta uccidendo Napoli. Il centro storico è perduto, scomparso”. Una tesi ripresa con forza da Anna Fava, esperta di overtourism, che parla apertamente di un “processo di disneyficazione” in atto. Le conseguenze dirette di questo boom, alimentato dai voli low cost e dalla popolarità su social e serie tv (da Gomorra a Mare Fuori e i romanzi di Elena Ferrante), sono drammatiche per il tessuto sociale, ad iniziare dagli sfratti ai residenti: secondo quanto si legge sul quotidiano britannico, i proprietari stanno cacciando via i loro inquilini per convertire gli appartamenti in redditizie attività su Airbnb, un fenomeno che ha causato un incremento del 40% degli affitti negli ultimi 10 anni. A rendere il quadro ancora più complesso è il fatto che sul business degli affitti, scrive The Telegraph, avrebbe messo le mani anche la camorra. Neanche a dirlo poi, le botteghe tradizionali vengono “sostituite da ristoranti in fotocopia che sfornano pizze e servono limoncello”. Livia, 79 anni, racconta il centro storico come una zona ormai off limits per i napoletani stessi e la situazione è talmente grave che Ugo Rossi, professore di geografia economica, parla di una “minaccia esistenziale per i residenti, in grado di erodere un tessuto sociale che si è sviluppato nel corso di secoli erodendo la stessa identità di Napoli”. Tuttavia, il reportage riconosce che il boom ha radici anche nella capacità della città di risolvere problemi storici (come la crisi dei rifiuti) e che “sebbene i membri della camorra continuino a spararsi e accoltellarsi a vicenda in sanguinose vendette, il livello generale di criminalità è diminuito”. Non mancano, inoltre, le voci ottimiste tra i napoletani, quelle che temono di “uccidere la gallina dalle uova d’oro“, come Vito, barista: “Napoli sta cambiando e il turismo ci sta portando grandi benefici”, dice. E il tassista Antonio, 55 anni, aggiunge: “Così tanta gente fa bene alla città, il turismo è l’unico settore economico florido”. Di fronte a questa pressione, il sindaco Gaetano Manfredi, che ha rifiutato un’intervista con l’inviato, ha incaricato l’assessora al turismo Teresa Armato di intervenire. L’assessora dichiara che si stanno “monitorando” gli affitti a breve termine e sono in via di adozione “misure per riservare alcune case popolari a gruppi a basso reddito come gli studenti”. L'articolo “Napoli si sta Disneyficando, ormai è un parco a tema più che una città”: il reportage choc del Telegraph proviene da Il Fatto Quotidiano.
Napoli
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Ponte Immacolata 2025, 10 idee di viaggio da prenotare con il Travel Tuesday: dalle luci di Lione alle piste del Monterosa e la magia dei boschi del Friuli
Si avvicina il weekend dell’Immacolata ed è un’ottima occasione per dedicarsi ad un assaggio di vacanza invernale prima delle feste natalizie e godersi finalmente qualche giorno di relax. Ecco 10 idee tra mercatini di Natale, città d’arte, crociere al caldo e piste da sci. A LIONE A FESTEGGIARE LA LUCE Per il ponte dell’Immacolata Lione è bellissima ed è nel suo momento migliore. Torna la Festa delle Luci che si svolge ogni anno a inizio dicembre ed è l’occasione giusta per riscoprire la città sotto un punto di vista artistico, in un’atmosfera gioiosa e di festa prenatalizia. Quest’anno la manifestazione si svolgerà dal 5 all’8 dicembre, e come sempre la città si accenderà in un’esplosione di luci e colori: le vie, le piazze e le facciate dei monumenti più importanti accoglieranno le installazioni artistiche realizzate da artisti, designer e video maker. WEEKEND A FIRENZE TRA ARTE E BUON CIBO È una delle città più amate d’Italia, un posto in cui tornare e ritornare più e più volte. E per le feste si illumina di un fascino incredibile. Culla del Rinascimento, Firenze è tappa imperdibile per chi ama l’arte: dalle Gallerie degli Uffizi a Palazzo Strozzi e il Museo di San Marco che presentano Beato Angelico, straordinaria mostra dedicata all’artista simbolo dell’arte del Quattrocento, (fino al 25 gennaio 2026), alle boutique di via Tornabuoni – qui in piazza Santa Trinità, Palazzo Bartolini Salimbeni ospita la collezione Roberto Casamonti con opere dagli anni ’60 agli inizi del XXI secolo (da Schifano a Boetti, da Mirò a Basquiat, da Warhol a Christo). Ogni via racconta una