Momenti di tensione domenica mattina all’aeroporto londinese di Heathrow, dove
diverse persone sono rimaste ferite a causa di un’aggressione con quello che la
polizia britannica descrive come “una sorta di spray al peperoncino”. L’episodio
è avvenuto nel parcheggio multipiano del Terminal 3 e ha richiesto l’intervento
immediato delle squadre di emergenza.
Secondo la polizia metropolitana, l’incidente è isolato e non ha alcun
collegamento con il terrorismo o con proteste. “Non stiamo trattando questo
incidente come un atto terroristico”, ha chiarito il comandante Peter Stevens,
sottolineando che al momento si ritiene che l’aggressione sia stata il risultato
di una discussione degenerata all’interno di un gruppo di persone che si
conoscevano.
Le vittime dell’aggressione sono state assistite sul posto dal personale
sanitario e trasportate in ospedale. “Si ritiene che le loro ferite non siano
mortali o pericolose per la vita”, ha confermato la polizia. Alcuni dei presenti
hanno subito disagi a causa del traffico, ma il Terminal 3 è rimasto operativo.
L’aggressione è avvenuta quando un gruppo di uomini ha spruzzato lo spray al
peperoncino contro diverse persone, per poi allontanarsi. La polizia è
intervenuta, arrestando un uomo con l’accusa di aggressione, mentre proseguono
le ricerche per individuare eventuali altri sospettati. “I nostri agenti sono
intervenuti rapidamente e la presenza della polizia all’aeroporto sarà
rafforzata per tutta la mattinata, per garantire la sicurezza delle persone
presenti nella zona”, ha aggiunto Stevens. Le autorità hanno ringraziato i
presenti per la collaborazione e hanno invitato chiunque abbia informazioni
sull’accaduto a contattare la polizia, sottolineando che l’indagine è ancora in
corso.
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persone ferite proviene da Il Fatto Quotidiano.
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Un’evasione fiscale da oltre due milioni di euro nel settore dei voli privati è
stata scoperta dai militari della Guardia di finanza di Bologna e Milano, grazie
a un’indagine che ha messo sotto la lente il traffico degli aerotaxi operati da
compagnie straniere. Si tratta della mancata applicazione dell’imposta
ambientale dovuta per ogni passeggero imbarcato su voli privati on demand, una
tassa introdotta nel 2011 per compensare l’impatto ecologico degli aerei di
lusso e destinare fondi alla tutela ambientale.
L’inchiesta è partita dal monitoraggio dei movimenti all’aeroporto Marconi di
Bologna tra il 2021 e il 2024. I finanzieri hanno analizzato i voli di 200
compagnie estere, incrociando i dati sugli atterraggi e decolli con le
informazioni fiscali disponibili nelle banche dati del Corpo. Ne è emerso un
quadro chiaro: oltre 12.700 passeggeri su 2.600 voli avrebbero versato l’imposta
alle società, che però non l’hanno poi trasferita allo Stato. L’importo varia da
10 a 200 euro a persona, a seconda della lunghezza della tratta.
Un’analisi parallela, condotta dal Gruppo di Linate (Milano), ha rilevato un
fenomeno identico anche sui voli monitorati nell’area milanese. Qui i controlli
si sono concentrati su circa 100 compagnie straniere e su più di 5.150 voli
utilizzati da oltre 16 mila viaggiatori solo nel 2025. Anche in questo caso
l’imposta, pur incassata dai passeggeri, non è stata versata all’erario.
Dai riscontri delle Fiamme Gialle emerge che molte delle società coinvolte hanno
sede nei Balcani, in particolare in Croazia, ma compaiono anche compagnie
registrate in Austria, Germania e Malta. Proprio una società maltese risulta tra
le più attive: avrebbe effettuato oltre 170 voli nel solo triennio analizzato e
accumulato le sanzioni più alte. Per garantirsi il recupero del credito fiscale,
l’Agenzia delle Entrate ha avviato il sequestro di uno dei suoi velivoli. In
totale, tra imposta evasa e sanzioni, il conto supera i due milioni di euro.
L’indagine prosegue per verificare eventuali responsabilità penali e per
estendere i controlli ad altri aeroporti italiani.
Foto di archivio
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ambientale per oltre 2 milioni proviene da Il Fatto Quotidiano.