“Sono tagliato fuori dalla tecnologia dentro il mio corpo, ed è tutta colpa
mia“. Zi Teng Wang, prestigiatore e scienziato cinese, si è fatto impiantare un
chip RFID nella mano per alcuni trucchi di magia. La mossa a sorpresa si è
rivelata controproducente. Wang, infatti, ha scordato la password del chip. Come
raccontato su Facebook, il ragazzo aveva studiato un trucco per stupire la
platea: controllare il telefono di uno spettatore tramite l’oggetto metallico.
“È venuto fuori che premere ripetutamente il telefono di qualcun altro sulla mia
mano, cercando di capire dove si trova il lettore Rfid del loro telefono, non è
poi così misterioso, magico e sorprendente” ha dichiarato il prestigiatore sui
social che ha aggiunto: “Usare il mio telefono per la scansione non ha lo stesso
effetto per ovvie ragioni”. Oltre il danno, dunque, la beffa.
IL PIANO B (INUTILE)
Zi Teng Wang è stato costretto a reinventare il chip per dare un senso
all’operazione chirurgica. “L’ho riscritto affinché contenesse un indirizzo
bitcoin ma non ha mai funzionato” ha raccontato il ragazzo. Oltre a questo
tentativo fallimentare, Wang ha riscritto il microchip per farlo diventare il
collegamento web a un meme. “Qualche anno fa quel link al sito al sito «Imgur» è
scomparso” ha detto il cinese che ha poi svelato di aver tentato una terza
riscrittura senza successo. Wang infatti non ha potuto accedere a chip perché ha
dimenticato la password.
LA SOLUZIONE
Sempre nel suo post su Facebook, il mago-scienziato ha scritto di aver
contattato amici informatici che gli hanno fornito una soluzione: “L’unico modo
per sbloccarlo sarebbe allacciarsi addosso un lettore Rfid per giorni o
settimane, provando a forzarlo con ogni combinazione possibile“. Certo, non il
metodo più semplice al quale si possa ricorrere. Zi Teng Wang ha comunque colto
l’unico aspetto positivo di questa vicenda: “Almeno il link di Imgur ha
ricominciato a funzionare“.
L'articolo “Mi sono fatto impiantare un chip nella mano per fare trucchi di
magia ma ho dimenticato la password”: la storia del mago-scienziato Zi Teng Wang
proviene da Il Fatto Quotidiano.
Tag - Microchip
Nonostante l’ottimo bilancio trimestrale presentato nei giorni scorsi, le azioni
di Nvidia, uno dei principali produttori mondiali di chip di alta gamma il cui
valore di Borsa per la prima volta nella storia aveva superato i 5mila miliardi
di dollari, stanno crollando di oltre il 6,5% a Wall Street. A spingere i
ribassi è la notizia che Meta sta valutando l’utilizzo dei chip di Google per lo
sviluppo dei suoi progetti di intelligenza artificiale. Un dato che dimostra
quale sia il livello della pressione competitiva al quale Nvidia è sottoposta e
quali siano le dimensioni della battaglia per rifornire i datacenter degli
hyperscaler nei loro giganteschi progetti Ai.
Nei conti dei tre mesi terminati al 30 settembre scorso, Nvidia ha registrato
profitti per 31,9 miliardi di dollari con un aumento del 65% su base annua,
mentre il fatturato ha raggiunto i 57 miliardi di dollari, superando le
aspettative di Wall Street. L’azienda ha annunciato di prevedere una crescita
ancora più forte per il prossimo trimestre, trainata dalla robusta domanda di
chip e di piattaforme per il business dell’intelligenza artificiale. Negli
ultimi nove mesi la società ha versato agli azionisti 37 miliardi di dollari
sotto forma di riacquisto di azioni e dividendi e ha annunciato diverse
partnership strategiche. Tra queste ci sono i programmi di implementazione per
almeno 10 gigawatt di sistemi per l’infrastruttura AI di nuova generazione di
partner come OpenAI, oltre a partnership con Google Cloud, Microsoft, Oracle e
xAI per realizzare progetti di intelligenza artificiale su larga scala. Ad
esempio Anthropic sta ora aumentando la sua piattaforma con l’infrastruttura di
Nvidia, le cui nuove collaborazioni includono Intel, Arm, Nokia e Palantir
Technologies.
Sul fronte industriale, il produttore di chip ha poi annunciato il suo
investimento nel mercato dell’intelligenza artificiale nel Regno Unito, con 2
miliardi di sterline stanziati per nuove infrastrutture con partner come
CoreWeave e Nscale. Nvidia continua a essere leader nell’hardware AI con la sua
piattaforma Gpu Blackwell Ultra e attraverso diverse collaborazioni su misura
per il supercomputing Ai, tra cui il progetto del dipartimento dell’Energia
degli Stati Uniti e architetture rack-scale ampliate. Di recente Nvidia ha
presentato al pubblico le sue nuove Gpu GeForce Rtx serie 50 basate
sull’architettura Blackwell, che offrono significativi progressi in termini di
prestazioni ed efficienza energetica sia per i mercati desktop che per quelli
laptop, ha lanciato il processore BlueField-4 per data center di intelligenza
artificiale, nuove soluzioni di networking e la sua piattaforma Omniverse Dsx
per la gestione di datacenter di intelligenza artificiale su scala gigawatt.
Tuttavia questi progetti non sono bastati a sostenere il titolo. Nelle ultime
ore infatti Meta ha annunciato di essere in trattativa con Google per investire
miliardi di dollari sui chip di Alphabet da utilizzare nei suoi data center a
partire dal 2027. La mossa renderebbe Google un serio rivale del gigante dei
semiconduttori Nvidia. I colloqui prevedono anche che Meta noleggi chip da
Google Cloud già a partire dal prossimo anno e rientrano in un più ampio sforzo
di Google per convincere i clienti ad adottare nei propri datacenter le sue
unità di elaborazione Tpu utilizzate per i carichi di lavoro dell’intelligenza
artificiale. Questa mossa segnerebbe un allontanamento dall’attuale strategia di
Google di utilizzare le Tpu solo nei propri data center e potrebbe espandere
notevolmente il mercato dei suoi chip, mettendo l’azienda in diretta
competizione per le centinaia di miliardi spesi in processori per data center
per alimentare i servizi di intelligenza artificiale. Secondo alcune analisi,
Google Cloud ipotizza che questa strategia potrebbe aiutarla a catturare fino al
10% del fatturato annuale di Nvidia, una fetta del valore di miliardi di
dollari.
Dopo la diffusione di queste notizie, le azioni di Alphabet sono salite di oltre
il 4% nelle contrattazioni pre-mercato, proiettandola la società verso il record
storico della sua valutazione di Borsa di 4 mila miliardi di dollari. Anche le
azioni di Broadcom, l’azienda che aiuta Google a realizzare i suoi chip Ai,
hanno guadagnato il 2%. I titoli di Nvidia invece sono in calo di oltre il 6,5%.
E la battaglia per il controllo del mercato Ai continua.
L'articolo Meta annuncia un accordo per usare i chip di Google e Nvidia crolla
in Borsa proviene da Il Fatto Quotidiano.