storia, custodisce un segreto che rende magica questa città, ma ancor più speciale se a fine giornata ci aspetta un luogo capace di accoglierci e di farci sentire a casa, come all’Hotel Brunelleschi -della Collezione Em – , rifugio esclusivo dove ritrovare il piacere del tempo lento, nel centro storico, a pochi passi dal Duomo. È un boutique hotel a conduzione familiare, sorto all’interno della Torre della Pagliazza – la più antica torre bizantina di Firenze – e di una chiesa medievale, con 96 camere, alcune con jacuzzi e vista sul Duomo. L’esperienza gastronomica è affidata allo chef stellato Rocco De Santis: il due stelle Santa Elisabetta e l’Osteria Pagliazza, reinterpretano la tradizione toscana in chiave contemporanea. In hotel un museo privato con i resti archeologici della torre. L’INCANTO DEI MERCATINI IN ALTO-ADIGE Se c’è una destinazione che più di ogni altra rappresenta la magia del Natale, quella è sicuramente il Trentino-Alto Adige. A Trento le piazze principali si colorano di bancarelle dove si possono trovare prelibatezze locali, oggetti d’artigianato, decorazioni fatte a mano e giocattoli in legno. Più a nord, Bressanone accoglie con il mercatino allestito nella splendida Piazza Duomo, in cui il barocco delle facciate si unisce alla tradizione altoatesina. Le casette propongono prodotti di artigianato artistico e specialità gastronomiche locali. La città è anche celebre per lo spettacolo di luci e musica che si svolge all’interno del cortile del palazzo vescovile. A Merano, gli espositori si snodano lungo il fiume Passirio, tra eleganti architetture liberty e profumo di mandorle tostate. E Bolzano con il suo Christkindlmarkt, il tradizionale mercatino di Natale più antico in Italia, in piazza Walther, il “salotto buono” della città. 93 i tradizionali chalet di legno con specialità gastronomiche e di artigianato artistico: dolci, vin brulé, speck e salumi, frittelle, succo di mele e strudel, ma anche ceramiche, ricami angioletti e presepi di vetro. ‹ › 1 / 7 1 LIONE @ L. DE AMICIS ‹ › 2 / 7 PLACE BELLECOUR, FAMOUS STATUE OF KING LOUIS XIV BY NIGHT ‹ › 3 / 7 2 FIRENZE CATHEDRAL ‹ › 4 / 7 2 FIRENZE HOTEL BRUNELLESCHI ‹ › 5 / 7 3 BOLZANO MERCATINO DI NATALE DI BOLZANO_IDM ALTO ADIGE_ALEX FILZ (7) ‹ › 6 / 7 3 VIPITENO MERCATINO DI NATALE DI VIPITENO_IDM ALTO ADIGE_ALEX FILZ (2) ‹ › 7 / 7 4 ROMA 1 ROMA ILLUMINATA TRA PASSEGGIATE, BUONA TAVOLA E NOTTI MAGICHE Ponte dell’Immacolata a Roma? Perché no? E’ sempre una buona scusa per visitare la città che, in questo periodo è ancora più magggica! Tante sono le iniziative in questi giorni che precedono il Natale, si va dalle feste per i bambini, ai concerti natalizi, a un cocktail esclusivo fino a un’esperienza immersiva…Dove? A La Ménagère, uno spazio storico, a pochi passi da Piazza di Spagna, che si presta a palcoscenico tra il fascino senza tempo della Roma storica e la modernità del locale iconico di Firenze La Ménagère, che dal 1896 ha saputo evolversi diventando un punto di riferimento per gli amanti del cibo, del design e della cultura italiana. Quando si entra in questo luogo, si è circondati da mille profumi avvolgenti che trasportano l’ospite in un universo sensoriale: odori delicati di fiori freschi multicolori. Qui, ogni dettaglio è studiato minuziosamente, e tutto intorno c’è bellezza. In linea con il concept della sede storica di Via de’ Ginori a Firenze, anche a Roma la cucina segue la stessa filosofia, portando con sé una creatività che si traduce in piatti ranati, preparati con ingredienti freschi e di altissima qualità. Il concept gastronomico di La Ménagère a Roma sarà una proposta versatile, che accompagnerà gli ospiti dalla colazione al dopocena. E sotto le feste natalizie “brunch speciali” dove è possibile combinare sia il dolce che il salato con piatti tradizionali e idee creative. L’indirizzo da segnarsi per notti da sogno è Portrait Roma nel cuore della capitale, un boutique hotel 5 stelle, insignito delle 5 stelle Forbes, eccellente rappresentazione di raffinatezza e continuità estetica degli alberghi Ferragamo, firmati tutti dall’architetto Michele Bönan. L'articolo Ponte Immacolata 2025, 10 idee di viaggio da prenotare con il Travel Tuesday: dalle luci di Lione alle piste del Monterosa e la magia dei boschi del Friuli proviene da Il Fatto Quotidiano.
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“Dupe destinations”, cosa sono le “destinazioni copia” più economiche (ma sempre instagrammabili): dall’“Arcul de Triumf” al posto dell’Arco di Trionfo all'”altra” Venezia, la nostra guida
Le “dupe destinations” sono sempre più note ai viaggiatori curiosi in cerca di alternative, che non disdegnano la tranquillità, e perchè no? Anche il risparmio. Si parla spesso di overtourism, fenomeno che interessa alcune mete particolarmente gettonate per effettiva bellezza ed importanza, come capitali, città d’arte, parchi naturali o siti storico-archeologici, gioco forza l’attrazione di grandi numeri che potrebbero essere gestibili con pratiche soluzioni contingentate. Altre destinazioni sono invece fagocitate da mode del momento, complici serie televisive, social network, oppure angoli e paesaggi che il gergo 2.0 definisce “instagrammabili”. Infine, alcuni luoghi sono molto richiesti per poca conoscenza di valide alternative, ed è proprio in questo caso che entrano in gioco le “dupe destinations”. Vengono definite “destinazioni copia” per l’effettiva somiglianza a mete più famose, ma questo termine non rende giustizia alla loro unicità. Oltre a offrire un risparmio economico, sono l’ideale per vivere esperienze originali e curiose, con meno folla ma più interazione con le comunità locali, un incentivo al turismo responsabile. Bucarest per esempio la chiamano la “Parigi dell’est” e il suo arco di trionfo sembra una riproduzione in miniatura della ville lumière, ma potrebbe sorprendervi per il suo fascino autentico, così Lubiana, con i canali che ricordano Venezia, ma con una verve tutta slovena e prezzi contenuti. Girona è una piccola città gioiello dallo spirito catalano, proprio come Barcellona, mentre Galway è un frizzante centro universitario con la musica nel sangue come la sua capitale Dublino, ma dalle dimensioni più contenute. Quattro destinazioni per un weekend romantico o divertente in vista del periodo natalizio, quando le città si vestono per le feste. BUCAREST E LUBIANA, DUE ROMANTICHE ALTERNATIVE A PARIGI E VENEZIA Bucarest è una rivelazione, e se imbiancata di neve, una vera magia. Il ponte dell’Immacolata o le prossime vacanze di Natale invitano a scoprire la capitale della Romania, facilmente raggiungibile con voli low cost dall’Italia. Una città che può davvero stupire, e non solo per la somiglianza a Parigi, complici le eleganti architetture, i viali alberati e l’ “Arcul de Triumf”, simbolo cittadino costruito per commemorare la partecipazione vittoriosa del Paese alla Prima Guerra Mondiale, così l’elegante Palazzo presidenziale di Cotroceni che ricorda lo stile francese per gli eleganti saloni. Il quartiere della città vecchia di Bucarest è come un libro aperto che racconta la sua forte identità forgiata dalla storia: tra gemme di architettura neoclassica e art nouveau affiorano ancora i graffi del passato dittatoriale e la pianificazione urbanistica della seconda metà del ‘900. Merita una passeggiata il quartiere Lipscani, così chiamato per i mercanti di Lipsia che nel medioevo insediarono le loro fortune nella terra di Valacchia. Questa parte della città testimonia un fiorente passato commerciale ma anche una realtà viva e frizzante in un susseguirsi di locali, bar e ristoranti vestiti di tutto punto per le feste. Da non perdere i mercatini di Natale in Piazza dell’Università e in Piazza della Costituzione, per fare qualche acquisto di artigianato, prodotti locali, e assaggiare il “cozonac”, un pane dolce ripieno di noci o frutta candita tipico del periodo. Anche Lubiana è tutta da scoprire. Alcuni associano la capitale slovena a Venezia per i canali che l’attraversano, ma questa città è molto più di una “dupe destination”, è una vera rivelazione con meno di 300.000 abitanti ma con l’identità di una metropoli. Cosmopolita e funzionale, ricca di proposte ed eventi, e soprattutto “green”. Non a caso è stata definita una dei centri “più smart” d’Europa per l’alta percentuale di trasporti pubblici elettrici, strade pedonali e aree verdi che coprono il 60% del territorio urbano. Niente male per essere una meta ancora poco conosciuta, vegliata dall’imponente Castello di Lubiana di origine medievale e ricostruito nel XVI e XVII secolo in seguito al terribile terremoto del 1515. Il maniero visse tante vite: da tenuta degli Asburgo, a caserma militare, e da fine ‘800 sino alla fine della Seconda Guerra Mondiale penitenziario, oggi luogo della cultura che ospita concerti, mostre e spettacoli. La città stessa visse diverse primavere: a partire dagli anni Venti fino all’inizio della Seconda Guerra Mondiale venne ridisegnata dal famoso architetto ed urbanista Jože Plečnik, le cui opere si distinguono in tutto il centro. Un segno caratteristico della capitale sono i ponti che attraversano il Fiume Ljubljanica, come il Ponte dei Draghi, vegliato da quattro figure, le stesse dello stemma di Lubiana, città che secondo la mitologia venne fondata da Giasone, l’eroe greco che uccise il drago. Ed è proprio lungo la promenade che costeggia il fiume che nel periodo natalizio vengono installate le bancarelle dei mercatini di Natale, così nelle piazze principali. Impossibile resistere ai chioschetti dove vendono i famosi “Poticail”, dolcezze preparate con un impasto arrotolato e farcito con vari ripieni. Consiglio da appuntare: il classico del Natale è quello alle noci. ‹ › 1 / 4 GALWAY DANIEL ZBROJA UNSPLASH ‹ › 2 / 4 GIRONA CHRISTIAN HESS ARAYA UNSPLASH ‹ › 3 / 4 BUCAREST UNSPLASH ‹ › 4 / 4 LUBIANA EMMANUEL CASSAR UNSPLASH GIRONA E GALWAY, DUE PROPOSTE DOVE DIVERTIRSI IN ALTERNATIVA A BARCELLONA E DUBLINO Girona ha l’animo frizzante di Barcellona e, allo stesso modo, offre uno spaccato di vita della Catalogna, comunità autonoma fortemente identitaria della Spagna. Il capoluogo della Costa Brava merita di essere visitato anche in inverno, una città da svelare, sospesa tra il mare e la montagna, protetta dai Pirenei che dominano il territorio. Più piccola, economica e con meno folla rispetto alla metropoli di Gaudì ma con la stessa bella energia e una movida che anima il giorno e la notte anche in questa stagione. Manca la Sagrada Familia, ma spuntano altre interessanti opere architettoniche e monumenti che la rendono preziosa, come la Cattedrale dedicata a Santa Maria, visibile da ogni punto della città. Incantevoli le case colorate e pendenti che affacciano sul Fiume Onyar, le “Cases Penjades” che ricordano quelle di Firenze sul Fiume Arno. Diversi ponti attraversano lo scorrere del fiume ma a distinguersi è quello di “Les Peixateries Velles”, costruito nel 1877 dalla società Gustave Eiffel. Un’altra curiosità architettonica di Girona sono le architetture in stile “noucentisme” progettate e realizzate dal maestro Rafael Masó, in contrapposizione al celebre movimento del Modernismo di Barcellona. La Rambla invece accomuna le due città, la via pedonale piena di negozi e bellissima nel periodo delle feste. Da non perdere anche il centro storico, il Barri Vell, circondato da antiche mura: qui si trova il simbolo di Girona, la “Lleona”, la statua raffigurante una leonessa che, secondo la tradizione, toccarla porta fortuna! Bellissimo anche il Quartiere Mercadal dove a Plaça de la Independència vengono installati i mercatini di Natale. Qui è possibile trovare articoli da regalo realizzati da artigiani locali, e tante statuine per il presepe: tra i vari personaggi spicca all’occhio il “caganer”, la curiosa rappresentazione di un contadino accovacciato con i pantaloni abbassati. Si tratta della figura più irriverente del presepe catalano, un vero e proprio simbolo di fortuna e prosperità per l’anno nuovo. Anche Galway saprà sorprendervi. La vivace città universitaria spunta lungo la costa occidentale dell’Irlanda, opposta a quella di Dublino. Questa destinazione è una bellissima alternativa alla capitale non solo per posizione geografica, ma anche per vivere il brio irlandese, fatto di buona musica e pinte ricolme di “stout”, la tipica birra scura e corposa, e magari qualche assaggio di ostriche, un vezzo culinario di una città che affaccia sull’Oceano Atlantico. Nel centro di Galway sono numerosi i pub storici che spuntano tra gli edifici colorati, pit stop dove divertirsi e rilassarsi in perfetto mood irish, ascoltando concerti dal vivo come al Tigh Neachtains, il pub più antico e variopinto della città. La musica fa parte dell’identità di Galway: oltre alle session nei locali, le melodie impazzano in ogni angolo grazie al talento dei musicisti di strada. La musica è un’arte che le appartiene ma non è l’unica a renderla così speciale. Questa perla irlandese è stata Capitale Europea della Cultura nel 2020, e continua a distinguersi nel panorama delle destinazioni più “dotte” d’Europa, ma allo stesso tempo rivela un’atmosfera rilassata e un po’ bohémien, con luoghi simbolo imperdibili, dal Lynch’s Castle, uno dei palazzi medioevali meglio conservati del Paese, alla Chiesa di St Nicholas. Irrinunciabile una passeggiata in centro tra William Street e Shop Street impreziosite dagli addobbi di Natale, così a Eyre Square dove vengono allestiti i mercatini di Natale e persino la Grotta di Santa Claus. Mille luci e buona musica, così un brindisi da accompagnare ad un “Yorkshire pudding wraps”, simile ad una piadina con ingredienti da scegliere, un must dello street food locale che delizia le feste. 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Viaggi
“L’Italia non è più sexy, il turismo è malato di algoritmi e selfie: si dovrebbe prenotare con sette anni d’anticipo per visitarla”: l’intervista a Michil Costa
Michil Costa è cortese, attento, elegante. Sembra essere amato da tutti. Lo capisci entrando con lui negli spazi dei suoi hotel: in cucina, in sala, tra i salotti della hall. Tutti lo salutano: “Buongiorno, signor Michil”, “Buonasera, signor Michil”. E lui ricambia, col sorriso e uno scambio di parole. Una donna che lava i piatti si ferma vedendolo entrare in cucina, lo guarda, si tocca il cuore. È un gesto semplice, ma traduce la gratitudine per la dignità che lui sa dare anche al lavoro più umile. In questa normalità si vede la sua idea di ospitalità: stare dentro le cose, non solo dietro una scrivania a impartire direttive. Nato a Corvara nel 1961 Michil Costa è cresciuto tra tavoli, valigie e montagne. Figlio di albergatori ha trasformato quel mestiere in una visione culturale. Per lui l’ospitalità non è un servizio, ma piuttosto un gesto civile. Oggi insieme alla sua famiglia guida nelle Dolomiti l’Hotel La Perla di Corvara, il Berghotel Ladinia e il Bio Alpine Hotel Gran Fodà; in Toscana l’Hotel La Posta di Bagno Vignoni. È presidente della Maratona della Dolomiti, evento simbolo di un turismo lento e rispettoso dei luoghi. Nel 2007 ha fondato la Costa Family Foundation, nata per trasformare l’ospitalità in atto di responsabilità concreta verso le persone, i luoghi e le comunità più vulnerabili. La Fondazione si occupa di sviluppare, in Italia e nel mondo, progetti sull’educazione, la salute e l’ambiente con un approccio trasparente e di lungo periodo. È autore di FuTurismo. Un accorato appello contro la monocultura turistica (Raetia, 2025), libro alla seconda edizione, con prefazione di Massimo Cacciari, che propone un modello alternativo di sviluppo del turismo fondato sulla responsabilità dell’ospitalità e sul legame con il territorio. Michil Costa, lei dice che essere albergatore è un atto culturale. È possibile? Dipende dal tipo di impresa. A me piace un modello di imprenditoria che mi faccia stare bene e che faccia del bene anche ai nostri collaboratori. Mi interessa più fare le cose fatte bene con la certezza dei valori che tentiamo di mettere in atto ogni giorno piuttosto che guadagnare tanti soldi. Da dove nasce quest’idea di ospitalità? Dai greci. L’ospitalità per loro era sacra, era xenia: un dovere morale verso lo straniero. Poi dall’umanesimo, che ha rimesso l’uomo al centro (anche se ora è troppo al centro e pensa di essere l’unico essere vivente sul Pianeta Terra). Mio padre mi ha insegnato che un tempo si offriva un tetto, un pane, un calice di vino. Era un gesto di civiltà, non di business. L’ospitalità è politica perché riguarda come trattiamo l’altro, come costruiamo comunità. Se fatta bene, inoltre, diventa anche economicamente sostenibile. Che cosa è stato perso di quest’ospitalità? Abbiamo perso la gratuità del gesto. L’industria turistica ha trasformato tutto in prodotto, in servizio standardizzato. Abbiamo perso il tempo dell’incontro, la curiosità verso chi arriva. Oggi contiamo il numero di notti, non più storie. Ottimizziamo margini, non relazioni. L’ospitalità originaria era disinteressata. Accoglievi perché era giusto, non perché dovevi riempire camere o aumentare l’EBITDA. Lei parla di turismo dominato dagli algoritmi. Oggi non scegliamo più, bensì veniamo scelti. Gli algoritmi decidono cosa vediamo, dove andiamo, cosa ci piace prima ancora che lo scopriamo. Il viaggio diventa prevedibile, omologato. Tutti fotografano lo stesso tramonto, mangiano nello stesso ristorante “consigliato”. Per restituire libertà serve coraggio: spegnere il telefono, perdersi, fidarsi del caso, parlare con le persone. La sorpresa nasce dall’imprevisto, non dalla lista delle “migliori dieci cose da fare”. L’overtourism è un problema tanto in Alta Badia quanto in Val d’Orcia. Serve un patto chiaro tra comunità e visitatori. Chi viene deve capire che entra in uno spazio vivo, non in un parco tematico. E chi accoglie deve avere il coraggio di dire basta quando è troppo. Servono numeri chiusi, regole condivise, stagionalità rispettate. L’identità si tutela quando chi vive in un luogo non viene schiacciato da chi lo attraversa. L’accoglienza vera non è quantità. È reciprocità. Ha proposto di prenotare l’Italia con sette anni d’anticipo. È solo una provocazione? È una provocazione con una verità dentro. Se per andare in Giappone o in certi ristoranti stellati prenoti con un anno d’anticipo perché l’Italia deve essere sempre disponibile, sempre facile? Sette anni è esagerato, certo, ma l’idea è quella di restituire valore attraverso il tempo. Quando una cosa è troppo accessibile, perde significato. Non voglio escludere nessuno, voglio che chi viene a visitare l’Italia sia davvero pronto a incontrare il nostro Paese, non solo a consumarlo. Ha detto anche che oggi l’Italia non è più sexy. Sì. Quando tutto è a portata di clic, tutto perde mistero. L’Italia è bellissima, ma è diventata scontata. Arrivano 60 milioni di turisti l’anno, molti fanno il mordi e fuggi. Non c’è più desiderio, solo consumo. La bellezza va conquistata, va preparata, va meritata. Non per elitismo, ma perché così la apprezzi davvero. Per vedere l’Isola di Montecristo devi prenotare con mesi d’anticipo e ci sono numeri chiusi. Per andare al concerto di Capodanno di Vienna “fai la lotteria” e aspetti. Quando finalmente ci arrivi, ha un altro valore. Oggi una foto del viaggio conta più del viaggio stesso? Sì. E così si perde tutto. Si perde la profondità, l’emozione vera, la trasformazione. La foto è un simulacro, non un’esperienza. Quando cerchi solo lo scatto perfetto non guardi davvero, non ascolti, non senti. La bellezza ha bisogno di tempo, di silenzio, di presenza. L’incontro con la cultura è fatica, è confronto, è mettersi in discussione. La foto è istantanea e superficiale. Torni a casa con la gallery piena e il cuore vuoto. Qual è la prima regola di un albergatore? Trattare ogni ospite come vorresti essere trattato tu quando sei straniero, stanco, lontano da casa. È una regola semplice ma dimenticata. Prima di pensare ai servizi, alle stelle, al fatturato, c’è la reciprocità. Mettersi nei panni di chi arriva. Il resto viene dopo, ma senza questa base non c’è vera accoglienza. Lei ha studiato filosofia buddista. Mi ha dato una bussola etica: fare impresa con consapevolezza. Il buddismo mi ha insegnato a guardare oltre il profitto immediato, a costruire qualcosa che abbia senso nel lungo periodo. Non è solo meditazione o filosofia astratta, è un modo concreto di prendere decisioni, più orientato ai valori che al mercato. Lei parla spesso di conduzione familiare. Ma come si preserva questa misura quando il suo gruppo cresce e l’Hotel La Posta raggiunge le cinque stelle? È la sfida più grande. Le cinque stelle sono un riconoscimento, non un traguardo. La misura si preserva mantenendo una visione chiara: crescere solo se la qualità rimane intatta, altrimenti fermarsi. Significa scegliere i collaboratori giusti, dare loro fiducia e responsabilità, costruire una cultura aziendale solida. Non è facile ma è bello. E questo è l’unico modo per non tradire l’idea originaria di quello che vuoi essere. L'articolo “L’Italia non è più sexy, il turismo è malato di algoritmi e selfie: si dovrebbe prenotare con sette anni d’anticipo per visitarla”: l’intervista a Michil Costa proviene da Il Fatto Quotidiano.
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Quali sono le città più popolose al mondo? Tokyo nella top 3, ecco la classifica completa dell’Onu
La città più popolosa al mondo? Giacarta, poi seguono Dacca e Tokyo. Questo afferma il rapporto World Urbanization Prospects 2025: Summary Results, pubblicato di recente dal Dipartimento per gli Affari Economici e Sociali delle Nazioni Unite. In linea generale le città, ovvero quello che il rapporto definisce “un ambiente tipicamente urbano”, ospitano il 45% della popolazione globale ovvero 8,2 miliardi di persone. Dal 1950 il numero di persone che vivono nelle città è più che raddoppiato e guardando in prospettiva le stime degli esperti dicono che due terzi della crescita demografica globale sarà nelle città. Il dato più interessante rimane però quello della classifica delle megalopoli, le aree urbane con almeno 10 milioni di abitanti. Nel 1975 le megalopoli erano 8, oggi 33, di cui 19 sono solo in Asia. Infatti la città più popolosa sul pianeta Terra risulta Giacarta, in Indonesia, con quasi 42 milioni di residenti. Al secondo posto c’è Dacca, in Bangladesh, con quasi 40 milioni e terza Tokyo (Giappone) con 33 milioni. Tra le prime dieci megalopoli la prima non asiatica è Il Cairo (Egitto). Mentre fanalino di coda – per modo di dire – al 100esimo posto delle megalopoli c’è Jeddah, in Arabia Saudita, con 4,284 milioni di abitanti. Dulcis in fundo: entro il 2050, dicono ancora gli esperti, è probabile che le megalopoli saliranno a 37 con l’inserimento di città come Addis Abeba (Etiopia), Dar es Salaam (Tanzania), Hajipur (India) e Kuala Lumpur (Malesia) pronte a varcare la fatidica soglia dei 10 milioni di abitanti. L'articolo Quali sono le città più popolose al mondo? Tokyo nella top 3, ecco la classifica completa dell’Onu proviene da Il Fatto Quotidiano.
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